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ATP Ranking: Murray è il nuovo re del circuito. Cronaca di una rimonta inaspettata
Sir Andrew Barron Murray è il 26esimo n.1 al mondo dal 1973. Primo britannico a riuscirci, potrebbe essere il primo n. 1 di fine stagione a chiudere con meno Slam del n.2, come Lendl ai danni di Becker nel 1989

Iniziamo proprio da questa curiosità: nel 1989 Ivan Lendl chiuse l’anno al numero 1, ma il suo rivale Boris Becker, pur chiudendo al numero 2, vinse più Slam (2-1). La situazione potrebbe ripetersi quest’anno, con i due allenatori che passerebbero idealmente il testimone ad Andy Murray e Novak Djokovic. Murray supera Djokovic di 405 punti nel ranking, ma fra poche settimane perderà i 275 punti maturati con la finale Davis 2015 ed il bonus dello stesso anno, quindi Murray ha virtualmente 130 punti di vantaggio. Dovesse superare indenne le Finals, magari vincendo (non è mai arrivato in Finale, ma neppure a Bercy aveva mai vinto), si aprirebbero per lui le porte di un regno destinato a durare probabilmente fino a Wimbledon. Soprattutto, se Murray deve arrivare fino a Roma per trovare il primo dei sei titoli vinti nel 2016, Djokovic difende le vittorie di Doha, Australian Open, Indian Wells e Miami fino a marzo.
Con questa vittoria, Murray vince il quarto torneo consecutivo (Pechino, Shanghai, Vienna, Bercy), mai successo in carriera, con una striscia di 20 partite vinte (e 2 walkover). Quello di Bercy è il 42esimo titolo in carriera (Murray vince titoli ininterrottamente da 11 anni) ed è il suo 30esimo titolo sul “cemento”, il primo a Bercy, il 13esimo 1,000 in carriera. Ora a Murray mancano soltanto Indian Wells e Montecarlo per completare tutti i 1,000.
Ma andiamo con ordine e diamo una veloce occhiata alla top-20 prima di tornare a Murray:
1] Murray 11,185 (+1)
2] Djokovic 10,780 (-1)
3] Wawrinka 5,115
4] Raonic 5,050 (+1)
5] Nishikori 4,705 (-1)
6] Monfils 3,625 (+1)
7] Cilic 3,450 (+3)
8] Nadal 3,300 (-2)
9] Thiem 3,205 (-1)
10] Berdych 3,060 (+1)
11] Goffin 2,780 (+1)
12] Tsonga 2,550 (+1)
13] Kyrgios 2,460 (+1)
14] Bautista Agut 2,350 (+1)
15] Pouille 2,196 (+2)
16] Federer 2,130 (-7)
17] Dimitrov 2,035 (+1)
18] Gasquet 1,885 (+1)
19] Isner 1,850 (+8)
20] Karlovic 1,795
In grassetto i giocatori a best ranking, che sia nuovo di questa settimana o che fosse già stato raggiunto in precedenza. Ben 8 dei primi 20 giocatori hanno attualmente il proprio best ranking. Raonic potrebbe ritoccarlo alle Finals, superando Wawrinka, anche se il canadese è in forte dubbio e spalancherebbe, in caso di forfait (stiramento) le porte delle Finals a Berdych.
Torneremo nelle prossime settimane a parlare delle prospettive in ottica Australian Open, ma già ora possiamo notare che Nadal rischia di uscire dai primi 8 e Federer rischia di uscire dai primi 16: questi due fatti potrebbero rendere veramente interessante il sorteggio del tabellone degli Australian Open 2017.
Ma torniamo a Murray ed alla sua lunga, lunghissima rincorsa. Elenchiamo alcuni spunti interessanti, che approfondiremo nelle prossime settimane, relativi al ranking di Murray:
– Murray ha iniziato l’anno al numero 2 ed è sceso al 3 soltanto per una settimana a maggio;
– Murray non scende sotto al numero 3 da marzo 2015;
– Murray è uscito dalla top-10 per 6 settimane tra settembre ed ottobre 2014, ma se escludiamo queste 6 settimane, Murray è in top-10 da 8 anni e 4 mesi;
– Murray raggiunse il numero 2 per la prima volta ad agosto 2009 per 3 settimane;
– poi tornò numero 2 ben 3 anni e 8 mesi dopo, nell’aprile del 2013 e restò tra il 2 ed il 3 fino ad agosto 2013;
– la terza era di Murray come numero 2 inizia ad ottobre 2015, ma scende al 3 per una settimana poche settimane dopo ed ancora una settimana a maggio 2016.
Dunque Murray è stato numero 2 in tre differenti periodi della sua carriera. Quando fu numero 2 per tre settimane ad Agosto 2009, il numero 1 era Roger Federer e Murray superò Nadal. Ecco cosa recitava la classifica il 17 agosto 2009:
1] Federer 11,040
2] Murray 9,250
3] Nadal 8,665
4] Djokovic 7,150
Murray era vicino, ma non vicinissimo al numero 1. I 1,790 punti che lo sepravamo dalla vetta sarebbero presto aumentati dopo la vittoria di Federer a Cincinnati. In quel Cincinnati alle semifinali arrivarono proprio i primi 4 giocatori del mondo, i Fab-4. Quasi quattro anni dopo, Murray tornò al numero 2 il 13 maggio 2013, superando Federer. Ecco la classifica:
1] Djokovic 12,730
2] Murray 8,750
3] Federer 7,760
4] Ferrer 6,920
5] Nadal 6,895
Murray era lontanissimo dalla prima posizione, circa 4,000 punti. Nei mesi successivi il mondo avrebbe assistito ad un fantastico crescendo di Nadal, ma Murray vincerà il suo primo Wimbledon, ecco la classifica post Wimbledon 2013:
1] Djokovic 12,310
2] Murray 9,360
3] Ferrer 7,220
4] Nadal 6,860
5] Federer 5,785
Ancora una volta, Murray si trovava a circa 4,000 punti dalla vetta. Dunque era un numero 2 lontanissimo dalla possibilità di diventare numero 1. Ma quando poi Murray tornerà nuovamente numero 2, ad ottobre 2015, il distacco sarà veramente abissale:
1] Djokovic 15,785
2] Murray 8,640
3] Federer 8,420
4] Wawrinka 6,495
Quasi 7,000 punti, un distacco impressionante, in quelle settimane e nei mesi successivi Djokovic toccò e ritoccò il massimo distacco tra numero 1 e 2 del mondo. Se analizziamo soltanto il 2016, vediamo come la rincorsa di Murray nella seconda metà dell’anno sia veramente stata eccezionale, se consideriamo che dopo il Roland Garros Murray aveva 8,045 punti di ritardo. Un distacco doppio rispetto a quello che sembrava incolmabile nel 2013. Ecco la progressione del distacco nel 2016:
04.01 – Djo +7,640
11.01 – Djo +7,845 (Djokovic vince Doha)
01.02 – Djo +7,845 (Djokovic batte in finale agli AUS Open Murray come 12 mesi prima)
15.02 – Djo +7,935 (a Murray scadono 90 punti di Rotterdam 2015)
29.02 – Djo +7,815 (entrambi perdono punti a Dubai, Djokovic esce ai QF, Murray non partecipa)
07.03 – Djo +7,855 (entrambi perdono alcuni punti del 1T di Davis 2015)
21.03 – Djo +8,170 (Djokovic vince Indian Wells, Murray esce al 3T)
04.04 – Djo +8,735 (Djokovic vince Miami, Murray esce al 3T: Murray doppiato)
18.04 – Djo +7,375 (Djokovic perde subito da Vesely a Monte Carlo, Murray arriva in SF)
02.05 – Djo +7,625 (Murray non difende la vittoria a Monaco di Baviera)
