Nadal superfavorito a Madrid. Sul rosso Rafa non perde da un anno (Marianantoni). Zverev fa il bis a Monaco. Madrid: Sharapova ok (ri.cr.). Rafa si prepara per Roma (Mancuso). Caruso, da Avola alle porte del paradiso (Cicero)

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Nadal superfavorito a Madrid. Sul rosso Rafa non perde da un anno (Marianantoni). Zverev fa il bis a Monaco. Madrid: Sharapova ok (ri.cr.). Rafa si prepara per Roma (Mancuso). Caruso, da Avola alle porte del paradiso (Cicero)

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Nadal superfavorito a Madrid. Sul rosso Rafa non perde da un anno (Marianantoni, Gazzetta.it)

Ci siamo, tra sei giorni inizia la 75ª edizione degli Internazionali d’Italia e come da recente tradizione è il Masters 1000 di Madrid a fare da apripista al più importante spettacolo tennistico nostrano. Tutti i big sono in gara nella capitale iberica ad eccezione di Roger Federer e Marin Cilic. Il super favorito è Rafael Nadal che non perde un set sulla terra da 12 mesi e precisamente dal match perso a Roma contro Dominic Thiem… [SEGUE]. A Madrid Nadal ha vinto 5 volte; la prima nel 2005 sul veloce indoor rimontando due set a Ivan Ljubicic, e poi 4 volte sulla terra: nel 2010 su Roger Federer, nel 2013 su Stanislas Wawrinka, nel 2014 su Kei Nishikori e lo scorso anno su Dominic Thiem. Negli ultimi 5 anni Nadal ha perso a Madrid solo contro il miglior Murray di sempre: nel 2015 in finale (6-3 6-2) e nel 2016 in semifinale (7-5 6-4). A meno di un mese dal suo 32° compleanno, Rafael Nadal è sempre il campione da battere sul rosso, come lo era esattamente 13 anni fa, al suo arrivo tra i grandi della terra. Solo una volta è riuscito a vincere in appena 2 mesi i tre Masters 1000 più il Roland Garros (era il 2010), ma mai con la ciliegina del titolo a Barcellona (nel 2010 saltò il torneo della capitale catalana)… [SEGUE]. E quest’anno Nadal punta al pokerissimo con Madrid che rappresenta la tappa numero 3 di questa infernale scommessa. Aprile, maggio e giugno sono da sempre i mesi su cui Nadal ha costruito la sua leggenda… [SEGUE]. 2 — I set necessari a Joao Sousa per battere Frances Tiafoe nella finale dell’Estoril: 6-4 6-4 lo score in favore del portoghese in un’1h19’. 3 — I titoli ATP vinti in carriera da Joao Sousa: Kuala Lumpur 2013 in finale su Julien Benneteau, Valencia 2015 in finale su Roberto Bautista Agut e ora Estoril. 8 — I tennisti ad aver vinto un titolo ATP 2018 in casa: Kyrgios a Brisbane, Pouille a Montpellier, Tiafoe a Delray Beach, Isner a Miami, Johnson a Houston, Nadal a Barcellona, Sousa all’Estoril e Zverev a Monaco. 2 — Le finali giocate nell’anno da Frances Tiafoe: a Delray Beach (vinta su Peter Gojowczyk) e questa persa all’Estoril. 6 — I game che Alexander Zverev ha lasciato a Philipp Kohlschreiber nella finale di Monaco di Baviera: 6-3 6-3 il punteggio per il giovane tedesco vittorioso in un’ora e 11 minuti. 7 — I tornei vinti in carriera da Zverev: San Pietroburgo 2016, Montpellier, Monaco, Roma, Washington e l’Open del Canada 2017, Monaco 2018. 3 — I tennisti ad aver vinto per 2 volte di fila a Monaco di Baviera: l’argentino Guillermo Perez Roldan nel 1987 e 1988, l’argentino Franco Squillari nel 1999 e 2000 e ora Alexander Zverev nel 2017 e 2018. 6 — Le finali giocate a Monaco di Baviera da Philipp Kohlschreiber: 3 quelle vinte (2007 su Youzhny, 2012 su Cilic e 2016 su Thiem) e 3 quelle perse (2013 contro Haas, 2015 contro Murray e 2018 contro Zverev). 2 — I set che ha impiegato Taro Daniel per battere Malek Jaziri nella finale di Istanbul: 7-6 6-4 lo score in favore del tennista giapponese che ha impiegato 2h22’ per portare a casa la finale. 0 — Le finali raggiunte in passato da Taro Daniel. Il suo miglior risultato prima della vittoria a Istanbul era stato il quarto di finale che aveva raggiunto a Vina del Mar nel 2014 (perso da Almagro) e all’Estoril 2017 (perso da Muller). 114 — Era la classifica prima di Istanbul di Taro Daniel che in passato è stato al massimo numero 85 del mondo (il 18 aprile 2016). Con questa vittoria migliora il proprio record salendo fino alla posizione numero 82. 0 — Le finali giocate in passato da Malek Jaziri. Il miglior risultato del tunisino, prima della finale di Istanbul, era stato la semifinale di Mosca 2012 (persa contro Seppi), di Winston-Salem 2015 (persa contro Anderson) e Dubai 2018 (persa contro Bautista-Agut). 3 — I set che ha impiegato Petra Kvitova per battere Mihaela Buzarnescu nella finale di Praga: 4-6 6-2 6-3, in 2h16’, il punteggio in favore della tennista ceca. 23 — I tornei WTA conquistati in carriera da Petra Kvitova che quest’anno è andata a segno a Doha, San Pietroburgo e Praga. 3 — I grandi tornei vinti in carriera dalla mancina ceca: Wimbleon 2011, Wimbledon 2014 e le Wta Finals del 2011. 2 — La posizione record raggiunta in carriera da Petra Kvitova il 31 ottobre 2011. Con la vittoria a Praga la ceca conferma la posizione numero 10 del ranking mondiale. 2 — I set necessari a Elise Mertens per superare Ajla Tomljanovic nella finale di Rabat: 6-2 7-6, in un’1h45’, lo score in favore della tennista belga. 4 — I tornei vinti in carriera da Elise Mertens: Hobart 2017, Hobart, Lugano e Rabat 2018. 8 — I top 10 in gara questa settimana a Madrid: gli unici assenti sono Roger Federer e Marin Cilic. 2 — Gli italiani in gara a Madrid: Fabio Fognini affronta al primo turno Leonardo Mayer, Paolo Lorenzi invece sfida Fernando Verdasco. 10 — Le top 10 in gara a Madrid: nessuna big è assente. La più forte non in gara è la tedesca Angelique Kerber, numero 11 del mondo. 1 — Le italiane in gara a Madrid: Sara Errani ha perso all’esordio contro l’australiana Ashleigh Barty.


Zverev fa il bis a Monaco. Madrid: Sharapova ok (ri.cr., Gazzetta dello Sport)

Profeta in patria. Come l’anno scorso, Sascha Zverev mette il turbo nella stagione sul rosso con una tonica vittoria casalinga: titolo confermato a Monaco di Baviera e fiducia in aumento esponenziale verso Madrid e soprattutto verso Roma, dove difenderà un altro titolo. Il settimo successo in carriera (a 21 anni…) del Next Gen tedesco matura nel derby con Kohlschreiber, già tre volte re di Monaco: il numero 34 del mondo era approdato in finale vincendo 36 game di servizio su 38 (il 95%), ma ha dovuto arrendersi al miglior ribattitore del torneo (42% di game conquistati in risposta). Sascha si ritrova 2-3 e 15-40 nel primo set, ma da lì inanella tre giochi fondamentali e alla fine i suoi quattro break scavano la differenza: «Sapevo di dover giocare al mio livello più alto per costruirmi la chance e ci sono riuscito»… [SEGUE]. Ora il mondo si sposta a Madrid, dove peraltro il tabellone femminile ha già mandato in campo le big. Tutto facile per Halep e Wozniacki, mentre la Errani dopo la qualificazioni si ferma subito contro la numero 18 del mondo Barty. Ma la notizia, incredibilmente, è legata al successo di Maria Sharapova sulla Buzarnescu, ancora imballata dalla finale appena persa a Praga: la russa, campionessa nella Caja Magica nel 2014, torna a vincere un match dopo gli Australian Open e dopo tre eliminazioni di fila al turno inaugurale (Doha, Indian Wells e Stoccarda). Quanto basta per caricarsi: «Mi piace essere la n.50 del mondo? No. Mi piace perdere tante partite? No. Per questo sono ancora qui a lottare». Mai sottovalutare la tigre.


