Federer: "Adesso testa a Wimbledon. Sono pronto"

Interviste

Federer: “Adesso testa a Wimbledon. Sono pronto”

HALLE – Dopo la vittoria in finale: “Mi aspettavo un incontro duro, ma ho studiato la tattica insieme a Ivan”

Pubblicato

il

 

da Halle, Andrea Franchino

“Complimenti Roger, il tuo tennis è da matti. Non rivedremo più niente del genere”. Così Sascha Zverev, dai più considerato come il naturale erede del ruolo di dominatore del tennis, ha commentato la sua sconfitta in finale contro Roger Federer a Halle. Meno di un’ora di tennis strepitoso, vario, di qualità altissima. Una prestazione che lancia lo svizzero definitivamente come primo favorito a Wimbledon, dovesse tenere questo livello. E nemmeno Federer si aspettava nulla del genere: “Mi aspettavo un incontro difficile con Sascha, dopo aver visto la semifinale di ieri con Gasquet. Mentre lo seguivo pensavo a cosa stessero cercando entrambi, lo studiavo. Sascha aveva giocato molto bene con me lo scorso anno qui ed anche quest’anno nell’ Hopman Cup, quindi nei nostri ultime due match avevo spesso faticato. Questa mattina però avevo delle buone sensazioni, abbiamo studiato le tattiche con Ivan e deciso che avrei giocato in maniera aggressiva senza essere troppo passivo come contro Kachanov. Sapevo di dover partire a tutta per metterlo sotto pressione, penso di esserci riuscito e da lì avanti sono riuscito a navigare tranquillamente fino alla fine del match: è grandioso”. Grandioso come i numeri di Federer, che continuano ad aggiornarsi verso vette impressionanti: è il non titolo a Halle, il 92esimo in carriera, in 140 finali totali giocate.

Il solito punto di vista sulla differenza di età rispetto ai suoi avversari, stavolta trattato con un’angolazione diversa: Zverev infatti ha giocato anche la finale di doppio in coppia con il fratello Mischa, perdendo al super tie-break contro Melo/Kubot. “Giocare spesso match tirati ed intensi fa bene, aiuta, a prescindere dalla disciplina. Tempo addietro anch’io l’ho fatto, alla sua età giocavo il doppio a Wimbledon ed allo US Open, anche da numero uno al mondo ho spesso giocato singolo, doppio e misto. Anche se significava giocare anche 10 set al giorno, penso che sia una cosa positiva a cui bisognerebbe abituarsi, purtroppo adesso solo pochi giocatori lo fanno. Capisco che ci debbano essere dei momenti cui si dovrebbe riposare, ma per migliorare serve sempre fare incontri impegnativi e giocando singolo e doppio si riesce ad ottenere questo risultato”. Federer ha vinto l’oro olimpico nel 2008, a Pechino, in coppia con Stan Wawrinka: fu l’ultimo dei suoi otto titoli di specialità. Nel 2005 vinse qui ad Halle, con il connazionale Yves Allegro, superando Marat Safin e Joachim Johansson in tre set. Curiosamente, Federer aveva battuto Safin lo stesso giorno, nella finale del singolare.

Adesso testa a Wimbledon, dove sarà l’indiziato numero per la vittoria finale, stante anche la condizione non ottimale di Djokovic e Murray, e il feeling sempre piuttosto turbolento di Nadal con la superficie: “Mi prenderò un paio di giorni di riposo e poi comincerò ad allenarmi e pensare a Wimbledon. Da quel momento in poi mi concentrerò solo su quel torneo. Mi sento pronto e fiducioso, visto anche il risultato ottenuto qui ad Halle“. Roger è fermo a sette vittorie a Londra, a pari merito con Sampras e Renshaw (sebbene questi addirittura sul finire di diciannovesimo secolo”. Nel 2014 e 2015 le ultime due finali (delle dieci complessive), perse entrambe contro Novak Djokovic: quest’anno le premesse saranno diverse, e l’assalto all’ottavo successo parte nel migliore dei modi.

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement