Del Potro ora punta al Sunshine Double: "Mi godo il momento" (La Gazzetta dello Sport). Serena stai serena (Mecca)

Rassegna stampa

Del Potro ora punta al Sunshine Double: “Mi godo il momento” (La Gazzetta dello Sport). Serena stai serena (Mecca)

Pubblicato

il

 

Del Potro ora punta al Sunshine Double: «Mi godo il momento» (La Gazzetta dello Sport)

Reduce dal successo nel Masters 1000 di Indian Wells, con la finale vinta su Federer, dall’alto di una striscia vincente di 11 partite, Juan Martin Del Potro fa oggi il suo esordio al torneo di Miami come testa di serie n.5, con l’obiettivo di continuare la sua scalata ai vertici del ranking Atp (ora è n.6) e di entrare nella ristretta élite, oggi composta di 7 giocatori, che ha vinto nello stesso anno, uno dopo l’altro, i tornei del Sunshine Double, ovvero Indian Wells e appunto Miami. Per Del Potro si tratta della decima apparizione al torneo in Florida dove nel 2009 ha conseguito il risultato più importante arrivando in semifinale (poi sconfitto da Andy Murray). L’argentino, che ha goduto di un «bye» al primo turno, deve vedersela con l’olandese Robin Haase. In caso di successo potrebbe affrontare nel terzo turno il giapponese Nishikori e, nel quarto, Novak Djokovic, sei volte vincitore a Miami. «Non sto pensando troppo agli avversari e al torneo. Voglio solo godermi questo momento positivo — ha commentato Del Potro —. Io so cosa ho passato per arrivare a questo punto e a questa classifica. Miami è il mio quarto torneo consecutivo. Sono stanco, mentalmente e fisicamente non è facile affrontare tutte queste emozioni. Ma poi avrò una pausa, vedrò quale torneo giocherò sulla terra, perché il mio fisico si adatta meglio a quella superficie, e voglio restare in salute durante tutta la stagione. Questo è il mio più grande obiettivo». Intanto, sul fronte degli azzurri, ieri Thomas Fabbiano ha ceduto in tre set al forcing di Basilashvili: dopo un inizio positivo, il pugliese ha subìto la rimonta del georgiano. Oggi tocca a Fabio Fognini, numero 15 del tabellone, che incrocia il 18enne spagnolo Nicola Kuhn, numero 211 Atp. In campo femminile è finita al primo turno anche l’avventura di Camila Giorgi, sconfitta in due set (il primo a zero) dalla croata Vekic.

————————————————-

Serena stai serena (Giorgia Mecca, Il Foglio)

Dopo avere sconfitto Serena Williams 6 6 3 2, Naomi Osaka non ha esultato. Ci ha provato ma non ci è riuscita. Quando l’arbitro ha annunciato la fine della partita, la tennista giapponese numero 22 al mondo, si è guardata intorno e non ha nemmeno sorriso. Non sapeva cosa pensare. Così si è avvicinata alla rete e prima di stringere la mano all’avversaria le ha fatto un inchino. Non era solo un segno di rispetto, era il suo modo di dimostrare gratitudine, riconoscenza. Naomi Osaka si è innamorata del tennis guardando giocare Serena Williams, e non poteva che essere così.  Negli anni in cui Osaka cominciava a tenere in mano la racchetta, la più giovane delle Williams stava divorando il tennis mondiale. Wimbledon, Roland Garros, Olimpiadi, Australian Open e Flushing Meadow. in quegli anni era tutto di Serena, che ogni volta in cui si trovava dentro a un campo urlava,tremava di paura ma subito dopo reagiva e ruggiva. Quando le avversarie aggredivano la pallina e provavano a farle male lei colpiva più forte. E’ a questo che servono le spalle grosse, massacrate da milioni di ore di allenamenti. Il tennis è uno sport feroce. Per la giapponese all’inizio è stato una tortura, non riusciva a contenere la rabbia. Ogni punto sbagliato era motivo di frustrazione: tirava la racchetta per aria, scagliava la pallina il più lontano possibile, si arrabbiava con tutti. Ma la rabbia da sola non serve a niente. In quei momenti, la ragazza pensava: “Che cosa farebbe Serena al posto mio?”. La risposta era semplice: sarebbe inciampata sulle sue gambe ingombranti sotto gli occhi di tutti e sotto gli occhi di tutti si sarebbe rialzata per ricominciare da capo. Naomi non ci riusciva. Aveva i nervi fragili. Guardandola giocare, però, qualcuno aveva cominciato a credere in lei. Pochi giorni fa, durante il torneo di Indian Wells, Naomi Osaka ha battuto Maria Sharapova e Simona Halep, la numero uno al mondo. Domenica scorsa ha conquistato il primo titolo Premier sconfiggendo Daria Kasaktina, anche lei ventenne. Che cosa ha capito Naomi Osaka in questi mesi? Poche cose, ha ammesso lei. “Ho imparato a contenere la rabbia, a stringere i denti e a gestire i nervi”. L’altra notte durante il primo turno del torneo di Miami, la giapponese riusciva a malapena ad alzare lo sguardo. Dall’altra parte della rete, per la prima volta in carriera, c’era la donna che l’ha fatta diventare una tennista. Serena Williams, appena rientrata dopo la maternità, adesso è numero 491 al mondo. Sta cercando di ritrovare il suo tennis, l’altra notte le è capitato di ridere di se stessa e dei colpi che non riesce più a fare. Naomi Osaka voleva soltanto che la tennista americana si accorgesse di lei, dimostrarle di meritarsi quella partita. Se avesse guardato la partita da casa avrebbe tifato contro se stessa. “Non è stato facile staccarmi emotivamente da ciò che avevo davanti agli occhi”, ha detto la tennista alla fine. “Ero confusa: il rispetto che provo per lei rappresenta un ostacolo, ma io gioco a tennis e le tenniste vogliono vincere”. Che cosa avrebbe fatto Serena al suo posto? Avrebbe pensato a vincere, e nient’altro. Cosi ha fatto anche Naomi Osaka. Serena può tornare a essere serena. Ma il tennis femminile ha un futuro a prescindere da lei.

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement