Berrettini e Travaglia no, Errani sì: "Mi sto ritrovando". A Madrid fuori Venus e Ostapenko

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Berrettini e Travaglia no, Errani sì: “Mi sto ritrovando”. A Madrid fuori Venus e Ostapenko

MADRID – Nelle quali bella vittoria di Sara al terzo, sconfitte senza grandi attenuanti per Travaglia e Berrettini. Eliminate al primo turno Williams, Ostapenko e Vandeweghe

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da Madrid, Luca Baldissera e Ferruccio Roberti

È stato un primo turno di qualificazioni maschili del Masters 1000 di Madrid decisamente negativo per i tennisti italiani. Sulla “pista 7” dello splendido impianto della Caja Magica hanno giocato prima Stefano Travaglia, opposto a Evgeny Donskoy, alle 11 di mattina, poi a seguire Matteo Berrettini contro Mikhail Youzhny. Il doppio confronto Russia-Italia, purtroppo, ha visto i due giocatori moscoviti prevalere in modi simili, salendo alla distanza con il livello di gioco ed eliminando i due azzurri.

NIENTE DA FARE PER STEFANO E MATTEO – Travaglia gioca un bel primo set contro l’ormai celebre giustiziere di Roger Federer a Dubai 2017, colpendo e lottando bene, ma lo perde al tie-break. E a quel punto, arrivano 4 game consecutivi per Donskoy, uno strappo che Stefano non riuscirà più a ricucire, tradito a ripetizione dal suo colpo migliore, il dritto. Molti errori non forzati per l’italiano in situazioni di vantaggio nello scambio, la risposta semplice che gli vola lunga un metro sul match-point ne è un esempio, il 6-2 conclusivo per il russo è inevitabile. Bravo e solido comunque Evgeny, quando sta in campo così è un brutto cliente per chiunque. Berrettini il primo set lo vince, un buon 6-4 frutto di ottimi servizi, grandi accelerazioni con il dritto, e una buonissima resa anche dal lato sinistro, con il rovescio che tiene in manovra e spinge quando è necessario. Ma da quel momento è il turno di Mikhail salire in cattedra, spingendo spesso e in modo moilto efficace con il suo gran rovescio a una mano. Matteo perde progressivamente fiducia, campo, e percentuali, finendo per sparacchiare fuori diverse pallate senza senso nel tentativo di chiudere presto gli scambi. Va detto che il veterano russo, ex top-10 (n°8 ATP nel 2008), se lo si trova in buona giornata, anche ora che è verso la fine della carriera, è in grado di far filare la palla che è un piacere. Peccato per Berrettini, ma era una partita molto più rognosa di quanto si potesse pensare. Ora, sia per Matteo che per Stefano, avanti verso gli Internazionali di Roma.

SARA MAI DOMA – Salva la giornata dei colori azzurri, lottando da par suo, Sara Errani, che alle 14 ha affrontato sul campo 6 la belga Kirsten Flipkens. Il match a tratti è stato molto divertente, dato il contrasto di stili che caratterizza il gioco delle due. Sara, abbastanza continua con il suo famigerato “mezzo servizio”, almeno quanto basta per non farsi aggredire sistematicamente in risposta, ha piazzato una ottima prestazione di cuore e grinta, condita da una lucidità tattica notevole “Sto ricostruendo il mio gioco con Pablo (Lozano, n.d.r.), quello che avevo prima, e sta funzionando“. Flipkens, come di consueto, ha variato il più possibile con il suo ottimo slice, e ha messo a segno diverse palle corte molto spettacolari. Ma dall’altra parte aveva una Errani in formato “guerriera da terra battuta”, che anche dopo aver perso il primo set per 7-5, non ha smesso di correre, mettere pressione, e contrastare ogni attacco dell’avversaria. Come detto, gli spettatori – piuttosto numerosi – hanno avuto modo di divertirsi, assistendo a una partita ben diversa dalle solite sparatorie tipiche delle picchiatrici moderne. Rotazioni sopra e sotto la palla, drop-shot, contropiedi, discese a rete, pallonetti, recuperi e passanti non sono mancati, anche se intervallati da qualche errore gratuito di troppo specialmente da parte di Kirsten. “Ma io oggi avevo più tennis, lo sentivo, anche se mi è scappato il primo set“, analizza l’azzurra. La belga, apparsa nervosa, con qualche lancio di racchetta, e anche non brillante fisicamente sotto il sole ben caldo che brillava oggi su Madrid, ha ceduto praticamente di schianto nel secondo e nel terzo set, vinti dall’italiana 6-1 6-0. Brava Sara, una piccola rivincita contro il tennis belga dopo le sconfitte con Mertens in Fed Cup e in Marocco, e un meritatissimo ingresso nel tabellone principale.

