Italia, che crollo. È alla fine di un ciclo Si rischia la Serie C (Crivelli), Il vuoto tra generazioni da Schiavone alle baby ora si rischia la serie C (Rossi), Fed Cup, Italia ko E ora rischia la C (Semeraro). Italdonne l’anno zero è già iniziato (Viggiani)

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Italia, che crollo. È alla fine di un ciclo Si rischia la Serie C (Crivelli), Il vuoto tra generazioni da Schiavone alle baby ora si rischia la serie C (Rossi), Fed Cup, Italia ko E ora rischia la C (Semeraro). Italdonne l’anno zero è già iniziato (Viggiani)

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Rassegna a cura di Daniele Flavi

 

Italia, che crollo. E’alla fine di un ciclo Si rischia la Serie C

 

Riccardo Crivelli, la gazzetta dello sport del 14.02.2017

 

Serie C. Un incubo, una scossa al cuore, un pensiero in bianco e nero che la mente non considera. Eppure, ad aprile, l’Italia della neo-capitana Garbin, dopo 18 anni di trionfi che hanno segnato la storia del nostro sport, con quattro vittorie e un’altra finale persa, si ritroverà a giocare per non finire ancora più giù, nell’inferno dei gruppi di zona continentali della Fed Cup. La competizione che fino a ieri era il giardino di casa nostra.  Che il ricambio generazionale dovesse presentarci il conto alla fine di un decennio di caviale e champagne era nel destino, ma la sconfitta contro la Slovacchia, priva perfino della sua numero uno Cibulkova, apre scenari inimmaginabili se fra due mesi dovessimo addirittura retrocedere. Peggior esordio non poteva immaginare, la Garbin, elegante e pacata anche di fronte a una sconfitta che fa malissimo: del resto, gli astri le hanno destinato una sorte davvero avversa, dai guai della Errani nel primo match della seconda giornata alla roboante esplosione della ventenne Sramkova, eroina inattesa della due giorni romagnola al debutto in Fed. Ecco, con il senno di poi è facile pensare che Sara dovesse essere risparmiata dopo le fatiche del match di sabato, anche in prospettiva di un doppio che poteva risultare decisivo, ma la c.t. difende la scelta: «Le ho parlato prima della partita, aveva qualche dolore alla schiena ma sensazioni positive. Purtroppo sì è fatta male durante l’incontro’. Adduttore della coscia destra, la Cichi lo sente pizzicare dopo tre game e la sfida alla Hantuchova, ex grandissima (33 anni, numero 5 nel 2003, ora è 248) ormai quasi avvezza solo al doppio, diventa una montagna impossibile, perché la Erra-ni non riesce a fare movimenti laterali, subendo una punizione troppo pesante per la sua storia in nazionale e il suo blasone, tanto che alla fine si metterà a piangere sulle spalle della capitana: «Sono un’idiota, ho rischiato di peggiorare la situazione, ma tra polpaccio, febbre e ciclo è stata una settimana terribile. Però io ho questa maglia incollata al cuore». SEGNALI Sotto 2-1, il pensiero comune dei 3700 di Forlì affida alla leonessa Schiavone, in gran spolvero sabato, la certezza del pareggio e quindi il dentro o fuori del doppio a fine giornata.E invece Francesca, pur tra cambi di ritmo e palle senza peso, non trova contromisure al braccio armato della Sramkova, 35 vincenti di cui 19 con il dritto, se non alla fine del secondo set quando, d’esperienza, la mette in gazzarra coinvolgendo il pubblico. Ma non basta, l’altra chiude con un ace di grande personalità e dalle parole della Schiavone si tratteggia davvero la fine dell’impero: «Mi piange il cuore, ma lei ha meritato i suoi due punti. Se ci sarò tra due mesi? Non lo so, sono stati quindici anni bellissimi e intensi, con vittorie meravigliose e *** anche sconfitte dolorose, ma ho imparato qualcosa da ogni match. Abbiamo dietro di noi ragazze che non sono ancora al livello che richiede una manifestazione dura come la Fed Cup, ma sono sicura che ci arriveranno, e non in dieci anni come dice qualcuno». IL FUTURO Cosi, i sette game giocati in doppio dalla Paolini e dalla Trevisan rappresentano forse la prima porta aperta verso il futuro: loro, con la Pieri, la Rosatello e la Ferrando sono il nucleo della nazionale che verrà, anche se immaginarle presto ai livelli cui ci aveva abituato la generazione dorata (nessuna al momento è nelle prime 200) è esercizio di grande fantasia. Eppure la Garbin, che le conosce bene da ex responsabile delle juniores, rinfocola la speranza: «Accettiamo il verdetto, sapevamo che non era facile. Perb LA GUIDA Domani il sorteggio In aprile pericolo Gran Bretagna La sconfitta contro la Slovacchia obbligherà Mafia a giocare (22/23 aprile) b spareggio per rimanere nel World Group II ed evitare perciò la Serie C (domani il sorteggio). II tabellone sarà composto dalle 4 perdenti del World Group II e dalle 4 vincitrici dei gruppi 1 di zona. Le azzurre saranno testa di serie con Australia, Romania e Canada, che oggi dovrebbe superare Taiwan nel ranking. La nostra awersaria sarà una tra Taiwan, Kazakistan, Serbia e Gran Bretagna che schiera la Konta. Il sorteggio stabilirà la sede.

