US Open: Kyrgios non perde il vizio, subito fuori. Thiem e Dimitrov ok

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US Open: Kyrgios non perde il vizio, subito fuori. Thiem e Dimitrov ok

L’australiano, dolorante a una spalla, subito eliminato. Bene Dimitrov, del Potro, Berdych e Thiem. Out Gasquet, Isner supera Chung

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J. Millman b. [14] N. Kyrgios 6-3 1-6 6-4 6-1 (Antonio Ortu)

Seppi-Anderson-Herbert-Millman. Non una scuderia di primissimo livello, non ce ne voglia il nostro ammirabile Andreas, quella che racchiude i giocatori in grado di battere Nick Kyrgios nei quattro Slam di questo 2017. O comunque non abbastanza da giustificare le sconfitte subite da uno che avrebbe il tennis per fare partita pari contro chiunque. Per aspettative pre-partita ed evoluzione del match questa battuta d’arresto contro il connazionale Millman non “sfigura” al cospetto di quella contro Herbert, sul verde di Wimbledon. Forse fa addirittura più male se si considera quanto questo Slam sia aperto a ogni esito, con tutti i forfait che l’hanno afflitto. Il 6-1 del quarto set con cui Nick abbandona campo e Stati Uniti è l’emblema del giovane australiano: non ce n’è, quando lui non ha voglia che ce ne sia. Si tratta della prima eliminazione eclatante nel tabellone maschile. Sull’Armstrong Stadium, il finalista di Cincinnati, Nick Kyrgios ha ceduto nel derby d’Oceania anche a un fastidioso problema alla spalla (questa mattina aveva interrotto l’allenamento dopo appena 20 minuti) che ha condizionato il suo debutto. Slam maledetti per Nick quest’anno, dicevamo. Ha racimolato infatti solo due secondi turni e due primi turni, negli ultimi due Major, in cui è incappato però in problemi fisici. Chiara la delusione per la testa di serie numero 14, che puntava di nuovo a far parlare bene di sé sotto le luci di New York. Millman, che gioca col ranking protetto (numero 235), ha centrato così la prima vittoria in uno Slam da oltre un anno, dopo essere stato fermo ai box per i primi quatto mesi della stagione.

Nelle prime fasi del match, il 28enne di Brisbane fa muro e Nick più volte è costretto a forzare senza successo. Il punto che lo scuote è nel terzo gioco. Drop e lob vincente, prima palla break. Il suo connazionale ha però messo in campo la giusta tattica e, dopo averne annullate anche altre due, tiene la battuta. A differenza del torneo in Ohio, il nativo di Canberra non dà mai l’impressione di controllare la partita in apertura. Ha recentemente affermato che per lui la difficoltà sta proprio nel tirar fuori il meglio nei match di meno rilievo. Il primo set né è la lampante conferma. Subisce il break nell’ottavo game e poi butta via il turno di risposta: 6-3 Millman, meritato. Ancora più preoccupante e l’inizio di secondo set, quando Kyrgios si lamenta col suo angolo e con due doppi falli scivola sotto 0-40. Tre seconde sopra i 200 orari e due ace e Nick rimane a galla in suo stile. Poco dopo, il buon John concede per la prima volta qualcosa. Kyrgios ne approfitta, trova il break e sale, bello carico, 4-1. Una voléé sensazionale per il 5-1 e Nick dopo un’ora di gioco pareggia il conto dei set. Ma un episodio cambia lo scenario di questo primo turno, perché il finalista di Cincinnati accusa un dolore alla spalla nei primi giochi del terzo set. MTO e frustrazione alle stelle. Tuttavia i suoi turni filano lisci, fino al decimo gioco. Qui Nick cede e manda Millman in vantaggio per due set a uno. Come se non bastasse,  distrugge una racchetta e riceve point penalty. Quarto set in cui John deve solo calare la spada: brekka nel secondo gioco e nonostante una resistenza “di servizio” da parte di Nick (si contano comunque 50 vincenti a fine match), vola sul 5-1 senza strafare. Dopo 2 ore e 14 Millman centra una delle vittorie più significative della sua carriera e la prima nello Slam a stelle e strisce. “Sono felice per te, buona fortuna” dice il buon Nick al suo connazionale alla stretta di mano. Oggi l’infortunio ha prevalso, ma, seppur rammaricato, la sua sportività è rimasta intatta. Millman avrà o Jaziri o Monteiro. A questo punto si apre la zona di tabellone che dovrebbe portare a un ottavo di finale contro Roger Federer.

[7] G. Dimitrov b. [Q] V. Safranek 6-1 6-4 6-2 (Diego Serra)

Pochi fronzoli e anche poche difficoltà per il “nuovo” Dimitrov che batte agevolmente Vaclav Safranek, numero 210 del mondo, al suo primo incontro in un Grande Slam. Dimitrov invece è reduce dal suo primo 1000 vinto a Cincinnati. Partita senza storia oggi, a Dimitrov bastano due break nel primo set per chiudere i giochi, nel quarto e sesto game. Safranek non contiene quasi mai la potenza del bulgaro, e fatica a difendere il servizio, pur disponendo di una discreta prima palla. Un pochino più interessante il secondo set, con Safranek in grado di strappare una palla break al più quotato avversario, Ben ribattuta con la prima palla dal bulgaro. Il break del terzo game è qui decisivo, perché difficilmente Dimitrov va in difficoltà con la sua battuta. E si arriva quindi al game più divertente di tutto il match, il primo del terzo set dove Safranek scende 30 a 40 e si difende da ben 5palle break, con coraggio ed esaltando il pubblico statunitense. Operazione portata a casa con successo, ma sforzo che gli costa altri due break, nel terzo e settimo game, che chiudono la partita in un’ora e cinquanta minuti. 

[24] J. M. del Potro b. H. Laaksonen 6-4 7-6(3) 7-6(5) (Michelangelo Sottili)

Juan Martin Del Potro, qui campione nel 2009, inizia la difesa dei quarti dello scorso anno con la vittoria su Henri Laaksonen, al suo secondo incontro in uno Slam dopo l’ultimo Wimbledon e timidamente entrato nei top 100 sempre a luglio. Delpo fa male dalla parte destra anche se sono pochi i chiari vincenti; Laaksonen, sotto la bandiera svizzera dal 2011, usa abbondantemente il dritto per comandare il gioco, ma commette parecchi errori. E allora latitano le emozioni nella prima partita, con la “Torre di Tandil” che tiene senza difficoltà i propri turni di battuta (lascerà solo tre punti), mentre Henri salva con coraggio quattro palle break, l’ultima delle quali con lo scambio del set. Lo strappo arriva sul 4 pari con due drittoni argentini e altrettanti doppi falli avversari. Un piccolo aiuto dello svizzero che sbaglia un passante non impossibile sul 15-30 e del Potro fa suo il parziale. Due spettacolari dritti di Laaksonen quando risponde sul 5-4 (un passante stretto in recupero e un inside-in) lo portano a due punti dal secondo set, ma Juan Martin recupera da par suo e si prende il tie-break sfruttando il trentesimo unforced rossocrociato. Per dimostrare che sta giocando una partita in controllo, l’argentino si lascia brekkare all’inizio del terzo, sicuro che l’avversario lo farà rientrare sbagliando dritti e seconde battute: accade già al quarto game. Forse è meno sicuro quando Laaksonen ha il campo aperto per piazzare lo smash al rimbalzo e andare di nuovo in vantaggio di un break, ma la palla vola fuori di metri. I due arrivano ancora al tie-break: Delpo giogioneggia incamerando errori e scaraventando qualche “comodino” con il dritto, poi chiude con l’ace numero 16. Secondo turno contro il qualificato spagnolo Adrian Menendez-Maceiras, al suo quarto match in uno Slam.

