ATP Ranking: con Olimpiadi e Coppa Davis, quale sarebbe il "vero" ranking di del Potro?

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ATP Ranking: con Olimpiadi e Coppa Davis, quale sarebbe il “vero” ranking di del Potro?

Pochissime variazioni in top-100. Vanni vince il suo secondo Challenger consecutivo, risale al 157 e comanda la Race 2017. Se Olimpiadi e Davis avessero assegnato punti, del Potro oggi sarebbe 22esimo. L’argentino ha battuto tutti i vincitori Slam, Finals e Masters 1000 del 2016

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Nessun torneo dell’ATP World Tour si disputa tra le Finals e l’inizio della nuova stagione, che riprenderà ufficialmente il 2 gennaio 2017 quando si disputeranno Hopman Cup (che non dà punti), Chennai, Doha e BrisbaneMa il 2016 non è ancora terminato e i tornei Challenger e Futures danno punti validi per il ranking e per la Race to London 2017, che vede il nostro Luca Vanni al comando grazie alle due vittorie di Brescia e Andria.

Ovviamente la Top-100 presenta pochissime variazioni e per trovare il primo movimento dobbiamo scendere fino alla posizione numero 72, dove troviamo Dustin Brown che ha guadagnato 2 posizioni. Un solo giocatore esce dalla top-100, Inigo Cervantes, che scivola al numero 106, perdendo 20 posizioni.

Segnaliamo anche l’uscita degli ultimi punti relativi alla Davis 2015: Murray perde i 275 punti delle due vittorie in singolare della finale più il bonus ed inizierà l’anno con 630 punti di vantaggio su Djokovic. Nella prima settimana dell’anno 2017, Djokovic difenderà i 250 punti della vittoria a Doha, mentre Murray, che nel 2016 disputò la Hopman Cup, non difende alcun punto. Virtualmente, Murray inizierà l’anno con 880 punti su Djokovic, risultando dunque irraggiungibile fino agli Australian Open. La forbice tra i due, relativa alla prima settimana, si allarga tra un minimo di 630 punti (Murray perde all’esordio a Doha e Djokovic vince il titolo) ed un massimo di 1,130 punti (Murray vince Doha e Djokovic perde all’esordio). In quest’ultima remota eventualità, a Murray basterebbe raggiungere il 3T a Melbourne per conservare la vetta dopo gli Australian Open.

 

Luca Vanni ha vinto il Challenger di Andria sconfiggendo in finale Matteo Berrettini, in rimonta (5-7 6-0 6-3 il punteggio) come nella finale di Brescia di sette giorni prima, quando sconfisse il lituano Laurynas Grigelis con il punteggio di 6-7 6-4 7-6. Per Vanni, precipitato oltre la duecentesima posizione dopo esser entrato in top-100 ad inizio 2015, questa doppia vittoria porta due ottime notizie: +49 posizioni nel ranking in due settimane (dalla 206 alla 157 attuale) e primo posto nella Race to London 2017:

1] Vanni 180
2] Duckworth 145
3] Kozlov 126
4] Nishioka 124
5] Laaksonen 113
6] Benenteau 110
6] Gombos 110
8] Bagnis 100
9] Chung 98
10] Mmoh 90
10] Schwartzman 90
12] Napolitano 90
13] Zeballos 77
14] Gerasimov 75
15] Stakhovsky 73
16] Coria 71
17] Sandgren 69
18] Copil 65
18] Grigelis 65
18] Rublev 65

Questa classifica assolutamente provvisoria offre alcuni spunti interessanti:

ci ricorda che la Race to London inizia nella settimana “durante” le Finals con i tornei Challenger e Futures, non il 1 gennaio;

– comanda un italiano, cosa piuttosto insolita;

– Napolitano è 12esimo, nel ranking si trova al numero 172;

nei primi 20 ci sono tre argentini (Schwartzman, Bagnis e Coria), non convocati per la Finale di Davis;

abbiamo due teenager: Kozlov, che ieri ha vinto il primo Challenger (Columbus 2) e Mmoh, che ha vinto settimana scorsa (Knoxville) il primo Challenger. I due in classifica occupano rispettivamente le posizioni 116 (best ranking per Kozlov) e 198 (Mmoh ha come best ranking 197, settimana scorsa);

dei primi 20, ben sei non hanno ancora compiuto 22 anni: Kozlov e Mmoh hanno 18 anni, Rublev 19, Chung 20, Nishioka e Napolitano 21;

– Benneteau ha vinto due settimane fa il suo quarto Challenger, ma non ha mai vinto un titolo ATP;

in queste tre settimane hanno vinto titoli Challenger giocatori che non hanno mai vinto un titolo ATP (Gombos, Benneteau, Bagnis, Napolitano, Chung, Mmoh, Laaksonen, Duckworth, Kozlov, Vanni e Nishioka), unica eccezione Schwartzman con 1 titolo ATP.

Per concludere questa breve pagina dedicata al ranking, torniamo al fresco vincitore di Davis, Juan Martin del Potro. L’argentino, tornato a grandi livelli dopo una lunghissima pausa a causa dei troppi infortuni ai polsi (e dopo aver più volte pensato al ritiro definitivo), si trova in 38esima posizione. Ma, come abbiamo più volte detto, è forse il giocatore in assoluto più penalizzato (con Murray) dalla mancata assegnazione di punti ATP in due eventi in cui del Potro ha ottenuto risultati eccellenti, Olimpiadi e Davis.

Del Potro ha vinto la medaglia d’argento alle Olimpiadi, sconfitto in finale in quattro set da Murray, che poi ha battuto in cinque set in semifinale DavisSe le Olimpiadi avessero assegnato punti ATP come nel 2012, la finale avrebbe fruttato a del Potro 450 punti. E se la Davis avesse assegnato punti come nel 2015, del Potro avrebbe ottenuto altri 220 punti (70 dalla vittoria contro Murray in SF, 75 per ogni match vinto in finale). Dunque del Potro avrebbe ora ben 670 punti in più e si troverebbe (al lordo di eventuali punti da aggiungere ad altri tennisti), con 1,780 punti, al 22esimo posto, appaiato a Cuevas, ma davanti grazie ai migliori risultati negli Slam.

Pur con un calendario frazionato a causa della riabilitazione, del Potro può considerarsi quasi un top-20 nel 2016 e sicuramente un top-20 se iniziamo a “contare” i punti da metà febbraio, quando a Delray Beach ha ottenuto i primi punti ATP del 2016. Ma se consideriamo che del Potro negli ultimi 6 mesi ha battuto Murray (ultimo a riuscirci), Djokovic, Wawrinka, Cilic, Thiem e Nadal, non è sbagliato considerarlo un vero top-5. Nel 2016 ha affrontato ben otto degli attuali dieci top-10, riuscendo a batterne sei (sconfitto da Nishikori e Berdych senza aver mai vinto), ancor più impressionanti i numeri contro gli attuali top-30:

tre top-5 attuali battuti (Murray, Djokovic, Wawrinka);

sei top-10 attuali battuti (Cilic, Thiem e Nadal oltre ai tre sopra);

undici top-20 attuali battuti (Dimitrov, Agut, Isner, Karlovic e Goffin oltre ai sei sopra);

quattordici top-30 attuali battuti (Simon, Ferrer e Soch oltre agli undici sopra).

Inoltre, del Potro ha battuto tutti i vincitori Slam e Finals 2016 e tutti i vincitori dei Masters 1000 del 2016. Niente male, per un giocatore “finito”.

