Djokovic non è ancora quello vero [VIDEO]

Editoriali del Direttore

Djokovic non è ancora quello vero [VIDEO]

MONTECARLO – È vero invece che ad agosto dovrebbe nascere il secondo erede. La pancetta di Jelena conferma. Mercoledì in campo Nadal, Murray e Wawrinka

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da Montecarlo, il Direttore

C’era grande attesa per l’esordio monegasco di Novak Djokovic, dopo la deludente “perf” di un anno fa con Vesely, ma soprattutto dopo lo zoppicante 2017 (12 vittorie ma un solo torneo, Doha, e 3 sconfitte: Istomin a Melbourne e poi due con Kyrgios, ad Acapulco e Indian Wells). Non si può dire che abbia entusiasmato, anche se lui – rispondendo alla mia domanda d’esordio (“Abbiamo visto un buon Djokovic, vicino al miglior Djokovic o lontano da quello?”) si è detto soddisfatto del primo set e fino al 2-1 del secondo: “Ho giocato un tennis solido, sentivo il match sotto controllo… poi il match è girato, ho cominciato a fare errori gratuiti e lui meno… beh lui non li fa mai abitualmente, ma ha cominciato a trovarmi degli angoli… forse sono stato io che non sono riuscito a giocare più come nei primi 45 minuti”. Beh, d’ora in avanti se Djokovic vuole ripetere i 6 mesi di un anno fa, sarà meglio che allunghi i suoi periodi di “ispirazione” ad almeno un paio d’ore. Ha ragione Nole nel dire che questo successo è importante mentalmente per la sua fiducia, “mi sono tirato fuori da una situazione difficile”, perché in effetti quando Simon è andato a servire sul 5-4 nel terzo set le sue chances di sopravvivenza apparivano piuttosto modeste. Infatti Simon non è Mannarino che aveva battuto soltanto un top-ten in carriera in 19 sfide contro i migliori. Simon è stato n.6 del mondo, mica briscole. E aveva battuto 30 top-ten in 109 incontri. Insomma più di una volta su quattro. Tuttavia senza che Djoker Nole abbia fatto sfracelli negli ultimi tre games di fila, nonostante due turni di servizio a disposizione, Simon ha raccolto soltanto 5 punti su 17. Merito di Djokovic o demerito suo? Mi sa un po’ di tutte e due le cose. Altrimenti il match non sarebbe finito 6-3 3-6 7-5 (in 2h e 33m).

Un Djokovic che lotta è già meglio di un Djokovic dimesso che si arrende alle circostanze, come è sembrato contro Istomin e Kyrgios quest’anno. Però non è ancora lui. Il prossimo turno, vinca Kachanov oppure più probabilmente Carreno Busta, dirà di quali panni si vesta oggi Novak che ha sicuramente trascorso momenti difficili sotto diversi profili. “Sono ottimista, più che ambizioso, quando affronto qualsiasi avversario in qualsiasi torneo” ha detto Nole con giusta e legittima convinzione. Io ho intravisto, con gli occhi di Laura Guidobaldi, una Jelena con un filino di pancetta… e ho poi verificato e saputo con certezza che ad agosto Nole e lei avranno il secondo erede. Beh, spero che questa notizia – finora mai ufficializzata – abbia conseguenze positive sul suo stato mentale. È chiaro infatti che il Nole della seconda metà del 2016 aveva la testa presa da altri problemi. Se adesso li ha risolti dovrebbe tornare quello che ha trionfato al Roland Garros. Questo torneo potrebbe infatti chiarire molte cose. E non solo sul suo conto, ma anche su quello di Nadal, convincente a metà nel 2017 (ma per tre quarti nella finale di Melbourne che conduceva 3-1 al quinto, non dimentichiamo) e su quello del n.1 meno considerato di sempre in questi giorni: Andy Murray. Ancora meno si parla di Wawrinka come di un probabile vincitore del torneo. Eppure lo svizzero questo torneo, a differenza di Federer e Murray, lo ha vinto (2014). E battendo proprio Federer in finale. Credo che chiunque vinca il torneo, Nadal per la decima volta farebbe storia, ma anche uno degli altri tre big, Zeljko Franulovic sarebbe arcicontento. Stasera mi diceva: “Mai vista tanta gente così nelle prime tre giornate del torneo!”.

Il connazionale Coric non si è ripreso dal trionfo e dai matchpoint salvati a Marrakech, e ha perso subito dal francese Chardy… Ha perso subito un beniamino del pubblico, Tsonga n.10 ATP dal mancino compatriota Mannarino (n.56), ma Djokovic si è salvato e questo è quello che conta… in attesa che torni fuori quello vero. Vedremo come si comporteranno Nadal con l’inglese Edmund, Murray (appena 2 semifinali qui) con Gilles Muller sconfitto 5 volte in 5 duelli, Wawrinka che deve vendicare… Djokovic perché affronta proprio Vesely. E sono curioso di vedere come si comporterà anche Paolo Lorenzi, dopo il convincente  6-2, 6-4 a Granollers. Pouille è un tipo tosto, lo scorso anno ha fatto un balzo pazzesco nel ranking ATP. E aveva battuto Paolo a Bucarest in tre set, dopo che Paolo gli aveva  annullato dei matchpoint nel secondo.

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