Coppa Davis, Argentina-Italia 0-2: bene Lorenzi e Seppi

Coppa Davis

Coppa Davis, Argentina-Italia 0-2: bene Lorenzi e Seppi

Nessun problema per il senese: triplo 6-3 a Guido Pella. Seppi schierato al posto di Fognini, colpito da gastrenterite, si complica la vita contro Berlocq ma alla fine chiude al tie break del quarto set

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COPPA DAVIS, Ottavi di finale

ARGENTINA-ITALIA 0-2

Lorenzi-Pella

Italia ad un passo dai quarti di finale, ad un punto dall’estromettere i campioni in carica dell’Argentina. Meglio di così diciamoci la verità non poteva andare. Alla fine hanno prevalso la migliore condizione fisica ed il maggior tasso tecnico dei nostri tennisti rispetto ai loro avversari.

Troppo solido e regolare Lorenzi per Guido Pella, più incisivo e continuo Andreas Seppi (in campo al posto di Fognini colpito da gastroenterite) rispetto a Charly Berlocq. Anche se, mentre Lorenzi con un triplice 6-3 si è sbarazzato agevolmente del suo avversario, Andreas come al solito ci ha fatto penare al momento di chiudere la sua partita. Avanti 5-2 nel quarto set con doppio break di vantaggio e 6-3 nel tie break finale, l’azzurro ha conquistato il 2-0 solo al quarto sospiratissimo match point. Ma come si dice in questi casi, tutto bene quel che finisce bene, ora proveremo a chiudere la contesa con il doppio di domani. Vedremo quale sarà la coppia schierata da Barazzutti, visto che Bolelli è al rientro e Fognini al momento indisposto.

P. Lorenzi b. G. Pella 6-3 6-3 6-3

Nel primo singolare della sfida tra Argentina e Italia sono Paolo Lorenzi, nr.1 italiano, e Guido Pella, nr.2 argentino a scendere in campo. Gli spalti del Parque Sarmiento sono abbastanza vuoti (colpa del giorno lavorativo), la temperatura invece pare alquanto alta. Sono due i precedenti tra i due tennisti, ma entrambi a livello di challenger, situazione in perfetta parità, 1-1.

Lorenzi va a servire per primo e tiene la battuta senza problemi, qualche piccola sofferenza in più per Pella che invece il suo game lo tiene ai vantaggi. Il tema tattico del match si delinea subito, Lorenzi cerca la profondità e la palla molto alta, soprattutto sul diritto del suo avversario, di modo da non dargli ritmo. Il mancino argentino di contro prova a metterla sulla potenza e cerca di prendere quando può l’iniziativa, ma non sempre i suoi colpi sono accompagnati dalla precisione. Fa capolino anche Maradona sugli spalti, “aficionados” sfegatato del team tennistico “albiceleste”, mentre Lorenzi concede la prima palla break del match con un paio di gratuiti di rovescio, ma poi con lo stesso colpo si salva e porta a casa la battuta. Si seguono i turni di battuta sino al 3-2 Lorenzi, poi nel sesto game Pella sbaglia un paio di diritti e concede il break all’azzurro. L’argentino ha subito 3 opportunità per rientrare in partita, ma difetta in continuità ed alterna ottime scelte a svarioni clamorosi. Lorenzi si salva con il servizio (la percentuale di prime è vicina al 60% ma quando Paolo mette la prima fa 8 punti su 10) e conferma il break, salendo 5-2. Pella perde progressivamente fiducia, i gratuiti aumentano, l’argentino si salva nell’ottavo game dove annulla ben 3 set point, ma nulla può nel gioco successivo sul servizio di Lorenzi, che così dopo 49 minuti chiude il primo set 6-3. Aberrante il bilancio vincenti-gratuiti del tennista di casa, 3-11, non tanto meglio Lorenzi (5-15) che però nei momenti cruciali si è dimostrato più solido.

