Tsitsipas: “Voglio vincere alla grande"

Interviste

Tsitsipas: “Voglio vincere alla grande”

Durante il Challenger di Francavilla al Mare Stefanos Tsitsipas ci ha concesso un’intervista. Oggi, a 18 anni, giocherà il suo primo incontro Slam

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Durante il Challenger di Francavilla al Mare avevamo intervistato uno dei giovani tennisti più quotati del momento, Stefanos Tsitsipas, vincitore di Wimbledon 2016 nella specialità di doppio maschile Juniores, del Trofeo Bonfiglio e di 5 titoli ITF. Crediamo proprio di avergli portato fortuna perché dopo aver superato le qualificazioni il giovane greco disputerà al Roland Garros il suo primo incontro in uno Slam, dove sarà opposto a Ivo Karlovic. Niente male per chi ancora deve compiere 19 anni.

L’impressione che si ha guardando questo diciottenne targato Adidas è di un ragazzo a modo, cordiale, disponibile ed educato, non solo in campo, ma anche fuori. A differenza di alcuni suoi coetanei, Stefanos durante il torneo ha dimostrato di essere molto maturo, di restare concentrato sul tennis, ma concedendo foto, autografi e interviste sempre con un sorriso sulle labbra.

Osservando il talento greco solo durante i primi due giorni del torneo, poiché è uscito di scena già al primo turno contro il finalista Alessandro Giannessi dopo un match molto combattuto, è stato facile capire da subito a cosa ambisse: giocare un tennis di qualità. Raramente Tsitsipas veniva intercettato fuori dai campi in terra battuta; a tal proposito si potrebbe pensare che egli puntasse più ad un tennis di quantità. Dispiace deludervi, ma così non è stato: Stefanos si allenava affinando ogni singolo colpo, non usciva dal campo finchè il rovescio slice non era perfetto o le volèe in allungo impeccabili.

L’attuale numero 202 del mondo (best ranking 191) si era presentato agli Internazionali d’Abruzzo vestito di arancione fluo e con tutta la famiglia a seguito, sempre pronta a sostenerlo. Infatti, il papà Apostolos è anche il suo coach, il fratello più piccolo è stato il suo sparring partner, mentre la mamma, ex tennista russa, dirigeva le operazioni dalla panchina e il fratellino più piccolo si dilettava a palleggiare con il padre. Il pubblico restava incredulo di fronte a tanta dedizione: il martedì Stefanos aveva perso il match di singolare e vinto quello di doppio, ma non contento, al termine della partita, caricatosi borsone e racchetta in spalla, si è diretto al campo di allenamento per fare un po’ di “defaticamento” in palleggio con il fratello. Tutto questo era uno spettacolo più che gradevole: l’ateniese dal rovescio ad una mano scherzava e rideva insieme alla sua famiglia durante le sedute di allenamento, a riprova del fatto che, nonostante Stefanos dedichi tutta la vita al tennis, vive in un ambiente sereno, che lo sostiene e lo supporta nelle sue scelte.

In un piccolo momento di pausa, Tsitsipas ha risposto ad alcune domande, prima fra tutte, quella posta sul ruolo che riveste in questo momento, ossia quello di campione del futuro, la sua risposta è stata chiara e diretta: “Non sento per niente il peso di questo ruolo. Non mi vedo così come mi vedono le persone, quindi è un aspetto che non mi interessa molto”. Queste parole sono sembrate le più evasive, come se il talento di Atene non volesse neanche pensare all’idea di diventare un campione e questo può solo che giovargli; non mettendosi pressioni addosso si concentrerà solo ed esclusivamente sul tennis. Proprio per questo, Tsitsipas trascorre ore ed ore a perfezionare il suo gioco e non solo: “Devo migliorare la mia resistenza in campo e soprattutto devo imparare ad essere più stabile nei momenti cruciali, avere più disciplina nelle situazioni importanti”, ha dichiarato Stefanos, che prosegue approfondendo l’aspetto tecnico: “Inoltre devo perfezionare la mia percentuale di prime palle alla battuta… Se migliorerò tutto questo sarò sulla buona strada”.

Tsitsipas è sempre stato affascinato dall’Italia, fin da quando veniva da bambino a vedere gli Internazionali a Roma, e quindi è sembrato doveroso chiedergli cosa ne pensasse di questo Challenger alla sua prima edizione: “Mi piace molto!”, ha risposto entusiasta Stef, che ha inoltre affermato, “le persone ci tengono molto all’evento, ci sono stati tanti spettatori e anche i giocatori si preoccupano per impegnarsi al meglio”. Chissà cosa penserà della Francia, a cui per sempre rimarrà legato il ricordo del primo Slam disputato.

Dopo Francavilla il giovane tennista greco era riuscito ad accedere al main draw dell’ATP 250 di Istanbul, per poi perdere al primo turno contro Dzumhur. Tuttavia, basandoci sulle sue parole (“il mio programma è essenziale per quest’anno: giocherò molti Challenger e vorrei raggiungere anche un po’ di tabelloni principali ai tornei ATP, giocare bene le qualificazioni e la maggior parte di esse”), si potrebbe pensare che il 18enne stia costruendo il proprio futuro un mattoncino alla volta. Dal momento che la sconfitta ad Istanbul ha fatto da preambolo alla prima qualificazione Slam, beh, nulla si può eccepire alla sua programmazione. D’altronde l’obiettivo principale di Tsitsipas è “doing it grand” (vincere alla grande). Contro Karlovic sarà uno dei suoi battesimi. Se continuerà così, ce ne saranno tanti altri. Sempre più importanti.

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