RG: Kiki fa piangere Garbine, nuova vincitrice Slam in arrivo

Roland Garros

RG: Kiki fa piangere Garbine, nuova vincitrice Slam in arrivo

Il Roland Garros avrà una campionessa inedita per i majors. Kristina Mladenovic elimina la vincitrice dell’edizione 2016 e ora tutte possono sognare. Bacsinszky batte Venus Williams in rimonta. Anche Wozniacki e Ostapenko ai quarti, Pliskova e Svitolina agli ottavi

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[13] K. Mladenovic b. [4] G. Muguruza 6-1 3-6 6-3 (da Parigi, Ruggero Canevazzi)

Un bicchiere di vincenti in un mare di orrori gratuiti. Garbine Muguruza, campionessa in carica, abbandona la top ten (sarà n.14) con pieno merito, dopo una spaventosa caterva di errori, soprattutto col dritto. Basti pensare che non le è bastato beneficiare di 16 doppi falli (16!) di Kristina Mladenovic, anche lei molto fallosa ma sicuramente meno della sua avversaria. A questo punto, a meno di un difficile exploit di Venus, avremo una nuova vincitrice Slam a fine torneo.

Terzo incontro di giornata sul Lenglen tra la campionessa uscente Garbine Muguruza e la speranza di una nazione intera, la guerriera Kristina Mladenovic. Un solo precedente sulla terra di Marrakech nel 2015, vinto dalla francese in due tie-break. La sfida si preannunciava davvero esaltante, con la spagnola che aveva mostrato grandi progressi al secondo turno contro una portentosa Kontaveit e la francese che a sua volta aveva messo in mostra grande forza mentale contro Shelby Rogers (superata 8-6 al terzo). Purtroppo il match si rivelerà esattamente l’opposto.
Il Suzanne Lenglen ha appena assistito al terzo match di ordinaria amministrazione di Rafa Nadal e conta parecchi posti vuoti. Non ci sorprendiamo più, i francesi hanno più volte dimostrato di farsi desiderare… Mladenovic comincia a strappando subito la battuta all’avversaria e immediata parte la torcida: “Kiki! Kiki!” Quando poi indovina il secondo break portandosi sul 4-1 e servizio parte la ola. Garbine commette molti errori, è lenta in uscita dal servizio e gioca uno smash da horror con cui regala due break-point sul 3-1, ma Kristina sta giocando molto bene (la palla corta di rovescio con cui sigla il 30 pari del sesto gioco è chirurgica) e dopo 28 minuti porta meritatamente a casa un set senza storia, esultando da vera condottiera.

 

Nel secondo parziale la semifinalista di Roma va sul 2-0 (dopo un game con due doppi falli e un dritto largo della francese e un altro in cui riesce a salvare 3 palle break), poi il quinto game è uno dei più inguardabili del torneo: la ventiquattrenne di Saint Pol sur Mer commette tre doppi falli (due consecutivi), ma Muguruza ha bisogno di giocare ben 16 punti per issarsi sul 4-1 e servizio, dopo una serie di gratuiti imbarazzante per la classifica delle contendenti. Due giochi più tardi Garbine serve per andare al terzo set, ma continua a collezionare gratuiti e non chiude (5-3), anche se lo fa subito dopo con un bel vincente di rovescio. Dopo 1 ora e 18 minuti l’idolo di casa ha fatto qualcosa in più, ma vista la modestia della partita di entrambe giusto andare al set decisivo.
La tds n.13 strappa la battuta in apertura con una risposta di dritto vincente, poi nonostante tre doppi falli centra il 2-0 e incita il pubblico che risponde caloroso e chiassoso. La Giovanna d’Arco del Lenglen tiene il servizio anche nel quarto e nel sesto game, con Muguruza che non sfrutta in nessuna delle due occasioni altri due doppi falli. Il modo con cui si alza la palla Mladenovic per battere è da giocatrice ai primi tornei di circolo, ma l’ex n.2 del mondo sembra l’ombra di se stessa e le lascia via libera: sul 5-3, tre errori e un vincente di Kiki la proiettano ai quarti di finale, dove se la vedrà con Timea Bacsinszky.

[30] T. Bacsinszky b. [10] V. Williams 5-7 6-2 6-1 (Giovanni Vianello)

Si ritrovano negli ottavi di finale del Roland Garros Venus Williams e Timea Bacsinszky, che si incontrarono su questi campi a questo punto del torneo anche l’anno scorso. In quell’occasione prevalse la svizzera, negli altri due precedenti tra le due ha invece vinto Venus. A spuntarla è stata Timea, molto sprecona nel primo set ma letale nel secondo e terzo parziale.
La partita si apre con due game di studio, poi Venus concede due break di vantaggio all’avversaria, sbagliando molto. La Bacsinszky si ritrova quindi 5-1 avanti, ma spreca entrambe le occasioni di servire per il set, sciupando anche due set-point sul 5-4 e servizio a disposizione, venendo raggiunta sul 5 pari. Venus a questo punto fa valere la sua maggior esperienza e infila altri due game consecutivi, operando un decisivo break nel dodicesimo gioco che le consegna il set per 7-5. 
Nel secondo set Bacsinszky va avanti 2-0, viene rimontata fino al 2-2, ma poi infila tre game consecutivi (dei quali due sul servizio di Williams) e raggiunge il 5-2 e servizio a disposizione. Questa volta però Timea non trema ed alla prima occasione chiude il parziale, tenendo il servizio a zero nell’ottavo gioco e forzando la partita al terzo.
Il terzo set non ha storia, Bacsinszky sfrutta al massimo un comprensibile calo fisico di Williams, giocando spesso la smorzata, e si aggiudica il parziale 6-1.
Il match è stato un confronto di stili tra il tennis aggressivo di Venus e quello più astuto di Bacsinszky, che su questa superficie supplisce alle proprie carenze di dritto giocando con questo colpo molte variazioni di ritmo, sia con palle alte e lente sia con chop e palle corte. Bacsinszky arriva quindi per il terzo anno consecutivo almeno ai quarti a Porte D’Auteil e se la vedrà con la padrona di casa Kiki Mladenovic nei quarti di finale.