09.05 – Djo +9,025 (Djokovic batte Murray in finale a Madrid, Murray scende al 3, agganciato a paripunti da Federer. Massimo vantaggio per Djokovic, oltre 9,000 punti)
16.05 – Djo +7,715 (Murray batte Djokovic in finale a Roma)
06.06 – Djo +8,045 (Djokovic batte Murray in finale al Roland Garros)
20.06 – Djo +8,045 (Murray conferma la vittoria al Queen’s)
11.07 – Djo +4,845 (Murray vince Wimbledon, Djokovic esce al 3T)
18.07 – Djo +4,975 (Murray perde i punti Davis 2015 dei QF)
01.08 – Djo +5,975 (Djokovic vince in Canada, Murray non partecipa)
15.08 – Djo +6,385 (escono i punti ottenuti in Canada nel 2015, il calendario è sfalsato a causa delle Olimpiadi)
22.08 – Djo +5,535 (Murray arriva in finale a cincinnati, Djokovic non partecipa)
12.09 – Djo +4,555 (Djokovic perde la finale US Open, Murray si ferma ai QF)
19.09 – Djo +4,695 (Murray perde i punti SF Davis 2015)
03.10 – Djo +4,695 (da qui il distacco calerà sempre)
10.10 – Djo +3,695 (Murray vince Pechino, Djokovic non partecipa e non difende il titolo)
17.10 – Djo +2,415 (Murray vince Shanghai, Djokovic si ferma in SF e non difende il titolo)
31.10 – Djo +1,915 (Murray vince Vienna)
07.11 – Mur +405 (Murray vince Bercy, Djokovic si ferma ai QF; escono i punti delle Finals 2015)
Incredibile notare che in poco più di un mese Djokovic si sia fatto rimontare oltre 5,000 punti, consentendo il sorpasso a Murray. Il 3 ottobre Nole aveva ancora 14,040 punti, Andy era fermo a 9,345, dietro per circa 4,700 punti. Oggi, 35 giorni dopo, Murray è davanti per circa 400 punti.
Per concludere, ecco qualche interessante dato relativo a Murray ed alla sua nuova posizione di leader della classifica mondiale ed all’avvicendamento con Djokovic:
– Djokovic era numero 1 dal giorno dopo Wimbledon 2014, quando superò Nadal;
– si interrompe una striscia di 122 settimane al numero 1 per Djokovic, per lui le settimane in testa sono 223, 79 meno di Federer;
– Murray diventa numero 1 a 29 anni, 5 mesi e 23 giorni, ma NON è il più vecchio da che il ranking è stato introdotto. Newcombe diventò numero 1 ad oltre 30 anni nel 1974, tuttavia Newcombe era “virtualmente” già stato numero 1 prima che fosse introdotto in tanking;
– Murray è stato numero 2 per un totale di 76 settimane;
– Murray è il giocatore che ha impiegato più tempo a diventare numero 1 dopo esser diventato numero 2: 7 anni, 2 mesi e 18 giorni.
Infine, ecco tutti i 26 numeri uno al mondo e le settimane in testa. Se Murray dovesse superare le Finals, è probabile tenga la posizione fino a Wimbledon, passando dal 25esimo posto in questa speciale classifica al 15esimo posto.
1] Federer 302
2] Sampras 286
3] Lendl 270
4] Connors 268
5] Djokovic 223
6] McEnroe 170
7] Nadal 141
8] Borg 109
9] Agassi 101
10] Hewitt 80
11] Edberg 72
12] Courier 58
13] Kuerten 43
14] Nastase 40
15] Wilander 20
16] Roddick 13
17] Becker 12
18] Safin 9
19] Newcombe 8
19] Ferrero 8
21] Kafelnikov 6
21] Rios 6
21] Muster 6
24] Moya 2
25] Murray 1
25] Rafter 1
evidenza
ATP Ranking: Djokovic torna sul trono. Sinner perde una posizione, Berrettini scivola al n.66
Arnaldi, gli ottavi valgono il best ranking al n. 47. Jannik è quarto nella Race, le ATP Finals si avvicinano. Il punto su Ranking e Race to Turin nel link all’interno dell’articolo

La classifica ATP aggiornata e commentata, con le prime 20 posizioni, la situazione degli italiani e la Race to Torino, è disponibile sul sito di Intesa Sanpaolo, partner di Ubitennis.
