Lui ha giocato molto bene. Hai rimpianti?
Lui ha giocato benissimo. Io avrei potuto fare meglio, forse qualche scelta diversa, ma lui è stato molto bravo. Gioca veloce, mi dava poco tempo per ragionare. Io dovevo evitare di rispondere male.

Guardando le statistiche al servizio, molte prime ma pochi punti. Male tu o bene lui?
Lui stava molto dietro, riusciva a farmi giocare sempre un secondo colpo. Ho cercato di variare, lui rispondeva peggio con il dritto e ho provato a cambiare là. Sulla seconda prendeva in mano il gioco, quindi ho cercato di variare un po’ le direzioni.

Hai avuto chance nel secondo set, eri avanti un break. Al di là di come hai già detto, giocare con lui che risposte ti da? Sei a questi livelli?
Mah, avevo la chance di andare al terzo. Sono partito per tenere il ritmo basso, non è stata una grande scelta. Dal secondo ho giocato bene, ma per essere al suo livello mi manca qualcosa. Altrimenti avrei vinto io.

La Francia punta molto su Pouille. Ci avevi già giocato lo scorso anno. Che sensazione hai di lui? Sembra avere una palla pesantissima. Dove pensi possa arrivare?
A 23 anni ed è 17 ATP. Direi che la direzione è quella dei top 10. Mi ha impressionato con il dritto, si gira benissimo da quel lato, è velocissimo. Se riesce a mettere a posto il servizio è top 10 sicuro.

Tu invece dove puoi arrivare?
Il mio obiettivo è migliorare il best ranking. Sono 37, devo arrivare a 35 almeno.

Programmi per il futuro?
Da adesso a Parigi penso di giocare tutte le settimane. Istanbul, Ginevra, Roma, Madrid.

Tutte le settimane?
Sì, anche se la prossima settimana è ancora in forse. Sono in viaggio dalla trasferta in Argentina, magari un salto a casa lo faccio.

Ti abbiamo visto con una fasciatura.
Il polpaccio è tornato a farmi male a Marrakech, i fisioterapisti non volevano farmi giocare i quarti. Fino a lunedì sentivo dolore. La fasciatura è una scelta precauzionale.