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Miami dispensa wild card in quattro continenti
Il combined ha scelto i 13 inviti per il tabellone principale (5 uomini e 8 donne). Roberta Vinci riceve un’altra wild per le quali

Mancano cinque giorni alla disputa dei primi incontri di main draw a Miami. In attesa di conoscere il responso dell’urna – il sorteggio femminile si svolgerà domenica, quello maschile lunedì (ore 19 UTC+1) – l’organizzazione del torneo ha diramato la lista dei 13 giocatori, cinque uomini e otto donne, che riceveranno una wild card e andranno a completare i due tabelloni a 96 giocatori. Sono stati resi noti anche i 13 inviti per i due tabelloni di qualificazione: c’è un italiana, Roberta Vinci, che riceve il secondo pass ‘cadetto’ consecutivo dopo quello di Indian Wells dove è stata sconfitta al turno decisivo da Monica Niculescu.
MASTERS 1000 MIAMI: LA SITUAZIONE AGGIORNATA
Tra i cinque nomi meritevoli di ricevere una wild card, secondo gli organizzatori del ‘1000’ di Miami, c’è posto per un solo statunitense ed è il 21enne Christopher Eubanks. Già ampiamente dentro Taylor Fritz, sembra essere quasi certo l’ingresso in tabellone di Frances Tiafoe, al momento primo degli esclusi: difficile che non salti almeno uno tra Kyrgios, Djokovic e Nishikori. Per questo gli inviti sono stati elargiti ben oltre confine al più piccolo dei fratelli Ymer, Mikael, al cileno Nicolas Jarry e ai promettenti teenager intenzionati a ripercorrere le orme di, rispettivamente, Nadal e Djokovic: lo spagnolo Nicola Kuhn (nato in Austria, classe 2000) e il serbo Miomir Kecmanovic (classe 1999). Il serbo è stato appena eliminato agli ottavi di finale del challenger di Shenzhen.
Qualificazioni
Come nel tabellone principale, anche in quello di qualificazione c’è spazio per un solo giocatore di casa: è Patrick Kypson, classe 1999. Gli altri quattro inviti vanno a Elias Ymer, maggiore dei fratelli svedesi, Casper Ruud, Joao Souza e Axel Geller, 18enne argentino finalista all’ultimo US Open Junior.
La prima testa di serie al momento è Frances Tiafoe, ma come detto le sue chance di entrare direttamente nel tabellone principale sono molto alte. Presenti anche De Minaur e Auger-Aliassime, entrambi reduci da Indian Wells. Ci saranno anche due italiani: Alessandro Giannessi e Matteo Berrettini, brillantemente in azione a Irving questa settimana. Le qualificazioni prenderanno il via lunedì.
PREMIER MANDATORY MIAMI: LA SITUAZIONE AGGIORNATA
Tutti gli Stati Uniti che mancano tra le wild card maschili compaiono in campo femminile. Oltre a quella già riservata per Serena Williams, l’altra wild card ‘senior’ a stelle e strisce va a Bethanie Mattek-Sands, che farà il suo ritorno in campo dopo il lungo stop per infortunio. Teatro dello sfortunato evento era stata l’erba di Wimbledon; la 32enne doveva rientrare già a Indian Wells, in doppio, ma la sua partner Lucie Safarova ha dovuto rinunciare per infortunio (sarà assente anche a Miami). Un altro invito va alla 24enne Bernarda Pera, quindi un trittico di giovanissime: Whitney Osuigwe (15 anni), Claire Liu (17) e Amanda Anisimova (16 anni), reduce quest’ultima dall’invito onorato in modo straordinario a Indian Wells fino agli ottavi di finale. Anche Liu era in tabellone in California, ma è stata nettamente sconfitta al primo turno da Sofia Kenin. Le uniche due wild card ‘non-USA’ sono per Vika Azarenka – anche questa già annunciata – e Ajla Tomljanovic. Assente l’annunciata Marion Bartoli, che ha voluto prendersi ancora un po’ di tempo prima di tornare in campo, ha dato forfait anche Maria Sharapova: tornerà in campo a Stoccarda.
After playing her exhibition in NYC last week, she decided she wanted more time to train before returning. We are rooting for her!