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ATP Ranking: Djokovic torna sul trono. Sinner perde una posizione, Berrettini scivola al n.66

Arnaldi, gli ottavi valgono il best ranking al n. 47. Jannik è quarto nella Race, le ATP Finals si avvicinano. Il punto su Ranking e Race to Turin nel link all’interno dell’articolo

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Novak Djokovic - US Open 2023 (Twitter @atptour)
Novak Djokovic - US Open 2023 (Twitter @atptour)

La classifica ATP aggiornata e commentata, con le prime 20 posizioni, la situazione degli italiani e la Race to Torino, è disponibile sul sito di Intesa Sanpaolo, partner di Ubitennis.

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Non bisogna mai sottovalutare il cuore di un campione”

 

Facciamo nostra la frase che Rudy Tomjanovich pronunciò riferendosi di Akeem Holajuwon all’indomani della vittoria dei suoi Houston Rockets nel campionato NBA ’95; la usiamo a proposito del cuore di Daniil Medvedev che il 99% degli appassionati di tennis di tutto il mondo dava per sicuro perdente alla vigilia della semifinale contro l’ex numero 1 del mondo Carlos Alcaraz.

Daniil da campione li ha smentiti ponendo così momentaneamente fine al monopolio esercitato dalla premiata coppia Djokovic&Alcaraz nelle finali che contano nella seconda metà della stagione.

Il suo sogno di bissare il successo del 2021 si è infranto contro il cuore e la classe di un Campione ancora più grande di lui, Novak Djokovic, che ha così suggellato da par suo l’ennesima riconquista della prima posizione mondiale. Per lui anche la soddisfazione di avere eguagliato il record di Margaret Court Smith per numero di major vinti in singolare: 24.

Il preannunciato annunciato sorpasso al primo posto effettuato da Djokovic ai danni di Alcaraz è la principale ma non l’unica novità che troviamo ai vertici del ranking; le più significative sono rappresentate dal ritorno di Alexander Zverev tra le prime dieci posizioni dopo quasi un anno di assenza e il debutto di Ben Shelton, grande protagonista dello slam statunitense, tra i primi venti giocatori del mondo.

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WTA Ranking: Sabalenka è la ventinovesima n.1 della WTA. Gauff in terza posizione

La sconfitta agli ottavi a New York fa perdere il n.1 a Iga Swiantek, che cede lo scettro a Aryna Sabalenka. Coco Gauff si porta subito dietro alla bielorussa e alla polacca. Balzo in avanti di Lucia Bronzetti

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Aryna Sabalenka - US Open 2023 (Twitter @usopen
Aryna Sabalenka - US Open 2023 (Twitter @usopen)

Il seguito del video è presente sulla sezione dedicata allo US Open 2023 del sito di Intesa Sanpaolo, partner di Ubitennis.

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Dopo una rincorsa durata tutta la stagione, finalmente Aryna Sabalenka ce l’ha fatta e, nella classifica di oggi, supera Iga Swiatek. Sabalenka è la ventinovesima tennista a raggiungere questo risultato. La striscia di settimane al vertice di Swiatek si conclude, quindi, a 75, appena sopra Caroline Wozniacki (71) ma ancora lontana da Lindsay Davenport (98). Aryna non è riuscita a coronare questo traguardo con la conquista del suo secondo titolo slam. Tuttavia, con un Australian Open, una finale a New York e due semifinali nei restanti major, non può che essere lei la legittima regina del ranking. Recentemente, Sabalenka aveva affermato che ciò che davvero le importa non è solo diventare n.1 ma soprattutto riuscire a terminare la stagione al vertice. Considerando i punti in scadenza a lei e alla sua diretta inseguitrice, ha ottime possibilità di riuscirci. L’ultimo major dell’anno, quindi, ci regala una nuova campionessa Slam, Coco Gauff. La vittoria a Flushing Meadows (ma più in generale un’estate da sogno con le vittorie nel WTA 500 di Washington e nel WTA 1000 di Cincinnati e poi, appunto, a New York) la proietta alle spalle di Sabalenka e Swiatek. Sarebbe scontato affermare che Gauff possa ambire a vincere altri major e che, prima o poi, si prenderà il n.1. La storia della WTA è ricca di atlete che, dopo uno slam, non sono riuscite, per svariate ragioni, a tener fede alle aspettative (Raducanu, Stephens, Andreescu per esempio). Non sembra il caso di Coco, che sotto la sapiente guida di Brad Gilbert sembra aver raggiunto un livello di gioco mai visto prima. E le italiane? Cocciaretto e Paolini sono state eliminate al primo turno. Mentre Elisabetta retrocede ed esce dalla top30, Jasmine guadagna qualche posizione e stabilisce un nuovo best ranking. Il terzo turno a New York fa recuperare a Lucia Bronzetti 16 posti, ma resta lontana dal suo miglior piazzamento.

