Mondo Challenger: un 2017 più ricco, minimo da 50 mila dollari

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Mondo Challenger: un 2017 più ricco, minimo da 50 mila dollari

Le nuove regole dell’ATP per il 2017 permettono di organizzare Challenger con montepremi fino a 150,000 dollari, mentre il montante minimo è stato aumentato da 40,000 a 50,000 dollari più ospitalità

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Dopo una stagione senza sosta per il circuito Challenger, con 165 tornei organizzati in 44 paesi, l’ATP guarda al futuro e mette mano ai margini degli organizzatori sui montepremi dei tornei: per il 2017 la soglia minima crescerà dai 40,000 ai 50,000 dollari più ospitalità, mentre sarà possibile offrire fino a 150,000 dollari come tetto massimo. Erano 125,000 più ospitalità quest’anno.

Con vari top100 spesso impegnati nei tornei del cosiddetto ‘circuito minore’ e tabelloni in alcuni casi degni di molti ATP 250, l’ATP stessa traccia una nuova prospettiva per i Challenger. Nel 2016 non sono mancati tornei con montepremi intorno ai 100,000 dollari, e attualmente sono ben dieci gli organizzatori ad aver annunciato l’intenzione di fare un altro sforzo per arrivare ai 150,000 più ospitalità. Soprattutto in Europa, dove vari giocatori di media e alta classifica non esitano a giocare vicino le loro sedi di allenamento nel circuito Challenger per continuare a macinare partite e mantenere il ranking, i tornei da 150,000 dollari potrebbero diventare dei ‘250’ in miniatura. Una mossa ‘democratica’, che farà felici tutti i giocatori ? In principio sì, ma montepremi più cospicui potrebbero anche portare più top100 (anche top 50 fuori dalle settimane con tornei dai 500 in sù) a rifugiarsi in questi tornei per consolidare le loro posizioni e guadagnare qualche migliaio di euro senza sudare troppo. Allo stesso tempo, montepremi più alti dovrebbero aiutare anche giocatori ‘bloccati’ tra la top250 e top100 a guadagnare di più e tentare le loro chances su palcoscenici più prestigiosi.

L’Italia gioca un ruolo da leader a livello Challenger: con 24 tornei organizzati e un montepremi totale di oltre 1,3 milioni di euro nel 2016, è di gran lunga il paese con più Challenger. Seguono Stati Uniti (19), Francia e Cina (11). Con il solito 1000 capitolino a salvare l’orgoglio, la scena Challenger offre una consolazione per i nostri giovani e la garanzia di poter giocare tornei di buon livello senza accollarsi grosse spese di viaggio. Resta da vedere quanti dei 24 circoli italiani potrà proporre un montepremi più interessante, magari con il Valletta Cambiaso di Genova a fare da apripista.

Davide Carrino

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