 

Il vuoto tra generazioni da Schiavone alle baby ora si rischia la serie C

 

Paolo Rossi, la repubblica del 7.02.2017

 

Un salto nel tempo. Indietro, però. Un triplo carpiato finito male. Questo ha fatto l’Italia femminile del tennis a Forlì, perdendo dalla Slovacchia 3-2. È un brutto salto storico, di vent’anni: ricorda quando, a fine anni Novanta, le azzurre lottavano per entrare nella crema delle nazioni. Sara Errani e Francesca Schiavone ci mettono la faccia, come sanno fare loro, ma non è sufficiente a evitare il declino, parola che oggi tocca purtroppo usare. La loro giornata ha perfino esaltato le due ragazze slovacche e, se ci fermassimo a certe immagini, dovremmo usare parole forti, considerandola sfrontatezza della ventenne Sramkova, la facilita e la sicurezza di certi suoi colpi. «Mi viene da pensare di essere stata un’idiota a giocare sul fastidio all’adduttore, ma sono fatta così. La maglia azzurra per me ha sempre contato tanto, per questa maglia sono qua e sono rimasta in campo fino all’ultima palla. Avrei potuto fare tante cose, starmene a casa recuperando con calma o magari scegliere di andare a Doha, però ho fatto quello che credevo giusto e non voglio pentirmi della mia decisione anche se è andata così». Questo ha detto Sara Errani dopo aver rimediato solo due giochi contro la Hantuchova, e anche Francesca Schiavone ha tentato qualunque cosa pur di frenare l’onda slovacca. La verità è che, con la Vinci verso i saluti, la Knapp rotta e la Giorgi da non prendere nemmeno in considerazione ( a prescindere dalla squalifica attuale), questo è lo stato dell’arte del tennis femminile. «È una brutta bot ta, ma io ho giocato anche in serie C, fa parte della storia» ricorda Silvia Farina. È proprio lei ad aver invertito il trend negativo. «Hanno giocato Sara e Francesca perché le giovanissime sono ancora in costruzione». AForlì la neocapitana Tathiana Garbin aveva portato Jasmine Paolini e Martina Trevisan, ma non ha potuto utilizzarle come avrebbe voluto ( solo pochi game nel doppio a risultato acquisito, con le slovacche poi ritirate). Peccato però che la Sramkova matchwinner abbia la stessa età della ricciolina Paolini. «Ma non si può dire quali siano i tempi di maturazione» ripete la Farina. Ora le azzurre dovranno battersi il 22-23 aprile per restarci, in questo Purgatorio, contro una tra Taiwan, Serbia, Kazakistan e Gran Bretagna. Altrimenti ci sarebbe il baratro. «Eppure io dico che non sarebbe una vergogna scendere di livello, ma aiuterebbe una ricostruzione senza tante pressioni. Ripeto, in passato è accaduto co-si». È vero: Silvia Farina ha contribuito al ritorno nel World Group, con una semifinale nel ’99. Poi, a metà degli anni Duemila, l’arrivo del gruppo di Schiavone, Pennetta, Vinci, Errani, Garbin, Santangelo, Knapp: quattro trionfi, per non parlare dei due titoli e delle tre finali Slam. La vena d’oro s’è esaurita? Tocca a Cristiana Ferrando, Angelica Moratelli, Jessica e Tatiana Pieri, Bianca e Anna Turati, Maria Vittoria Viviani, Rosanna Maffei, Monica Cappelletti, Federica Bilardo dimostrare che esiste ancora la scuola italiana. Qualcuna di loro è “vecchia” di vent’anni, le altre nate dopo il 1997. Certo, troppo piccole quando la Schiavone nel 2010 trionfava a Parigi, ma Pennetta e Vinci dovrebbero averle ispirate. Incrociamo le dita.

