RG: Kiki fa piangere Garbine, nuova vincitrice Slam in arrivo

Roland Garros

RG: Kiki fa piangere Garbine, nuova vincitrice Slam in arrivo

Il Roland Garros avrà una campionessa inedita per i majors. Kristina Mladenovic elimina la vincitrice dell’edizione 2016 e ora tutte possono sognare. Bacsinszky batte Venus Williams in rimonta. Anche Wozniacki e Ostapenko ai quarti, Pliskova e Svitolina agli ottavi

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[13] K. Mladenovic b. [4] G. Muguruza 6-1 3-6 6-3 (da Parigi, Ruggero Canevazzi)

Un bicchiere di vincenti in un mare di orrori gratuiti. Garbine Muguruza, campionessa in carica, abbandona la top ten (sarà n.14) con pieno merito, dopo una spaventosa caterva di errori, soprattutto col dritto. Basti pensare che non le è bastato beneficiare di 16 doppi falli (16!) di Kristina Mladenovic, anche lei molto fallosa ma sicuramente meno della sua avversaria. A questo punto, a meno di un difficile exploit di Venus, avremo una nuova vincitrice Slam a fine torneo.

Terzo incontro di giornata sul Lenglen tra la campionessa uscente Garbine Muguruza e la speranza di una nazione intera, la guerriera Kristina Mladenovic. Un solo precedente sulla terra di Marrakech nel 2015, vinto dalla francese in due tie-break. La sfida si preannunciava davvero esaltante, con la spagnola che aveva mostrato grandi progressi al secondo turno contro una portentosa Kontaveit e la francese che a sua volta aveva messo in mostra grande forza mentale contro Shelby Rogers (superata 8-6 al terzo). Purtroppo il match si rivelerà esattamente l’opposto.
Il Suzanne Lenglen ha appena assistito al terzo match di ordinaria amministrazione di Rafa Nadal e conta parecchi posti vuoti. Non ci sorprendiamo più, i francesi hanno più volte dimostrato di farsi desiderare… Mladenovic comincia a strappando subito la battuta all’avversaria e immediata parte la torcida: “Kiki! Kiki!” Quando poi indovina il secondo break portandosi sul 4-1 e servizio parte la ola. Garbine commette molti errori, è lenta in uscita dal servizio e gioca uno smash da horror con cui regala due break-point sul 3-1, ma Kristina sta giocando molto bene (la palla corta di rovescio con cui sigla il 30 pari del sesto gioco è chirurgica) e dopo 28 minuti porta meritatamente a casa un set senza storia, esultando da vera condottiera.

Nel secondo parziale la semifinalista di Roma va sul 2-0 (dopo un game con due doppi falli e un dritto largo della francese e un altro in cui riesce a salvare 3 palle break), poi il quinto game è uno dei più inguardabili del torneo: la ventiquattrenne di Saint Pol sur Mer commette tre doppi falli (due consecutivi), ma Muguruza ha bisogno di giocare ben 16 punti per issarsi sul 4-1 e servizio, dopo una serie di gratuiti imbarazzante per la classifica delle contendenti. Due giochi più tardi Garbine serve per andare al terzo set, ma continua a collezionare gratuiti e non chiude (5-3), anche se lo fa subito dopo con un bel vincente di rovescio. Dopo 1 ora e 18 minuti l’idolo di casa ha fatto qualcosa in più, ma vista la modestia della partita di entrambe giusto andare al set decisivo.
La tds n.13 strappa la battuta in apertura con una risposta di dritto vincente, poi nonostante tre doppi falli centra il 2-0 e incita il pubblico che risponde caloroso e chiassoso. La Giovanna d’Arco del Lenglen tiene il servizio anche nel quarto e nel sesto game, con Muguruza che non sfrutta in nessuna delle due occasioni altri due doppi falli. Il modo con cui si alza la palla Mladenovic per battere è da giocatrice ai primi tornei di circolo, ma l’ex n.2 del mondo sembra l’ombra di se stessa e le lascia via libera: sul 5-3, tre errori e un vincente di Kiki la proiettano ai quarti di finale, dove se la vedrà con Timea Bacsinszky.

[30] T. Bacsinszky b. [10] V. Williams 5-7 6-2 6-1 (Giovanni Vianello)

Si ritrovano negli ottavi di finale del Roland Garros Venus Williams e Timea Bacsinszky, che si incontrarono su questi campi a questo punto del torneo anche l’anno scorso. In quell’occasione prevalse la svizzera, negli altri due precedenti tra le due ha invece vinto Venus. A spuntarla è stata Timea, molto sprecona nel primo set ma letale nel secondo e terzo parziale.
La partita si apre con due game di studio, poi Venus concede due break di vantaggio all’avversaria, sbagliando molto. La Bacsinszky si ritrova quindi 5-1 avanti, ma spreca entrambe le occasioni di servire per il set, sciupando anche due set-point sul 5-4 e servizio a disposizione, venendo raggiunta sul 5 pari. Venus a questo punto fa valere la sua maggior esperienza e infila altri due game consecutivi, operando un decisivo break nel dodicesimo gioco che le consegna il set per 7-5. 
Nel secondo set Bacsinszky va avanti 2-0, viene rimontata fino al 2-2, ma poi infila tre game consecutivi (dei quali due sul servizio di Williams) e raggiunge il 5-2 e servizio a disposizione. Questa volta però Timea non trema ed alla prima occasione chiude il parziale, tenendo il servizio a zero nell’ottavo gioco e forzando la partita al terzo.
Il terzo set non ha storia, Bacsinszky sfrutta al massimo un comprensibile calo fisico di Williams, giocando spesso la smorzata, e si aggiudica il parziale 6-1.
Il match è stato un confronto di stili tra il tennis aggressivo di Venus e quello più astuto di Bacsinszky, che su questa superficie supplisce alle proprie carenze di dritto giocando con questo colpo molte variazioni di ritmo, sia con palle alte e lente sia con chop e palle corte. Bacsinszky arriva quindi per il terzo anno consecutivo almeno ai quarti a Porte D’Auteil e se la vedrà con la padrona di casa Kiki Mladenovic nei quarti di finale.

[11] C. Wozniacki b. [8] S. Kuznetsova 6-1 4-6 6-2 (da Parigi, Laura Guidobaldi)

Performance solida e convincente quella di Caroline Wozniacki opposta alla n. 9 del mondo – e campionessa del Roland Garros 2009 – Svetlana Kuznetsova. La danese, che non ha mai particolarmente brillato a Parigi, accede ai quarti di finale dello slam di Francia per la seconda volta in carriera, dopo quella del 2010, allora sconfitta dalla nostra Francesca Schiavone. Dopo aver dominato l’avversaria nel primo set, Caro si fa sorprendere da una indomita Kuznetsova nel secondo, per poi travolgerla nuovamente nel terzo parziale. Chirurgica, concentrata e solida sul piano fisico e mentale, Caroline attende ora la vincente tra Ostapenko e Stosur.

Parte lanciatissima Caroline Wozniacki. La danese sta decisamente brillando in questa edizione del Roland Garros e, fin dai primi game, è estremamente solida nel testa a testa da fondo con Svetlana Kuznetsova. Attuale n. 12 del mondo, Caroline copre magnificamente il campo con i suoi rapidissimi piedi. Pochi errori, colpi tesi e perfino il connubio smorzata/lob mettono in seria difficiltà la russa, a volte destabilizzata dalla regolarità di Wozniacki. Niente da fare per Sveta che non riesce a trovare il bandolo della matassa e soccombe per 6-1 nel primo parziale. Nel secondo c’è maggiore equilibrio. Svetlana riesce a portarsi in vantaggio 3-2 ma viene subito raggiunta da Caroline. La danese continua con il suo tennis ordinato, preciso e resistente, mentre la russa cerca di spingere a più non posso per sfondare il muro avversario. Wozniacki viene costantemente incoraggiata da un tifoso appassionato con tanto di maglietta fucsia – probabilmente per farsi notare dalla sua beniamina, tra il pubblico – che, quasi ad ogni game, la incita a squarciagola con un cadenzato “Carolìne! Carolìne! Carolìne!“. Deve faticare moltissimo Kuznetsova per fare un punto, con Caro che oggi è più che mai Wallzniacki! Le due restano gomito a gomito, con la danese che, a volte, sorprende l’avversaria con rovesci in back e palle corte, mentre Svetlana cerca a tutti i costi di prendere campo per poi affondare di dritto. Ed è un attimo. Wozniacki si distrae, ed ecco che la russa riesce a far sua la seconda frazione per 6-4. Ma occhio all’ex n. 1 del mondo che ricomincia a correre e a rimandare tutto imperterrita. Mette a segno il break in apertura di set per poi allungare il passo sul 3-0. Con pazienza certosina, Caro continua a macinare. Ma neanche Svetlana intende mollare e si riavvicina pericolosamente sul 2-3. Ma la russa dà segnali di impazienza e nervosismo e, volendo a tutti i costi chiudere il punto, è vittima di troppe imprecisioni. Wozniacki sale 4-2. Ormai in confusione e sfiancata dal tennis martellante e regolare della danese, la tennista di Mosca accumula errori su errori e concede tre matchpoint a Caroline che, con un rovescio lungolinea vincente, accede per la seconda volta in carriera ai quarti di finali di Porte d’Auteuil, con lo score di 6-1 4-6 6-2. Ora se la vedrà con la vincente tra Jelena Ostapenko e Samantha Stosur.