[11] C. Wozniacki b. [8] S. Kuznetsova 6-1 4-6 6-2 (da Parigi, Laura Guidobaldi)

Performance solida e convincente quella di Caroline Wozniacki opposta alla n. 9 del mondo – e campionessa del Roland Garros 2009 – Svetlana Kuznetsova. La danese, che non ha mai particolarmente brillato a Parigi, accede ai quarti di finale dello slam di Francia per la seconda volta in carriera, dopo quella del 2010, allora sconfitta dalla nostra Francesca Schiavone. Dopo aver dominato l’avversaria nel primo set, Caro si fa sorprendere da una indomita Kuznetsova nel secondo, per poi travolgerla nuovamente nel terzo parziale. Chirurgica, concentrata e solida sul piano fisico e mentale, Caroline attende ora la vincente tra Ostapenko e Stosur.

Parte lanciatissima Caroline Wozniacki. La danese sta decisamente brillando in questa edizione del Roland Garros e, fin dai primi game, è estremamente solida nel testa a testa da fondo con Svetlana Kuznetsova. Attuale n. 12 del mondo, Caroline copre magnificamente il campo con i suoi rapidissimi piedi. Pochi errori, colpi tesi e perfino il connubio smorzata/lob mettono in seria difficiltà la russa, a volte destabilizzata dalla regolarità di Wozniacki. Niente da fare per Sveta che non riesce a trovare il bandolo della matassa e soccombe per 6-1 nel primo parziale. Nel secondo c’è maggiore equilibrio. Svetlana riesce a portarsi in vantaggio 3-2 ma viene subito raggiunta da Caroline. La danese continua con il suo tennis ordinato, preciso e resistente, mentre la russa cerca di spingere a più non posso per sfondare il muro avversario. Wozniacki viene costantemente incoraggiata da un tifoso appassionato con tanto di maglietta fucsia – probabilmente per farsi notare dalla sua beniamina, tra il pubblico – che, quasi ad ogni game, la incita a squarciagola con un cadenzato “Carolìne! Carolìne! Carolìne!“. Deve faticare moltissimo Kuznetsova per fare un punto, con Caro che oggi è più che mai Wallzniacki! Le due restano gomito a gomito, con la danese che, a volte, sorprende l’avversaria con rovesci in back e palle corte, mentre Svetlana cerca a tutti i costi di prendere campo per poi affondare di dritto. Ed è un attimo. Wozniacki si distrae, ed ecco che la russa riesce a far sua la seconda frazione per 6-4. Ma occhio all’ex n. 1 del mondo che ricomincia a correre e a rimandare tutto imperterrita. Mette a segno il break in apertura di set per poi allungare il passo sul 3-0. Con pazienza certosina, Caro continua a macinare. Ma neanche Svetlana intende mollare e si riavvicina pericolosamente sul 2-3. Ma la russa dà segnali di impazienza e nervosismo e, volendo a tutti i costi chiudere il punto, è vittima di troppe imprecisioni. Wozniacki sale 4-2. Ormai in confusione e sfiancata dal tennis martellante e regolare della danese, la tennista di Mosca accumula errori su errori e concede tre matchpoint a Caroline che, con un rovescio lungolinea vincente, accede per la seconda volta in carriera ai quarti di finali di Porte d’Auteuil, con lo score di 6-1 4-6 6-2. Ora se la vedrà con la vincente tra Jelena Ostapenko e Samantha Stosur.

[2] Ka. Pliskova b. C. Witthoeft 7-5 6-1 (Emmanuel Marian)

Nei suoi primi anni da campionessa, Maria Sharapova soleva ostentare una pronunciata antipatia nei confronti della terra battuta, superficie che calcava di mal genio e solo quando non le era possibile evitare. “Sul mattone tritato”, diceva la reproba siberiana scacciata da Bois de Boulogne per le conseguenze dell’affaire Meldonium, “mi muovo come una mucca all’interno di una cristalleria”. Forse Karolina Pliskova non userebbe la stessa metafora, ma i risultati e le movenze sul rosso della seconda testa di serie del torneo lasciano intuire che le preferenze di gioco, anche dalle parti di Louny, guardino decisamente altrove. La gemella destrimane della casata ceca, del resto, affrontava oggi per la prima volta in carriera il terzo turno del Roland Garros e al Roland Garros per la prima volta in carriera approda alla seconda settimana, ma le camicie almeno parzialmente sudate per eliminare Carina Witthoeft raccontano di un rapporto ancora conflittuale con l’argilla. Lenta, impacciata e immobile con i piedi, la numero 3 WTA ha gettato alle ortiche l’iniziale due a zero in suo favore, perdendo quattro giochi consecutivi trapunti di errori anche clamorosi. La tedesca, solida e abile a muovere un’avversaria incline a sbagliare lo sbagliabile superati i primi tre colpi dello scambio, ha banchettato nell’altrui confusione vincendo quattro giochi consecutivi, Ma quando ogni indizio sembrava apparecchiare il tavolo alla più grande, anche se non del tutto inaspettata, sorpresa di giornata, Karolina si è destata, ritrovando d’incanto il campo con il temuto cannone e presentandosi a servire per il primo set in rimonta sul sei a cinque. Nel dodicesimo game la sceneggiatura aveva previsto l’ultimo brivido dell’incontro, e Pliskova, vittima di tre gravi errori in uscita del servizio, si è trovata a dover annullare tre palle che avrebbero forzato il tie break. Ma cinque punti in fila giocati con maggiore ordine le hanno consegnato il parziale e in definitiva la qualificazione, dal momento che Witthoeft, esaurite le riserve di energia e fiducia, è stata rapidamente travolta in un secondo set senza storia. Pliskova non ha certo convinto, ma il suo torneo inizia a farsi interessante. Nel quarto turno affronterà da chiara favorita la vincitrice della sfida tra Cepede Royg e Duque-Marino.