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“Non bisogna mai sottovalutare il cuore di un campione”
Facciamo nostra la frase che Rudy Tomjanovich pronunciò riferendosi di Akeem Holajuwon all’indomani della vittoria dei suoi Houston Rockets nel campionato NBA ’95; la usiamo a proposito del cuore di Daniil Medvedev che il 99% degli appassionati di tennis di tutto il mondo dava per sicuro perdente alla vigilia della semifinale contro l’ex numero 1 del mondo Carlos Alcaraz.
Daniil da campione li ha smentiti ponendo così momentaneamente fine al monopolio esercitato dalla premiata coppia Djokovic&Alcaraz nelle finali che contano nella seconda metà della stagione.
Il suo sogno di bissare il successo del 2021 si è infranto contro il cuore e la classe di un Campione ancora più grande di lui, Novak Djokovic, che ha così suggellato da par suo l’ennesima riconquista della prima posizione mondiale. Per lui anche la soddisfazione di avere eguagliato il record di Margaret Court Smith per numero di major vinti in singolare: 24.
Il preannunciato annunciato sorpasso al primo posto effettuato da Djokovic ai danni di Alcaraz è la principale ma non l’unica novità che troviamo ai vertici del ranking; le più significative sono rappresentate dal ritorno di Alexander Zverev tra le prime dieci posizioni dopo quasi un anno di assenza e il debutto di Ben Shelton, grande protagonista dello slam statunitense, tra i primi venti giocatori del mondo.
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evidenza
WTA Ranking: Sabalenka è la ventinovesima n.1 della WTA. Gauff in terza posizione
La sconfitta agli ottavi a New York fa perdere il n.1 a Iga Swiantek, che cede lo scettro a Aryna Sabalenka. Coco Gauff si porta subito dietro alla bielorussa e alla polacca. Balzo in avanti di Lucia Bronzetti

Il seguito del video è presente sulla sezione dedicata allo US Open 2023 del sito di Intesa Sanpaolo, partner di Ubitennis.
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La classifica WTA aggiornata e commentata, con le prime 50 posizioni, la situazione delle italiane e la Race to WTA Finals, è disponibile sul sito di Intesa Sanpaolo, partner di Ubitennis.
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Dopo una rincorsa durata tutta la stagione, finalmente Aryna Sabalenka ce l’ha fatta e, nella classifica di oggi, supera Iga Swiatek. Sabalenka è la ventinovesima tennista a raggiungere questo risultato. La striscia di settimane al vertice di Swiatek si conclude, quindi, a 75, appena sopra Caroline Wozniacki (71) ma ancora lontana da Lindsay Davenport (98). Aryna non è riuscita a coronare questo traguardo con la conquista del suo secondo titolo slam. Tuttavia, con un Australian Open, una finale a New York e due semifinali nei restanti major, non può che essere lei la legittima regina del ranking. Recentemente, Sabalenka aveva affermato che ciò che davvero le importa non è solo diventare n.1 ma soprattutto riuscire a terminare la stagione al vertice. Considerando i punti in scadenza a lei e alla sua diretta inseguitrice, ha ottime possibilità di riuscirci. L’ultimo major dell’anno, quindi, ci regala una nuova campionessa Slam, Coco Gauff. La vittoria a Flushing Meadows (ma più in generale un’estate da sogno con le vittorie nel WTA 500 di Washington e nel WTA 1000 di Cincinnati e poi, appunto, a New York) la proietta alle spalle di Sabalenka e Swiatek. Sarebbe scontato affermare che Gauff possa ambire a vincere altri major e che, prima o poi, si prenderà il n.1. La storia della WTA è ricca di atlete che, dopo uno slam, non sono riuscite, per svariate ragioni, a tener fede alle aspettative (Raducanu, Stephens, Andreescu per esempio). Non sembra il caso di Coco, che sotto la sapiente guida di Brad Gilbert sembra aver raggiunto un livello di gioco mai visto prima. E le italiane? Cocciaretto e Paolini sono state eliminate al primo turno. Mentre Elisabetta retrocede ed esce dalla top30, Jasmine guadagna qualche posizione e stabilisce un nuovo best ranking. Il terzo turno a New York fa recuperare a Lucia Bronzetti 16 posti, ma resta lontana dal suo miglior piazzamento.
