Gli USA fermeranno le ceche? Italia respinta senza rimpianti

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Gli USA fermeranno le ceche? Italia respinta senza rimpianti

Tra la Repubblica Ceca e la sesta Fed Cup in otto anni ci sono le campionesse in carica. Azzurre ko, ma le belghe erano più forti. La Russia sprofonda in C

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Il torneo di Montecarlo ha dato il là alla stagione dei Masters 1000 sulla terra rossa per il circuito maschile. I tornei Premier femminili scattano invece questa settimana con il torneo di Stoccarda, preceduto come ormai da tradizione dal week-end di Fed Cup. Oltre alle due semifinali erano in programma anche i play-off per il World Group e World Group II 2019. Vediamo che bilancio possiamo tracciare di quanto visto nella due giorni riservata alle rappresentative nazionali femminili. Suddividiamo l’analisi per argomenti, partiamo dall’Italia per poi passare alle semifinali e ai match dei play-off.

ITALIA

Niente da fare nemmeno con la Fed Cup, la sede di Genova non riesce a portare fortuna alle nazionali di tennis azzurre. Dopo lo stop in Coppa Davis contro la Francia di un paio di settimane fa arriva anche quello contro il Belgio in Fed Cup, ma in modalità un po’ differenti. Se infatti con la Francia è rimasto il rammarico che forse almeno al quinto incontro si poteva arrivare (senza parlare dell’andamento del doppio visto che Bolelli e Fognini lo hanno perso abbastanza nettamente e la settimana dopo sono arrivati in semifinale a Montecarlo), contro il Belgio le nostre ragazze pur dando fondo a tutte le loro energie hanno dovuto soccombere in maniera alquanto netta.

Più forti le belghe rispetto alle nostre ragazze. Mertens è addirittura nr.9 nella Race (classifica che tiene conto dei risultati di questa stagione), Van Uytvanck è 50, mentre delle nostre solo la veterana Errani è nelle prime 100 (posizione nr.91). La nostra capitana sta giustamente intraprendendo la via del ricambio generazionale, ma non si può (come è giusto che sia) pretendere subito i risultati. Eppure la giovane Jasmine Paolini rispetto alla sfida di Chieti contro la Spagna è sembrata comunque cresciuta, soprattutto da un punto di vista mentale. La nr.145 del mondo dopo un brutto inizio ha rischiato addirittura di portare al terzo la più quotata Mertens (tre set point consecutivi mancati sul 5-4 del secondo set), chiederle di più sarebbe stato ingeneroso. Così come ha provato a fare del suo meglio Sara Errani. Il rammarico più grande è sicuramente la sconfitta della prima giornata contro Van Uytvanck, che nella sostanza ha spianato la strada al successo belga. Dicevamo che un po’ di rammarico resta perché la “vera” Sara Errani il match lo avrebbe portato a casa, ma la nr.1 azzurra è sembrata giocare con una marcia in meno rispetto ai suoi standard. La stessa Sara è stata poi schiantata nel secondo giorno da Mertens, ma in questa occasione poteva davvero ben poco. Oltretutto la tennista italiana ha anche ammesso (non chiarendo del tutto il mistero) dell’esistenza di problemi di carattere personale che non la farebbero stare tranquilla in campo. Insomma, tenendo conto di tutto questo mix di componenti negative non è il caso di arrabbiarsi più di tanto, onore al Belgio che rimane nel World Group.

Noi rimaniamo in B di Fed Cup anche per l’anno prossimo (salvo diverse decisioni del Board ITF che potrebbe anche decidere per il 2019 di allargare il World Group a 16 squadre). Il problema però non è questo, si potrebbe anche finire in C (vedi la Russia che qualche anno fa dominava assieme a noi la competizione) ma l’importante sarà poi avere delle tenniste che ci consentano di riemergere, dopo tutto il resto verrà di conseguenza. Per il momento ci teniamo strette Paolini e Chiesa che con l’aiuto di Errani stanno facendo un po’ di esperienza, bisogna dare tempo a Garbin per portare a termine la sua “mission”.

SEMIFINALI

La sfida più equilibrata (sulla carta) era quella di Stoccarda nella stupenda Porsche Arena, tra le padrone di casa e la Repubblica Ceca. Ma Kvitova e Pliskova hanno nella sostanza fatto un sol boccone delle tedesche chiudendo la contesa 3-1 e guadagnandosi la sesta finale negli ultimi 8 anni del loro fantastico ciclo. Davvero non esistono più parole per spiegare il dominio della R.Ceca in Fed Cup. Un movimento capace di fornire ricambi continui, il resto poi lo completa Petra Kvitova che in Fed non sbaglia quasi mai un colpo. E adesso sarà finale in casa con gli USA (probabilmente a Praga), chissà che spettacolo se in quell’occasione tornassero anche le sorelle Williams, sarebbe davvero il meglio che si possa desiderare per l’atto conclusivo della manifestazione.

