Pagelle: finalmente Normal One Murray, la prossima è Kvitova. I guru di Djokovic e Fognini...

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Pagelle: finalmente Normal One Murray, la prossima è Kvitova. I guru di Djokovic e Fognini…

La settimana dello storico sorpasso di Andy Murray a Novak Djokovic è anche quella in cui si rivede finalmente la luce di Petra Kvitova. In Italia intanto è tempo di divorzi per Fabio Fognini e Sara Errani. Tra pochi giorni c’è il Masters poi tutti in vacanza, compreso chi ci è già da mesi

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E così sia, tanto tuonò che piovve e la tempesta ci ha portato un nuovo numero uno. E insomma, è bastato che Andy Murray (10) scalasse quell’ultimo gradino del ranking per far partire la rapida ascesa sul carro del vincitore. Morto il re, viva il re d’altra parte e dunque di cosa ci meravigliamo? In fondo Novak Djokovic (4) era noioso e robotico, Rafa Nadal era muscolare e violento, Roger Federer algido e austero. Invece Sir Andy è il più vario di tutti, quello che ha fatto la gavetta, quello snobbato dai tifosi e dai media, l’unico intelligente fuori dal campo, l’unico un minimo acculturato, l’unico politicamente impegnato, l’unico che dà risposte interessanti ai giornalisti e non le solite baggianate.

Il trionfo parigino di Andy in realtà era nell’aria da mesi un po’ come la sua ascesa al trono. Ora il vero obiettivo dello scozzese è tornare da vincitore da Parigi ma ai primi di giugno prossimo. Il successo di Murray forse potrà compiere un altro miracolo: destare dall’inspiegato torpore Petra Kvitova (8), che ha vinto il torneo più inutile della storia del tennis ma che pare ispirarsi proprio allo scozzese quando dichiara che “essere numero 1 è quello che mi manca nella mia carriera, so quanto è difficile, basta vedere quanto ci ha messo Andy”. Beh, Murray ci ha messo tanta concentrazione e perseveranza nell’aspettare che i tre fenomeni che lo hanno preceduto rallentassero un po’ il passo, tutte doti che Petra finora ha dimostrato di non avere. Ma se non diventa lei numero 1 sarà davvero un delitto.

Intanto però il “povero” Nole è alla frutta, alla mercé del suo Guru e con l’ira della consorte da fronteggiare. E vogliamo pure dare torto alla povera Jelena, che ha dovuto scoprire che il proprio marito invece di giocare a tennis si dedicava a due intensissime ore di “Amore e Pace” in compagnia di Daniela Hantucova?

Che poi i primi effetti dei discorso di Nole in preda ai deliri del Guru si vedono anche sulla gente comune, tipo chi scrive. Dice Nole: “Che siamo sportivi o avvocati siamo tutti uguali e siamo alla ricerca di amore, armonia e felicità. Per questo dobbiamo connetterci con la luce divina e meditare”.  Perfetto, quindi cosa dobbiamo rispondere al nostro povero cliente che legittimamente osserva:“Avvocà, visto che come insegna Djokovic lei passa il tempo a meditare e a cercare l’amore, capirà che la parcella che mi chiede non è in linea con il concetto di felicità e armonia…”.

Sussurri di spogliatoio comunque rivelano che pare sia stato il famoso Guru a buttarsi tra le braccia di Nole e non viceversa. Il tutto dopo due settimane alle dipendenze di Fabio Fognini (4). “Sono pronto per i miracoli ma a tutto c’è un limite” ha rivelato il mitico stregone del net. E quindi, dopo l’addio di Jose Perlas (10 per… la resistenza) bisognerà quanto prima trovare un impiego a Flavia Pennetta per evitare disastri…

A proposito di divorzi nel tennis azzurro, Pablo Lozano in un’intervista ad un portale spagnolo ha spiegato senza alcun rancore i motivi della rottura:  la poca competitività di Sara in questa stagione e i tantissimi litigi degli ultimi tempi. E però niente, secondo Sara Errani (4,5 alla stagione) i soliti giornalisti italiani cattivoni hanno interpretato male perché non sanno tradurre dallo spagnolo: auguriamoci che il prossimo allenatore non sia cinese se no siamo messi male.

Intanto il Challenger di Bercy ha detto che al Masters ci andranno Marin Cilic (8) e Dominic Thiem (4,5) con quest’ultimo che ha provato fino all’ultimo a prendersi il posto di riserva visto che non ha nemmeno più il fiato per fare il raccattappale. Rimarrà a casa (forse) Tomas Berdych (4) per il quale abbiamo troppa pietà per chiamarlo come sapete e come purtroppo merita per aver disinvoltamente regalato sette set point a Murray e gettato nel water la qualificazione a Londra.

Abbiamo infine rivisto John Isner (9) ad alti… e vabbè altissimi livelli. Per poco non gli è riuscito lo scherzetto al nuovo numero 1 ma almeno è riuscito in extremis a riportare la bandiera a stelle e strisce nei primi 20 del mondo. Certo che rimane negli occhi il derby di quarti di finale con Jack Sock (7) nel quale in due ore e diciassette minuti di partita non siamo riusciti a contare nemmeno un rovescio degno di questo nome: c’erano una volta Agassi e Sampras, ma diciamolo a bassa voce perché tra un poco noi ci troveremo a rimpiangere Fognini…

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