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US Open, caccia al numero uno: Djokovic vede da vicino la vetta, Sabalenka riuscirà a prendersi lo scettro?

Al serbo basta raggiungere il secondo turno allo US Open per tornare in cima senza guardare Alcaraz, mentre tra la bielorussa e Swiatek è sfida a chi arriva più avanti

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L’inizio dello US Open della è ormai alle porte – primi incontri del tabellone principale pronti a scattare lunedì 28 agosto – e freme l’attesa non solo per capire chi alzerà il trofeo quest’anno, ma anche per sapere chi sarà il numero della classifica mondiale dopo l’ultimo Slam della stagione. La lotta per la vetta del ranking sia tra Novak Djokovic e Carlos Alcaraz sia tra Iga Swiatek e Aryna Sabalenka tiene banco ormai da settimane. A Flushing Meadows potrebbero avvenire sostanziali cambiamenti.

A Novak Djokovic basterà, infatti, raggiungere il secondo turno dello Slam newyorkese per essere sicuro di tornare numero uno del mondo indipendentemente da ciò che farà Carlos Alcaraz. Com’è possibile? Presto detto. Djokovic l’anno scorso non ha partecipato allo US Open a causa delle note questioni legate al vaccino anti Covid-19 e, di conseguenza, non ha punti in uscita in questa edizione. Il distacco tra il serbo e Alcaraz è minimo – appena 20 lunghezze di vantaggio per lo spagnolo – e quest’ultimo deve invece difendere la vittoria dello scorso anno. Tradotto in altri termini: Alcaraz può perdere o confermare i 2000 punti del titolo 2022, mentre Djokovic guadagnerà solamente. I 45 punti ottenuti con un passaggio al secondo turno basterebbero al serbo per scavalcare il rivale e ritoccare così il suo record di settimane in vetta alla classifica: da 389 a 390. 

Storia un po’ più complicata per quanto riguarda la lotta in campo femminile tra Iga Swiatek e Aryna Sabalenka. Le due sono separate attualmente da 1.209 punti – 9.955 punti la polacca, 8.746 punti la bielorussa –, ma Iga deve difendere la vittoria a Flushing Meadows del 2022. Questo significa che, come per Alcaraz, ha in scadenza una cambiale da ben 2000 punti, mentre Sabalenka vedrà uscire “solo” i 780 della semifinale persa proprio contro la polacca. 

 

In virtù di questi numeri la distanza tra le due non è poi così ampia. Anzi dando uno sguardo alla classifica live – cioè quella che tiene presente in tempo reale tutti i movimenti di punti – notiamo che Sabalenka da lunedì 28 sarà in testa di 11 lunghezze. Margine ridottissimo che apre a tre scenari: Swiatek ancora numero a fine US Open se avrà passato un turno in più della bielorussa; Aryna numero uno se o le due contendenti dovessero uscire allo stesso punto del torneo o la polacca perdesse prima di lei. Un’altra ghiotta occasione per Sabalenka di arrivare alla tanto agognata vetta del ranking, uno dei suoi dichiarati obiettivi stagionali, magari proprio con un trionfo in finale su Swiatek.

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