[5] E. Svitolina b. M. Linette 6-4 7-5 (Bruno Apicella)

Elina Svitolina ha raggiunto per la terza volta consecutiva gli ottavi di finale al Roland Garros. La tennista ucraina che guida la Race stagionale per le WTA Finals ha battuto in due set la polacca Magda Linette (n.94 WTA). Sono stati due break a decidere l’incontro, con Svitolina che si è dimostrata molto solida e concreta nei momenti decisivi dell’incontro. Nel primo set la numero 6 del mondo ha conquistato il vantaggio nel terzo game e per l’intero match non ha mai perso il servizio annullando tutte le 4 palle break concesse. Nel corso dell’incontro Linette ha provato a variare il gioco, mettendo i piedi dentro il campo e riuscendo a ottenere molti punti con il dritto lungolinea. Dal canto suo la numero 6 del mondo ha lottato su ogni palla dimostrando la sua maggiore solidità. Quando sul 5 a 3 Linette si è trovata al servizio per allungare il set ha annullato un set point, con Svitolina che ha rimandato la chiusura al game successivo. All’inizio del secondo parziale la vincitrice del torneo di Roma ha continuato a costruirsi i punti ma non è riuscita a sfruttare, sin da subito, le occasioni avute per salire avanti nel punteggio. Linette ha lottato su ogni palla provando ad accorciare gli scambi, mettendo i piedi dentro il campo, e soprattutto variando il gioco e offrendo palle corte che, in alcune circostanze, hanno condotto Svitolina all’errore. Quando l’ucraina ha servito sul 5-4 Linette e sotto 0-30 è riuscita ad alzare il livello del suo tennis giocando dritti molto angolati e precisi che hanno messo in difficoltà l’avversaria. Il break decisivo è arrivato nell’undicesimo game con la numero 6 WTA che ha chiuso il match con il suo servizio. Svitolina, adesso, è agli ottavi di finale dove affronterà la croata Petra Martic (n.290 WTA), che partita dalle qualificazioni ha già battuto Madison Keys e Anastasija Sevastova. I precedenti tra le due parlano di una vittoria a testa.

[Q] P. Martic b. [17] A. Sevastova 6-1 6-1 (Marco Lauria)

Chiosò così quando le chiedemmo, un paio di mesi fa, se le cose avrebbero finalmente preso la giusta direzione: Andrà tutto bene. Petra Martic è agli ottavi di finale del Roland Garros, cinque anni dopo l’ultima volta. Non vinceva un incontro negli Slam da quattro anni. Nel mezzo un mare di disavventure, di aspettative disattese. Si qualifica superando in due set rapidissimi Anastasija Sevastova, la lettone che sin qui, sull’argilla europea e americana, aveva perso solo da chi in classifica la guarda dall’alto verso il basso. Martic ha tenuto le redini del gioco, comandando ogni scambio e sfoderando tutto il suo tennis d’attacco. La curva al servizio non disegna più un arco perfetto, ma la forza che imprime alla palla è ancora quella di un tempo. Alla fine gli ace saranno soltanto due, ma i punti che Martic ricava dal servizio molti di più. A dirla tutta l’odierna Sevastova non le ha mai dato del filo da torcere: rinunciataria, quasi svogliata, non è mai entrata in partita. Ventisei errori forzati contro i tredici della croata, dieci vincenti a ventuno. Ventotto punti totali a cinquantasei. Bastano i numeri a raccontare una partita che non c’è stata. Merito della varietà dei colpi di Martic: l’alternanza rovescio coperto e back non ha mai dato ritmo alla lettone, sempre in affanno, a rincorrere lontana dalla linea di fondo. Santa Margherita di Pula, Tunisi, Wiesbaden, sono le tre tappe che l’hanno portata qui, dopo mesi di inattività. Il suo sorriso, dopo quella smorzata in chiusura, racchiude molto di più che un ottavo sul suolo parigino. Petra Martic è tornata, si spera una volta per tutte. Sesta vittoria consecutiva a partire dalle qualificazioni, e contro Svitolina cercherà un altro miracolo.

