Gael Monfils: "Non so che virus abbia avuto. Non ho giocato in Coppa Davis perchè stavo male"

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Gael Monfils: “Non so che virus abbia avuto. Non ho giocato in Coppa Davis perchè stavo male”

Gael Monfils ha convocato una conferenza stampa a Bercy per chiarire alcuni punti oscuri relativi a questa stagione

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Come già detto giorni fa, Gael Monfils non prenderà parte al Master 1000 di Bercy, ma oggi ci ha tenuto a fare un’apparizione in sala stampa, tutt’altro che breve, per chiarire alcuni punti della sua (straordinaria) stagione e aggiornarci precisamente sulle sue condizioni fisiche. Ha voluto fare le cose così per bene che si è portato con sé il Dottor Bernard Montalvan, collaboratore della Federazione Francese, il quale ha esordito parlando del virus che aveva colto il suo assistito durante il Roland Garros: “Gael si era rivolto a me e mi aveva chiesto di non parlarne. Aveva la febbre, continuava a vomitare e ho persino pensato che fosse appendicite. Dunque siamo andati all’ospedale e per quattro giorni è stato sottoposto ad esami e non è stato in gradi di bere o di dormire. Abbiamo provato a fare di tutto ma non è stato trovato niente; si trattava di un virus che non poteva essere spiegato in alcun modo. Poi ha iniziato a sentirsi meglio verso la fine di giugno, ha ripreso gli allenamenti e a mangiare normalmente. Ho con me delle analisi del sangue risalenti al 24 giugno, appena prima di Wimbledon, che ci dicono che stava bene. Questo è tutto quello che riguarda il virus, che resta tuttora inspiegato.”

Nonostante le parole del Dottore facciano capire come la situazione fosse piuttosto seria e che si trattava di qualcosa che andava oltre il tennis, l’ironia di Monfils non è stata smorzata e lui, riferendosi a quel periodo, dice: “ho perso i capelli, prima li avevo lunghi e poi li ho dovuti tagliare. Ecco cosa mi è costato questo virus. Quando ho iniziato a sentirmi meglio mi sono messo tutto alle spalle. Davvero non c’è un nome per questo virus, ed è per questo che non ho potuto dirvelo prima.”

Per il francese i problemi fisici quest’anno non si sono fermati qui. Quando il tour si è trasferito negli States ha iniziato a soffrire di dolori al ginocchio e alla schiena e, dopo aver assunto antinfiammatori sotto consiglio del dottore, le cose sono andate meglio. Tuttavia, subito dopo gli US Open, il dolore è tornato ed è per questo che ha deciso di saltare il match di Davis. Il Dottore torna a prendere la parola e ci fa sapere che: “il ginocchio era già danneggiato per via di altri infortuni subiti negli anni passati e noi avevamo intenzione di sottoporlo ad una operazione chirurgica. Poi abbiamo cambiato idea ed abbiamo optato per una riabilitazione per rinforzare il ginocchio.”

In sostanza la difficile decisione di non giocare in Coppa Davis è stata presa da Gael dopo essersi consultato con il suo dottore, e il francese in qualche modo riconosce alcune delle suo colpe e ammette che: “ho questa cattiva abitudine di giocare a basket e spesso la cosa non è positiva, però in quel periodo mi sono anche allenato per un’ora con una fasciatura e nessuno ne ha parlato. Per quanto riguarda il problema di comunicazione con Yannick, ammetto che è colpa mia perché spesso sono troppo sbrigativo nel spiegare che tipo di infortunio ho. Dovrò migliorare sotto questo aspetto”

Il motivo del suo allontanamento del team francese durante la semifinale di Davis è una decisione presa da Noah, il quale sosteneva che quella era la miglior decisione per la squadra. Monfils e Yannick hanno parlato a lungo e tutti i problemi di comunicazione sono stati risolti. Quando cambi capitano è normale adattarsi alle nuove abitudini. Come ho già detto in passato, la Coppa Davis sarà una priorità per il prossimo anno, ma in realtà lo è sempre stata. Il 2016 è stata una grande annata, anche se dovrò migliorare l’approccio nelle partite contro i top ten, soprattutto con Novak (Djokovic, ndr)”

Ma prima di passare al 2017, per il trentenne parigino c’è ancora un torneo da giocare, le prime Finals della sua carriera: “sono un po’ preoccupato per Londra. Adesso il mio obiettivo è essere al 100% per quell’evento. Se sentirò ancora dolore, allora non giocherò. Questa è la mia più grande paura.”

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