Sara Errani e Kirsten Flipkens – Madrid 2018

WTA AL VIA – Erano ben undici i singolari del primo turno femminile programmati in questo calda giornata madrilena, nel quale, durante le prime ore del pomeriggio, si sono raggiunti i 25 °. Lo status di Premier Mandatory permette del resto al Mutua Madrid Open -a differenza di quanto avviene a Roma con gli Internazionali femminili, torneo appartenente alla categoria inferiore per importanza, quella dei Premier 5 – di poter programmare nell’ordine di gioco del sabato del week-end inaugurale non solo le quali maschili e femminili (che qui partono il venerdì, altra differenza col torneo romano) ma anche diversi singolari del tabellone principale. In campo sono così scese oggi ben cinque top ten e complessive otto teste di serie, una delle ragioni per le quali questa giornata inauguarale della decima edizione del ricchissimo torneo femminile (sei milioni e oltre seicento mila dollari di montepremi) madrileno ha avuto una bella risposta di pubblico, affollatosi non solo nei campi laterali della Caja Magica per assistere agli allenamenti di Nadal, Djokovic e del Potro.

AVANZANO SVITO E KARO – Le prime top ten a scendere in campo in apertura del programma sul centrale intitolato a Manolo Santana, sono state Elina Svitolina, 4 WTA, e Caroline Garcia, 7 WTA. L’ucraina campionessa in carica degli Internazionali d’Italia ha sconfitto Alize Cornet, 34 WTA, contro la quale era due pari nei precedenti, col netto punteggio di 6-2 6-2 in 71 minuti di gioco. Qualche difficoltà in più ha invece incontrato la settima giocatrice al mondo per avere la meglio su Cibulkova, 33 WTA, che proprio qui nel 2016, quando perse solo in finale dalla Halep, aveva vinto l’unico dei quattro precedenti con Caroline. La transalpina, dopo aver vinto facilmente il primo set, si è trovata sotto di un break nel secondo parziale, prima di chiudere col punteggio di 6-1 7-5 in 1 ora e 40 minuti di gioco. Continua il difficile rientro nel circuito di Kuznetsova dopo l’operazione subita nell’ultima parte dell’anno scorso: ormai scesa al 28° posto del ranking, la russa, alla quarta eliminazione al primo turno nei cinque tornei giocati nel 2018, è stata battuta col punteggio di 6-4 6-2 da Petra Martic, 40 WTA. Sono scese in campo – a distanza di meno di una settimana dal match che le ha viste contrapposte – anche le finaliste del Premier di Stoccarda, Karolina Pliskova e Coco Vandeveghe. L’ex numero 1 del mondo affrontava Elena Vesnina, 43 WTA, avversaria già sconfitta dalla ceca nell’unico precedente. A fare da scenario all’incontro è stato l’Arantxa Sanchez,  secondo campo per capienza e importanza della Caja Magica, gremito in ogni ordine di posto, con tanta gente che coi nostri occhi abbiamo visto costretta ad aspettare per lunghi periodi del primo set prima di entrare e trovare un posto a sedere. Karolina ha faticato non poco nel primo set prima di prendere il largo sulla 32enne russa, mai in carriera vincitrice di titoli sulla terra. Una serie di giochi molto lunghi ed equilibrati, sino al 4 pari ha caratterizzato l’incontro, prima che la ceca prendesse il largo, chiudendo 6-4 6-2 in 1 ora e 26 minuti.

DASHA OK, COCO E OSTA KO – Uno dei primi turni più interessanti e dall’alto livello tecnico era quello che contrapponeva Vandeweghe, 13 WTA, a Kiki Mladenovic, 22 WTA e finalista a Madrid lo scorso anno, quando si arrese solo alla Halep. I precedenti facevano pensare a una partita equilibrata: la statunitense aveva vinto in quattro delle sei circostanze nelle quali si erano affrontate, ma la francese aveva vinto le ultime due, l’ultima delle quali appena due settimane fa in Fed Cup. Dopo un primo set piuttosto lottato, e vinto per 7-5, Kiki ha preso il largo, approfittando di un evidentissimo calo dell’avversaria, molto nervosa e incapace di reagire. Il 6-0 subìto nel secondo parziale dall’allieva di Pat Cash è pesante, e dovrà far riflettere sia la statunitense che il suo coach. Saranno parecchi anche i punti persi in classifica da CoCo, che l’anno scorso qui aveva raggiunto i quarti di finale. Nel pomeriggio ha compiuto il suo dovere anche Daria Kasatkina, 14° testa di serie del seeding e 15 WTA, che ha impiegato poco meno di due ore per avere la meglio, col punteggio di 7-5 7-6(6) su Quiang Wang, 65 WTA, una tennista, battuta due volte, ma che le ricordava anche una dolorosa eliminazione al primo turno degli US Open 2016. In chiusura di giornata brutta sconfitta per la campionessa in carica del Roland Garros Jelena Ostapenko. La quinta giocatrice del mondo cede abbastanza nettamente alla rumena Irina-Camelia Begu, numero 36 del ranking WTA. Due break a zero nel primo parziale e cinque complessivi nel secondo set (tre per Begu e due per Ostapenko tra il quarto e l’ottavo game) permetteno a Irina di chiudere con un doppio 6-3. Al secondo turno attende la vincente di Sharapova-Buzarnescu.