 

Fed Cup, Italia ko E ora rischia la C

 

Stefano Semeraro, la stampa del 14.02.2017

 

Bye bye, Fèd Cup. L’Italia che dopo un decennio di grandi successi era già retrocessa nella serie B della Davis rosa ora rischia di sprofondare in C. Colpa della sconfitta sanguinosa contro la Slovacchia nel r turno di Gruppo II a Fortl: dopo l’1-1 della prima giornata ieri la semi-pensionata Daniela Hantuchova e la ragazzina terribile Sremkova hanno smantellato rispettivamente Sara Errani, azzoppata e infebbrata (6-2 6-0) e una Francesca Schiavone (6-2 6-4) ormai vicina al passo d’addio. II punto del 3-2, ininfluente, è venuto dalle baby Paolini-Trevisan per ritiro delle slovacche. Ad aprile ci giocheremo la retrocessione contro Gran Bretagna, Serbia, Kazakistan o Taiwan, ma con chi? La Schiavone non ci sarà, i rincalzi di qualità latitano, come ammette la neo-capitana Garbini «Ci vorrà tempo per ricostruire una squadra competitiva». Purtroppo né i privati né il fallimentare centro federale di Tirrena sono riusciti a costruire sui successi di una generazione fantastica, ora ci aspettano tempi cupi. Momenti imbarazzanti anche per gli Usa nel match del World Group contro la Germania alle Hawaii: è stato eseguito l’inno con la strofa «nazi» abolita da tempo («Deutschland über alles»). «Una manifestazione di ignoranza che non mi era mai capitata – ha detto la tedesca Petkovic – ho anche pensato di uscire dal campo». Poi, a frittata fatta, le scuse americane.

 

Italdonne l’anno zero è già iniziato

 

Mario Viggiani, il corriere dello sport del 14.02.2017

 