Pella inizia il secondo set alla battuta ma lo fa nel modo peggiore, subito break di Lorenzi che pare ora avere il vento in poppa, praticamente padrone degli scambi. Pella al di là di un paio di diritti vincenti in corsa non sembra avere ben chiare le idee su come ribaltare l’inerzia del match ma soprattutto non riesce mai a sfruttare quelle occasioni che il match gli propone. Così l’argentino salva una pericolosa palla dello 0-3, ma poi manca due opportunità del controbreak con Lorenzi che ancora una volta trova il servizio nel momento topico. Pella continua nei suoi alti e bassi e annulla altre due pericolose palle break nel quinto game, ma poi ne spreca a sua volta ancora una nel gioco successivo. L’argentino inanella 3 gratuiti di rovescio sul 2-4 e cede nuovamente la battuta, Lorenzi va a servire per il secondo set ma Pella prova a ravvivare la sua partita, centrando il primo break dell’incontro e provando a rimettere in discussione il parziale. L’illusione dura il tempo di un game, quello successivo, disastroso da parte dell’argentino che perde per la terza volta la battuta e cede anche il secondo set con il punteggio di 6-3. Se pensiamo che Lorenzi lo ha vinto con il 43% di prime messe in campo, abbiamo chiaro che partita di livello mediocre stia giocando il suo avversario, al di là dei meriti e della regolarità del tennista italiano.

La musica non cambia nel terzo set, Lorenzi di base non fa alcuna fatica a tenere la sua battuta, Pella invece soffre sempre oltre il limite, complici gratuiti sia di diritti che di rovescio che non hanno né capo né coda. Il puntuale break di Lorenzi arriva nel quarto game, la partita sembra in discesa oramai, ma Pella (che oltretutto pare non stare proprio bene fisicamente), decide di provare ad allungarla, stavolta grazie anche ad uno dei rari momenti di distrazione di Lorenzi che dal 30-0 cede la battuta complici anche due doppi falli. Ma Pella fa e disfa a suo piacimento, Lorenzi ora indovina anche un paio di palle corte millimetriche e riallunga immediatamente, break per il 4-2, subito dopo confermato senza esitazioni. Pella salva un match point nel game successivo ma nulla può nel nono gioco, nel quale Lorenzi tiene la battuta a zero e sigla l’1-0 Italia. Partita sicuramente non bella esteticamente, ma giocata in maniera tatticamente perfetta dal nostro atleta.

Queste le dichiarazioni di Lorenzi a fine match: “I primi due set sono stati molto duri, nel terzo ho accusato un po’ di stanchezza ma anche lui è calato e quindi sono soddisfatto di come sia andata la partita. Il mio obiettivo era allungare quanto più possibile gli scambi e direi che ci sono riuscito. Ho avuto qualche problema con il servizio, devo migliorare la percentuale di prime, la velocità va bene, ma la percentuale no”.

A. Seppi b. C. Berlocq 6-1 6-2 1-6 7-6(6)

Berlocq-Seppi

Charly Berlocq, chiamato all’ultimo minuto al posto dell’infortunato Zeballos, si ritrova addirittura titolare nella sfida con l’Italia, viste le non perfette condizioni fisiche di Diego Schwartzman, sulla carta il nr.1 locale. Così Berlocq festeggia il suo compleanno in campo (è nato infatti il 3 febbraio del 1983) affrontando Andreas Seppi, con l’obiettivo di portare l’Argentina sull’1-1 dopo la sconfitta di Pella contro Lorenzi. I due si sono affrontati anche nella sfida di Davis del 2014, con Berlocq che dopo aver perso il primo set travolse il nostro giocatore lasciandogli le briciole nei restanti tre set.

Il tennista di casa comincia molto bene tenendo la battuta a zero, ma sarà per circa un’ora l’unico segno di vita dell’argentino. Seppi infatti parte piano, ma a poco a poco sale in cattedra, giocando molto profondo e spostando a piacimento il suo avversario da una parte all’altra del campo. Seppi fa male con il servizio e con le sue accelerazioni improvvise, Berlocq cede la battuta nel terzo game e scompare letteralmente dal campo, messo in un angolo dal tennista italiano. L’unico momento di difficoltà di Seppi è sul 4-1, quando si vede costretto ad annullare 3 palle break. Ma per il resto il parziale è una passeggiata di salute, Berlocq cede nuovamente la battuta nel settimo game per il 6-1 dell’azzurro.

