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Internazionali di Roma: cosa va e cosa non va nell’organizzazione
Gli stand commerciali – più numerosi che in passato lamentano numeri in calo nei primi giorni e qualità dei locali non sempre all’altezza dei 23.000 euro richiesti. 90 auto Peugeot per portare avanti e indrè tutti i VIP con 90 autisti

Come al solito, noi di Ubitennis cerchiamo durante il torneo di tennis più importante che si svolge in Italia, gli Internazionali d’Italia di evidenziare sia le migliorie riscontrate rispetto agli anni precedenti sia le cose che invece palesemente non vanno e che si potrebbe organizzare meglio per far sì che questo torneo davvero sia al livello dei migliori Master Series (senza parlare di quinto Slam perchè …non siamo la federazione e ai vari Masters 1000 siamo stati). Ripartiamo da quanto segnalato nel 2017 e nel 2016 ed analizziamo cosa abbiamo riscontrato
STAND – ORGANIZZAZIONE ESTERNA
Quest’anno i vari stand previsti all’interno della struttura del Foro Italico hanno subito una modifica logistica. Nel senso che se prima erano tutti a ridosso del vialone principale, quest’anno sono suddivisi su due file differenti, un po’ più interni rispetto al vialone stesso. Secondo alcuni questo ha danneggiato i potenziali acquisti, secondo altri invece si è creato un vero e proprio quartiere commerciale che facilita di più il passaggio, nel senso che chi vuole fare acquisti va diretto dove sono gli stand. Abbiamo fatto un giro per i vari punti vendita chiedendo un loro parere sull’andamento di questa edizione sia da un punto di vista organizzativo che di numeri.
Molti hanno concordato su un apparente decremento degli spettatori rispetto all’anno scorso, soprattutto nei primi giorni. Colpa Poca gente nei viali, soprattutto da lunedì 14 a mercoledì 16, poi incremento progressivo di afflussi (e di conseguenza di affari). Le lamentele solite riguardano i servizi, pochi e non sempre in condizioni decenti. Ci riferisce una addetta ai lavori:”Per noi che lavoriamo qui e che abbiamo solo 5 minuti a disposizione per allontanarci e rientrare sul lavoro, arrivare ai bagni e trovare davanti 10 persone non è una situazione ideale. Non solo, a volte i bagni sono in condizioni disastrose e soprattutto per le esigenze di noi donne non è proprio il massimo”.
Voci discordanti invece per quanto riguarda altri aspetti organizzativi. C’è chi ha mostrato soddisfazione per lo stato dei propri stand, chi invece ne ha lamentato l’eccessivo costo (23.000 euro+IVA) e condizioni strutturali non all’altezza (mancanza wi-fi, infiltrazioni d’acqua in caso di pioggia, moquette interne che si sollevano e che comportano rattoppi improvvisati, luce che salta, ecc.). Voci univoche sul servizio di pulizia che almeno all’interno dei viali risulta effettuata con buona frequenza, c’è chi loda l’impegno dell’organizzazione che si mostra comunque solerte in caso di richieste di aiuto, chi invece ne lamenta la lentezza.
Da un punto di vista dell’andamento degli affari durante questa settimana, alcuni come i ragazzi della Head parlano di numeri non buoni ma specificano che “per noi però la presenza del punto vendita è soprattutto una vetrina in un appuntamento sportivo di rilevanza internazionale, se dovessimo pensare a recuperare i costi non potremmo essere soddisfatti”. Moderatamente soddisfatti invece i ragazzi della Diadora che erano anche contenti della posizione logistica del loro stand e del servizio organizzativo ricevuto. Molto soddisfatti i ragazzi dello stand Tacchini. Soddisfazione nello stand Babolat. Ma anche Yonex, Joma e Hydrogen (felice per gli exploit di Fognini) non si lamentano. Cisalfa raccoglie tante firme…quindi qualunque giocatore vinca…va bene.
Altro aspetto da rivedere è probabilmente quello della programmazione dei match sui vari campi. Ai più sembra mal sfruttata la Next Gen Arena con costi dei biglietti molto alti, sempre pochi spettatori presenti e tennisti che non sono contenti di andarci a giocare. Inoltre, ma qui ci sarebbe da capire quanto conta il ruolo delle televisioni, a volte la cattiva suddivisione degli incontri ha portato a nottate interminabili sul Centrale (Muguruza-Gavrilova è finita alle 2 di notte, Zverev-Goffin alle 1.30) quando forse si sarebbe potuto sfruttare meglio il Pietrangeli (ma qui è anche una questione di biglietti venduti, relativi prezzi e programmazione prevista).
