Piccoli guai per Shanghai. Oltre ai già annunciati “chiuso fino al 2018” di numerosi top player – Murray, Djokovic, Wawrinka, Nishikori e anche Muller – la più grossa tappa dello swing asiatico ATP perde anche una bella manciata di partecipanti di seconda fascia, quelli ai quali più degli altri avrebbe potuto giovare la situazione meno trafficata. Nelle ultime ore il Rolex Masters cinese ha dovuto registrare le assenze di Milos Raonic, David Ferrer, Jo-Wilfried Tsonga, Gael Monfils e Philipp Kohlschreiber. Il canadese ha un problema al polpaccio, che lo ha costretto al ritiro dopo appena un turno di servizio – perso – nell’incontro di Tokyo contro Sugita, mentre l’iberico è ancora convalescente (non scende in campo dagli US Open, dove è stato eliminato al primo turno).
Ancora guai al ginocchio per Tsonga invece, ed è evidente come il franco-congolese non voglia rischiare nulla in vista della finale di Coppa Davis di fine novembre; stesso problema per il connazionale Monfils. La flebile speranza di agganciare le ATP Finals e quella di imitare Grigor Dimitrov, aggiuntosi finalmente al ristretto albo d’oro dei Masters 1000, non valgono quindi evidentemente il rischio, specialmente per quei tennisti che si sarebbero recati in estremo oriente per questo solo torneo. Saranno quindi almeno 8 i top 30 a mancare il giorno del sorteggio. A trarne beneficio, gli alternates: guadagnano un posto nel main draw Joao Sousa, Jared Donaldson, Viktor Troicki, Andrey Rublev, Daniil Medvedev e Jiri Vesely, quest’ultimo grazie all’assenza di special exempt.
