Fognini: "Loro sono forti, ma se Genova ci aiuta…" (Secolo XIX). Barazzutti: "Genova ci spinga al massimo" (Paglieri). La lista nozze di De Cecco: "Lo scudetto per Paula" (Menconi, Gazzetta)

Rassegna stampa

Fognini: “Loro sono forti, ma se Genova ci aiuta…” (Secolo XIX). Barazzutti: “Genova ci spinga al massimo” (Paglieri). La lista nozze di De Cecco: “Lo scudetto per Paula” (Menconi, Gazzetta)

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Fognini: “Loro sono forti, ma se Genova ci aiuta…” ( V.Arr. – C.P., Il Secolo XIX 04/04/2018)

“Fabio, lo sai che devi vincere i due singolari?”. Lui ride: “E il doppio?”. “Anche quello”. “E il triplo no?”. È in grande forma Fognini, battuta pronta non solo sul campo, tanti sorrisi per le decine di bambini che hanno palleggiato con lui e con Andreas Seppi sul campo allestito a Palazzo Ducale. Un vero bagno di folla, con richieste di autografi e show sul campo, rispondendo poi alle domande dei bambini: “Qual è il segreto per diventare il migliore?” gli chiede uno. “Tanti sacrifici e amore per lo sport”, replica Fabio, che non si nasconde: “Sto giocando bene, per me è un periodo buono, sono fiducioso. La Davis mi dà sempre una carica speciale, è una manifestazione nella quale ho sempre dato il massimo. A volte ho perso partite decisive, altre volte le ho vinte. Ma di sicuro ci provo e ci proverò sempre”. E anche Genova per lui è speciale: “Giocare nel circolo dove sono cresciuto fino ai 14 anni sarà un’emozione molto bella. Qui ho giocato tante volte, anche con la squadra del Park Genova, e torno sempre volentieri”. La sfida con i francesi si presenta equilibrata: “Non siamo favoriti, perché loro hanno un doppio molto forte e Pouille è uno dei primi dieci del mondo. Ma ci proveremo”. In Davis il fattore campo è importantissimo, anche perché il pubblico può essere decisivo. E non a caso Fognini chiama a raccolta quello di Valletta Cambiaso: “Dovrà starci vicino, specialmente nei momenti difficili, che ci saranno”. Quanto agli obiettivi personali, “ora sono nei primi venti, devo fare un passo alla volta e spero di tornare nei primi quindici” (il suo best ranking è stato il numero 13, ndr)… [SEGUE]. Anche Andreas Seppi ha un legame speciale con la Liguria: “Da tanti anni mi alleno a Bordighera, ormai sono di casa. A Genova purtroppo non ho mai fatto grandi prestazioni, spero di riuscire a sfatare questo mito”. Sul pronostico di questo quarto di finale di Coppa Davis neanche lui si sbilancia: “Direi cinquanta e cinquanta”, ma a un bambino che gli chiede “la battiamo la Francia?” dice sorridendo “siamo qui per questo”. Ma ammette che il peso maggiore lo dovrà sostenere l’amico Fabio: “Lui è quello che può fare la differenza, noi cercheremo di dargli una mano”. Perché, come conclude Fognini, “siamo una bella squadra, siamo molto amici e questo in una gara come la Davis è davvero importante”.


Intervista a Corrado Barazzutti: “Genova ci spinga al massimo” – Dritto alla meta (Claudio Paglieri, Il Secolo XIX, 04/04/2018)

Corrado Barazzutti ha appena finito l’allenamento del mattino e nonostante l’importanza della sfida imminente appare rilassato, quasi allegro… [SEGUE].

[…]

È di nuovo Italia-Francia. L’impressione è che in questo weekend vedremo diverse partite al quinto set.
È possibile, il confronto nel suo complesso è equilibrato e anche le singole partite potrebbero esserlo. Anzi speriamo che lo siano, e che il punteggio ci dia ragione.