Altro aspetto affrontato quello della sicurezza. Molta soddisfazione in generale espressa dai vari addetti ai lavori, opinioni contrastanti sull’accesso gratuito alla struttura previsto dalle 19.30 in poi. In molti ne hanno sottolineato la possibilità di avere un maggiore afflusso e di conseguenza la possibilità di poter effettuare più vendite, qualcuno ha invece obiettato (anche se non si registrano episodi in tal senso) che liberare l’afflusso dai controlli potrebbe portare all’interno dei viali persone poco affidabili che potrebbero mettere a segno rapine approfittando degli incassi della giornata dei vari punti vendita. Ma ripetiamo, ci sono sembrate voci solitarie rispetto a chi invece ne ha sottolineato gli aspetti positivi.
TRANSPORTATION PEUGEOT 90 macchine di vari modelli e 90 autisti suddivisi in 3 turni per coprire tutta la giornata e trasportare giocatori, dirigenti, vip. Ieri fra gli altri c’erano Fedez, Accorsi, Edoardo Leo, nei giorni scorsi Mancini, Bocelli, Totti con Ilary Blasi, Gigi Proietti, Marco Fassone direttore sportivo del Milan, i laziali Caceres e Luis Alberto, accanto alle vecchie glorie del tennis Ian Kodes, Manolo Santana, Ion Tiriac, Bebe Vio e Nanni Moretti.
In conclusione l’impressione è che qualche passo avanti sia stato fatto ma che si possa e si debba fare qualcosa in più per portare a livello organizzativo gli Internazionali allo stesso livello dei maggiori tornei del circuito.
SALA STAMPA
Avevamo segnalato nelle passate edizioni alcuni problemi organizzativi che in assoluto permangono, analizziamoli uno per uno:
1) Durante le conferenze dei giocatori c’è sempre un solo microfono e quando ci sono molti giornalisti l’addetto che deve portare il microfono prima ad uno e poi ad un altro è sempre costretto ad abbassarsi e quasi a piegarsi per non impallare fotografi e telecamere che stanno riprendendo il tutto;
2) Rimane davvero inconcepibile come al contrario degli altri tornei principali del circuito a Roma non venga riconosciuta una diaria giornaliera a tutti gli accreditati. Il punto ristoro c’è ma è a pagamento, mentre ad esempio a Wimbledon per esempio c’è un contributo di 35 sterline al giorno, a Miami 20 dollari al giorno, a Shanghai 80 yuan (la valuta locale), a Indian Wells 17 dollari al giorno, a Montecarlo bar gratuito per i giornalisti mentre nel ristorante con 20 euro puoi mangiare di tutto, a Bercy punto ristoro gratuito per i giornalisti, alle ATP FINALS due pasti gratuiti al giorno. Unica cosa alla quale si ha diritto gratuitamente qui a Roma è l’acqua;
3) Accessibilità servizi igienici. Solito punto dolente, se si arriva la mattina abbastanza presto (diciamo verso le 9.30 quando i match iniziano verso le 12) la pulizia deve essere ancora fatta, quindi niente carta per le mani, niente carta igienica, niente sapone, a stento puoi entrarci. Durante la giornata le cose migliorano nettamente, ma dopo le 22 non sempre c’è un ripasso. Crediamo si possa fare di più.
Citiamo però anche le cose positive. Quest’anno (forse memori delle disavventure in Coppa Davis dove ad un noto fotografo furono rubate importanti e costose attrezzature) sui piani della sala stampa ci sono molte signorine/ragazzi facenti parte dell’organizzazione che presenziano e che sorvegliano continuamente che sia tutto a posto, che ci siano solo accreditati, insomma che abbia accesso alla struttura solo chi è debitamente autorizzato. Non è una cosa da poco, oltretutto ne va rimarcato il sacrificio perché seppur divisi in due turni (fino al primo pomeriggio/oltre) seguono gli orari delle partite e quindi se la sera ci si trattiene fino all’1.30/2, loro rimangono con noi giornalisti.
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WTA Miami: Kvitova piega Alexandrova al terzo, trova Cirstea in semifinale
La ceca non aveva mai raggiunto il penultimo atto in Florida e lo giocherà da favorita contro la rumena

Dopo i ritardi causati dalla pioggia il tabellone femminile ha la sua seconda semifinale: Petra Kvitova ha battuto sul Centrale del Miami Open all’Hard Rock Stadium, Ekaterina Alexandrova dopo un match di grande tensione da parte di entrambe per la posta in palio. L’esperienza della ceca le vale un ruolo da favorità nella semifinale di venerdì contro Sorana Cirstea, pur reduce dallo scalpo prestigioso di Sabalenka. Si tratta della dodicesima stagione in cui la ceca raggiunge almeno una semifinale a livello di WTA 1000, un record da quando esiste la categoria
[15] P. Kvitova b. [18] E. Alexandrova 6-4 3-6 6-3
L’unico precedente (+ un walkover) tra le due giocatrici è ormai lontano 3 anni, pur dominato da Petra all’Australian Open 2020. Oggi le due ragazze sono molto più vicine in classifica e nel rendimento.
