Gli articoli più letti dell’anno. Marzo. Caso Sharapova, erano soltanto bugie?

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Gli articoli più letti dell’anno. Marzo. Caso Sharapova, erano soltanto bugie?

Vi riproponiamo gli articoli di maggior successo del 2016 di Ubitennis, quelli più apprezzati da voi lettori. A marzo, le riflessioni di Ubaldo sul “caso Sharapova” che ha sconvolto il mondo del tennis

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Qui l’articolo originale

Come sempre i medici che “barano” arrivano prima dei medici che vorrebbero evitare che ci fosse chi bara. Nel senso che i primi scoprono prima degli altri prodotti farmaceutici che “aiutano”. Anche le fettine di limone con lo zucchero – che non erano prodotti farmaceutici – aiutavano, ai miei tempi di tennista mediocre quando ero impegnato in un quinto set. I primi (i medici che barano) sono proliferati a dismisura in quantità e conoscenza scientifica dacché il successo nello sport ha trasformato semplici atleti in formidabili macchine da soldi. I soldi a disposizione dei secondi (i medici pagati per scoprire chi bara) sono molti ma molti meno di quelli che una sola grande atleta – Maria Sharapova, faccio un nome a caso dal momento che è l’atleta donna più pagata al mondo – può incamerare anno dopo anno. E comunque non possono che sperimentare gli effetti di un medicinale (coprente, non coprente, nocivo, non nocivo, da bannare o non bannare) altro che molto dopo, in un secondo tempo che spesso non può essere ravvicinato. Il confronto fra i primi medici (quelli che barano) e i secondi (quelli che vorrebbero lottare contro chi bara) è dunque assolutamente impari. Si arriva sempre dopo. A volte tardi, spesso anzi purtroppo, molto tardi.

Io non sono un medico, né so del meldonium più di quello che si è letto in queste ultime 48 ore. Fra quanto affermano medici e lettori di bugiardini, ho capito per certo almeno una cosa: non si tratta di fettine di limone con zucchero. È un farmaco complesso che si prescrive per situazioni importanti e non banali. Uno di quei farmaci che magari non ti aspetteresti mai dovesse essere necessario ad un’atleta, un’atleta di prim’ordine quale si suppone sia un campione di uno sport, sia esso tennis o altro. Inciso un tantino maligno ma sentito: non si erano mai visti tanti atleti, come negli ultimi trenta anni, così malridotti, alle prese con problemi fisici importanti e di tutti i tipi. I sofferenti d’asma, sembra, sono quelli che stanno meglio. Tanti altri “sembrano costretti” ad ingurgitare farmaci “pesanti”per sopravvivere ancor prima di competere. Addirittura il meldonium non si trova negli Stati Uniti, dove Maria Sharapova vive la maggior parte del suo tempo quando non è impegnata in tornei. Se lo deve far spedire. Insomma un farmaco importante e di non facile acquisizione. Un prodotto farmacologico che nasce in Lettonia ha insomma cominciato a fare il giro del mondo da diverso tempo, tant’è che parecchi atleti paiono farne uso. Tutti atleti con evidenti e seri problemi fisici, evidentemente. Chi a rischio di ischemie – addirittura! – chi con serie e riconosciute (oltre che evidentemente preoccupanti) tendenze familiari al diabete. Ma chi sono quei medici sportivi che “rilasciano” i tesserini sportivo-sanitari a questi “cerotti ambulanti”??? Quanti grandi, grandissimi atleti sembrano non soffrire soltanto di tosse, raffreddore e mal di gola!. E pensare che io credevo che nello sport agonistico la salute fosse un elemento capace di fare la differenza. Invece quelli che vincono di più paiono avere – e rivelano di avere – problemi di salute serissimi. Gravi, per Bacco.

Quel farmaco lettone deve essere piaciuto a parecchi se ha cominciato a girare il mondo. Un farmaco di successo… a lungo sfuggito alla WADA. I benefici per quei tipi assai particolari di malati – campioni di svariate discipline – sono stati tali e tanti che alla fine (o solo alla fine e non fin dall’inizio?) si è sparsa la voce dei suoi effetti prodigiosi. Finché la voce, pian pianino eh, è arrivata anche negli Stati Uniti che hanno proibito la diffusione di quel prodotto, e poi – ancora più pianino – è giunta anche alle orecchie dei medici della WADA. Dire pian pianino non è fare della facile ironia. Se Maria Sharapova, che in certi anni ha messo piede nella natia Russia sì e no per due settimane, e il suo medico di famiglia – beh, insomma, magari non proprio di famiglia – si sono resi conto prima dei notevoli problemi di salute che Maria aveva e poi dell’esistenza del meldonium tanto da prenderlo fin dal 2006, a dir poco sono dieci anni che questo farmaco ha rivelato qualità terapeutiche assolutamente straordinarie. In tutto l’Est Europeo e non solo. Maria Sharapova confessa una leggerezza notevole:…

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