Firmerebbe per trovarsi domenica sul 2-2, e giocarsi tutto nell’ultimo singolare tra i numeri 2?
Non firmerei, no. Però se dovessimo trovarci sul 2-2 lo accetterei.

Scusi il ritorno al passato, ma anche i suoi precedenti con Yannick Noah, da giocatori, sono fissati sul 2-2. Per il pubblico era bello vedere il vostro confronto di stili, lui attaccante, lei regolarista. Le piaceva affrontarlo?
No, per niente, erano incontri difficili perché lui era un giocatore che non dava ritmo e a me, per le mie caratteristiche, il ritmo serviva. Lui aveva un bel servizio, rovescio in back, un gran dritto e giocava molte accelerazioni.

Come capitano com’è, Noah?
Intanto voglio dire che Yannick è un amico, una persona che stimo molto e rispetto. Come capitano non l’ho mai incontrato ma è un vincente, e farà tutte le cose che servono per vincere. Lo considero il valore aggiunto della squadra francese.

Torniamo ai numeri 2. Sembra di capire che quello francese sarà Chardy. Meglio trovare lui, piuttosto che i grandi nomi come Gasquet, Monfils e Tsonga?
In Davis a volte i titolari sono “obbligati”, anche se magari non sono al cento per cento. Altre volte emerge la capacità di un capitano di schierare chi sta giocando meglio. Chardy è un giocatore molto bravo, che sta giocando bene e che ha appena battuto Fognini. Ma io dico: non so se il loro secondo singolarista sarà Chardy. Potrebbe, ma non sono sicuro.

Perché?
Io considero che giocherà Pouille come numero 1, per il resto… nell’ultimo incontro di Davis ha giocato Mannarino. Può anche darsi che nella prima giornata, contro Fognini, schierino Chardy, ma nell’ultima potrebbero cambiare. Vedremo.

Che il nostro numero 2 sarà Andreas Seppi è sicuro?
Beh, diciamo che Fognini è sicuro. Seppi è pronto a giocare, come tutti gli altri.

[…]

Si parla di rivoluzione in arrivo per la Coppa Davis: un torneo tipo Mondiale, concentrato in una settimana a fine stagione, con 18 squadre. Cosa ne pensa?
Penso che sarebbe una iattura per la Davis. È una di quelle gare che, come altri tornei, si fanno forti di radici e tradizioni che vanno avanti da cento anni, e ha sempre funzionato. Ora qualcuno dice che i migliori giocatori non partecipano, ma non è vero: in questo turno ci sono tutti, e se anche qualche volta non ci sono cosa vuol dire? Tanti giocatori hanno partecipato moltissime volte e vinto, poi magari fanno un periodo di stacco e tornano, come ora Nadal. Non per questo bisogna ammazzare il torneo.

Portando la Davis in Asia, con la nuova formula, ci sarebbero in palio molti soldi.
Ma Nadal gioca a Wimbledon per soldi? Qualcuno dei primi trenta del mondo gioca per soldi? Nessuno. Quello che conta per i giocatori è l’importanza del torneo. E i tornei dello Slam, la Davis e ora anche le Olimpiadi sono importanti.

E l’esperimento delle partite con i set ai 4 game? Le piace?
Come dicevo, sono legato alla tradizione. Mi piace che Wimbledon si giochi ancora sull’erba, anche se è una superficie che non esiste quasi più e si sono dovuti organizzare apposta dei tornei di preparazione. Sono sicuro che gli inglesi non cambieranno mai superficie, ed è per questo che Wimbledon rimarrà The Championships. Per i giocatori gli Slam sono i tornei più difficili e il punto di riferimento, si giocano set di sei giochi, tre set su cinque, in due settimane. Se fai la Davis due set su tre, diventa come un qualunque torneo da 250 mila dollari.

