US Open: Federer in rodaggio soffre fino al quinto, Nadal non brilla

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US Open: Federer in rodaggio soffre fino al quinto, Nadal non brilla

Roger porta a casa un match pieno di alti e bassi contro un ottimo Tiafoe. Lajovic serve per il primo set senza successo, cede in 3 al numero 1. Nessun altro match concluso a causa della pioggia

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[3] R. Federer b. F. Tiafoe 4-6 6-2 6-1 1-6 6-4 (da New York, Ferruccio Roberti)

Gli US Open, già falcidiati da una impressionante serie di defezioni, hanno rischiato di perdere subito la sua stella più attesa, Federer, autore di una prova con luci e ombre, sostanzialmente sulla falsariga di quelle offerte a Montreal: occorrerà allo svizzero migliorare non di poco il suo rendimento, ma intanto può gioire per una vittoria, la 79°a New York (raggiunge Agassi, solo Connors, con 98, ne ha vinte di più) sofferta ed emozionante. Tiafoe esce invece dal campo solo rimandato: ha mostrato una esplosività e un carattere che, una volta limate, potranno solo farlo migliorare in classifica e nel rendimento.

Una coinvolgente eccitazione generale ha accolto il ritorno in campo di Roger Federer (da poco sostenuto da un nuovo sponsor), dopo un anno di assenza, agli US Open, torneo vinto cinque volte dal fuoriclasse avizzero. Tra le tribune dell’Arthur Ashe stadium, con il tetto ancora chiuso a causa della leggera ma costante pioggia caduta incessantemente da ora di pranzo, si avvertiva, già prima dell’ingresso sul campo dei giocatori, un’atmosfera adrenalinica, molto insolita per un primo turno e piu’ consona alle fasi finali di uno Slam. Il 19 volte campione Slam, accolto da un affetto enorme all’ingresso in campo -pari forse solo a quello ricevuto da Sean Connery quando nel corso del primo set è stato inquadrato dalle telecamere come illustre spettatore dell’ incontro- affrontava, in quello che era il suo 33° match in carriera nella sessione serale new yorkese (record dal 1980, condiviso con Agassi) un giocatore anch’esso amato dal pubblico newyorkese. Parliamo del 19enne tennista di casa, Francis Tiafoe, 70 ATP, appena dieci giorni fa capace di battere a Cincinnati colui che aveva vinto gli ultimi due Masters 1000 giocati quest’anno, Alexander Zverev. Un profilo di avversario ancora acerbo (prima di eliminare lo stanco tedesco arrivato in Ohio, il tennista del Maryland era reduce da tre primi turni consecutivi nell’ estate sul cemento americano), ma certamente non ideale per testare con tranquillità il proprio stato di forma e calibrare senza rischi il proprio tennis ai campi in cemento newyorkesi.Lo confermava anche l’unico precedente tra i due, risalente allo scorso marzo a Miami, quando Roger, poi vincitore del torneo, dovette ricorrere nel secondo parziale al tie-break per avere la meglio in due set di Tiafoe.

Il carattere sfrontato dello statunitense, la sua consapevolezza di non aver nulla da perdere, assieme a un paio di stecche di rovescio di Federer, sono state le concause che hanno determinato il break nel gioco iniziale ottenuto da Tiafoe. Francis deve annullare solo una palla break, nel secondo gioco, prima di poter lasciar partire, dopo 36 minuti dall’ inizio della partita, un “come on” liberatorio per il primo set portato con merito a casa.

Bisogna attendere il quarto gioco del secondo parziale per vedere la reazione di Roger, sin a quel momento apparso piuttosto lento e legnoso: complice un nastro “svizzero” e una brutta volee di rovescio di Tiafoe, lo svizzero converte la seconda palla break a disposizione nel game, strappando per la prima volta il servizio all’ avversario.Il numero 70 del mondo da qualche minuto aveva iniziato a irrigidirsi e sbagliare molto piu che nel primo set. Federer in questo frangente fa valere la sua grande esperienza: sale lentamente, ma costantemente, di livello, conserva facilmente i suoi turni di battuta, arriva nuovamente a palla break nel sesto gioco, prima di brekkare per la seconda volta l’avversario nell’ottavo game, portando sull’ 1-1, dopo 68 minuti, il computo dei set.

Il terzo parziale è senza storia: Roger, pur non entusiasmando, concede perle del suo talento che hanno il duplice effetto di far impazzire il pubblico e tramortire un Tiafoe sempre più fuori dal match: occorrono solo sette giochi e 25 minuti al numero 3 del mondo per portare a casa il parziale.

La partita sembra avere un destino ormai segnato, ma l’imponderabile nel tennis è sempre dietro l’angolo: da quando nel primo gioco dell’incontro Roger aveva perso il servizio, addirittura solo una volta si era giunti ai vantaggi. Nel quarto gioco del quarto set, però, Roger è avanti 40-30 e probabilmente si distrae: si torna ai vantaggi e due errori di rovescio consecutivi, rimettono in gara Tiafoe, che col break si riaccende, torna ad urlare di gioia verso il suo angolo, trascinando con sé anche buona parte del pubblico, che vuole il quinto set. In un amen Roger perde nuovamente il servizio: si arriva cosi al parziale decisivo, che inizia quando non sono ancora trascorse due ore di gioco.