[2] Ka. Pliskova b. C. Witthoeft 7-5 6-1 (Emmanuel Marian)

Nei suoi primi anni da campionessa, Maria Sharapova soleva ostentare una pronunciata antipatia nei confronti della terra battuta, superficie che calcava di mal genio e solo quando non le era possibile evitare. “Sul mattone tritato”, diceva la reproba siberiana scacciata da Bois de Boulogne per le conseguenze dell’affaire Meldonium, “mi muovo come una mucca all’interno di una cristalleria”. Forse Karolina Pliskova non userebbe la stessa metafora, ma i risultati e le movenze sul rosso della seconda testa di serie del torneo lasciano intuire che le preferenze di gioco, anche dalle parti di Louny, guardino decisamente altrove. La gemella destrimane della casata ceca, del resto, affrontava oggi per la prima volta in carriera il terzo turno del Roland Garros e al Roland Garros per la prima volta in carriera approda alla seconda settimana, ma le camicie almeno parzialmente sudate per eliminare Carina Witthoeft raccontano di un rapporto ancora conflittuale con l’argilla. Lenta, impacciata e immobile con i piedi, la numero 3 WTA ha gettato alle ortiche l’iniziale due a zero in suo favore, perdendo quattro giochi consecutivi trapunti di errori anche clamorosi. La tedesca, solida e abile a muovere un’avversaria incline a sbagliare lo sbagliabile superati i primi tre colpi dello scambio, ha banchettato nell’altrui confusione vincendo quattro giochi consecutivi, Ma quando ogni indizio sembrava apparecchiare il tavolo alla più grande, anche se non del tutto inaspettata, sorpresa di giornata, Karolina si è destata, ritrovando d’incanto il campo con il temuto cannone e presentandosi a servire per il primo set in rimonta sul sei a cinque. Nel dodicesimo game la sceneggiatura aveva previsto l’ultimo brivido dell’incontro, e Pliskova, vittima di tre gravi errori in uscita del servizio, si è trovata a dover annullare tre palle che avrebbero forzato il tie break. Ma cinque punti in fila giocati con maggiore ordine le hanno consegnato il parziale e in definitiva la qualificazione, dal momento che Witthoeft, esaurite le riserve di energia e fiducia, è stata rapidamente travolta in un secondo set senza storia. Pliskova non ha certo convinto, ma il suo torneo inizia a farsi interessante. Nel quarto turno affronterà da chiara favorita la vincitrice della sfida tra Cepede Royg e Duque-Marino.