V. Cepede Royg b. M. Duque-Marino 3-6 7-6(2) 6-3 (Andrea Franchino)

Sfida tutta “latina” sul campo 14 per l’inizio del programma dell’ottava giornata dello Slam parigino: Veronica Cepede Royg, venticinquenne paraguayana, (97 WTA), che nei turni precedenti ha sorprendentemente eliminato prima Lucie Safarova (37 WTA) e poi la testa di serie n°16 (17 WTA) Anastasia Pavlyuchenchova, affronta la colombiana ventisettenne Mariana Duque-Marino (115 WTA), che ha eliminato Begu (46 WTA) e Rybarikova per giungere al terzo turno. Dopo un match combattuto la vittoria arride a Veronica Cepede Royg che sarà la prima giocatrice sudamericana dopo Gisela Dulko (ARG) nel 2011 ad accedere agli ottavi di finale del Roland Garros, dove troverà la numero 2 del seeding (3 WTA) Karolina Plyskova. Inizio partita incerto per Cepede Royg che non riesce ad essere consistente sul suo servizio tanto da subire 2 break consecutivi che portano il set sul 3-0 Duque-Marino. La giocatrice paraguayana tenta di reagire e strappa la battuta all’avversaria, che però riesce immediatamente a ristabilire le distanze costringendo Veronica a cedere il servizio per la 3ª volta consecutiva. Anche la giocatrice colombiana non è particolarmente brillante nei suoi turni alla battuta, visto che subisce un nuovo break e vede riavvicinarsi l’avversaria, che finalmente porta a casa un gioco al servizio e arriva al 4-3. Duque-Marino tiene il turno di servizio successivo e poi chiude il set sul 6-3 brekkando nuovamente Cepede Royg.

Secondo set più equilibrato per i primi quattro giochi, poi break Cedepe Royg con immediato contro break Duque-Marino, nuovo break per la paraguayana che questa volta lo conferma tenendo il servizio con autorità e si ritrova sul 5-3. Con altrettanta decisione Mariana passa indenne il suo turno di battuta e sul 5-4 Veronica Cepede Royg si appresta a servire per portare l’incontro al terzo set. In questo game la tennista paraguayana riesce ad ottenere 5 set point in successione e a non trasformarne nemmeno uno (clamoroso uno smash a campo aperto direttamente fuori) e poi concede in successione 4 palle break a Duque-Marino che riesce a portare il set sul 5 pari ed addirittura portarsi sul 6-5. Nel dodicesimo gioco Cepede Royg riesce a tenere il servizio al terzo tentativo per giungere al tie break dedicisivo, che riesce a conquistare per 7 punti a 2 complici i troppi errori gratuiti da parte di Duque-Marino. Medical Time Out richiesto da Veronica in avvio di terza frazione (probabilmente la stanchezza del match contro Pavlyuchencova comincia a farsi sentire), ma questo non la esime dal subire un nuovo break nel primo gioco, che consente alla sua avversaria di portarsi poi sul 2-0 tenendo il proprio turno di servizio. Nei giochi successivi pare che il match si stia avviando verso la vittoria di Duque-Marino che mantiene il proprio servizio in scioltezza, cosa che riesce a fare anche Cepede Royg pur mostrando evidenti segni di fatica. Nel sesto game però la giocatrice paraguayana riesce a recuperare il break e riportarsi in parità, poi porta a casa il suo turno di servizio e, sfruttando un passaggio a vuoto della sua avversaria, si trova a servire per il match sul 5-3. Nell’ultimo gioco Veronica Cepede Royg gioca in maniera giudiziosa e riesce a chiudere l’incontro al primo match point su un errore di diritto di Mariana Duque-Marino, che prima si accanisce sulla propria racchetta e poi va ad abbracciare la stremata avversaria.

J. Ostapenko b. [23] S. Stosur 2-6 6-2 6-4 (Andrea Franchino)

Nell’incontro per gli ottavi di finale del Roland Garros si incontrano Samantha Stosur, esperta tennista australiana, (22 WTA e testa di serie n°23), e Jelena Ostapenko, giovanissima giocatrice lituana (47 WTA) che cerca la definitiva consacrazione dopo essere diventata, in ordine sparso, la più giovane, l’unica teenager e l’unica giocatrice non testa di serie a raggiungere il quarto turno di questa edizione (oltre ad essere la prima tennista lituana ad essere giunta a questo punto dello Slam francese). L’esperienza non è stata determinante come altre volte, visto che accede ai quarti di finale Jelena Ostapenko che troverà la danese Caroline Wozniacki (numero 11 del seeding  e 12 WTA) che ha sconfitto la russa Kuznetsova.

Sammy Stosur parte subito a mille mettendo sotto pressione la giovane avversaria, che fatica a trovare la misura dei colpi ed arginare l’impeto della tennista australiana. Sul 0-4 Jelena Ostapenko riesce a strappare il servizio a Stosur accorciando le distanze, ma si tratta di una fiammata di breve durata perché nel turno successivo è nuovamente costretta a cedere la battuta e a mandare l’avversaria a servire per il set. Samantha Stosur si conquista subito 3 set point consecutivi: sembra tutto fatto ma invece Ostapenko non si arrende e comincia a rispondere a tutto braccio sia di diritto che di rovescio e complice un errore gratuito dell’australiana riequilibra il gioco ed addirittura sfrutta la seconda palla break ottenuta in successione per prolungare il set. Dopo il cambio campo Stosur riesce a conquistare nuovamente 2 set point consecutivi, la trasformazione del secondo dei quali le consente di incamerare il 1° set.

Nella seconda frazione il match appare da subito più in equilibrio ma dal quinto gioco in avanti si comincia a comprendere il valore della giovane tennista lituana ed i motivi per cui le si prospetta una possibile brillante carriera. Jelena continua a giocare potenti diritti che lasciano l’avversaria sulle gambe ed è lesta ad approfittare dell’unica palla break concessa da Stosur nel set per strapparle il servizio, quindi tenere con autorità il suo gioco in battuta ed andare a servire per il set sul 5-2, grazie ad un altro break. Anche lei si conquista subito 3 set point ma non si distrae e soprattutto non smette di usare il vincente di diritto che, con un diagonale, le consente di chiudere 6-2 e pareggiare il conto dei set.

