Roger Federer fissa la deadline del suo ritiro: "Quando non batterò più i top player deciderò"

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Roger Federer fissa la deadline del suo ritiro: “Quando non batterò più i top player deciderò”

Roger Federer si prepara ad affrontare il primo slam di stagione e a Credit Suisse svela le ragioni della sua longevità

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Roger Federer, per la soddisfazione dei suoi innumerevoli fan, è tornato a calcare i campi da tennis in occasione della Hopman Cup. Adesso il programma prevede il primo Slam di stagione e, nonostante l’avanzare degli anni, l’elvetico crede di poter competere ancora con i migliori e non pensa che sia arrivato il momento del suo ritiro.

“Mi piace fare ciò che sto facendo e so che non durerà per sempre. In un determinato momento ovviamente mi ritirerò, quindi voglio divertirmi al massimo finché posso. Il mio obiettivo continua a essere quello di battere i migliori – ammette Roger in un’intervista a Credit Suisse – Voglio vincere i tornei più importanti e se non potrò fare questo allora sarà il momento di decidere se continuare o meno. Mi sento vicino ai top players e voglio continuare a giocare”.

Nelle parole di Federer si legge chiaramente la determinazione di chi in carriera ha vinto tutto e vuole continuare a stupire. La continuità mostrata dal 1998 ad oggi è qualcosa di incredibile e lo svizzero svela anche le ragioni e i segreti di questa longevità: “Il mio stile di gioco è uno dei principali motivi. Gioco con grande intensità e spendo energia, ma probabilmente non come alcuni giocatori. Sono più sciolto a livello mentale e fisico. Appartengo anche a una generazione che ha cominciato a curarsi all’inizio della carriera. Mi alleno, non solo per essere più forte, ma anche per evitare infortuni. Quando sono entrato nel circuito professionistico alla fine degli anni ’90, avere un massaggiatore, un fisioterapista e un preparatore atletico era una novità. Oggi i team dei migliori giocatori sono composti da tante persone”.

Federer chiude parlando del suo modo di giocare e come questo sia cambiato negli anni: “All’inizio mi sono concentrato più su quello che dovevo fare e non quello che gli avversari potevano fare. Andando avanti mi sono concentrato di più su questo punto e adesso posso dire bado ad entrambe le cose senza problemi”.

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