Dopo il Mubadala World Tennis Championship, torneo esibizione in corso di svolgimento a Dubai, il carrozzone del tennis mondiale si rimette in moto a pieni giri. Da lunedì 2 gennaio partono ben 3 tornei ATP e 3 WTA, anticipati come da tradizione proprio il giorno di Capodanno dalla Hopman Cup, competizione ad invito riservato alle rappresentative nazionali miste. Evento che ha un seguito molto elevato in Australia, sia a Perth dove la manifestazione si svolge, sia in televisione. E quest’anno, se possibile, l’evento avrà un elemento di richiamo in più, vista la presenza di Roger Federer, che torna a giocare la competizione (in coppia con Belinda Bencic) dopo 14 anni (nel 2001 vinse in coppia con Martina Hingis, l’anno dopo giocò in coppia con Mirka Vavrinec, diventata poi sua moglie) e che manca nel circuito dall’eliminazione nella semifinale di Wimbledon dello scorso anno. Per capire quanto lo svizzero desti interesse, basta guardare le foto dei giorni scorsi scattate proprio alla Perth Arena, dove veniva immortalato l’ex nr.1 del mondo allenarsi di fronte a circa 8.000 spettatori. C’è molta curiosità tra gli addetti ai lavori nel vedere quale sarà la condizione fisica del campione svizzero che nelle ultime interviste si è mostrato molto fiducioso sul suo stato di salute e sulla sua condizione atletica.
La Hopman Cup è dedicata a Henry “Harry” Christian Hopman, leggendario capitano di Coppa Davis australiano (ben 16 i titoli conquistati sotto la sua guida dagli “Aussie”), ma anche vincitore di ben 7 titoli Slam tra doppio e doppio misto e 3 volte finalista agli Australian Open (nel 1932 fu sconfitto da Jack Crawford al quinto set). Sotto la sua egida l’Australia ha vissuto forse il momento d’oro della sua storia tennistica, visto che Hopman ha lanciato e allenato campioni come Rod Laver, Lew Hoad, John Newcombe, Tony Roche, John Alexander e tanti altri. Non solo, ma dagli anni ’70 in poi Hopman aprì anche un’accademia di tennis in Florida dove si svilupparono tennisticamente parlando campioni come John McEnroe e Vitas Gerulaitis. Nel 1978 fu introdotto nella Hall of Fame del tennis, morì nel 1986. Due anni dopo la sua scomparsa, con il placet della seconda moglie Lucie, il tennista Paul McNamee ebbe l’idea di creare una competizione dedicata al compianto pigmalione australiano, con la prima edizione che si disputò nel 1989 e vide la vittoria della Cecoslovacchia.
Nel tempo la competizione ha cambiato più volte format, fino ad assumere quello attuale, cioè 8 nazioni divise in due gironi. Le squadre si sfidano l’una contro l’altra disputando 3 match, un singolare femminile, uno maschile ed il doppio. Le prime classificate di entrambi i gironi vanno in finale e si contendono il titolo. La Hopman Cup ha visto nel corso delle sue edizioni tantissimi campioni avvicendarsi in campo, da John McEnroe a Steffi Graf, da Novak Djokovic a Andy Murray (entrambi non sono mai riusciti a vincere la manifestazione), da Serena a Venus Williams, da Boris Becker a Wayne Ferreira, da Martina Hingis a Aga Radwanska. Non sono mancati episodi clamorosi nel corso della competizione, come quello accaduto nella finale del 1996, quando la Croazia superò in finale la Svizzera 2-1 grazie alla vittoria per ritiro di Goran Ivanisevic e Iva Majoli contro Martina Hingis e Marc Rosset nel doppio decisivo, con quest’ultimo che dopo aver sprecato 3 match point si infortunò alla mano colpendo per la rabbia un tabellone pubblicitario (si era sul 5-5 del set decisivo).
Molti giocatori considerano la Hopman Cup un test probante di avvicinamento agli Australian Open ed ecco spiegato il motivo per cui anche i migliori non esitano a dare la loro disponibilità a partecipare alla manifestazione. Nell’albo d’oro della manifestazione la parte del leone la fanno gli USA con 6 vittorie e 5 finali perse, mentre ad esempio i padroni di casa hanno vinto il titolo solo 2 volte, l’anno scorso (Gavrilova e Kyrgios) e nel 1999 (Mark Philippoussis e Jelena Djokic). Ricordiamo che quest’anno nel doppio misto che concluderà tutti gli incontri si seguirà il punteggio secondo la regola del Fast4, e cioè set a 4, tie break sul 3 pari a 5, niente let sul servizio, deciding point e punteggio non enunciato dal giudice arbitro, una variante che in questa cornice rende più divertente e affascinante le sfide.
Vediamo la composizione dei due gruppi e i favoriti per l’accesso alla finale.
GRUPPO A
Chiaramente i logici favoriti del girone sono Roger Federer e Belinda Bencic. Occhio alla Germania che schiererà Alexander Zverev e Andrea Petkovic, mentre sembrano un gradino più indietro la Francia (Gasquet e Mladenovic) e la Gran Bretagna (Watson e Evans).
GRUPPO B
I padroni di casa schierano la stessa coppia che l’anno scorso conquistò il trofeo, cioè Nick Kyrgios e Daria Gavrilova. L’avversario più temibile del girone, quello con i quali probabilmente gli australiani lotteranno per l’accesso alla finale, sono gli Usa, rappresentati nell’occasione da Coco Vandeweghe e Jack Sock. Nel gruppo ci sono anche la Spagna (Lara Arruabarrena e Feliciano Lopez) e la R.Ceca (Lucie Hradecka, che ha sostituito Petra Kvitova, e Adam Pavlasek, alla sua seconda apparizione consecutiva), ma entrambi i team non sembrano avere chance di accedere alla finale.
Ricordiamo che in caso di arrivo due o più squadre con lo stesso numero di sfide vinte si terrà conto nell’ordine di: 1) maggior numero di incontri vinti; 2) miglior percentuale set vinti-persi; 3) miglior percentuale game vinti-persi; 4) scontri diretti; 5) sorteggio.