All’inizio del terzo Samantha Stosur richiede l’intervento del fisioterapista (pratica che apparentemente sta diventando consueta…) per un probabile problema muscolare, al rientro in campo appare comunque in buone condizioni visto che tiene in tranquillità il proprio turno di servizio. Jelena Ostapenko mantiene (e se possibile incrementa!) la velocità e la precisione dei suoi colpi, conserva il turno di servizio chiudendo gli ultimi 2 punti con 1 sassata di diritto ed una di rovescio che lasciano la tennista australiana incapace di replicare e, sul servizio dell’avversaria, rimonta da 40-15 prima di cedere e consentire a Stosur di mantenere la battuta. Aumentano gli errori non provocati della giocatrice “down-under”, che sembra molto più affaticata, ma soprattutto aumentano i vincenti in risposta di Ostapenko, che incamera il suo gioco al servizio e poi brekka Samantha nel 5° gioco portandosi sul 3-2. Nel gioco successivo la giovane lituana serve e gioca in maniera giudiziosa, limitando e rischi e continuando a spostare Stosur che sempre di più appare in palesi difficoltà fisiche e si issa al 4-2. Game di servizio chiuso un ace per Samantha che non vuole mollare ma si gioca sui turni alla battuta di Jelena che continua ad essere fisicamente straripante e mortalmente precisa con il diritto, concede 4 palle break che annulla nel solito modo ma obbliga la tennista australiana a servire per salvare il match. Impresa che riesce all’esperta giocatrice che deve però sempre recuperare un break ad un’avversaria che pare giocare sul velluto: così facendo si conquista 2 match point e, trasformando il primo con un cross stretto di rovescio, si guadagna un posto nei quarti di finale e qualche altra riga negli annali del tennis Open Era.

(in aggiornamento)

Risultati:

Terzo turno:

[2] Ka. Pliskova b. C. Witthoeft 7-5 6-1
[Q] P. Martic b. [17] A. Sevastova 6-1 6-1
[5] E. Svitolina b. M. Linette 6-4 7-5
V. Cepede Royg b. M. Duque-Marino 3-6 7-6(2) 6-3

Ottavi di finale:

[11] C. Wozniacki b. [8] S. Kuznetsova 6-1 4-6 6-2
[30] T. Bacsinszky b. [10] V. Williams 5-7 6-2 6-1
[13] K. Mladenovic b. [4] G. Muguruza 6-1 3-6 6-3
J. Ostapenko b. [23] S. Stosur 2-6 6-2 6-4

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Australian Open

Wimbledon: Sonego-Berrettini il ventunesimo derby azzurro negli Slam, Fognini l’italiano ad averne disputati di più

11 Roland Garros, 5 Wimbledon, 3 US Open, un solta volta a Melbourne: così suddivisi i derby italiani nei Majors

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Berrettini Sonego Stoccarda 2023

A distanza di poco più di tre settimane dal loro incrocio sull’erba di Stoccarda, Lorenzo Sonego e Matteo Berrettini daranno vita, nel primo turno dell’edizione 2023 di Wimbledon, al ventunesimo derby italico che si consumerà nella prestigiosa cornice dei tornei del Grande Slam.

I derby di Wimbledon

Se poi si vuole limitare il campo di analisi al “solo” Church Road, quello tra il torinese ed il romano, sarà il sesto incontro con protagonisti due tennisti azzurri ad affrontarsi nella storia dello Slam londinese che va in scena sul suolo di Sua Maestà. Il capostipite, in tal senso, dei Championships è stato il match di 43 anni fa, correva quindi il 1980, fra Adriano Panatta e Corrado Barazzutti: una partita di secondo turno che vide l’Adriano Nazionale aggiudicarsi la sfida con Barazza, compagno di squadra in Davis, solamente al quinto set per 1-6 6-3 6-4 3-6 6-1. Piccola curiosità relativa al contorno, o se preferite all’antipasto, di quello scontro “nostrano” è rappresentata dal fatto che Corrado al round precedente superando lo statunitense Scott Davis ottenne il primo ed unico successo della carriera sui sacri prati.

Da quella partita fratricida in salsa tricolore sul perfetto manto erboso di SW19, trascorrono 11 lunghi anni prima di poter riammirare – con annesso plotone emotivo che ne consegue – un altro derby italiano nella medesima prova Major: il teatro che ospita lo spettacolo infatti è sempre lo stesso, ancora Wimbledon, ma nel 1991 i “nuovi” volti sono quelli di Omar Camporese e Claudio Pistolesi. Da annotare anche una piccola differenza a livello di momento nel tabellone in cui il duello prende vita, non i trentaduesimi bensì i sessantaquattresimi: alla fine della fiera, però, cambia poco. Vince il bolognese con lo score di 6-1 6-3 2-6 6-3.

 

Il terzo derby azzurro consumatosi nel torneo più famoso del Pianeta è decisamente più recente, rintracciabile nel primo quinquennio del ventunesimo secolo: era il 2005, e tra un giovane Andreas Seppi ed un esperto Davide Sanguinetti – i 21 anni del bolzanino contro le 33 candeline del viareggino – ad avere la meglio fu il maggiore chilometraggio del tennista toscano che si impose nettamente in scala discendente 6-3 6-2 6-1. Esattamente un anno dopo, dunque con il ritmo dei sorteggi malandrini che accoppia uno contro l’altro esponenti della racchetta del Bel Paese in considerevole aumento rispetto al passato, al 2°T e nel quarto derby verde-bianco-rosso di sempre sull’erba più sublime che esista Daniele Bracciali trionfava in quatto parziali sul padovano Stefano Galvani.

