Rafter confessa: “Impossibile lavorare con Tomic e Kyrgios”

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Rafter confessa: “Impossibile lavorare con Tomic e Kyrgios”

L’ex campione slam rivela i motivi per i quali ha lasciato il ruolo di capitano di Davis e quello di direttore di Tennis Australia

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Pat Rafter è un persona vecchio stampo, o quanto meno così si potrebbe definire dopo le parole che ha rilasciato a KIIS FM. L’australiano ha parlato del periodo nel quale è stato capitano di Davis e successivamente direttore di Tennis Australia: “Sono stato davvero onesto con i ragazzi. Sono arrivato in un momento preciso e ho cercato di cambiare la loro cultura sportiva, ma mi sono reso conto che non avevo alcun effetto sul loro modo di pensare”.

Rafter ha lasciato l’incarico di capitano di Davis nel 2015 e successivamente anche quello nella federazione: “Probabilmente erano sbagliati i temi. Io volevo riportare una morale forte e un’etica importante e ho capito che purtroppo non potevo farlo. Non è stato divertente, ho lavorato duro ma ho dovuto battere la testa contro un muro per tutto il tempo. Non potevo reggere quello stato d’animo, non avevo bisogno di quello nella mia vita”.

Più volte in passato si è parlato del rapporto difficile con Bernard Tomic, con Rafter sempre alla ricerca di migliorare, invano, il talento australiano: “Pensavo all’epoca che si potessero fare dei cambiamenti ma ho presto scoperto di non poterlo influenzare. Quando giocavo io le critiche potevano scatenare un cambiamento ma dubito che questa generazione capisca il concetto di critica positiva”.  Infine è arrivato anche un commento dopo le parole di Tomic, non proprio carine, nei suoi confronti durante un’intervista televisiva di qualche giorno fa: “Non voglio abbattere Bernie. Ha una sua idea e una sua voce, può dire quello che vuole. Abbiamo avuto problemi, vediamo la vita in maniera diversa”.

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