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Editoriali del Direttore

Una finale incredibile per un anno incredibile

LONDRA - Tutta la stagione è andata così. Cilic in finale a Wimbledon, Anderson a New York. Due esordienti al Masters. Perché il mio favorito è Goffin

Last updated: 20/11/2017 17:29
By Ubaldo Scanagatta Published 19/11/2017
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5 Min Read
David Goffin - ATP Finals 2017 (foto Alberto Pezzali/Ubitennis)

da Londra, il Direttore

https://soundcloud.com/ubitennis/atp-finals-il-favorito-e-goffin

Alla vigilia di questo torneo, nessuno si sarebbe aspettato una finale tra Grigor Dimitrov e David Goffin. Tutti si attendevano una finale tra Roger Federer, vero favorito, e Rafael Nadal. Sullo spagnolo c’era qualche dubbio, sia perché si gioca indoor, sia perché aveva lamentato problemi fisici, tanto da essersi ritirato dall’ultimo torneo a Parigi Bercy.

È successo invece un po’ di tutto, come d’altronde durante l’intero 2017: a cominciare dagli Australian Open, ai quali Federer e Nadal non erano certo attesi ai livelli che hanno invece dimostrato. Nessuno si sarebbe aspettato una finale tra loro, e che finale. Anche il successo di Federer nei primi due Masters 1000, dominando per quanto con Kyrgios abbia poi dovuto annullare match point, francamente nessuno l’avrebbe mai detto.

Era invece prevedibile che Nadal facesse bene sulla terra rossa, data la condizione che aveva mostrato a inizio anno. Federer aveva rinunciato a tutta la stagione sul rosso, e si può capire il perché. A mio avviso ha fatto benissimo, e quando annunciò che stava pensando di partecipare solo al Roland Garros io ero certo, e l’ho anche scritto, che non lo avrebbe mai fatto. Poi la finale di Wimbledon, in cui Federer ha battuto Cilic, e quella di New York, con un finalista davvero a sorpresa: Kevin Anderson non si era mai spinto oltre i quarti in uno Slam.

Passano i mesi, con nuovi volti a vincere i Masters 1000: Zverev fa doppietta a Roma e Montrèal, Dimitrov fa sua Cincinnati. I giovani approfittano delle assenze di Murray, Djokovic e Wawrinka, ed era normale che qualcuno si affermasse. Tutt’altro che normale invece che alla finale del Masters (io continuo a chiamarlo così) arrivassero due esordienti assoluti: Goffin lo scorso anno aveva partecipato solo come alternate, sostituendo Monfils. Si qualifica Sock all’ultimo tuffo, approfittando del lasciapassare di Wawrinka che pur numero 7 rinuncia, ma giocando un gran tennis a Parigi-Bercy.

Goffin arriva in finale dopo aver superato il suo idolo Roger Federer: nei precedenti sei incontri, tutti persi, il belga aveva conquistato soltanto due set. Stavolta invece ribalta un set di handicap, dimostrando una forza mentale assente in passato. Anche in momenti difficili serve bene, addirittura inizia con un ace il game conclusivo. Ricordo bene quando nel 2012 raccontò di avere ancora in camera da letto il poster di Federer, al termine del loro primo incontro durante il quale non sfigurò affatto (quattro set, al Roland Garros).

Federer ha preso piuttosto bene la sconfitta, pur essendo sorpreso come siamo sorpresi noi. Forse perché Goffin è un ottimo amico, ci si allena spesso, una volta anche a Dubai. Ha dato un’altra dimostrazione di classe, devo dire, rimanendo a lungo a rilasciare interviste in tre lingue, anche alle televisioni. Spesso l’ho visto teso o seccato dopo una sconfitta: anche stavolta è arrivato tre minuti dopo il match in conferenza, ma sembrava disteso, non nervoso. La sua annata è stata particolare: solo cinque sconfitte, due delle quali con match point (Donskoy e Haas).

Il verdetto finale di questa giornata: Federer non potrà raggiungere Nadal in classifica, almeno non a breve. Ha migliaia di punti da difendere tra Australian Open e Sunshine Double a marzo. Fino alla stagione sul rosso, secondo me, quando Nadal avrà le prime cambiali importanti, sarà lui a rimanere numero uno del mondo. La cosa non sembra dispiacere a Federer, che a questo punto sembra avere meno rimorsi sulla programmazione, come ad esempio aver voluto giocare a casa propria a Basilea, rinunciando ai potenziali mille punti di Parigi-Bercy.

Goffin ha perso quattro volte su cinque con Dimitrov, ma il fatto di averci perso nel girone è quasi un vantaggio. Moltissime volte il risultato del round robin è stato sovvertito in finale. Goffin oggi ha finito di giocare molto presto, Dimitrov (salito al 3 ATP) invece alle 23.30 deve ancora fare conferenza stampa. Diversi segnali possono far sperare Goffin, per quanto nel match di girone abbia fatto solo due game. Il belga ha un leggerissimo margine, ma come si dice sempre, che vinca il migliore. Staremo a vedere.


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