[5] E. Svitolina b. M. Linette 6-4 7-5 (Bruno Apicella)

Elina Svitolina ha raggiunto per la terza volta consecutiva gli ottavi di finale al Roland Garros. La tennista ucraina che guida la Race stagionale per le WTA Finals ha battuto in due set la polacca Magda Linette (n.94 WTA). Sono stati due break a decidere l’incontro, con Svitolina che si è dimostrata molto solida e concreta nei momenti decisivi dell’incontro. Nel primo set la numero 6 del mondo ha conquistato il vantaggio nel terzo game e per l’intero match non ha mai perso il servizio annullando tutte le 4 palle break concesse. Nel corso dell’incontro Linette ha provato a variare il gioco, mettendo i piedi dentro il campo e riuscendo a ottenere molti punti con il dritto lungolinea. Dal canto suo la numero 6 del mondo ha lottato su ogni palla dimostrando la sua maggiore solidità. Quando sul 5 a 3 Linette si è trovata al servizio per allungare il set ha annullato un set point, con Svitolina che ha rimandato la chiusura al game successivo. All’inizio del secondo parziale la vincitrice del torneo di Roma ha continuato a costruirsi i punti ma non è riuscita a sfruttare, sin da subito, le occasioni avute per salire avanti nel punteggio. Linette ha lottato su ogni palla provando ad accorciare gli scambi, mettendo i piedi dentro il campo, e soprattutto variando il gioco e offrendo palle corte che, in alcune circostanze, hanno condotto Svitolina all’errore. Quando l’ucraina ha servito sul 5-4 Linette e sotto 0-30 è riuscita ad alzare il livello del suo tennis giocando dritti molto angolati e precisi che hanno messo in difficoltà l’avversaria. Il break decisivo è arrivato nell’undicesimo game con la numero 6 WTA che ha chiuso il match con il suo servizio. Svitolina, adesso, è agli ottavi di finale dove affronterà la croata Petra Martic (n.290 WTA), che partita dalle qualificazioni ha già battuto Madison Keys e Anastasija Sevastova. I precedenti tra le due parlano di una vittoria a testa.

[Q] P. Martic b. [17] A. Sevastova 6-1 6-1 (Marco Lauria)

Chiosò così quando le chiedemmo, un paio di mesi fa, se le cose avrebbero finalmente preso la giusta direzione: Andrà tutto bene. Petra Martic è agli ottavi di finale del Roland Garros, cinque anni dopo l’ultima volta. Non vinceva un incontro negli Slam da quattro anni. Nel mezzo un mare di disavventure, di aspettative disattese. Si qualifica superando in due set rapidissimi Anastasija Sevastova, la lettone che sin qui, sull’argilla europea e americana, aveva perso solo da chi in classifica la guarda dall’alto verso il basso. Martic ha tenuto le redini del gioco, comandando ogni scambio e sfoderando tutto il suo tennis d’attacco. La curva al servizio non disegna più un arco perfetto, ma la forza che imprime alla palla è ancora quella di un tempo. Alla fine gli ace saranno soltanto due, ma i punti che Martic ricava dal servizio molti di più. A dirla tutta l’odierna Sevastova non le ha mai dato del filo da torcere: rinunciataria, quasi svogliata, non è mai entrata in partita. Ventisei errori forzati contro i tredici della croata, dieci vincenti a ventuno. Ventotto punti totali a cinquantasei. Bastano i numeri a raccontare una partita che non c’è stata. Merito della varietà dei colpi di Martic: l’alternanza rovescio coperto e back non ha mai dato ritmo alla lettone, sempre in affanno, a rincorrere lontana dalla linea di fondo. Santa Margherita di Pula, Tunisi, Wiesbaden, sono le tre tappe che l’hanno portata qui, dopo mesi di inattività. Il suo sorriso, dopo quella smorzata in chiusura, racchiude molto di più che un ottavo sul suolo parigino. Petra Martic è tornata, si spera una volta per tutte. Sesta vittoria consecutiva a partire dalle qualificazioni, e contro Svitolina cercherà un altro miracolo.

