Cosa puoi dirci di Nick Kyrgios? Sembra avere un bel conflitto interiore. Ti ci rivedi? Hai qualche consiglio per lui?
“Beh, certo. O meglio, non sono uno a cui piace dare consigli a persone che non conosco bene, però ci sono aspetti che sappiamo e che hanno valore assoluto. Conosciamo il suo talento, e le sue qualità al massimo livello. È difficile vedere tanto talento su un campo da tennis. Detto questo, abbiamo anche sentito, direttamente da lui, che sotto molti aspetti il tennis non gli piace granchè, non è un appassionato del gioco. Ha fatto fatica a gestire le sue aspirazioni, i suoi desideri, il suo apprezzare o meno questo sport.
E sinceramente, sentire queste cose mi è piaciuto, mi ha sollevato l’umore il suo coraggio di ammetterlo. Perchè nel mio caso ci è voluto tempo, tanti anni, per capire davvero le mie sensazioni al riguardo, e certamente non me la sono sentita di rivelarlo pubblicamente mentre passavo quei difficili momenti. Posso dire che ovviamente lui è un ribelle, a suo modo, e sempre a suo modo è un combattente. Potrebbe scegliere le battaglie da combattere, ma è in lotta con se stesso. È una cosa che non vorresti mai vedere, in nessuno. Voglio dire, io vorrei vederlo lottare contro i suoi avversari, cercare le opportunità per diventare sempre migliore, e ottenere tutte le grandi cose di cui sono convinto sarebbe capace in questo sport.
Purtroppo, ognuno di noi deve attraversare il suo personale processo di crescita interiore, e lui è molto giovane. Non voglio dire che si sente così a causa della giovane età, ma dato che la sua situazione emotiva quella è, meglio essere giovani, perchè così, si spera, avrà più tempo per lavorarci. La mia speranza per lui è che lo faccia, ma non posso dare consigli specifici senza sapere esattamente quali siano i particolari demoni che sente di avere dentro di sè“.