L’ultimo, prima di Sonny-Berretto, è datato 2018 con gli amici “Chicchi” di mille avventure in doppio Simone Bolelli e Fabio Fognini a doversi misurare con le ripercussioni psicologiche che un tale faccia a faccia poteva portare in dote: a spuntarla fu il più forte in quel preciso frame storico delle loro carriere sulle superfici rapide, il ligure staccò il pass per i sedicesimi in virtù del 6-3 6-4 6-1 finale.

Negli altri tre appuntamenti Slam del calendario, l’Italia tennistica nella storia di questo sport ha così distribuito i suoi 20 derby: 11 al Roland Garros, 5 a Wimbledon, 3 allo US Open, 1 all’Australian Open.

Fognini il tennista azzurro ad aver giocato, e vinto, più derby tricolore

Il tennista azzurro che in assoluto ha disputato più volte un derby Slam è il taggiasco Fabio Fognini, la bellezza di 5 scontri con connazionali a tentare di contrastarlo dall’altra parte delle rete sulla lunga distanza: a Melbourne ha sconfitto Salvatore Caruso nel 2021, nella Parigi terrosa ha superato sempre Andy Seppi sia nel 2017 che nel 2019, cinque stagioni orsono all’All England Club la già menzionata vittoria di Fogna si è materializzata a discapito del fido Bolelli. Infine, a completamento del proprio personale Career Grand Slam a livello di derby giocati c’è l’unico KO con Stefano Travaglia a New York nel 2017.

A quota tre derby nei Majors ci sono invece Barazzutti e Seppi; a 2 Bolelli, Bracciali e Sanguinetti.

Vale la pena anche ricordare come nessun derby azzurro Slam sia andato in scena oltre il 3°T, non abbiamo mai assistito ad un ottavo di finale tutto italiano per capirsi. I sedicesimi nella storia – in assoluto, non soltanto nell’Era Open – Majors sono stati 3: De Morpurgo-Bonzi all’Open di Francia del lontanissimo 1929, Paolo Lorenzi – Thomas Fabbiano nel 2017 a Flushing Meadows e dulcis in fundo Lorenzo Musetti contro Marco Cecchinato al RG del 2021, l’ultimo tutt’ora.

Ma adesso siamo pronti per scrivere un altro capitolo, il ventunesimo: Lorenzo Sonego e Matteo Berrettini fateci divertire.

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Luminosi, sobri o a tinta unita: gli outfit del Roland Garros 2023

Djokovic sul pesca, Iga in bianco, Sonego e Fognini vanno sul classico: le mise dei protagonisti dello splam parigino

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Novak Djokovic – Roland Garros 2023 (foto Roberto dell'Olivo)

Completi all’insegna della sobrietà quest’anno al Roland Garros. I brand indossati dai protagonisti del rosso si sono distinti, a volte, per colori brillanti ma non troppo e, in alcuni casi, per la tinta unita. Insomma, le gesta dei campioni parigini sono state accompagnate da uno stile classico e non eccessivamente stravagante. Tinte neutre e passe-partout come il bianco, il blu e il nero si sono alternate al rosso mattone o al verde, ma il tutto ben dosato e senza esagerare.

Novak Djokovic (Lacoste)

Novak Djokovic – Roland Garros 2023 (foto Roberto dell’Olivo)

Un altro completo vincente quello del fenomeno serbo firmato come sempre da Lacoste. In tutti i sensi. Polo rossa, come ormai ci ha abituato Nole in quel di Parigi da quando è sponsorizzato dal coccodrillo. Questa volta però in una inusuale tonalità pesca. A rendere più particolare la polo c’è un gioco di contrasti nelle maniche che riprende la fantasia a scacchi diagonali già vista a Melbourne. A spezzare pantaloncini blu navy. Scarpe coordinate con la polo come sempre. A costo di essere ripetitivi, c’è da sottolineare come il rosso e l’arancione non risaltino proprio benissimo sui campi in terra. Tuttavia, in sé e per sé, la polo del serbo è davvero ben concepita e realizzata: pulita, semplice, senza scadere nella banalità. Aggiornata anche la giacca sportiva della vittoria: tanti piccoli crocos bianchi che questa volta vanno a comporre il numero magico 23, quello del record di Slam, superando un Nadal che sembra a fine corsa, su un fondo rosso e nero con fantasia a quadretti. Un riferimento a Michael Jordan? La grandezza riconosce la grandezza. (Valerio Vignoli)

 

Collezione Lacoste

Grigor Dimitrov – Roland Garros 2023 (foto Roberto Dell’Olivo)

Ogni anno Lacoste prepara una collezione speciale per lo slam di casa. Quella di quest’anno è improntata a tonalità primaverili: verde smeraldo, salmone, blu, giallo canarino. E a colletti originali e ricercati. Manifesto della collezione è la polo indossata tra gli altri da Grigor Dimitrov, passato da Lacoste dopo una vita con Nike proprio in occasione dello Slam parigino. Prevalentemente bianca, con bande verdi sui lati e richiami giallo lime all’altezza della spalle. Colletto verde con ben tre righe: giallo-salmone-giallo. Tanti colori assieme che riescono a non essere troppi. Pantaloncini verdi a spezzare con le stesse righini nella fascia. L’alternativa serale (un po’ meno riuscita) prevedeva polo salmone e con contrasti e pantaloncini blu navy. Davvero tutto molto fresco e chic. Più classico l’abito per le ragazze, visto ad esempio sulla russa Anastasia Pavlyuchenkova: bianco candido con bande blu scure e righe gialle sui lati con colletto a polo con zip. (Valerio Vignoli)

Iga Swiatek (ON)

Iga Swiatek – Roland Garros 2023 (foto Roberto Dell’Olivo)
Iga Swiatek – Roland Garros 2023 (foto: Roberto dell’Olivo)

La tre volte campionessa del Roland Garros brilla per il suo tennis granitico e talentuosissimo; tuttavia, alcuni outfit indossati in passato risultavano un po’ troppo anonimi per essere quelli della n. 1 del mondo. Invece, quest’anno, forse grazie al fatto di essere passata ad “ON”, l’azienda svizzera di cui è azionista Roger Federer (della ON sono le ormai celebre sneakers “The Roger”), il completino indossato a Porte d’Auteuil ha un qualcosa in più rispetto a quelli dell’anno scorso. Molto meglio il gonnellino svasato e con qualche piegolina rispetto agli short della passata stagione. Una striscia laterale e polsini fucsia danno un tocco di colore al total white. Molto deludente, invece, il vestitino scelto per lo shooting con il trofeo. Va bene l’idea del tubino corto nero, però le spalline sgualcite, larghe e cadenti fino al gomito a mo’ di stola mancano totalmente di eleganza. Peccato. (Laura Guidobaldi)

Casper Ruud e Elena Ribakina (Yonex)

Casper Ruud – Roland Garros 2023 (foto Roberto Dell’Olivo)
Elena Rybakina - Roland Garros 2023 (foto Roberto dell'Olivo)
Elena Rybakina – Roland Garros 2023 (foto Roberto dell’Olivo)

Yonex è apprezzata tra i professionisti e gli appassionati per la qualità delle sue racchette, caratterizzate da una forma leggermente squadrata nella parte superiore. Molto meno per l’impatto visivo dei suoi completi tra colori sgargianti, abbinamenti azzardati e fantasie improbabili. Basti pensare ai famosi pantaloncini indossati da Wawrinka durante il suo trionfale Roland Garros 2015 (ma anche all’outfit total fucsia con cui lo svizzero l’anno successivo si è imposto a New York). Spesso anche noi abbiamo bastonato il brand giapponese. Però bisogna dire che stavolta hanno fatto centro, sia al femminile che al maschile. La coreana di Casper Ruud blu navy con maniche arancioni e colletto bianco a righe si intona alla perfezione con lo stile del norvegese, classico con un tocco di modernità. I pantaloncini blu gessati con il logo ricavato in un quadrato sono però la chicca retrò che rende questo look uno dei più belli visti quest’anno a Parigi. Sul fronte femminile tutte le atlete hanno puntato sulla variante fucsia della collezione (opzione presente anche per gli uomini). Un po’ troppo semplice ma comunque gradevole il look di Elena Rybakina, che già usava racchette Yonex e che ora ne utilizza anche gli abiti: canottiera fucsia con ampio colletto a v bianco abbinata ad una gonna con pieghe leggere navy. (Valerio Vignoli)

Lorenzo Sonego e Fabio Fognini (EA7)

Lorenzo Sonego concede un punto a Ugo Humbert – Roland Garros 2023 (foto Roberto Dell’Olivo)
Fabio Fognini – Roland Garros 2023 (foto Roberto Dell’Olivo)

Emporio Armani ha scelto un grande classico per gli outfit parigini di Lorenzo Sonego e Fabio Fognini. Il torinese era assai distinto nel suo completo blu navy, con la raffinatissima polo con il colletto alla coreana con un sottile bordino bianco, lo stesso bordino presente anche nello spacchetto del pantaloncino. Il completo di Fognini era meno luminoso e un po’ più banale ma ugualmente distinto, un total black che ben si addice all’ocra dei campi di Porte d’Auteuil. (Laura Guidobaldi)

Elina Svitolina – Roland Garros 2023 (foto Roberto Dell’Olivo)

Elina Svitolina (Paka)

La politica delle sponsorizzazioni di Nike negli ultimi anni è chiara: o sei una superstar (Nadal), o sei un talento emergente (Alcaraz, Rune, Sinner), o sei un personaggio (Tiafoe, Kyrgios) o vieni tagliato. Vedi i casi recenti di Rublev, Dimitrov e Bencic. Il baffo non si è impietosito neanche di fronte alla pausa forzata per maternità di Svitolina, abbandonando pure lei. La tennista di Odessa ha preso la palla al balzo e al suo ritorno in campo si è presentata griffata dallo sconosciuto brand ucraino Paka. Una scelta particolarmente significativa di questi tempi. Ma non c’è da stupirsi considerato quanto Svitolina si sia esposta riguardo alla guerra in Ucraina, tramite le parole e anche in gesti, come quello di non stringere la mano ad atlete russe e bielorusse. Un atteggiamento che le è costato anche la contestazione da parte del pubblico francese, particolarmente su di giri in questa edizione. Ma torniamo agli outfit. Due i completi indossati da Svitolina. Il primo violava una legge non scritta valida in tutto il mondo a parte Los Angeles sponda Lakers: mettere insieme il giallo e il viola. Peccato perché la fantasia della gonna era anche interessante. Il secondo total black con un tribale bianco e giallo sul lato. Due look grintosi come Svitolina. Forse troppo. (Valerio Vignoli)