[6] D. Thiem b. [WC] A. De Minaur 6-4 6-1 6-1 (Pietro Scognamiglio)

Con qualche – minima – insidia iniziale è volata la prima uscita newyorchese del sesto favorito del seeding Dominic Thiem. Ancora troppo leggero De Minaur, che si è lasciato apprezzare per qualche esecuzione coraggiosa, a tratti finanche incosciente. Il primo set, portato a casa in 43 minuti dal numero otto del mondo, rispecchia comunque l’andazzo della sua non brillante campagna d’agosto sul cemento americano. Pur strappando subito il servizio, Domi si fa raggiungere sul 3-3 dal giovanissimo australiano che varia brillantemente il gioco entrando spesso nel campo.Thiem ne viene fuori d’esperienza, con l’alta percentuale di punti sulle prime di servizio e spingendo l’avversario agli angoli fino al decisivo break del 5-4. Tutt’altra storia il secondo set, quando l’austriaco cresce in concentrazione e intensità – nonostante una prima breve pausa per la pioggia – lasciando al Next Gen di Sidney trapiantato in Spagna soltanto un game. Il terzo parziale è appena cominciato (1-0 Thiem) quando le condizioni meteo diventano più che mai ostili. Alla fine la pioggia costringe gli organizzatori a cancellare il match dal programma di martedì per riprogrammarlo mercoledì, alle 17 italiane. L’austriaco ci mette poco, meno di mezz’ora, a realizzare i cinque game che gli mancavano per accedere al secondo turno dove incontrerà uno tra Baghdatis e Fritz.

[18] G. Monfils b. J. Chardy 7-6(6) 6-3 6-4 (Marco Costantino)

Gael Monfils si aggiudica per tre set a zero il derby di Francia che al primo turno degli Us Open lo vedeva opposto a Jeremy Chardy. La partita – poco spettacolare sul piano del gioco –  vive il suo momento più incerto nel primo parziale, dove Chardy, giocando un tennis d’attacco basato soprattutto sul dritto (molto efficace quando giocato nella direzione anomala) e su frequenti chiusure di volo, si procura la chance di servire per il set sul 5-4; tuttavia un passaggio a vuoto sulla propria battuta, e un preciso lob di dritto di Monfils, riportano l’inerzia del match nelle mani della diciottesima testa di serie del torneo, che conquista infatti il set al tie break. Da questo momento il tennis del numero 79 ATP inizia a perdere progressivamente smalto, probabilmente anche a causa di una forma fisica non smagliante di Chardy, il quale non disputava un match addirittura dal primo turno sull’erba di Wimbledon, giocato senza successo contro Tomas Berdych. Da parte sua Monfils dimostra di essere lontano parente del giocatore che un anno fa proprio qui raggiunse le semifinali, rendendosi oggi protagonista di una prestazione poco brillante, illuminata perlopiù da un’ottima resa con la prima di servizio (che gli ha regalato ben 18 ace) e da alcuni pregevoli ma sporadici punti. Al secondo turno il parigino affronterà l’ex promessa del tennis a stelle e strisce, Donald Young.

[15] T. Berdych b. R. Harrison 6-4 6-2 7-6(4) (Pietro Scognamiglio)

Esordio senza affanni per Tomas Berdych, quindicesima testa di serie e semifinalista da queste parti nel 2012. Il ceco impiega poco più di due ore per risolvere la pratica Ryan Harrison, conquistando il pass per il secondo turno dove incontrerà Dolgopolov in proiezione di un ottavo di finale in zona Nadal. Il numero 18 del mondo sembra entrare distrattamente in partita (va subito sotto 0-3), ma si appoggia sui solidi turni di battuta per rimettere le cose a posto. Berdych – sempre vittorioso nei tre precedenti – fa infatti la voce grossa e si prende cinque game di fila, indirizzando così a proprio favore il primo set. Pur supportato dal pubblico del campo 5, Harrison (numero 45 del ranking) perde man mano contatto col match scivolando sotto di due break nel cuore del secondo set. Il linguaggio del corpo trasmette tutte le difficoltà dell’americano, che viaggia sotto il 50% con le prime di servizio ed eccede negli errori. La facile volee affossata in rete in apertura del terzo set scatena in Harrison il nervosismo nei confronti della racchetta, sbattuta violentemente sul cemento. Il tennista di casa, spesso impegnato a battibeccare con l’arbitro, ha però il guizzo d’orgoglio che trascina il terzo set al tie break. Non riuscirà ad andare oltre, salutando il torneo che un anno fa lo vide spingersi fino al terzo turno.

