WTA Pechino: tra Halep e il n.1 solo Ostapenko. Spettacolo Garcia

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WTA Pechino: tra Halep e il n.1 solo Ostapenko. Spettacolo Garcia

Per la quarta volta in stagione, Simona Halep avrà una chance per agguantare il n.1. Dovrà superare Ostapenko. Garcia vince un match incredibile ed elimina Svitolina dalla corsa alla vetta

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RIVINCITA HALEP – Dominio tecnico, fisico e psicologico di Simona Halep, che dopo la dura lezione di una settimana fa a Wuhan, liquida la russa Kasatkina e centra la semifinale del torneo di Pechino. Ottima performance da parte della rumena, che sembra aver ritrovato la condizione psicofisica giusta per affrontare l’ultima parte di stagione. Simona ha un obiettivo chiaro, conquistare il n.1 del mondo, che le è sfuggito tre volte in questi mesi (al Roland Garros, a Wimbledon e a Cincinnati). Nella testa della tennista di Costanza c’è soprattutto il secondo set della finale del Roland Garros contro Ostapenko. In pochi minuti è passata dal sogno di vincere uno slam e di arrivare, legittimamente sul trono della WTA, alla polvere e alla delusione della sconfitta. Un crollo emotivo, in cui, chiaramente, molto merito l’ha avuto la lettone, che è stata capace di ribaltare un incontro compromesso e di vincere meritatamente il titolo parigino. Non è stato facile risollevarsi, ritrovare motivazioni, tuttavia Halep ha più volte dimostrato di essere una ragazza forte e di poter stare ai vertici del tennis femminile. A Pechino, soprattutto contro Sharapova, si è visto il suo gioco geometrico ed a tutto campo. Il lungolinea ed i cross stretti, marchio di fabbrica della rumena, hanno finalmente macinato punti e vincenti, mettendo in crisi le avversarie. Kasatkina ha perso immediatamente fiducia, perché è stata aggredita dal primo all’ultimo quindici con una ferocia disarmante. La russa, a tratti troppo difensiva, non ha potuto nulla, ora con questo successo Simona accorcia su Muguruza e vede decisamente il trono della WTA possibile, Svitolina permettendo, che è l’unica, in caso di successo in Cina a poter contenderle il n.1 del mondo.

OSTAPENKO IN CONTROLLO – Una convinta e sorridente Ostapenko conquista la prima semifinale a Pechino della sua giovane carriera al termine di un match solido contro Cirstea. Troppo tenera la rumena per contenere il tennis esplosivo ed irriverente della ventenne di Riga, che ancora una volta, ha saputo mettere sul campo, oltre alla tecnica individuale, la giusta cattiveria agonistica. Unico momento di difficoltà c’è stato nella parte centrale del secondo parziale, quando Jelena ha subito il controbreak e si è vista superare dalla sua avversaria. Dopo un attimo di sbandamento, Ostapenko ha ripreso a macinare gioco, ritornando aggressiva e tranquilla. Uno dei tratti distintivi della lettone è proprio la sua capacità di uscire dalle difficoltà con grinta e determinazione, elementi che, considerata la giovane età, fanno di Jelena una campionessa vera. Sorana ha tentato di resistere, ma le accelerazioni della regina di Parigi sono imprendibili, soprattutto quando Ostapenko riesce a colpire con tranquillità. Servizio e dritto sono una combinazione ormai infallibile, Jelena comanda le operazioni con i colpi di inizio gioco e va continuamente in spinta. La lettone è una macchina di punti, anche perché decide tutto lei, nel bene e nel male. È difficile trovare ritmo e senza ritmo il tennis della Cirstea è praticamente nullo. Trovare continuità contro Ostapenko è impossibile, porta le avversarie a giocare in modo slegato e questo comporta errori e tattiche improvvide. È stato un incontro equilibrato a tratti (con un punteggio che poteva essere anche più severo), in cui la lettone ha commesso qualche errore, qua e là, in cui ha avuto troppa fretta di chiudere il punto. Sorana deve essere comunque soddisfatta, in quanto torna top 40, mentre Ostapenko continua la sua corsa in Cina ed al Master finale, dove si è matematicamente già qualificata, potrà essere la mina vagante.

