ATP Ranking: cosa serve a Djokovic per tornare n.1?

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ATP Ranking: cosa serve a Djokovic per tornare n.1?

Murray numero 1 per la seconda settimana, analizziamo gli scenari che potrebbero riportare Djokovic in vetta al ranking dopo le Finals o dopo la finale di Davis. Best ranking per Giannessi e Napolitano

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Nessun torneo dell’ATP World Tour si è disputato nell’ultima settimana, di conseguenza Andy Murray conferma la leadership della classifica mondiale. Lo scozzese sale a due settimane di regno, raggiungendo Carlos Moyá al 24esimo posto della classifica per numero di settimane al vertice del ranking ATP dal 1973, lasciando al 26esimo ed ultimo posto l’australiano Pat Rafter, unico con una sola settimana al vertice.

Murray riuscirà ad arrivare a tre settimane? Se sì, quanto a lungo potrebbe estendere il suo regno? Vediamo in dettaglio i punti in scadenza di Murray e Djokovic.

Classifica ATP al 14 novembre 2016 (Murray +405):

1] Murray 11,185
2] Djokovic 10,780

Andy Murray ha 405 punti di vantaggio su Novak Djokovic. I punti delle Finals 2015 sono già stati scalati (per questo Murray è numero 1). Djokovic ieri ha vinto il primo incontro di Round Robin in tre set contro Dominic Thiem, apparso in grado di reggere fisicamente soltanto 70 minuti. Con questa vittoria, Djokovic ha ottenuto 200 punti, dunque ecco cos’è cambiato:

Classifica Live al 14 novembre 2016 (Murray +205):

1] Murray 11,185
2] Djokovic 10,980 (1W nel Round Robin: +200)

Murray ha ancora 205 punti di vantaggio, giocherà oggi il primo incontro del Round Robin. Ma ecco tutti gli scenari possibili che porteranno l’uno o l’altro contendente al numero 1 settimana prossima.

Murray resta al numero 1 nel ranking ATP del 21 novembre 2016 se si verificano le seguenti combinazioni (tra parentesi i punti che provengono dalle Finals):

– Murray non vince neppure un incontro (+0) E:
+ Djokovic vince un solo incontro del RR e viene eliminato (+200) O:
+ Djokovic vince un solo incontro del RR e perde la SF (+200) O:
+ Djokovic vince due incontri del RR e viene eliminato (+400) O:
+ Djokovic vince due incontri del RR e perde la SF (+400) O:

– Murray vince un solo incontro RR e viene eliminato o perde la SF (+200) E:
+ Tutte le combinazioni al punto precedente per Djokovic (max +400) O:
+ Djokovic vince un solo incontro del RR, vince la SF e perde in F (+600);
+ Djokovic vince tre incontri del RR e perde la SF (+600);

– Murray vince due incontri RR e viene eliminato o perde la SF (+400);
+ Tutte le combinazioni ai punti precedenti per Djokovic (max +600) O:
+ Djokovic vince due incontri, vince la SF e perde la finale (+800);

– Murray vince tre incontri RR e perde la SF (+600) E:
+ Tutte le combinazioni ai punti precedenti per Djokovic (max +800) O:
+ Djokovic vince tutti gli incontri del RR e la SF e perde in finale (+1000);

– Murray vince due incontri RR, vince la SF e perde in finale (+800) E:
+ Tutte le combinazioni ai punti precedenti per Djokovic (max +1000) O:
+ Djokovic vince il torneo vincendo un solo incontro nel RR (+1100);

– Murray vince tre incontri RR, vince la SF, perde in finale (+1000) E:
+ Tutte le combinazioni ai punti precedenti per Djokovic (max +1100) O:
+ Djokovic vince il torneo vincendo due incontri nel RR (+1300).

– Murray vince il torneo (minimo 1100 punti):
+ Tutte le combinazioni possibili per Djokovic portano Murray al numero 1

Visto così vi sembra cervellotico? Allora ribaltiamo il punto di vista. Djokovic torna al numero 1 nel ranking ATP del 21 novembre 2016 se si verificano le seguenti combinazioni (tra parentesi i punti che provengono dalle Finals):

– Djokovic vince tre incontri RR e perde la SF (+600) E:
+ Murray perde tutti gli incontri (+0);

– Djokovic vince un incontro RR e vince la SF, ma perde in finale (+600) E:
+ Vedi punto precedente (Murray +0);

– Djokovic vince due incontri RR e la SF, ma perde la finale (+800) E:
+ Murray vince nessun o al più un incontro RR (+200);

– Djokovic vince tre incontri RR e la SF, ma perde la finale (+1000) E:
+ Murray vince al più due incontri RR e non arriva in finale (max +400) O:

– Djokovic vince il torneo con una sola vittoria RR (+1100) E:
+ Murray non arriva in finale o perde la finale dopo aver vinto un solo incontro RR (max 600);

– Djokovic vince il torneo con due vittorie RR (+1300) E:
+ Murray non arriva in finale (max 600) O:
+ Murray arriva in finale con al più due vittorie RR e perde la finale (max +800);

– Djokovic vince tutti gli incontri ed il torneo (+1500) E:
+ Tutte le combinazioni possibili per Murray portano Djokovic al numero 1.

Sembra effettivamente complicato e non dimentichiamo che se anche Murray dovesse restare numero 1, per essere certo di restare numero uno fino alla fine degli Australian Open, dovrà restare davanti a Djokovic con uno scarto di almeno 276 punti (leggasi 300), dato che Murray perderà i 275 punti della finale Davis 2015 (più il bonus per le 8 vittorie decisive in altrettanti rubber nel 2015) lunedì 28 novembre 2016. Se Murray dovesse superare indenne la finale di Davis 2016, a meno di un’improbabile partecipazione di Djokovic a due tornei di preparazione agli AUS Open 2017, Murray sarebbe certo di restare numero uno almeno fino alla fine degli AUS Open 2017, dato che Djokovic difende la vittoria di Doha 2016 e Murray nulla fino alla Finale AUS.  Dunque Murray, se fosse numero 1 lunedì 28 Novembre 2016 (4 settimane al vertice), sarebbe certo di arrivare come minimo a 12 settimane, agganciando Becker al 17esimo posto, con Roddick al 16esimo posto ad una sola settimana di distanza (13). Se pensiamo che Roddick in carriera è stato numero uno più a lungo di Becker e confrontiamo i palmarès…

I possibili movimenti in top-10

La top-10, oggi, è la seguente:

1] Murray 11,185
2] Djokovic 10,780
3] Wawrinka 5,115
4] Raonic 5,050
5] Nishikori 4,705
6] Monfils 3,625
7] Cilic 4,450
8] Nadal 3,300
9] Thiem 3,215
10] Berdych 3,060

Detto della corsa al numero 1 e senza voler diventare matti, ecco il miglior ranking possibile che gli altri partecipanti alle Finals possono ottenere:

– Wawrinka non può andare oltre al numero 3 e non può scendere oltre il 5;
– Raonic può salire al 3 e non può scendere oltre il 5;
– Nishikori può salire al 3 e non può scendere oltre il 7;
– Monfils può salire al 5 e non può scendere oltre il numero 8;
– Cilic può salire al 5 e non può scendere oltre il numero 8;
– Nadal non può scendere oltre il 9;
– Thiem può salire al 6 e non può perdere posizioni.

A margine, attenzione a Federer, che a meno di ritiri non può più entrare nei 16 agli AUS Open a meno che decida di rinunciare alla Hopman Cup e partecipare ad un torneo tra Doha, Chennai e Brisbane. I calcoli per arrivare a queste conclusioni sono decisamente cervellotici (è il leitmotiv della settimana), se mai ve ne daremo i dettagli nei commenti.

La grande settimana degli italiani

Concludiamo l’analisi del ranking riservando il giusto spazio ad alcuni ragazzi italiani che hanno raggiunto o sfiorato il proprio best ranking.

Ecco la top-10 italiana, tra parentesi la posizione nell’ATP ranking, a sinistra, e il cambiamento rispetto a sette giorni fa, a destra:

1] (40) Lorenzi (=)
2] (49) Fognini (=)
3] (88) Seppi (+2)
4] (124) Fabbiano
5] (126) Giannessi (+14)
6] (173) Napolitano (+44)
7] (174) Gaio (+11)
8] (182) Cecchinato (-2)
9] (206) Vanni (-11)
10] (207) Donati (-1)

Napolitano vince il primo challenger in carriera ad Ortisei, superando Giannessi, ed entrambi raggiungono il proprio best ranking. Segnaliamo anche i balzi di Bellotti (+15, ora 228), Caruso (+20, ora 274), Sonego (+37, ora 286), Quinzi (+29, ora 293) e Travaglia (+30, ora 297). Quinzi sfiora il proprio best ranking (292) dopo aver vinto, due settimane fa, il future di Oslo (i punti dei futures entrano la settimana successiva).

Attualmente abbiamo tre top-100, otto top-200 e diciannove top-300, di cui undici non hanno ancora compiuto 26 anni. C’è speranza, dite?

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