[10] J. Isner b. H. Chung 6-3 6-4 7-5 (Marco Costantino)

Una prestazione solida e senza grosse sbavature permette all’idolo di casa John Isner di avanzare al terzo turno degli US Open, estromettendo dal torneo Hyeon Chung, ventunenne sudcoreano alla sua seconda presenza nel tabellone newyorkese. I numeri prodotti al servizio dal gigante americano (88% di punti vinti con la prima, impreziositi da 30 ace) raccontano tutte le difficoltà che il giovane avversario si è trovato a fronteggiare nei propri turni di ribattuta. Raramente infatti Chung è riuscito ad incontrare in modo efficace le bombe sganciate dal braccio di Isner, e a incanalare gli scambi sui binari del palleggio, terreno sul quale avrebbe potuto di certo dire la sua, come dimostrano i pochi scambi lunghi visti oggi e spesso conclusi con successo da Chung, capace di sfoderare anche ottimi colpi vincenti, soprattutto con il diritto. Al contrario la testa di serie numero 10, sicuro dei propri turni di servizio, è riuscito a rendersi più insidioso in fase di ribattuta, aggredendo la seconda palla di Chung quando ne ha avuto l’occasione e attendendo un possibile passaggio a vuoto del giovane avversario (undici gli anni di differenza tra i due giocatori in campo), troppo spesso tradito dal servizio nei momenti importanti: esemplare a tal proposito l’ottavo gioco del primo set, dove il sudcoreano consegna il break ad Isner con un sanguinoso doppio fallo. Un break per set è così sufficiente allo statunitense per battere Chung e strappare il pass per il terzo turno in appena un’ora e quarantacinque minuti di match.

[5] M. Cilic b. F. Mayer 6-3 6-3 6-3 (CiCi)

Nessun problema per il campione 2014, Marin Cilic, nel secondo turno contro Florian Mayer: basta una versione ben più light di quella ingiocabile di tre anni fa per avere la meglio sull’esperto tedesco, mai in partita e costantemente sotto assedio. Servizio e dritto funzionano alla perfezione per Cilic, che si mostra anche piuttosto propositivo in fase verticale, complice forse la cura Bjorkman; Mayer non riesce a irretire l’avversario con i suoi tagli e le sue variazioni, finendo per capitolare senza opporre troppa resistenza. Cilic sciorina comunque un ottimo tennis, fatto della solita potenza da fondo senza però disdegnare soluzioni di fino o passanti difficilissimi, come quello con cui chiude il sesto gioco del terzo set: pochi minuti dopo ed è in doccia. Al prossimo turno troverà Diego Schwartzmann, che ha superato Janko Tipsarevic: croato l’unico precedente, in semifinale a Istanbul la scorsa primavera.

Gli altri incontri

Due sconfitte piuttosto sorprendenti in avvio di programma. Una è quella della testa di serie n.26 Gasquet, che nonostante il vantaggio di un set maturato nello scorcio di match giocato martedì si è fatto rimontare dal lucky loser Leo Mayer. Annata d’oro per i lucky loser, che se non vincono tornei (Rublev a Umago) eliminano teste di serie negli Slam. L’altra caduta è quella di Ivo Karlovic, e fa piuttosto male vista l’altezza del diretto interessato. Gioca quattro set, di cui due tie-break che perde entrambi, e lascia spazio alla wild card locale Bjorn Fratangelo. Nome illustre e tennis… un po’ meno. Meno fortuna per le altre wild card Paul, Kypson e Blancaneux. Eliminato in cinque set il primo, in tre set abbastanza lottati il secondo, in tre set rapidissimi (da Sugita) il terzo. Rapida anche la vittoria della 30esima testa di serie Mannarino, autore di un 2017 al di là di ogni rosea aspettativa. Passa il vecchio leone Mikhail Youzhny: quattro set per superare lo sloveno Kavcici e garantirsi un secondo turno contro Federer. Non confortante, considerando il bilancio di 0-17 nei precedenti con lo svizzero… Steto Travaglia troverà Viktor Troicki al secondo turno: il serbo ex numero 11 del mondo ha battuto Norbert Gombos, sudando più del dovuto fino al quinto set. Damir Dzumhur prosegue il suo bellissimo momento: dopo il primo titolo ATP la scorsa settimana, vince contro l’ostico, sebbene in fase calante, Pablo Cuevas.