V. Cepede Royg b. M. Duque-Marino 3-6 7-6(2) 6-3 (Andrea Franchino)

Sfida tutta “latina” sul campo 14 per l’inizio del programma dell’ottava giornata dello Slam parigino: Veronica Cepede Royg, venticinquenne paraguayana, (97 WTA), che nei turni precedenti ha sorprendentemente eliminato prima Lucie Safarova (37 WTA) e poi la testa di serie n°16 (17 WTA) Anastasia Pavlyuchenchova, affronta la colombiana ventisettenne Mariana Duque-Marino (115 WTA), che ha eliminato Begu (46 WTA) e Rybarikova per giungere al terzo turno. Dopo un match combattuto la vittoria arride a Veronica Cepede Royg che sarà la prima giocatrice sudamericana dopo Gisela Dulko (ARG) nel 2011 ad accedere agli ottavi di finale del Roland Garros, dove troverà la numero 2 del seeding (3 WTA) Karolina Plyskova. Inizio partita incerto per Cepede Royg che non riesce ad essere consistente sul suo servizio tanto da subire 2 break consecutivi che portano il set sul 3-0 Duque-Marino. La giocatrice paraguayana tenta di reagire e strappa la battuta all’avversaria, che però riesce immediatamente a ristabilire le distanze costringendo Veronica a cedere il servizio per la 3ª volta consecutiva. Anche la giocatrice colombiana non è particolarmente brillante nei suoi turni alla battuta, visto che subisce un nuovo break e vede riavvicinarsi l’avversaria, che finalmente porta a casa un gioco al servizio e arriva al 4-3. Duque-Marino tiene il turno di servizio successivo e poi chiude il set sul 6-3 brekkando nuovamente Cepede Royg.

Secondo set più equilibrato per i primi quattro giochi, poi break Cedepe Royg con immediato contro break Duque-Marino, nuovo break per la paraguayana che questa volta lo conferma tenendo il servizio con autorità e si ritrova sul 5-3. Con altrettanta decisione Mariana passa indenne il suo turno di battuta e sul 5-4 Veronica Cepede Royg si appresta a servire per portare l’incontro al terzo set. In questo game la tennista paraguayana riesce ad ottenere 5 set point in successione e a non trasformarne nemmeno uno (clamoroso uno smash a campo aperto direttamente fuori) e poi concede in successione 4 palle break a Duque-Marino che riesce a portare il set sul 5 pari ed addirittura portarsi sul 6-5. Nel dodicesimo gioco Cepede Royg riesce a tenere il servizio al terzo tentativo per giungere al tie break dedicisivo, che riesce a conquistare per 7 punti a 2 complici i troppi errori gratuiti da parte di Duque-Marino. Medical Time Out richiesto da Veronica in avvio di terza frazione (probabilmente la stanchezza del match contro Pavlyuchencova comincia a farsi sentire), ma questo non la esime dal subire un nuovo break nel primo gioco, che consente alla sua avversaria di portarsi poi sul 2-0 tenendo il proprio turno di servizio. Nei giochi successivi pare che il match si stia avviando verso la vittoria di Duque-Marino che mantiene il proprio servizio in scioltezza, cosa che riesce a fare anche Cepede Royg pur mostrando evidenti segni di fatica. Nel sesto game però la giocatrice paraguayana riesce a recuperare il break e riportarsi in parità, poi porta a casa il suo turno di servizio e, sfruttando un passaggio a vuoto della sua avversaria, si trova a servire per il match sul 5-3. Nell’ultimo gioco Veronica Cepede Royg gioca in maniera giudiziosa e riesce a chiudere l’incontro al primo match point su un errore di diritto di Mariana Duque-Marino, che prima si accanisce sulla propria racchetta e poi va ad abbracciare la stremata avversaria.

J. Ostapenko b. [23] S. Stosur 2-6 6-2 6-4 (Andrea Franchino)

Nell’incontro per gli ottavi di finale del Roland Garros si incontrano Samantha Stosur, esperta tennista australiana, (22 WTA e testa di serie n°23), e Jelena Ostapenko, giovanissima giocatrice lituana (47 WTA) che cerca la definitiva consacrazione dopo essere diventata, in ordine sparso, la più giovane, l’unica teenager e l’unica giocatrice non testa di serie a raggiungere il quarto turno di questa edizione (oltre ad essere la prima tennista lituana ad essere giunta a questo punto dello Slam francese). L’esperienza non è stata determinante come altre volte, visto che accede ai quarti di finale Jelena Ostapenko che troverà la danese Caroline Wozniacki (numero 11 del seeding  e 12 WTA) che ha sconfitto la russa Kuznetsova.

Sammy Stosur parte subito a mille mettendo sotto pressione la giovane avversaria, che fatica a trovare la misura dei colpi ed arginare l’impeto della tennista australiana. Sul 0-4 Jelena Ostapenko riesce a strappare il servizio a Stosur accorciando le distanze, ma si tratta di una fiammata di breve durata perché nel turno successivo è nuovamente costretta a cedere la battuta e a mandare l’avversaria a servire per il set. Samantha Stosur si conquista subito 3 set point consecutivi: sembra tutto fatto ma invece Ostapenko non si arrende e comincia a rispondere a tutto braccio sia di diritto che di rovescio e complice un errore gratuito dell’australiana riequilibra il gioco ed addirittura sfrutta la seconda palla break ottenuta in successione per prolungare il set. Dopo il cambio campo Stosur riesce a conquistare nuovamente 2 set point consecutivi, la trasformazione del secondo dei quali le consente di incamerare il 1° set.

Nella seconda frazione il match appare da subito più in equilibrio ma dal quinto gioco in avanti si comincia a comprendere il valore della giovane tennista lituana ed i motivi per cui le si prospetta una possibile brillante carriera. Jelena continua a giocare potenti diritti che lasciano l’avversaria sulle gambe ed è lesta ad approfittare dell’unica palla break concessa da Stosur nel set per strapparle il servizio, quindi tenere con autorità il suo gioco in battuta ed andare a servire per il set sul 5-2, grazie ad un altro break. Anche lei si conquista subito 3 set point ma non si distrae e soprattutto non smette di usare il vincente di diritto che, con un diagonale, le consente di chiudere 6-2 e pareggiare il conto dei set.

All’inizio del terzo Samantha Stosur richiede l’intervento del fisioterapista (pratica che apparentemente sta diventando consueta…) per un probabile problema muscolare, al rientro in campo appare comunque in buone condizioni visto che tiene in tranquillità il proprio turno di servizio. Jelena Ostapenko mantiene (e se possibile incrementa!) la velocità e la precisione dei suoi colpi, conserva il turno di servizio chiudendo gli ultimi 2 punti con 1 sassata di diritto ed una di rovescio che lasciano la tennista australiana incapace di replicare e, sul servizio dell’avversaria, rimonta da 40-15 prima di cedere e consentire a Stosur di mantenere la battuta. Aumentano gli errori non provocati della giocatrice “down-under”, che sembra molto più affaticata, ma soprattutto aumentano i vincenti in risposta di Ostapenko, che incamera il suo gioco al servizio e poi brekka Samantha nel 5° gioco portandosi sul 3-2. Nel gioco successivo la giovane lituana serve e gioca in maniera giudiziosa, limitando e rischi e continuando a spostare Stosur che sempre di più appare in palesi difficoltà fisiche e si issa al 4-2. Game di servizio chiuso un ace per Samantha che non vuole mollare ma si gioca sui turni alla battuta di Jelena che continua ad essere fisicamente straripante e mortalmente precisa con il diritto, concede 4 palle break che annulla nel solito modo ma obbliga la tennista australiana a servire per salvare il match. Impresa che riesce all’esperta giocatrice che deve però sempre recuperare un break ad un’avversaria che pare giocare sul velluto: così facendo si conquista 2 match point e, trasformando il primo con un cross stretto di rovescio, si guadagna un posto nei quarti di finale e qualche altra riga negli annali del tennis Open Era.

(in aggiornamento)

Risultati:

Terzo turno:

[2] Ka. Pliskova b. C. Witthoeft 7-5 6-1
[Q] P. Martic b. [17] A. Sevastova 6-1 6-1
[5] E. Svitolina b. M. Linette 6-4 7-5
V. Cepede Royg b. M. Duque-Marino 3-6 7-6(2) 6-3

Ottavi di finale:

[11] C. Wozniacki b. [8] S. Kuznetsova 6-1 4-6 6-2
[30] T. Bacsinszky b. [10] V. Williams 5-7 6-2 6-1
[13] K. Mladenovic b. [4] G. Muguruza 6-1 3-6 6-3
J. Ostapenko b. [23] S. Stosur 2-6 6-2 6-4

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