La Fed Cup è servita per dare spazio al ricambio generazionale. Garbin: «Diamo tempo alle ragazze» Era solo questione di tempo, un’inarrestabile ricambio fisiologico. E così, tra una rinuncia (la Vinci), una squalifica (la Giorgi) e un infortunio (la Knapp), l’Armo Zero dell’Italtennis in rosa è già iniziato. Almeno parlando di Fed Cup, la Davis al fern-minile. Lo scorso week-end a For-lì, per il primo turno della Serie B, contro la Slovacchia sono andate in campo le veterane Francesca Schiavone e Sara Errani e in extremis le debuttanti Jasmine Paolini e Martina Trevisan. È finita 3-2 per le slovacche e in aprile ci sarà lo spareggio per evitare la Serie C: rischio concreto, se nel sorteggio odierno la pesca non sarà miracolosa e ci consegnerà una tra Gran Bretagna, Serbia e Kazakistan anziché Taipei. In Davis e in Fed si scende, peraltro con facilità…. Le veterane Tra acciacchi e… anagrafe la carriera si fa più dura La solista fuori coro Giorgi, futuro indecifrabile Intanto stop per la schiena A Forlì non c’era Roberta Vinci, che la scorsa settimana aveva da difendere i punti del torneo di San Pietroburgo, vinto nel 2016, e in questa quelli di Doha, dove invece arrivò nei quarti Retrocessa ieri al numero 25 (-4) ma sempre saldamente 1 italiana, la tarantina sabato compirà 34 anni (auguri!) e questa dovrebbe essere l’ultima stagione nel circuito Wta. f primatista azzurra di presenze in Fed Cup (sono 27) ma non è dato sapere se sarà disponibile per lo spareggio di aprile. A Forlì c’era invece Sara Errani, che sabato se beccata le pallate dell’inattesa Rebecca Sramkova e domenica ha cercato in qualche modo di arginare la resuscitata Daniela Hantuchova e soprattutto il problema agli adduttori che l’ha fortemente limitata da un certo punto della partita in poi, fino a farla uscire in lacrime dal campo perla sconfitta che portava in vanta; o la Slovacchia sul 2-le per il dolore di un infortunio che ovviamente s’era accentuato. In Romagna ha fatto cifra tonda in Fed Cup (20 presenze): ad aprile compirà 30 anni, giusto una settimana dopo lo spareggio di Coppa A Forti c’era anche Francesca Schiavone, che invece a giugno di anni ne festeggerà 37 e che a fine stagione, l’ultima nel circuito, saluterà tutti e farà altro a Miami. La vincitrice del Roland Garros 2010 ha detto «non credo» ma non ha escluso categoricamente la possibiPrima e dopo la sfida di Forli, la domanda s’è ripetuta puntuale: “Ma la Giorgi?”. n quesito era ed è lecito, ci mancherebbe altro. Peccato però che con una squalifica in corso, quella di nove mesi sancita dal Tribunale Federale il 27 gennaio scorso per la convocazione non assolta in occasione di Spagna-Italia dell’aprile 2016, il discorso non è certo proponibile nell’immediato, parlando di Fed Cup, ma solo a squalifica estinta e a quel punto in prospettiva futura, guardando cioé all’edizione 2018 della coppa. Peraltro, va ricordato, l’ultimo concreto approccio prenatalizzio tra famiglia (il padre Sergio) e team (i Mora, padre e figlio) con la Hit non solo non aveva portato a buone nuove ma aveva invece riallontanato le parti. Dopo aver chiuso il 2016 al numero 83 della classifica Wta, il presente di Camila dice che è 75 del mondo dopo aver raggiunto le semifinali a Shenzhen ed essere stata eliminata al 10 turno degli Australian Open dall’ex Top Ten svizzera Bacsinszky. In questi glomi era a caccia di un posto nel tabellone principale a Doha ma proprio ieri, dopo aver faticato a superare il 2 turno (era 5-0 nel 3 set contro la tedesca Beck, l’ha spuntata solo per 6-3 al 6 match-point), nel 3 è stata costretta al primo ritiro in carriera da pro’ quando era 7-5 2-5 contro la statunitense Davis, per problemi alla schiena Roberta Vinci, 33 anni ANSA lita di esserci anche nello spareggio per evitare la Serie C. A Foril c’è stata solo da spettatrice e tifosa particolare Karin Knapp, che è coetanea della Erravi: lei, i 30, li compirà a giugno. S’è bloccata a settembre 2016, da allora è riuscita a giocare sì e no poche partite nel gennaio scorso: ora ha di nuovo problemi col ginocchio, e comunque ad aprile si sposerà con il suo coach Francesco Piccari (auguri anticipati!). WRIPRODIRIONE RISERVATA Camila Giorgi, 25 anni ANSA Un torneo Wta vinto ( s-Hertogenbosch 2005, sull’erba) e altre quattro finali disputate in carriera (Linz 2014, Katowice 2014, 2015 e 2016), un best ranking di 30 raggiunto a fine luglio 2015, la Giorgi anche da solista della racchetta servirebbe ovviamente alla causa di Fed Cup (3 vittorie e 4 sconfitte in singolare, l sconfitta nel doppio che non sopporta e che non gioca mai), ma in questo momento è davvero arduo azzardare un’ipotesi sul suo ritorno in azzurro. ORIPROOUDONE RISERVATA *** Cercansi teenager: c’è solo la Pieri (e per poco) Le Next Gen azzurre, parlando di uomini e donne nel tennis, hanno riferimenti anagrafici abbastanza elastici: si sa che i nostri impiegano un po’ di tempo, prima di fare il salto di qualità da juniores a giocatori affermati nei circuito professionistici Atp e Wta. E infatti, parlando di Italtennis al femminile, la classifica parla chiaro. Dietro le veterane e la Giorgi, le prime in lista sono le due ragazze toscane convocate per Italia-Slovacchia e andate in campo per il doppio a risultato purtroppo ormai negativamente acquisito. Jasmine Paolini ha 21 anni ed è attualmente n. 213 del mondo, MartiinaTrevisan è più grande di due anni ed è n. 230: per entrambe si tratta del best ranking in carriera. La Paolini è una piccola ma tosta, che nel 2016 ha preso parte a ben 26 tomeiK vincendo un 25.000 s in Spagna, e per la prima volta ha disputato un Wta 125 a Taipei. E quest’anno è entrata nelle qualificazioni agli Australian Open, dove ha perso al 1 turno. La Trevisan è tornata a giocare nel 2014 dopo quasi cinque anni di stop per problemi fisici: per lei nel 2016, oltre chele qualificazioni Wta a Lussemburgo, due successi Itf nei “25.000” ma soprattutto una finale in un “100.000” in Francia A ForI è stata aggregata al gruppo CamillaRoeatello, 21 anni e n. 330, nel 2016 finalista in un “50.000” Itf in Francia. Alle spalle di Paolini e Trevisan in rlaccifica OGGI A LONDRA Sorteggio Spareggi• un’avversaria inedita Oggi a Londra, alle ore 11 Italiane, si terra II sorteggio che stabilità gli accoppiamenti per i play off del World Group II, la Serie B della Fed Cup (22-23 aprile), le sfide che decideranno chi glocherà in B anche nell’edizione 2018 e chi invece verro retrocesso nel Group I, ovvero In Serle C. L’Italia è testa di serie (n.1) con Romania (2), Australia (3) e Canada (4): l’urna la abbinerà a una tra Taipei, Gran Bretagna, Serbia e Kazaklstan. Ognuna di questa sarà un’avversaria inedita e quindi sarà necessario un ulteriore sorteggio per stabilire se le azzurre giocheranno in casa o in trasferta.

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