ATP Basilea: Shapovalov a Milano col brivido, fuori Lorenzi

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ATP Basilea: Shapovalov a Milano col brivido, fuori Lorenzi

Denis vince al tie-break decisivo contro Sugita e si qualifica per le NextGen Finals. Lorenzi fuori contro Chung

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da Basilea, i nostri inviati Carlo Carnevale e Lorenzo Colle

Nel giorno che dà il via al tabellone principale, la città oggi ha indossato un grigio cappotto di nuvole e non è mancata anche qualche goccia di pioggia. Il torneo aveva puntato moltissimo sulla giornata odierna (il “Super Monday”) che nel piano originale prevedeva il primo turno di Rafael Nadal. Incassato il ritiro del maiorchino, gli organizzatori hanno dovuto accontentarsi di far esordire la stellina Shapovalov.

L’antipasto del tennis giocato è un’esibizione della cantante scozzese Amy McDonald, accompagnata dall’orchestra sinfonica di Basilea. Prima della performance della solista, i musicisti hanno accompagnato (sulle note del famoso tema di Pirati dei Caraibi) l’ingresso di alcuni raccattapalle recanti le bandiere dei paesi rappresentati nel main draw. Comprensibilmente caloroso il boato che ha succeduto l’entrata del vessillo rossocrociato, ma sorprendentemente nutrito anche il gruppo che ha acclamato il nome di Paolo Lorenzi. Alla fine della presentazione, la cantante ha eseguito alcuni suoi brani, più o meno recenti, supportata dall’eccellente acustica dell’impianto. Da ultimo, mentre cantava This is the life, il suo più grande successo, l’artista ha incitato il pubblico a cantare, ma ha ottenuto solo un applauso ritmato (oltre al supporto vocale del 50% degli inviati di Ubitennis).

Il tempo di sgomberare il campo dalle sedie e dalle apparecchiature musicali e subito Shapovalov e Sugita entrano in campo per il riscaldamento. Si tratta del primo incontro in assoluto tra questi due tennisti. Entrambi sono stati protagonisti di un ottimo 2017: il giapponese ha vinto il suo primo titolo sull’erba di Antalya, mentre il giovane canadese si è issato fino alle semifinali del Masters 1000 di Montreal (sconfiggendo il n.1 Rafa Nadal) e fino agli ottavi a New York (sconfitta onorevole in tre tiebreak contro Carreno-Busta): la spunta Shapo, che con questo successo stacca il biglietto per le NextGen Finals di Milano. Entrambi iniziano il match orfani della prima di servizio e il primo ad approfittare della cosa è Sugita che strappa la battuta all’avversario e sale 3-1. Nel gioco successivo, facilmente vinto dal canadese, uno spettatore prorompe in un fragorosa eruttazione che provoca l’ilarità generale. Shapovalov intanto appare remissivo e non prende mai l’iniziativa sulle seconde del giapponese (che viaggiano attorno ai 135 km/h di media!). Il 29enne di Sendai ringrazia e continua a macinare il proprio gioco anticipato, raccogliendo tutti i regali che il nativo di Tel Aviv lascia per strada. Dopo 35 minuti il primo set è già nelle tasche di Sugita.

In avvio di secondo set, Shapovalov mostra un piglio più deciso e finalmente comincia spingere sulle deboli seconde dell’avversario, involandosi sul 3-0. Il rovescio, così fallace nel primo parziale, comincia a fruttargli molto sia in fase di costruzione che sotto forma di vincenti. Sugita, forse sorpreso dal cambio di marcia, non riesce a stargli dietro e cede di schianto il secondo set: 6-2 dopo un’ora di gioco. Il parziale decisivo sembra ancora sorridere al canadese che continua a servire come un treno e a prendere spesso la via della rete per mettere pressione all’avversario. A sorpresa, è però Sugita il primo ad avere palle break, ma su tutte e tre le occasioni il biondo diciottenne è perfetto. Per contrappasso, nel gioco successivo, è Shapovalov a portarsi avanti. Il nipponico però non molla e non appena il canadese cala un po’, si rifà sotto impattando sul 4-4. Da qui in poi la lotta si fa serrata, ma nessuno dei due riesce a infliggere il colpo del KO e si approda quindi al tiebreak. Dopo un iniziale scambio di minibreak, è Shapovalov a piazzare la zampata decisiva nel sesto punto. Il canadese è bravissimo a verticalizzare appena possibile e non commette sbavatura. Dopo due ore precise, il match finisce nelle sue mani. Al prossimo turno aspetta o Bemelmans (nessun precedente) o Mannarino (già battuto nei quarti di Montreal, nel loro unico precedente). “A inizio anno non credevo mi sarei qualificato. Mi piace l’idea di partecipare ad una cosa così innovativa e particolare” dirà Shapovalov in conferenza stampa.

Sesta sconfitta consecutiva per Paolo Lorenzi: dopo lo strepitoso quarto turno di New York, il senese non è più riuscito a vincere un incontro, e e purtroppo il trend non si è invertito oggi. Troppo ordinato Hyeon Chung, ventunenne sudcoreano 57 ATP (ma best ranking al 44 un mese fa) in corsa per le NextGen Finals di Milano: Lorenzi soffre da fondocampo soprattutto dal lato del rovescio, mentre Chung martella senza sosta con entrambi i colpi a rimbalzo, sfruttando anche la maggiore attitudine alla superficie. L’asiatico e solo un lontano parente del mingherlino giovanotto finalista a Wimbledon Juniores contro Quinzi nel 2013: il fisico è praticamente raddoppiato, e i fendenti viaggiano ben più potenti. Invariata la velocità di braccio nel dritto, un’autentica frustata. Paolo è propositivo e cerca la via della rete ben più del normale, per togliere il tempo all’avversario, che però è bravo a organizzare passanti e sbagliare pochissimo. Il primo set è incolore fino al settimo gioco, quando Lorenzi si irrigidisce al servizio sul 40-15: quattro pesanti errori in fila, su tutti una volèe di dritto lunga di un metro, permettono a Chung l’allungo che si rivelerà di fatto già decisivo. L’azzurro spreca tre palle break in tutto, due in un gioco fiume da 14 punti, ma si vede rifilare un parziale di nove giochi a uno e capitola definitivamente dopo un’ora e trentotto minuti: 6-3 6-1 il risultato finale. “Ho sbagliato nei momenti importanti, nel secondo set lui giocava ancora meglio e io sono calato. Ho sbagliato più del solito, facevo fatica a trovare il ritmo. Non è il mio periodo preferito, lo scorso anno feci meglio. Domani il doppio, quest’anno ci sto puntando molto”.

Sullo stesso campo, Bautista Agut si sbarazza con estrema facilità di un Kukushkin a mezzo servizio. Dopo appena 56 minuti, sul tabellone rimane un impietoso 6-0 6-3. Marco Chiudinelli perde il suo ultimo match in carriera contro Robin Haase, in due set.

Risultati:
[6] R. Bautista-Agut b. [Q] M. Kukushkin 6-0 6-3
D. Shapovalov b. Y. Sugita 4-6 6-2 7-6(3)
H. Chung b. P. Lorenzi 6-3 6-1
R. Haase b. [WC] M. Chiudinelli 6-2 7-6(3)

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