Rafa si prepara per Roma (Angelo Mancuso, Messaggero Sport)

Giovedl scorso si è presentato con tanto di sciarpa bianca rossa e blu al collo al Wanda Metropolitano, lo stadio dell’Atletico Madrid che ha conquistato la finale di Europa League battendo per uno a zero l’Arsenal. Una presenza inattesa: Rafa Nadal è tifosissimo del Real e poche ore prima aveva concluso l’allenamento sui campi in terra del Mutua Madrid Open. Proprio il campione spagnolo è il favorito d’obbligo del quarto Masters 1000 della stagione, che precede di una settimana l’appuntamento degli Internazionali BNL d’Italia. Ovvio: è reduce dai successi di Montecarlo e Barcellona, sono 19 le vittorie consecutive e 46 i set senza cederne uno. L’ultimo ko risale a un anno fa contro Thiem al Foro Italico. Visto che non riesce a perdere neppure un set, ci si domanda se riuscirà nell’exploit di vincere tutti e 5 i grandi tornei sulla terra della primavera europea. Gli è capitato di aggiudicarsene 4, pure di restare imbattuto, ma non si è mai imposto a Montecarlo, Barcellona, Madrid, Roma e Roland Garros nello stesso stagione. Potrebbe farlo alle soglie dei 32 anni. I campi in terra di Madrid non gli sono particolarmente favorevoli: sono più rapidi del consueto perché si gioca in altura e Nadal potrebbe essere più vulnerabile che al Foro Italico o a Parigi. Non è un caso se nella capitale spagnola ha trionfato “solo” 5 volte contro gli 11 titoli di Montecarlo e Barcellona, i 10 del Roland Garros e i 7 di Roma. Tuttavia il divario evidenziato nelle scorse settimane con il resto della truppa è talmente ampio da renderlo inavvicinabile. Il maiorchino comincerà con il francese Monfils o un qualificato, poi nei quarti potrebbe trovare Thiem, contro il quale ha vinto la finale del 2017. In attesa del vero Djokovic (se mai lo rivedremo), che ha un esordio complicato contro il giapponese Nishikori recente finalista a Monte Carlo, del rientro di Murray e con Federer che si riposa in vista dell’erba, proprio l’austriaco sembra il rivale più credibile. Se non fosse che pure lui un paio di settimane fa ha raccolto la miseria di due game nel Principato. Sempre nella parte alta, quella di Nadal, c’è del Potro: l’argentino è però al primo torneo del 2018 sulla terra dopo un mese di stop. La metà bassa è presidiata dal tedesco Zverev, testa di serie numero 2, con in agguato il bulgaro Dimitrov (numero 5), il gigante statunitense Isner (numero 7, il suo servizio in altura può far male) e il belga Goffin (numero 8). C’è il potenziale derby al secondo turno tra Fabio Fognini (testa di serie numero 16) e Paolo Lorenzi, ma per arrivarci i due azzurri dovranno battere rispettivamente l’argentino Mayer e lo spagnolo Fernando Verdasco. A Madrid non c è Serena Williams, che invece giocherà a Roma. Torna Vika Azarenka: ha avuto l’autorizzazione a portare con sé in Europa il piccolo Leo, dopo che a inizio stagione il tribunale le aveva negato il permesso di lasciare la California dove risiede. La battaglia legale per la custodia del figlio con l’ex compagno Billy McKeague sta condizionando la carriera della bielorussa, un tempo vera rivale di Serena… [SEGUE].