VENUS SALUTA MADRID  Il programma serale prevedeva il piatto forte del ritorno nel torneo, dopo tre anni, di Venus Williams: la numero 8 del mondo, alla quinta partecipazione al Mutua Madrid Open, affrontava la 22enne estone Anett Kontaveit, 29 WTA, sempre superata (senza perdere un set) nei due precedenti head to head. Venus, qui finalista nel 2010 (quando venne sconfitta da una sorprendente Rezai) ha in effetti attirato una buona cornice di pubblico anche sul Manolo Santana. Complici anche i prezzi molto popolari (al ground oggi si accedeva con 5 euro), nonostante fosse solo un primo turno e si giocasse ad orario di cena di un sabato baciato da una splendida temperatura primaverile, qualche migliaio di persone non ha perso l’occasione per assistere a un buon match. Un break per set ha portato per la prima volta un incontro tra le due al terzo e decisivo parziale. A seguito di una prima fase equilibrata, un esiziale doppio fallo di Venus, dopo 1 ora e 45 minuti, mandava sul 3 a 2 e servizio Kontaveit. L’estone non si lasciava sfuggire l’occasione e, complice un tracollo della sua avversaria, apparsa anche stanca, chiudeva la pratica e conquistava la prima vittoria in carriera contro una top ten.

Risultati:

Primo turno WTA

[4] E. Svitolina b. A. Cornet 6-2 6-2
P. Martic b. S. Kuznetsova 6-4 6-2
[7] C. Garcia b. D. Cibulkova 6-1 7-5
[WC] L. Arruabarrena b. [WC] M. Kostyuk 6-3 4-6 6-2
[6] Ka. Pliskova vs E. Vesnina 6-4 6-2
K. Bertens b. M. Sakkari 6-4 6-4
[11] J. Goerges b. T. Babos 6-2 6-4
[14] D. Kasatkina b. Q. Wang 7-5 7-6(6)
K. Mladenovic b. [12] C. Vandeweghe 7-5 6-0
A. Kontaveit b. [8] V. Williams 3-6 6-3 6-2
I.C. Begu b. [5] J. Ostapenko 6-3 6-3

Secondo turno qualificazioni WTA

[2] A. Sabalenka b. [WC] O. Danilovic 6-4 6-2
S. Soler-Espinosa b. [6] M. Barthel 6-2 2-0 rit.
[15] N. Vikhlyantseva b. [8] M. Linette 7-5 6-7(8) 7-6(2)
[1] D. Collins b. [14] J. Larsson 6-3 6-1
[16] A.K. Schmiedlova b. [ALT] B. Mattek-Sands 4-6 6-2 7-5
B. Pera b. [12] S. Vickery 6-4 6-4
S. Errani b. [9] K. Flipkens 5-7 6-1 6-0
[10] Kr. Pliskova b. [7] A. Bogdan 3-6 7-5 6-2

Primo turno qualificazioni ATP

[12] N. Kicker b. J. Zopp 6-4 7-6(4)
[6] F. Delbonis b. [ALT] M. Semmler 6-4 6-1
[4] P.H. Herbert b. R. Ramanathan 6-4 6-3
[8] E. Donskoy b. S. Travaglia 7-6(4) 6-2
[2] V. Troicki b. [ALT] P. Cachin 4-6 6-3 7-5
[13] M. Kukushkin b. N. Mahut 6-3 6-4
[11] D. Lajovic b. [WC] D. Gimeno-Traver 6-2 6-4
[1] T. Fritz vs [WC] b. A. Davidovich Fokina 3-6 6-4 6-4
[7] M. Copil b. I. Ivashka 6-4 3-6 6-3
[WC] J. Munar b. [9] D. Istomin 7-6(5) 6-0
[14] M. Youzhny b. M. Berrettini 4-6 6-3 6-2
[5] N. Basilashvili b. B. Fratangelo 4-6 3-2 rit.
[10] M. Basic b. [WC] N. Alvarez Varona 3-6 7-6(2) 6-2
[3] F. Mayer b. M. Granollers 7-6(1) 7-6(8)

Il tabellone maschile – Qualificazioni
Il tabellone femminile – Qualificazioni

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