Scariche Kerber e Goerges, era davvero una buona occasione per conquistare davanti al pubblico amico la finale, ma i risultati sono stati davvero insufficienti. Pessima e completamente fuori fase Kerber, Goerges dopo aver ceduto nettamente a Kvitova nella prima giornata ha quanto meno salvato l’onore contro Pliskova, ma ormai la sfida era compromessa. Le tedesche al completo potenzialmente potrebbero essere subito dietro le ceche ed allo stesso livello delle americane, ma bisogna dimostrarlo sul campo.

Sembrava invece più scontata l’affermazione degli USA contro la Francia ad Aix-En-Provence, ma per poco Yannick Noah (che ha dichiarato nella conferenza al termine delle partite che sarebbe stata l’ultima come capitano in Fed) non realizzava l’ennesimo miracolo. Motivata come si deve, Pauline Parmentier ha fatto quel che ha potuto giocando ben al di sopra della proprie possibilità. Purtroppo per i sostenitori francesi la nr.2 locale ha dilapidato importanti vantaggi nella prima sfida contro Stephens e sprecato qualcosa anche nel secondo match contro Keys. Maldenovic ha provato a reggere la baracca il primo giorno (battuta Vandeweghe) ma poi è stata letteralmente asfaltata da Stephens alla ripresa delle ostilità la domenica. Non le si può sempre chiedere di portare 3 punti, la maggiore ampiezza della rosa americana ha fatto stavolta la differenza.

Così continua il cammino imbattuto come capitana di Katie Rinaldi, che da quando l’anno scorso è divenuta capitana a stelle e strisce non ha conosciuto sconfitte e con la vittoria in Francia ha riportato la sua nazionale in finale, pronta a difendere il titolo conquistato l’anno scorso. Certo stavolta il compito sarà più improbo della vittoria in Bielorussia del 2017. Vincere contro le ceche (in trasferta) sarà davvero un’impresa, ma ci sono i presupposti per poter assistere ad una finale spettacolare.

Ha fatto piacere dopo tanto tempo ritrovare la Stephens dei tempi migliori, quella per capirci vincitrice degli US Open. Nella prima giornata la nr.1 americana ha dovuto sudare le fatidiche sette camicie per venire a capo della ostica Parmentier, ma è stata bravissima nell’attendere in entrambi i set il momento giusto per piazzare le rimonte che le hanno consentito di portare a casa il primo punto fondamentale. Domenica invece Stephens è stata pressoché perfetta, lasciare appena due game a Mladenovic a casa sua non è cosa da poco. Una dimostrazione di forza davvero eccellente. Bene anche Keys che doveva sì affrontare una giocatrice nettamente alla sua portata, ma l’entrare in campo come sostituta (ha giocato al posto di Vandeweghe) e soprattutto per dare il punto del 3-1 non è mai cosa facile, la tennista americana con buona tenacia ha portato a termine il compito.

Se Stephens e Keys a novembre saranno queste e con un doppio di tutto rispetto (Vandeweghe/Mattek Sands) davvero le americane possono provare a fermare le ceche e confermare il titolo del 2017, ma ci vorrà il massimo impegno da parte di tutte perché come detto la R.Ceca sta dominando la Fed da quasi un decennio e non ha alcuna intenzione di abdicare.

ALTRI PLAY-OFF

Torna nel World Group la Romania che liquida agevolmente la Svizzera con Simona Halep protagonista. Soffre invece un po’ l’Australia contro l’Olanda priva delle migliori, ma alla fine Barty e Gavrilova hanno sistemato le cose (male Stosur). Si salvano invece con il doppio le vice campionesse in carica della Bielorussia che battono una buona Slovacchia. Sfida molto equilibrata alla fine messa in cascina dalla coppia più esperta nella specialità, Marozava e Lapko. Nel World Group II ci saranno anche la Lettonia (Ostapenko e Savastova) che ha addirittura mandato in C la Russia, il Canada che ha ritrovato Bouchard e ha battuto in volata 3-2 la pericolosa Ucraina, la Spagna che con Muguruza ha eliminato il Paraguay, il sorprendente Giappone che al doppio decisivo ha rispedito in C la Gran Bretagna di Watson e Konta, sconfitte nell’epilogo della sfida da due sconosciute giapponesi.

LE AVVERSARIE DELL’ITALIA PER IL SORTEGGIO DEL WORLD GROUP II

L’Italia non sarà testa di serie in sede di sorteggio per il tabellone 2019 tenendo conto dell’ultimo ranking pubblicato e potrebbe essere accoppiata con Giappone (sede da sorteggiare), Spagna (in trasferta), Slovacchia (in trasferta) e Lettonia (sede da sorteggiare), insomma non proprio una passeggiata di salute, forse tranne il Giappone di Naomi Osaka che però proprio facile non è. Per quanto invece riguarda il World Group le teste di serie saranno R.Ceca, USA, Bielorussia e Francia che potranno essere accoppiate con Germania, Belgio, Svizzera e Olanda. Chiaramente tutto ciò se il format rimarrà questo perché come sappiamo, così come per la Davis, si stanno studiando nuove soluzioni anche per la Fed ed una di queste sarebbe l’allargamento del World Group a 16 squadre. Vedremo cosa succederà.

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