Lei è capitano di Coppa Davis dal 2001. Forse è un record. Come li ha vissuti?
Sono sorpreso di essere durato tanto. Non lo avrei mai detto perché è un ruolo difficile, legato ai risultati. Se una cosa ho imparato in questi 17 anni, è che non si finisce mai di sorprendersi.

[…]

Tathiana Garbin, che ha ereditato la sua panchina in Fed Cup, è partita benissimo con una vittoria a sorpresa sulla Spagna.
Sì, e adesso ha una partita possibile con il Belgio. Tathiana è stata una giocatrice di alto livello e ha grande esperienza, sta ricostruendo il gruppo intorno a Sara Errani e contro la Spagna è stata bravissima.

[…]

Ricorda la partita con la Svizzera di Federer, giocata a Genova? Finì con una sconfitta, ma c’era un clima incredibile.
Sì, un bellissimo clima. Speriamo di ritrovarlo, ma che questa volta vada a finire diversamente.


La lista nozze di De Cecco: “Lo scudetto per Paula” (Antonello Menconi, Gazzetta dello Sport 04/04/2018)

Per Luciano De Cecco quella di ieri è stata la giocata più entusiasmante. Non ha nascosto la propria emozione il palleggiatore della Sir Safety, chiamato ieri a pronunciare il «sì» a Paula Ormaechea, tennista anche lei argentina che dal 2016 lo ha raggiunto in Umbria. Si sono uniti in matrimonio con rito civile nella prestigiosa Sala dei Notari a Perugia. Il palleggiatore della Sir Safety non è riuscito a mascherare il proprio stato d’animo, alla presenza di quasi tutti i compagni, oltre a un ristretto numero di parenti e amici. Ma il regalo di nozze, quello più gradito, è solo rimandato, come ha voluto precisare Ivan Zaytsev. “Siamo felici e anche momenti come questi sono importanti per mantenere alto l’entusiasmo del gruppo. La squadra ha scelto di fare il regalo tutti insieme a Luciano – ha detto lo Zar – anche se il dono più bello che vorremmo fargli è un altro… E speriamo che il nostro desiderio possa realizzarsi. Perché sarebbe bello poter regalare a lui e… a noi lo scudetto”[SEGUE]. E proprio De Cecco si è detto è pronto a ricevere il regalo più grande. “I miei compagni hanno detto che vogliono regalarmi lo scudetto? Magari…”. Il rito è stato celebrato all’ora di pranzo dal vicesindaco perugino Urbano Barelli (al posto del sindaco Andrea Romizi), che è riuscito a stemperare la tensione allo stesso De Cecco, facendolo sorridere nella difficoltà mostrata nel pronunciare il cognome della sposa. La nuova signora De Cecco non è ancora famosa in città come il marito, ma si sta ritagliando anche lei dei fan. Paula Ormaechea, 25 anni compiuti lo scorso 28 settembre, attualmente n 651 nel ranking WTA e sesta nella classifica argentina, vive ormai stabilmente a Perugia (arrivata dalla città di Sunchales, dov’è nata) non solo per amore, ma anche perché ha trovato le condizioni ideali per tornare a giocare seriamente a tennis (dopo l’intervento chirurgico a un polso nel gennaio del 2017) e tentare una nuova scalata alle posizioni mondiali, dove che il 21 ottobre 2013 si era arrampicata al numero 59. Si allena al circolo dello Junior Tennis Club di Perugia con il maestro Roberto Tarpani e il preparatore atletico Stefano Nebbia e fa parte della squadra nazionale argentina di Federation Cup. Una tennista che, vista l’età, pub ancora dire molto… [SEGUE]. Per Luciano e Paula ieri c’è stato solo un pranzo ristrettissimo per festeggiare l’evento (prima dell’allenamento di entrambi), ma niente viaggio di nozze immediato, visto che stasera si ritroveranno al PalaEvangelisti, lui in campo e lei come al soliti sugli spalti, per la gara di andata nei playoff a sei contro i russi del Lokomotiv Novosibirsk.

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