Affaire Bouchard-USTA, bocche cucite. Ma l'avvocato attacca

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Affaire Bouchard-USTA, bocche cucite. Ma l’avvocato attacca

Il contenzioso tra Eugenie Bouchard e la United States Tennis Association non sembra vicino a una risoluzione. Nel frattempo l’avvocato di Genie attacca USTA: “Qualcuno deve pagare”

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US Open 2015. Eugenie Bouchard è costretta a rinunciare al suo impegno negli ottavi di finale contro Roberta Vinci (che ne approfitterà, eccome se ne approfitterà) a causa di una brutta caduta negli spogliatoi. Rimedierà una commozione cerebrale e sarà costretta a saltare anche la parte finale della stagione, iniziando di fatto un declino da cui non pare essere ancora uscita. Un danno economico oltre che fisico che la convincerà a intentare causa alla United States Tennis Association, rea a suo dire di aver “provocato” la caduta per via delle condizioni non idonee dell’ambiente in cui è avvenuto il fatto. Eugenie sarebbe infatti scivolata su una sostanza “non identificata” presente sul pavimento dello stanzino per la fisioterapia. A dicembre 2015 la pronta replica di USTA che si scrolla di dosso le accuse e dà ufficiosamente il via al contenzioso.

Per tutto il 2016 sono trapelate pochissime informazioni, una situazione figlia delle difficoltà delle stesse parti in causa di trovare testimonianze utili da addurre in tribunale. Gli inservienti di turno il giorno dell’incidente avrebbero infatti rifiutato di offrire testimonianza, generando un impasse che neanche l’incontro informale tra le due parti dello scorso venerdì è riuscito a superare.

Al termine del – fallito – tentativo di mediazione ha parlato Benedict Morelli, avvocato di Eugenie Bouchard. Morelli presta il nome e dirige la Morelli Law Firm PLLC, uno studio legale tra i più prestigiosi di New York che tra i campi di specializzazione conta proprio le cause per lesioni personali, in particolare sul luogo di lavoro. “Eugenie è una star dei social media ma i suoi risultati sul campo (5V e 6S nel 2017, ndr) stanno latitando. La mancanza di vittorie ha molto a che vedere con la sua scarsa confidenza, le sue difficoltà fisiche e psicologiche. E qualcuno dovrà pagare per questo. Nel 2014 e poi ancora all’US Open 2015 Eugenie aveva messo in mostra una tenuta mentale che non molti suoi colleghi possono vantare. Ritrovare quelle sensazioni non è facile, qualsiasi giocatore nel circuito può confermare che non si può semplicemente scendere in campo e cambiare le cose, non funziona così“.

Il punto di vista dell’avvocato Morelli è ovviamente “viziato” dall’interesse personale, e per quanto possa sembrare eccessivo – difficile credere che i problemi tennistici di Genie derivino tutti da quell’infortunio – è una linea di difesa ben precisa e circostanziata. “Può sembrare sorridente e felice sui social media ma intanto continua ad andar fuori da tornei, e non lo fa certo di proposito. Questa situazione la sta influenzando parecchio. Ci sono molti giocatori che sono stati costretti a fermarsi per motivi simili e non hanno più ritrovato la loro forma migliore. Speriamo soltanto che Eugenie possa riuscirci“.

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