L'orgoglio di Dimitrov: "Non paragonatemi più con nessuno"

Interviste

L’orgoglio di Dimitrov: “Non paragonatemi più con nessuno”

Il bulgaro ha già in mano il pass per la semifinale, un altro sarà in palio nella sfida tra Thiem e Goffin. L’austriaco: “Su una superficie così veloce non parto favorito”

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Alla semifinale del Masters ci arriva uno dei migliori Dimitrov di sempre. Il bulgaro ha lasciato appena due game a Goffin dando l’impressione – specie in un primo set ai limiti della perfezione – di vivere un assoluto stato di grazia. È sembrato di rivedere quel giocatore che fece ammattire Nadal in semifinale agli Australian Open, pur cedendo al quinto.  “Probabilmente non giocavo così bene proprio da quella sfida di inizio stagione – è la sua analisi – e credo sia stato il mio miglior match se si vanno a guardare i fondamentali tecnici, l’intensità e la tenuta mentale. Nel primo set tutto ciò che toccavo sembrava diventasse oro, ma guai a mollare contro David. In realtà il punto più importante, quello decisivo, è arrivato nel quinto game del secondo set quando mi ha portato tre volte ai vantaggi. Prendendo quel break, uno come Goffin sarebbe potuto rientrare in partita iniziando a fare il suo gioco. Ho saputo uscirne bene”.

Per il bulgaro questo 2017 si conferma un’annata magica (tre i titoli conquistati), capace di restituirgli sensazioni positive che gli mancavano dal 2014. Tre anni fa il successo al Queen’s alimentò forzatamente quell’etichetta di nuovo Federer che non gli ha poi portato così bene.  “I paragoni non mi interessano più – chiude il cerchio Grisha -, se vuoi crescere davvero è sbagliato camminare sulle orme di altri. Sto provando a prendermi cura di me e del mio gioco senza condizionamenti e in questo percorso riconosco grandi meriti al mio coach Dani Vallverdu. È entrato nella mia vita due anni fa, in un momento cruciale, ed è stata una fortuna.  Ora non guardo più indietro: puntavo a chiudere la stagione tra i primi dieci, le cose sono andate anche meglio del previsto. Adesso non vedo l’ora di scendere in campo per la semifinale”.

TRA AMICI – Se Dimitrov ha già in mano il pass per il penultimo atto delle Finals, il match tra Goffin e Thiem di domani assume a questo punto tutte le sembianze di un quarto di finale, dopo che Domi ha mandato a casa l’orgogliosissimo Carreno. I precedenti dicono 6-3 per il belga (che ha vinto anche una sfida a livello challenger) in quella che è una delle (rare) sfide tra due amici anche fuori dal campo. “Da tre anni a questa parte ci frequentiamo con costanza”, racconta Thiem. “David è una persona piacevolissima, in pre-season ci siamo anche allenati insieme”. Nel testa a testa, uno dei successi di Thiem uno è arrivato per ritiro, due su terra (il più prestigioso ai quarti del Roland Garros 2016). Il pronostico non sembra pendere dalla parte del numero quattro del mondo, al netto dell’influenza che può avere su Goffin il pensiero alla finale di Davis. “David qui a Londra ha giocato una partita molto buona, poi una molto negativa. Difficile decifrare il suo momento di forma. In ogni caso su questa superficie così veloce sarà dura per me – ammette l’austriaco –. Dovrò essere bravo ad attaccare prima di essere attaccato, è l’unica strada“.

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