Bernard Tomic ci riprova: "Ora cerco un coach. E voglio la top 10"

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Bernard Tomic ci riprova: “Ora cerco un coach. E voglio la top 10”

Il bad boy “senior” del tennis australiano si scuote dal torpore. “Ho fallito molte chance ma so cosa mi serve per migliorare”. Questa volta gli crediamo?

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Più volte è sembrato sul punto di farcela, poi ci è ricascato, poi nuove speranze puntualmente disattese. Bernard Tomic è il campione dei saliscendi, l’incompiuto per eccellenza, quello che ogni volta ti incanta con la fluidità dei tuoi colpi e ti delude perché non riesce mai a dare ai pezzi il giusto ordine. E proprio ora che sembravamo rassegnati al ridimensionamento definitivo delle sue prospettive è arrivato l’ennesimo colpo di coda, per ora soltanto davanti ai microfoni, con il quale Bernard sembra comunicarci di attendere ancora una stagione prima di darlo per spacciato. Ad alti livelli, s’intende, perché per giochicchiare e bivaccare tra i primi 30-40 del mondo gli basta il braccio.

Tomic ha chiuso la stagione alla posizione 26 ma tutti sanno che può ambire a ben altro, compreso il diretto interessato. Che lo ribadisce pubblicamente. “Vorrei raggiungere l’obiettivo della top 10“. Dice, secco. Ma c’è anche un’idea per riuscirci: “Nella prossima stagione potrei rivolgermi a qualcuno, un mentore (Philippoussis? Courier? ndr), qualcuno che possa diventare importante per me“.

Certo, si tratta sempre di Tomic quindi la rettifica arriva presto. “Nessuno però può aiutarmi più di quanto possa riuscirci io, dipende tutto da me. La chiave è la mentalità, è il motivo per cui i top 5, i top 10 sono più bravi di me. È qualcosa che ancora mi manca“. Detta così sembra una passeggiata, ovviamente non lo è. Ma Bernard sa che si tratta di un passo complicato da compiere: “Non è facile, bisogna mettere tutto da parte e non distrarsi, gestire la pressione  e mantenere il controllo“. L’appiglio potrebbe essere proprio la patria natìa, da cui ricomincerà nel 2017 con il torneo di Brisbane prima di disputare gli Australian Open. “Giocare in casa può darmi la spinta giusta, devo farmi trovare pronto. L’Australia è sempre il posto in cui preferisco giocare“.

Per arrivare in top 10 però è necessario far bene (e molto bene) anche fuori confine. Chissà se Bernard, questa volta, è pronto davvero.

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