Australian Open: Marta Kostyuk, la stellina che parla con Federer

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Australian Open: Marta Kostyuk, la stellina che parla con Federer

A quindici anni è al terzo turno. La più giovane a Melbourne dai tempi di Hingis. E ha un’amicizia piuttosto importante

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[Q] M. Kostyuk b. [WC] O. Rogowska 6-3 7-5

MARTA RUBA LA SCENA – A Melbourne mancava dai tempi di Martina Hingis, non proprio l’ultima arrivata, una tennista così giovane in grado di raggiungere il terzo turno (’96). Ci è riuscita Marta Kostyuk, ucraina classe 2002 e campionessa in carica del torneo Juniores, che di fatto porta a undici consecutivi i suoi successi a Melbourne (qualificazioni incluse, cui ha partecipato con wild card. Era 520 WTA prima del torneo, adesso entrerà nelle prime 250). Mentre tutti si aspettano il successo Slam della connazionale Svitolina, è lei a prendersi i riflettori, almeno per un giorno. Due set per superare l’oriunda australiana Olivia Rogowska e garantirsi il tifo generale, anche del nutrito gruppo di fanatics locali presenti sugli spalti. Un tennis rapido, potente, moderno, che già le aveva permesso di battere Shuai Peng, ex top 20 in singolare e numero 1 di doppio, al primo turno: bordate a rimbalzo, un rovescio colpito con una torsione ampissima e fulminea. Da scalpellare ancora il servizio, ma di tempo ce n’è un’infinità.

IL MATCH – Comprensibile la suggestione per un palcoscenico importante come la Margaret Court Arena, ma Marta ha i paraocchi e si concentra solo sul campo: sceglie di rispondere, poi apre il rubinetto delle fiondate da fondocampo, facendo corsa di testa di fatto per tutto il match. Rogowska arranca, insegue, la riprende e quasi la rimette in piedi, quando recupera il break e impatta sul 5-5 nel secondo set: Kostyuk quasi paga a condizione precaria della caviglia sinistra abbondantemente fasciata e destinataria delle sue lamentele. Ma dimostra nervi inox: immediato controbreak e partita chiusa, nonostante un servizio che ormai non andava oltre i 120 all’ora. Marta potrà quindi rivedere il suo nome tra le pagine della storia del gioco: già la prima 2002 a vincere un match in uno Slam, è la più giovane al terzo turno di un Major dai tempi di Mirjana Lucic-Baroni (all’epoca solo Lucic) a New York nel ’97, prima che la croata optasse per una pausa dal tennis dovuta anche a motivi familiari e un padre invadente.

MI MANDA ROGER. MA OCCHIO AL REGOLAMENTO – Le è anche toccata l’intervista postpartita, in un inglese titubante e timido. Ivan Ljubicic fa parte del suo staff e “mi aiuta sempre, dopo ogni mio match mi suggerisce cosa non va”. Quindi hai a che fare con Federer? “Sì, abbiamo parlato due volte. Parlato per davvero eh, non soltanto ciao”. Più quindicenne di così; l’universo Twitter già impazzisce per lei, sottolineando come mancasse da troppo una figura così giovane nel panorama del tennis femminile e mondiale. Ma Kostyuk, figlia di una ex tennista con best ranking di 391, dovrà fare attenzione a rispettare le regole: la WTA infatti, per evitare di “bruciare” le ragazzine, ha introdotto una disposizione per cui dai 15 ai 16 anni si può giocare un massimo di dieci tornei professionistici (WTA e ITF). Dodici nell’intervallo trai sedici e i diciassette, cui aggiungere eventuali Finals o match di Fed Cup. Per ora le basterà assaporare il terzo turno di Melbourne. Il primo in uno Slam, ovviamente.

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