Fognini: "Mi sono spento come una candelina"

Interviste

Fognini: “Mi sono spento come una candelina”

PARIGI – Dopo la sconfitta con Wawrinka: “Vincere un set poteva cambiare le cose. Giocherò solo Wimbledon sull’erba”

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Hai avuto set point, che rimpianti hai?
Quello sul 6-5 mi ha affossato parecchio. Non ricordo benissimo, ne ho parlato con Franco. Sulla sua palla break ho giocato bene; quel 6-5 mi è rimasto molto in testa. Magari non cambiava nulla, ma andare un set avanti era positivo. Anche lui all’inizio era teso, poi l’ho messo in condizione di giocare da Wawrinka. Quel primo set potrebbe aver cambiato le cose. Col senno di poi però non si va da nessuna parte. Un buon primo set, poi mi sono bloccato.

Sul 3-2 nel terzo ti ha concesso palla break, ma lui ha giocato da Wawrinka.
Sì, assolutamente. Io servivo peggio, ho perso campo. E quando succede con giocatori di questo livello è durissima.

Il gioco del 6-5 è durato diciotto punti. A volte basta un gioco per fare la differenza.
Quel gioco mi è costato molto a livello mentale, ho perso un metro probabilmente dopo. Lui poi si è sciolto, ha iniziato a rispondere. Quando prendono fiducia giocatori del genere diventa una salita.

Fisicamente come ti senti? Hai chiamato il fisio dopo pochissimi punti.
Ho sentito dolore al primo game, al ginocchio operato. Ma non ho idea del perché, sentivo pungere quando andavo in estensione, ma non so perché.

Come hai trovato le condizioni del campo?
Quest’anno i campi sono peggiorati rispetto al passato: Goffin, Almagro ne hanno pagato le conseguenze. Decisamente un passo indietro.

Hai detto “mi sono spento come una candelina”. Cosa volevi dire?
Che il primo set mi è costato, sia per gioco che mentalmente. Ero in vantaggio anche come posizione in campo, non gli lasciavo il tempo di giocare come voleva: l’ho aiutato a rientrare e fare quello che è capace di fare. Appena sono calato, lui è migliorato. Quando eravamo testa a testa non gli permettevo di giocare come voleva.

Tutti danno favorito Rafa, e dicono che Wawrinka potrebbe essere il suo avversario. Che idea ti sei fatto giocando contro di lui?
Difficile dirlo, siamo appena all’inizio della seconda settimana. Ora ha Gasquet o Monfils, sarà dura. Nadal l’ho visto e sembrava avere il motorino, non ne sbagliava una e andava a seimila. Se dovessi azzardare lo farei puntando su Rafa, sta giocando di nuovo bene, ha vinto tre tornei e perso una partita con Thiem al massimo. Da qui alla fine del torneo c’è ancora una settimana, ma sbilanciandomi direi così.

Hai giocato bene sul cemento che era il tuo cruccio: parlando con Davin ha detto che puoi fare il salto di qualità anche sull’erba.
Ho giocato anche belle partita sull’erba. Abbiamo cambiato un po’ il programma estivo, perché Franco dopo la nascita di Federico mi ha consigliato di rimanere di più in Europa. Quasi sicuramente non giocherò Montrèal, farò Cincinnati, poi passo a Miami, e direttamente New York. Se gioco bene salterò anche la trasferta asiatica, ma è un punto interrogativo: ho sempre fatto bene là, quindi non so ancora. Franco vorrebbe farmi stare più vicino a casa, io gli do ragione ma sono tornei che servono molto sia per morale che per classifica. Spero di giocare bene Wimbledon, non giocherò altri tornei sull’erba. Riposerò questa settimana, poi due settimane di allenamento e preparazione atletica.

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