Andreas non ha alcuna intenzione di fermarsi, la sua è una cavalcata travolgente e trionfale, Berlocq appare completamente impotente ed oltretutto lontano dalla condizione fisica migliore. Seppi va con un parziale di 12 punti a 1 subito sul 3-0 ed amministra il vantaggio abbastanza tranquillamente, correndo qualche rischio solo sul 4-2 quando deve annullare in un game lunghissimo (16 punti giocati) due palle break. Scampato il pericolo Andreas breakka nuovamente Berlocq e chiude anche il secondo set con il punteggio di 6-2, lasciando intravedere una facile vittoria.

Ma Berlocq è animale da Davis e vende cara la pelle sempre, anche nelle giornate peggiori. Ecco che la partita cambia improvvisamente volto. Seppi perde la battuta ad inizio terzo set e il suo avversario si galvanizza, ritrovando grinta e colpi, al contrario del tennista italiano che invece si spegne gradualmente, lasciando campo libero al suo avversario. Berlocq diventa una furia, non molla una palla, le prende tutte. In un attimo l’argentino porta a casa il terzo set con il punteggio di 6-1, sospinto da una folla che crede alla clamorosa rimonta.

Una dote di Seppi è sicuramente quella della pazienza, della calma. L’azzurro riordina con calma le idee, fa passare la sfuriata dell’argentino e poi riprende il filo del discorso interrotto nel terzo set. Difatti, dopo i primi 4 game che seguono i servizi, è Andreas che con due diritti vincenti strappa la battuta a Berlocq è riparte in testa. L’argentino a questo punto sembra sfinito, fuori dal match di testa e di fisico. Arriva un altro break di Seppi che va a servire per il set sul 5-2. Sembrerebbe finita…sembrerebbe. Seppi come spesso gli capita si inceppa sul traguardo, Berlocq dal canto suo riprende a crederci, succede l’impossibile. L’argentino infila 4 giochi di seguito e addirittura si porta sul 6-5, Seppi è incredulo, ma deve dare tutto se stesso per non portare il match al quinto, lo stadio diverrebbe una bolgia. Il tennista altoatesino tiene tranquillamente la battuta e porta il set al tie break. Tie break che chiaramente segue la falsariga del set, Seppi spreca a ripetizione e si complica la vita. L’azzurro allunga sul 4-2, perde il minibreak di vantaggio, poi approfitta di due clamorosi gratuiti di Berlocq e sale 6-3 con 3 match point a disposizione di cui 2 sul suo servizio. Finita? Macché, Berlocq risale sul 6-6, Andreas trova un diritto vincente, 7-6, quarto match-point. Stavolta è quello buono, gratuito di Berlocq, 2-0 Italia, ma che sofferenza…

La gioia e il sollievo di Seppi per aver chiuso un incontro che si era fatto sempre più spinoso trovano quindi sfogo in un gesto goliardico, rivolto verso i compagni dopo la stretta di mano con l’avversario. Qualcuno, sempre alla ricerca di polemiche, lo ha voluto interpretare come una mancanza di rispetto verso i tifosi argentini seduti sugli spalti retrostanti la panchina azzurra. Ma quel qualcuno non deve avere ben chiaro l’uomo Seppi: la serie di abbracci, “cinque alti” e sorrisi che hanno fatto da immediato seguito testimoniano a favore dell’altoatesino, regalandoci inoltre un’istantanea del bel clima che si respira nel “nostro” spogliatoio. Queste le dichiarazioni di Seppi a fine partita: “Nei primi due set ho giocato davvero bene. Ma si sa, nei match 3 su 5 è sempre difficile mantenere un buon livello di gioco con continuità. Sono stato però bravo a tornare aggressivo nel quarto set, la potevo chiudere prima, ma va bene così”.

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