Risultati:

Primo turno

[6] D. Thiem b. [WC] A. De Minaur 6-4 6-1 6-1
[WC] B. Fratangelo b. I. Karlovic 7-6(2) 6-4 3-6 7-6(4)
M. Youzhny b. B. Kavcic 6-3 5-7 6-4 6-3
A. Dolgopolov b. J.L. Struff 3-6 6-3 6-2 1-6 6-3
[18] G. Monfils b. J. Chardy 7-6(6) 6-3 6-4
[LL] L. Mayer b. [26] R. Gasquet 4-6 6-2 6-4 6-2
D. Young vs [Q] M. Marterer 6-3 1-6 6-1 6-4
[Q] A. Menendez-Maceiras b. [WC] P. Kypson 6-4 7-6(9) 6-1
[15] T. Berdych b. R. Harrison 6-4 6-2 7-6(4)
T. Daniel b. [WC] T. Paul 6-1 4-6 4-6 6-2 6-2
Y. Sugita b. [WC] G. Blancaneaux 6-2 6-2 6-0
[30] A. Mannarino b. R. Berankis 6-2 6-4 6-2
J. Millman b. [14] N. Kyrgios 6-3 1-6 6-4 6-1
G. Pella b.S. Darcis 6-1 6-2 6-0
[Q] S. Travaglia b. [22] F. Fognini 6-4 7-6(8) 3-6 6-0
[7] G. Dimitrov b. [Q] V. Safranek 6-1 6-4 6-2
V. Troicki b. N. Gombos 3-6 6-3 3-6 6-4 6-3
M. Jaziri vs T. Monteiro 7-6(5) 4-6 6-3 5-7 6-4
[WC] T. Fritz b. M. Baghdatis 6-4 6-4 6-3
D. Dzumhur b. [27] P. Cuevas 7-5 7-6(3) 6-1
A. Rublev b. A. Bedene 6-1 6-4 6-4
[Q] C.M. Stebe b. N. Kicker 5-7 6-3 6-1 6-1
[9] D. Goffin b. J. Benneteau 6-4 2-6 6-4 6-2
[24] J.M. del Potro b. H. Laaksonen 6-4 7-6(3) 7-6(5)
[31] F. Lopez b. A. Kuznetsov 6-4 7-6(4) 6-7(5) 6-2
[11] R. Bautista Agut b. A. Seppi 6-2 4-6 6-2 7-6(1)
D. Brown b. T. Bellucci 6-4 6-3 6-2
F. Verdasco b. V. Pospisil 6-2 rit.
[33] P. Kohlschreiber b. [Q] T. Smyczek 6-1 6-4 6-4
S. Giraldo b. [Q] V. Millot 6-1 6-0 4-6 4-6 6-4

Secondo turno

[16] L. Pouille b. J. Donaldson 7-5 6-4 4-6 3-6 6-4
[10] J. Isner b. H. Chung 6-3 6-4 7-5
P. Lorenzi b. [19] G. Muller 6-7(4) 6-3 7-6(4) 6-3
[Q] N. Mahut b. [20] A. Ramos-Vinolas 4-6 6-4 4-6 6-3 6-0
[23] M. Zverev b. B. Paire 6-3 6-2 3-6 6-7(3) 7-5
[Q] M. Kukushkin b. E. Donskoy 6-4 6-4 7-5
[5] M. Cilic b. F. Mayer 6-3 6-3 6-3
T. Fabbiano b. J. Thompson 2-6 6-2 3-6 6-4 6-2
[Q] R. Albot b. Y. H. Lu 6-2 7-6(7) 5-7 0-6 7-6(2)
[17] S. Querrey b. D. Sela 6-4 6-1 6-4
[12] P. Carreno Busta b. [Q] C. Norrie 6-2 6-4 6-3
B. Coric b. [4] A. Zverev 3-6 7-5 7-6(1) 7-6(4)
K. Edmund b. S. Johnson 7-5 6-2 7-6(4)
[29] D. Schwartzman b. J. Tipsarevic 6-4 6-4 7-5
[28] K. Anderson b. E. Gulbis 6-3 7-5 6-4
[Q] D. Shapovalov b. [8] J.W. Tsonga 6-4 6-4 7-6(3)

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