Si riparte tra l’eccitazione massima del pubblico, che quasi stordisce i giornalisti in tribuna per le urla con le quali accompagna Federer a servire per riprendere le l’ostilità. Bisogna attendere il quarto gioco, con Tiafoe al servizio, per avere il primo momento di svolta: lo statunitense commette tre errori di dritto e sulla palla break, chiama a rete Federer che lo trafigge con un rovescio che fa partire il boato dell’ Arthur Ashe. Le grandi emozioni devono però ancora arrivare e bisogna attendere il nono game, quando Federer va a servire per il match, per viverle:sul 30 pari un ace regala allo svizzero il match-point, ma, nel punto successivo la sua discesa a rete e la conseguente volee di rovescio incrociata sono imprecise, finendo nel corridoio. Il pubblico può andare in visibilio: Roger prima sbaglia di dritto, poi annulla con un ace la palla break. A questo punto, Tiafoe caccia dal cilindro due spettacolari dritti che allungano la partita, portandolo a servire per rimanere nel match sul 4-5. Lo statunitense però sente la pressione per la grande impresa a un passo e nel decimo gioco sbaglia grossolanamente tutto quel che può sbagliare e con 4 errori, l’ultimo dei quali con un dritto che finisce ben sotto il nastro della rete, regala a Federer, dopo 2 ore e 27 di partita, l’accesso al secondo turno, dove affronterà il vincente della sfida tra Blaz Kavcic,88ATP ( l’unico precedente, a favore di Roger, risale agli Australian open 2014) ,e Mikhail Youzhny,101, ATP (sempre battuto nei 16 precedenti).

[1] R. Nadal b. D. Lajovic 7-6(6) 6-2 6-2 (Michelangelo Sottili)

Con tutti gli occhi puntati sull’Artur Ashe (piove ed è l’unico con la copertura), Rafael Nadal torna a giocare un torneo da numero 1 del mondo dopo tre anni e supera Dusan Lajovic in tre set di cui solo il primo complicato dalla scarsa efficacia nella risposta da troppo lontano e dalla profondità dei colpi serbi.

Curiosamente, l’unico precedente fra i due risale al Roland Garros 2014, poco prima che Rafa perdesse il trono mondiale. Probabilmente rassicurato dalla superficie differente, incurante di non aver mai raggiunto il secondo turno mentre Rafa non ha mai perso al primo e senz’altro conscio che il rovescio a una mano non è più perdente ex ante contro il famigerato uncino, il numero 85 ATP entra in campo ben determinato non solo a migliorare il risultato in terra parigina che lo vide aggiudicarsi quattro giochi, ma a provarci davvero.

Lo dimostra con una partenza caratterizzata da poco timore e molta spinta che gli vale il break al terzo gioco e addirittura la palla del 4-1 pesante; Nadal resta in scia grazie alla battuta e pareggia al decimo game proprio quando Lajovic serve per il set. Nel tie-break, il serbo è bravo a recuperare i due mini-break ceduti con altrettanti brutti errori di dritto, poi una sua pessima volé regala il set point su cui Rafa commette doppio fallo, ma lo spagnolo chiude 8-6 approfittando di una seconda occasione figlia di un errore di posizione del serbo. Il giocatore nettamente sfavorito ha perso sul filo di lana il primo set giocato sopra ritmo e “meglio” dell’avversario: la regola dice che il match è finito. Dal timido sorriso che mostra dalla tribuna, pare saperlo anche Xisca e, infatti, Dusan va subito sotto di due break. Nadal incamera il secondo set per 6-2 e Lajovic, svuotato di energie mentali e fisiche, parte male anche nel terzo che cede con lo stesso punteggio dopo aver mancato l’aggancio sul 2 pari. Con questa vittoria spagnola, Federer dovrà raggiungere la semifinale per avere una chance di tornare in vetta al ranking. Taro Daniel o Tommy Paul per Rafa al secondo turno.

Risultati:

[1] R. Nadal b. D. Lajovic 7-6(6) 6-2 6-2
[3] R. Federer b. F. Tiafoe 4-6 6-2 6-1 1-6 6-4
[6] D. Thiem vs [WC] A. De Minaur 6-4 6-1 1-0 rinviata
I. Karlovic vs [WC] B. Fratangelo 6-7 3-2 rinviata
[26] R. Gasquet vs [LL] L. Mayer 6-3 2-6 rinviata
D. Young vs [Q] M. Marterer 6-3 1-6 2-0 rinviata
[WC] P. Kypson vs [Q] A. Menendez-Maceiras 4-6 3-4 rinviata
Y. Sugita vs [WC] G. Blancaneaux 6-2 6-2 rinviata

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