CONFERMA KVITOVA – L’aria di Pechino fa bene a Petra Kvitova, che impone la legge del più forte anche alla connazionale Strycova e vola in semifinale. Una prestazione a tratti sontuosa, quella messa in campo quest’oggi dalla ceca, che ha inondato Barbora di vincenti. L’unico neo di giornata è stato il rendimento del servizio, con il saldo ace doppi falli decisamente in negativo (4-11 reciterà lo score finale). Il suo tennis piatto ed aggressivo, quando è supportato da una tenuta fisica adeguata, diventa praticamente perfetto. Un piccolo calo di attenzione, nel secondo parziale, ha prolungato l’agonia sportiva di Strycova, che ha tentato in tutti i modi di respingere i colpi di Petra, ma c’è stato poco da fare. Kvitova deve utilizzare questa parte di stagione per costruire la sua risalita (ed il definitivo ritorno) nel prossimo anno, quando potrà dire la sua negli Slam e puntare con decisione al numero 1 del mondo. Petra non perde un derby dal 2012 a Madrid (quando fu sconfitta da Hradecka), ma al di là di questo dato specifico è importante rivederla a questi livelli. Letale, propositiva, aggressiva e convinta. Questo è il sunto di Petra versione cinese. Ora serve un passo ulteriore, ovvero vincere il titolo e dimostrare al mondo e alle colleghe che è tornata.

CUORE GARCIA E LACRIME UCRAINE -Dopo una maratona di oltre tre ore di gioco, la francese Garcia elimina, salvando match point e recuperando più volte da un break di svantaggio, l’ucraina Svitolina. Elina perde così l’occasione, in caso di successo finale, di diventare la nuova n.1 del mondo. Caroline rimane così in corsa per le Finals di Singapore essendo l’unica in grado di contendere l’ottavo posto alla britannica Konta. È stato un match incredibile, a margine del quale Svitolina ha più di un rimpianto perché non è stata in grado di concretizzare i tanti break conquistati. Garcia, dal canto suo, non ha mai mollato la presa, sfruttando la crisi emotiva (quasi di pianto) della sua avversaria che è stata dominata dalla paura di vincere.  Svitolina-Garcia è uno scontro di stili, un modo antitetico (quasi a livello ideologico) di interpretare il tennis, perché l’ucraina ha nella difesa (si direbbe in alcuni momenti attiva) il punto nevralgico, mentre la francese è aggressiva e verticale. Queste differenze hanno aumentato lo spettacolo e reso l’incontro incerto e divertente. Il filo rosso che lega i game è la tensione, che coinvolge entrambe le tenniste in modo abbastanza evidente, con un’alternanza sincopata di errori, vincenti, break e controbreak.

Garcia parte forte, strappa il servizio in apertura ma poi si fa raggiungere dalla sua avversaria, che nel decimo game manca anche due set point. La francese quando spinge con il diritto è pericolosa, infatti l’ucraina prova a sfruttare la diagonale di rovescio. C’è un break a favore della Garcia, che si conquista il diritto di servire per il primo parziale, ma viene immediatamente riagganciata dalla sua avversaria. Svitolina gioca un convincente tie-break e vince il primo parziale, ma nell’intervallo chiede un medical time out (si fa chiaramente massaggiare la schiena). Lo stop aiuta Garcia a schiarirsi le idee, infatti scappa immediatamente sul 2-0, tuttavia non riesce a consolidare il vantaggio, anche perché Svitolina non molla. C’è una fase confusa e tecnicamente mediocre, in cui l’ucraina spreca molto (perdendo sempre il break appena conquistato) e consegna alla sua avversaria il secondo set con un negativo e drammatico dodicesimo gioco. Ormai la tattica è un orpello, si gioca praticamente solo di adrenalina. Si va ad elastico, perché Elina va avanti e puntualmente arriva il contro-break francese. Svitolina si lascia andare a qualche gesto di rabbia mista a delusione. Il viso è sempre più teso, tanto da sembrare sul punto di piangere. Il problema dell’ucraina è il servizio, che sembra perdere di velocità ad ogni minuto, forse quel fastidio durante il medical time out ha inciso. Nella testa della Svitolina si materializzarsi un déjà-vu, ovvero il ribaltone del secondo parziale. Fallita, due volte, l’occasione di chiudere, Elina si fa superare al traguardo, dopo aver mancato match point, ma il merito è tutto della francese che non ha mai arretrato. Adesso Konta è distante poco più di 400 punti e Caroline la può superare vincendo il torneo.

Risultati:

[2] S. Halep b. D. Kasatkina 6-2 6-1
[9] J. Ostapenko b. S. Cirstea 6-4 6-4
[12] P. Kvitova b. B. Strycova 6-3 6-4
C. Garcia b. [3] E. Svitolina 6-7(5) 7-5 7-6(6)

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