— Miami Open (@MiamiOpen) March 14, 2018
Le scelte non hanno però accontentato tutti. La voce del disappunto è quella di Sachia Vickery, nata a Miramar, praticamente a Miami: “Non mi sono mai lamentata dell’assegnazione delle wild card e ho sempre guadagnato tutto da me, ma sono delusa che il Miami Open mi abbia negato una wild card. Sono nata e cresciuta a Miami, giocando a Crandon Park, e ho anche ottenuto buoni risultati quest’anno (a Indian Wells ha sconfitto Muguruza, ndr). Sono molto delusa“. La statunitense sarà costretta a disputare le qualificazioni.
Qualificazioni (Player Field non ancora ufficializzato)
Sarà di nuovo della partita Roberta Vinci, a cui gli americani hanno dimostrato di voler un gran bene, omaggiandola del secondo invito dopo quello recapitatole a Indian Wells. Anche le wild card assegnate nel tabellone cadetto sono tutte o quasi di marchio IMG, la società internazionale di management sportivo che ha gestito anche gli interessi di Rafael Nadal e Maria Sharapova. Lo è per esempio la colombiana Emiliana Arango (classe 2000, appena fuori dalle prime 500 del mondo). Otto e non sei, come nelle passate edizioni, anche le wild card il torneo che regalerà 12 accessi al main draw: oltre alle due già citate, saranno in campo da lunedì anche Ann Li (USA, 479 WTA), Antonia Lottner (GER, 148 WTA), Katye Boulter (GBR, 189 WTA), Tereza Smitkova (CZK, 229 WTA), Allison Kiick (USA, 359 WTA) e una delle nove Wang con una classifica WTA, Xiyu (CHN, 499), coetanea della quasi omonima Wang Xinyu, wild card dell’Asia Pacific Play Off in Australia.
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Etcheverry: “Due settimane che mi hanno cambiato la vita. Da lassù mia sorella mi ha aiutato”
“Alexander è un top ten, io ero emozionato. Qui ho festeggiato con i nonni”

Il ragazzo di La Plata, sconfitto oggi da Zverev, riconosce il valore dell’avversario e dichiara la propria felicità per il risultato ottenuto, parlando di particolari toccanti legati alla famiglia.
D: Oggi è andata male Thomas, però è stata comunque una bellissima esperienza per te, non è vero?
Etcheverry: “sì, queste due settimane hanno cambiato la mia vita. Oggi è stata un’esperienza straordinaria giocare sul Philippe Chatrier. Certo Alexander ha giocato benissimo e presto parlerò col mio staff per capire come è andata. Ma è stato tutto positivo e incredibilmente bello”.
D: nel risultato di oggi quanto è dovuto al fatto che per te era la prima volta su un palcoscenico così importante? Quanto ha fatto lui di buono e per quante di queste cose tu non eri pronto?
Etcheverry. “Alexander è un top ten. Ha giocato qui la semifinale, quest’anno è di nuovo tra i migliori quattro. In effetti all’inizio io ero un po’ contratto ed emozionato e solo nel terzo set ho cominciato a raggiungere il livello di gioco che avevo tenuto nel resto della settimana. È andata così”.
Poche parole per lui. Nelle ultime ore ne aveva spese alcune per ricordare la sorella maggiore Magalì, deceduta per un tumore al seno lo scorso settembre. Su Twitter, Relevant Tennis aveva riportato il pensiero che Thomas le aveva dedicato subito dopo la vittoria con Nishioka, raccontando di averle chiesto aiuto in un certo momento del match e di aver giocato un ace subito dopo.
Tutto vissuto in semplicità, dunque, compresi – continua Relevant Tennis – “I festeggiamenti con i nonni Eduardo e Ana e l’allegro latrare da casa del cane, che manco a dirlo pare si chiami Roland Garros (ma in famiglia per tutti è Rola)”.