Carlos Alcaraz e Aryna Sabalenka (Nike)

Carlos Alcaraz – Roland Garros 2023 (foto Roberto Dell’Olivo)
Aryna Sabalenka - Roland Garros 2023 (foto Roberto dell'Olivo)
Aryna Sabalenka – Roland Garros 2023 (foto Roberto dell’Olivo)

Linee con effetto a ripetizione per i completi di Carlos Alcaraz e Aryna Sabalenka. La mise di Carlitos è semplice ma di buon gusto, con la t-shirt dalle righe mosse verdoline sullo sfondo bianco. Gli shorts, anch’essi bianchi, richiamano il verde della maglietta sul bordino posteriore. Non propriamente estetico, invece, il top di Aryna Sabalenka, il cui effetto delle righe ricorda un sovrapporsi di cuori dal contorno rosso su sfondo rosa, il tutto accompagnato da un bordino bordeaux del collo e delle spalline. Insomma… (Laura Guidobaldi)

Coco Gauff (New Balance)

Coco Gauff – Roland Garros 2023 (foto Roland Garros)

Un completo grintoso e pieno di energia per l’esplosiva Coco Gauff; tuttavia, l’abbinamento dei colori lascia un po’ a desiderare. Non è la prima volta che la New Balance azzarda negli accostamenti ma, questa volta, il celeste e lo stile del top non si sposano benissimo con il nero e il bianco del gonnellino leggero. Insomma, la canotta ricorda molto quelle usate per gli allenamenti in palestra, molto minimal e che lasciano la pancia scoperta, mentre la gonna è grintosa pur essendo elegante al tempo stesso. Per carità, a Coco sta bene qualsiasi cosa, ma questa volta lo shock degli stili tra la parte superiore e inferiore dell’outfit non è poi così vincente (Laura Guidobaldi)

Alex Zverev e Karolina Muchova (Adidas)

Alexander Zverev – Roland Garros 2023 (foto Roberto Dell’Olivo)
Karolina Muchova – Roland Garros 2023 (foto Roberto Dell’Olivo)

A cosa ispirarsi per la collezione di vestiti per la stagione su terra rossa? Vediamo un po’…. alla terra rossa! Evidentemente i designer del dipartimento tennis del colosso tedesco erano un po’ alla frutta a quanto idee nuove. Ma la cosa più sorprendente non è che a uno di loro sia venuta questa brillante ispirazione quanto che tutti l’abbiano approvata senza fargli notare che se fai vestire i giocatori con vestiti arancione scuro su un campo in terra rossa l’effetto cromatico non sia il massimo. Ma evidentemente anche in quanto a spirito critico c’è da lavorare. Fatto sta che la bravissima Karolina Muchova, invece di distinguersi per le sue aggraziate movenze, finiva per mimetizzarsi con il Philippe Chatrier a causa del suo top. Stessa colorazione per i pantaloncini di Zverev abbinati ad una polo nera abbastanza anonima. Le scarpe color terra rossa sono però geniali. Della serie: già sporche prima di essere sporche. Insomma, Adidas bocciata anche a questo giro. (Valerio Vignoli)

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Flash

Roland Garros 2023: respinto l’appello di Miyu Kato

Semaforo rosso per la tennista giapponese che non avrà indietro i punti e i prize money ottenuti per gli ottavi raggiunti al Roland Garros

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Miyu Kato e Tim Puetz - Roland Garros 2023 (foto Twitter @RolandGarros)

Niente da fare per Miyu Kato. Non ha avuto l’esito sperato la richiesta di appello della tennista giapponese ad una delle decisioni che ha creato scalpore dell’edizione 2023 del Roland Garros. 

Ricordiamo, infatti, che la tennista giapponese ha chiuso in anticipo la sua avventura nel doppio femminile a causa della squalifica comminatale nel corso del suo match di ottavi di finale, giocato in coppia con Aldila Sutjadi, contro il tandem ispanico-ceco composto da Sorribes Tormo e Bouzkova.

La tennista giapponese è stato autrice di un gesto avventato che l’ha portata a colpire involontariamente una ball girl. Situazione che ha portato il supervisor, dopo diverse polemiche, a chiudere in anticipo il match, dichiarando vincitrici il duo Sorribes-Tormo/Bouzkova.

 

Nonostante la squalifica, a Kato è stato comunque permesso di continuare a giocare nel doppio misto. Possibilità che la giapponese ha sfruttato al meglio l’opportunità arrivando a trionfare in coppia con il tedesco Puetz.

A supporto della tennista giapponese si erano espressi sia diversi addetti ai lavori sia la PTPA che con un comunicato aveva definito “ingiusta e sproporzionata” la sanzione comminata alla tennista giapponese.

A dare l’annuncio dell’esito negativo dell’appello è stata la stessa tennista giapponese sul suo account twitter, al termine del suo primo match su erba a s’Hertogenbosch.

“Roland Garros mi ha multato e ha respinto il mio appello per riavere il mio prize money e i miei punti, quindi tutto quello che posso fare è continuare a guardare avanti. Prossima fermata Berlino”

La giapponese ha, quindi, rinunciato a 21 mila e 500 euro dato che il prize money stabilito per chi raggiunge gli ottavi di finale al Roland Garros ammontava a 43 mila euro per coppia. In termini di punti il danno subito da Kato ammonta a 240 punti che non entreranno a far parte del suo ranking.

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