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US Open, caccia al numero uno: Djokovic vede da vicino la vetta, Sabalenka riuscirà a prendersi lo scettro?
Al serbo basta raggiungere il secondo turno allo US Open per tornare in cima senza guardare Alcaraz, mentre tra la bielorussa e Swiatek è sfida a chi arriva più avanti

L’inizio dello US Open della è ormai alle porte – primi incontri del tabellone principale pronti a scattare lunedì 28 agosto – e freme l’attesa non solo per capire chi alzerà il trofeo quest’anno, ma anche per sapere chi sarà il numero della classifica mondiale dopo l’ultimo Slam della stagione. La lotta per la vetta del ranking sia tra Novak Djokovic e Carlos Alcaraz sia tra Iga Swiatek e Aryna Sabalenka tiene banco ormai da settimane. A Flushing Meadows potrebbero avvenire sostanziali cambiamenti.
A Novak Djokovic basterà, infatti, raggiungere il secondo turno dello Slam newyorkese per essere sicuro di tornare numero uno del mondo indipendentemente da ciò che farà Carlos Alcaraz. Com’è possibile? Presto detto. Djokovic l’anno scorso non ha partecipato allo US Open a causa delle note questioni legate al vaccino anti Covid-19 e, di conseguenza, non ha punti in uscita in questa edizione. Il distacco tra il serbo e Alcaraz è minimo – appena 20 lunghezze di vantaggio per lo spagnolo – e quest’ultimo deve invece difendere la vittoria dello scorso anno. Tradotto in altri termini: Alcaraz può perdere o confermare i 2000 punti del titolo 2022, mentre Djokovic guadagnerà solamente. I 45 punti ottenuti con un passaggio al secondo turno basterebbero al serbo per scavalcare il rivale e ritoccare così il suo record di settimane in vetta alla classifica: da 389 a 390.
Storia un po’ più complicata per quanto riguarda la lotta in campo femminile tra Iga Swiatek e Aryna Sabalenka. Le due sono separate attualmente da 1.209 punti – 9.955 punti la polacca, 8.746 punti la bielorussa –, ma Iga deve difendere la vittoria a Flushing Meadows del 2022. Questo significa che, come per Alcaraz, ha in scadenza una cambiale da ben 2000 punti, mentre Sabalenka vedrà uscire “solo” i 780 della semifinale persa proprio contro la polacca.
In virtù di questi numeri la distanza tra le due non è poi così ampia. Anzi dando uno sguardo alla classifica live – cioè quella che tiene presente in tempo reale tutti i movimenti di punti – notiamo che Sabalenka da lunedì 28 sarà in testa di 11 lunghezze. Margine ridottissimo che apre a tre scenari: Swiatek ancora numero a fine US Open se avrà passato un turno in più della bielorussa; Aryna numero uno se o le due contendenti dovessero uscire allo stesso punto del torneo o la polacca perdesse prima di lei. Un’altra ghiotta occasione per Sabalenka di arrivare alla tanto agognata vetta del ranking, uno dei suoi dichiarati obiettivi stagionali, magari proprio con un trionfo in finale su Swiatek.