"Venite a vedere la giocatrice più sexy": accuse di sessismo per il WTA di Bogota

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“Venite a vedere la giocatrice più sexy”: accuse di sessismo per il WTA di Bogota

Accuse di sessismo che scaturiscono da un post poco ortodosso, utlizzato per sponsorizzare la presenza di Eugenie Bouchard nel torneo. La canadese ha poi risposto ai media locali alle domande su un futuro da modella

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Negli ultimi giorni i profili social del WTA di Bogotà sono stati sommersi da messaggi d’indignazione a causa di un post definito da molti “sessista”. La protagonista è Eugenie Bouchard che, come è noto da qualche settimana, dal 7 al 15 aprile parteciperà al torneo colombiano grazie a una wild card (la detentrice del titolo è la nostra Francesca Schiavone). Per sponsorizzare la presenza della canadese è stata pubblicata una sua foto sul campo d’allenamento accompagnata da una didascalia che ha scisso il mondo degli appassionati: “La canadese Eugenie Bouchard, considerata la tennista più sexy del mondo, sarà in Colombia per partecipare alla Copa WTA Bogotà. Non perdere l’occasione di conoscere questa splendida ragazza, ti aspettiamo dal 7 al 15 aprile presso il Club Los Lagartos”. Le accuse di strumentalizzazione della figura femminile si sono fatte sentire a tal punto da costringere i responsabili della parte mediatica a eliminare il post.

Un paio di distinguo: inizialmente Ubitennis aveva scelto di non trattare la notizia, inquadrandosi la polemica in un dibattito un po’ stucchevole che di recente era stato agganciato da un altro tema. Approssimandosi l’inizio del torneo e proseguita la spirale di polemica, si è ritenuto giusto informare quei lettori che non avessero raggiunto la notizia tramite altre fonti.

In secondo luogo, non si intende scagionare del tutto gli organizzatori per quanto scritto. Sono tempi in cui è sufficiente possedere un account social per esprimere un’opinione di dissenso, più o meno giustificata; viene da sé la necessità, da parte di chi gestisce profili ufficiali, di valutare l’utilizzo e il tenore di ogni espressione, ancor di più se si sta pubblicizzando un evento sportivo di livello come in questo caso. C’è quindi sicuramente un peccato di inaccortezza, ma parlare di sessismo appare comunque esagerato. Non tanto perché sia usuale l’utilizzo esplicito della bellezza di un’atleta come spot per un evento sportivo – anzi, va ammesso: si tratta di una variazione al tema largamente evitabile – quanto perché il concetto di sessismo implica il dolo della discriminazione, mentre in questo caso Genie Bouchard sembra la prima a fare leva sull’aspetto fisico per coltivare la sua immagine.

Da questo si può ricavare un ulteriore spunto di riflessione. La tennista canadese è in perenne crisi di risultati, con qualche sporadico accenno di ripresa e si ritrova ora al numero 114 delle classifiche. Nonostante il 2018 non sia iniziato bene, causa l’interruzione del rapporto col suo agente e la perdita di alcuni sponsor, i tornei del Tour continuano ad offrirle wild card. Accade perché parliamo di una finalista Slam o ‘semplicemente’ di una ragazza in grado di smuovere una certa folla di seguaci? Probabilmente i direttori dei tornei fanno leva su entrambi i motivi. Proprio di questo Eugenie ha parlato in una recente intervista al giornale colombiano El Tiempo. Alla domanda su un futuro come modella la canadese ha risposto così:Tra le mie priorità il tennis è la più importante, perché è ciò che amo e ciò mi piace fare, però so di avere diverse opportunità per affermarmi in altri campi. Queste altre cose sono molto difficili per gli orari che richiedono, e per ora non mi impegno in qualcosa di diverso dal tennis. Sono concentrata a recuperare il mio livello, fare la modella può essere un’idea dopo il ritiro. Bisogna scoprire altre strade”. 

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