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Roland Garros, vige la legge “Casper” negli Slam: Ruud approda in semifinale, Rune troppo falloso
Casper Ruud centra la terza semifinale Slam della sua carriera, traguardo che sfugge ancora a Rune. Per il norvegese ora c’è Zverev

[4] C. Ruud b. [6] H. Rune 6-1 6-2 3-6 6-3

Vige la legge “Casper” negli Slam: Ruud batte ancora una volta Holger Rune in quattro set nei quarti di finale del Roland Garros e si concede la seconda semifinale consecutiva parigina. 6-1, 6-2, 3-6, 6-4 il punteggio finale di un match durato 2ore e 47′. Il norvegese si conferma uomo da Slam: spento e falloso nell’approcciarsi al Roland Garros, lucido e cinico nel torneo parigino dove si sente sempre più a suo agio. Per lui si tratta della terza semifinale conquistata in uno Slam, dopo quella sempre qui al Roland Garros nel 2022 e allo US Open 2022.
Holger Rune è stato spettatore non pagante per due set, poi ha tirato fuori il cartello “Scusate il ritardo” ed è stata gara equilibrata. Nel momento in cui doveva tenere d’esperienza, Ruud è scappato via chiudendo al quinto matchpoint. Il giovane Rune rimane ancora una volta in uno Slam con un quarto di finale tra le mani quasi a chiedersi dove fosse finita la semifinale. In un cono d’ansia vi è finito in avvio, condizionando tutta la gara. Dovrà cominciare a capire che servono le mezze misure, che alle volte quando non si è in partita anche un errore dell’avversario può rimetterti in corsa. Invece, i primi due set sono stati un galà dell’errore del danese. Alla fine ha chiuso la partita con 48 vincenti e 47 errori, ma ben 32 ne ha commessi nei primi due set. Addirittura nove i doppi falli di Rune, cinque dei quali commessi nel primo set. Giovane Holger e questa sua propensione a mostrarsi “Dottor Jekyll e Mister Hyde” a dannare i suoi fan e anche il suo staff che sa del suo potenziale. Eppure Roma non è così lontana, ma tre settimane fa fu altro epilogo anche per via della non perfetta forma fisica del norvegese. Ma bisogna anche considerare il fatto che una gara da tre set su cinque è altra storia e ti dà sempre il tempo per recuperare. Forse per questo motivo Casper gioca molto più sereno e riesce a far valere la potenza dei suoi colpi rispetto alle gare degli altri tornei ATP che si giocano su tre set. Il danese cercava la rivincita dei quarti di finale dello scorso anno quando, sempre in quattro set, fu eliminato da Ruud: ripassare nel 2024 per riprovarci!
Sarà incrocio con Alexander Zverev, la finale mancata dell’anno scorso, un epilogo che la sorte impose fosse differente.
Ruud cercherà la terza finale Slam della sua carriera!
IL MATCH – L’avvio è positivo per il danese che si procura immediatamente due break point. Casper scalda il braccio e fa intendere la sua ottima serata al servizio. Rune si pianta e rischia addirittura di finire 4-0 sotto: non sente la palla, sbaglia abbondantemente in lunghezza i colpi, smarrisce il dritto e si complica la vita al servizio. La gente non si diverte, Ruud pure ma quanto meno mette le mani sul primo set chiuso in 28′.
Non cambia la musica nel secondo set con la testa di serie n. 4 padrone del campo con la gente a chiedersi chi ha rapito il dritto di Rune. La testa di serie n. 6 cerca di entrare in partita, ma gli errori si moltiplicano e soprattutto non cerca neanche tanto la palla corta che a Roma gli aveva dato soddisfazioni. Ruud ringrazia e in 37′ fa 6-2.
Il terzo round è preceduto dal cartello “Scusate il ritardo” portato in alto da Holger Rune. Il pubblico capisce, gradisce e tira un sospiro di sollievo perché la partita si fa intensa e spettacolare. Scambi lunghi e i due giocatori a esaltarsi con i cambi migliori. L’unica pausa al servizio costa al norvegese il break. Rune sale 4-1 e tira un sospiro di sollievo. Il vento spira sul Philippe Chatrier ma entrambi sembrano adattarsi bene. Il danese lascia andare i colpi, trova fiducia nel presentarsi a rete a giocare la smorzata. Si moltiplicano i vincenti del danese: ne trova ben sedici e scalda soprattuto il rovescio lungolinea che gli dà grandi soddisfazioni. Il braccio non trema e bastano 46′ per chiudere la terza contesa con il punteggio di 6-3.
I duellanti arrivano alla quarta frazione. Il primo ad andare in difficoltà è Rune perchè subisce troppo la risposta del norvegese sulla sua seconda di servizio. Riesce ad annullare due palle break, ma precipita alla terza quando, con coraggio, Ruud prende in mano le sorti dello scambio e sale 3-1.
Suona l’allarme del controbreak in casa Casper: Rune si procura immediatamente due palle break salendo 15-40 ma, di fatto, non ha grossi rammarichi perchè di fronte c’è chi sale di rendimento e porta a casa il quinto gioco.
I game sono tutti dominati dal norvegese, ad eccezione dell’ottavo game: ha due matchpoint ma col servizio e con un coraggiosissimo serve and volley sulla seconda strappa applausi. Ruud si aggrappa alla prima di servizio e sale 40-0: Rune annulla con due splendidi rovesci lungolinea i primi due, mentre precipita al terzo dopo un ricamo del norvegese.
Si saluteranno? La domanda che tutti si sono posti nella vigilia del match sapendo il grande affetto che i due non nutrono. Eppure stupiscono tutti con un abbraccio vero che serve a Rune per allontanare di qualche secondo le riflessioni sulle mancate semifinali Slam e a Ruud per cominciare a pensare alla sfida con Zverev.
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Roland Garros, Zverev: “Ricordare quanto fossi forte prima dell’incidente mi ha aiutato molto”
“Mi chiedi quanto sia grande il mio cuore? Meno male, credevo mi chiedessi quanto fosse grande un’altra cosa…”

Un punto è senza dubbio ben chiaro nella mente del semifinalista di Roland Garros 2023: l’incidente di un anno fa è oramai storia. Un capitolo chiuso da dove Sascha vuole ripartire per raggiungere quanto gli è sinora sfuggito. È tranquillo e disteso, al punto di approfittare di una domanda per divertirsi con un gioco di parole velatamente osceno…
D: congratulazioni Sascha. Considerando tutto quello che è successo possiamo dire che questa semifinale è un po’ più dolce di quelle che hai già raggiunto a livello di Grande Slam?
Zverev: “Forse sì, considerando quello che è successo negli ultimi 12 mesi. In realtà una semifinale Slam è sempre un grande risultato e io preferisco considerare il vero traguardo la vittoria dei prossimi due match”.
D: oggi hai lottato per più di tre ore come un leone: hai dimostrato forza e cuore. Ma quanto è grande il tuo cuore?
Zverev:“Sono contento che mi stai chiedendo quanto è grande il mio cuore e non qualcos’altro” (ride).
D: come vedi i due rivali di questa sera? Chi sarà secondo te il tuo avversario in semifinale?
Zverev: “Ruud ha giocato la finale qui l’anno scorso; sa come si fa, sa cosa ci vuole per arrivare. Rune è molto giovane, è appena arrivato tra i migliori e sta giocando benissimo, specialmente sulla terra rossa. Ha giocato la finale a Montecarlo e a Roma”.
D: dal punto di vista mentale, ci sono differenze tra l’approccio a una semifinale Slam e a una di un altro torneo? E in ogni caso per questa semifinale in particolare c’è qualcosa di diverso vista la storia degli ultimi 12 mesi?
Zverev: “No, non sto affatto pensando a quello che è successo un anno fa, sono qui per vincere match di tennis. Capisco sia normale che noi ne stiamo parlando oggi, ognuno fa il suo lavoro. In ogni caso ovviamente il Grande Slam è un capitolo a parte, è diverso. E questo vale anche per le Olimpiadi”.
D: con un infortunio così grave hai dovuto in un certo senso reinventare il tuo gioco o sei semplicemente rientrato come se nulla fosse accaduto?
Zverev: “Dopo l’infortunio non ho giocato per 7 mesi e per i successivi 3 ho giocato sentendo dolore. È stato difficile ma mi sono aiutato anche pensando a che giocatore io fossi prima dell’incidente e che tipo di match riuscissi a vincere. Ora non ritorno più del tutto al passato”.
D: quali sono stati i momenti in cui hai capito che il tuo tennis stava tornando, che sarebbe tornato al top?
Zverev: “Quando ho smesso di sentire dolore. In Australia ho giocato su una gamba sola, avevo ancora dolore a Indian Wells e a Miami. Quando ho sentito che la gamba davvero non aveva più problemi a muoversi sul campo, sicuramente quello è stato un bel momento. Ma ripeto, non ci sto pensando più”.