Caruso, da Avola alle porte del paradiso (Alberto Cicero, La Sicilia)

Cos’è il paradiso per un tennista? Disputare il primo turno agli Internazionali d’Italia (era il 2016) contro un talento emergente come Nick Kyrgios sotto gli occhi di tutta la tua famiglia volata a Roma dalla “lontana” Avola per assistere al match del proprio rampollo? Oppure trovarsi letteralmente agli antipodi, in Australia (gennaio scorso), e superare le qualificazioni in un torneo dello Slam, approdare al main draw, lottare per ore e ore al primo turno e poi perdere al quinto set? Ma il paradiso è – nel mondo tennistico – un concetto necessariamente fluttuante. Oggi, magari, sono le qualificazioni al Foro Italico, poi in un torneo dello Slam e domani un successo in un torneo ATP. Dopodomani chissà… Salvo Caruso, 25 anni, da Avola. È il miglior prodotto tennistico della Sicilia orientale negli ultimi anni. La posizione attuale nel ranking non dice tantissimo: 218. È stato infatti 156° nell’agosto scorso. Ma negli ultimi due anni bussando insistentemente è riuscito a entrare in punta di piedi in paradiso. Ma non è bastato, sinora, per restarci un po’ più a lungo. Roma e Melbourne, sinora, i “magic moment’. Certo, col “bombardiere” Kyrgios, al Foro Italico, non c’era niente da fare, ma in Australia… «Sì, certo – dice Caruso – Venivo da due partite tirate. Magari se avessi avuto un giorno per riposare dopo le qualificazioni chissà. Con i se e con i ma, non si conclude niente. Tanto a quella partita col tunisino Jaziri non ci penso più. È stato un momento agrodolce: esordire nel tabellone di uno Slam ma perdere al quinto set, quindi con la certezza che potevo fare un altro passo in avanti. Comunque è andata così. Resta una bella esperienza ma bisogna sempre guardare avanti». Salvo adesso bussa nuovamente alle porte del paradiso. Gli Internazionali d’Italia sono sulla rampa di lancio. Prequalificazioni in corso sino a giovedì 10, poi le “quali” sabato e domenica, poi il main draw. Chissà… «Ora mi sento bene – continua l’avolese – Sto metabolizzando le sconfitte nei primi turni dei tornei sulla terra (Marrakech, Francavilla ed Estoril) e le prequalificazioni a Roma mi serviranno per carburare e trovare il ritmo giusto. Adesso l’esperienza c’è. Non sono né troppo vecchio né troppo giovane: credo di avere l’età giusta per dare il massimo e credo davvero che sia arrivato il momento giusto per farlo». Intanto tutti i riflettori sono puntati su un altro tennista siciliano, Marco Cecchinato che dopo il successo a Budapest e la vittoria su Fognini a Monaco è sulla cresta dell’onda: il suo… surf è la posizione 59 nel mondo. Ecco, quello, è un altro paradiso. «Con lui come con tutti gli altri giocatori italiani ho ottimi rapporti. Sono contento per il palermitano, sta raccogliendo ottimi risultati». Sì, ma Caruso va per la sua strada. Che da ieri passa di nuovo per Roma, Internazionali Bnl d’Italia, Foro Italico. Anche quello un paradiso, per tutti, non solo per i tennisti italiani. «Ho disputato quattro edizioni. In tre mi sono fermato alle qualificazioni, poi quella esperienza nel main draw. Negli anni Roma mi ha regalato molte emozioni. È un torneo particolare, che mi piace molto. Tutti, anche gli stranieri, dicono che è una location fra le migliori al mondo. Mi sono preparato credo al meglio, con tre ore di allenamenti di mattina e due di pomeriggio. Non voglio lasciare niente al caso»… [SEGUE].

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