PRIMO SET – Primo game del match subito particolarmente lungo: Alexandrova sbaglia un dritto in diagonale e commette un doppio fallo, concede una palla break, ma la annulla con un meraviglioso rovescio lungolinea in controbalzo. La russa mette più volte la prima e riesce così a tenere il servizio. Kvitova ha altre due palle break per un altro doppio fallo della russa, ma la ceca sbaglia due dritti. La chance buona è la terza, con Alexandrova che concede ancora con il dritto. La tennista boema è solida con la battuta, meno la russa che rischia di lasciare ancora qualcosa per strada, ma tiene i successivi due turni. La ceca lascia andare i colpi avanti 5-3 in risposta, incide in un paio di casi con la risposta di dritto e la 28enne di Čeljabinsk commette un doppio fallo: è poi brava a risalire con un ace e uno splendido lungolinea di rovescio. Kvitova va a servire per il set e si conferma intoccabile, scagliando anche un ace di seconda e chiudendo il primo set per 6-4, tenendo la battuta a zero.
SECONDO SET – Alexandrova rischia già qualcosa all’inizio del secondo set con una risposta vincente di Kvitova, ma la numero 18 del mondo si salva aggrappandosi alla prima di servizio ai vantaggi. La due volte campionessa di Wimbledon concede per la prima volta palla break nel match con un doppio fallo, ma la annulla prontamente con una curva da sinistra al servizio e con un dritto debordante in lungolinea. L’attuale numero 12 del mondo concede un’altra palla break, annullata da un’altra prima vincente. Aumentano però gli errori per la ceca che commette un secondo doppio fallo nel quarto gioco, ma la russa sbaglia la risposta e Kvitova riesce ad uscire da un turno di servizio avendo annullato ben quattro palle break. Alla fine il break per la russa arriva con una splendida smorzata e una risposta in allungo stretta di rovescio, per salire al comando sul 4-2. La russa non concede più chance sul suo servizio, è fredda e chiude il secondo set con il punteggio di 6-3.
TERZO SET – Il terzo set, iniziato dopo una lunga pausa, fila via liscio come l’olio fino al 3 pari e come spesso accade è la seconda metà del set decisivo a condensare tutte le emozioni di un match così teso ed equilibrato. Kvitova annulla una delicata palla break nel settimo gioco ed esulta come se avesse vinto quando tiene il turno di servizio: di fatto lascia intendere che il turning point del match è appena passato. Sarà così sul serio, dopo il cambio di campo la tensione tradisce Alexandrova che commette due doppi falli gravissimi prima di cedere la battuta ai vantaggi. Sul 5-3 la russa è incredula quando un suo dritto in ginocchio esce di pochi millimetri e scaglia a terra la racchetta con rabbia. Anche Kvitova si concede un doppio fallo sul primo match point, ma il secondo è quello buono per centrare la semifinale e sfoderare il suo classico, bellissimo sorriso.
ATP
ATP Miami: Khachanov travolge uno spento Cerundolo
Francisco Cerundolo dura solo pochi game poi è un assolo di Khachanov. Nella sua quarta semifinale ‘1000’ sarà derby con Medvedev

Francisco Cerundolo lotta per pochi giochi poi, dal 3-2 nel primo set, sprofonda in un vortice di errori ed esitazioni, facendosi così travolgere da un Karen Khachanov solido, aggressivo ed estremamente efficace. Il russo chiude un match a senso unico con lo score di 6-3 6-2 in un’ora e 15 minuti, accedendo alla sua quarta semifinale in un torneo ‘1000’. Dall’altra parte della rete ci sarà un altro russo, Daniil Medvedev (vittorioso contro Eubanks), che sale a 27 vittorie stagionali (con sole 3 sconfitte).
[14] K. Khachanov b. [25] F. Cerundolo 6-3 6-2
Un avvio di match dagli scambi prolungati ed estenuanti quello tra Karen Khachanov (16 ATP) e Francisco Cerundolo (31 ATP). L’argentino cerca di ubriacare il russo con i suoi palleggi martellanti e, alla terza occasione di break, gli strappa la battuta portandosi sul 3-2 e servizio. Nonostante una buona resistenza da fondocampo, Karen non sempre riesce a fronteggiare il ritmo frenetico del tennis avversario. Tuttavia, il russo reagisce nel migliore dei modi, dimostrandosi sempre molto aggressivo e propositivo, tanto da infliggergli il controbreak e il sorpasso sul 4-3.
Da questo momento, l’argentino perde totalmente il controllo del proprio gioco, produce un tennis disordinato e disattento, subendo l’aggressività di Khachanov. Cerundolo continua a snocciolare errori mentre Karen realizza un rapido sprint di quattro giochi consecutivi, intascando il primo parziale 6-4 in 37 minuti.
Il secondo set è del tutto a senso unico. Continua il festival degli errori da parte dell’argentino, totalmente in confusione e, in men che non si dica, Karen prende il largo sul 4-1 per poi chiudere l’incontro 6-2 grazie al settimo ace. Si tratta per lui della quarta semifinale in un Masters 1000, la prima dall’Open del Canada del 2019. Nel penultino round affronterà il connazionale e amico Daniil Medvedev.
ATP
ATP Miami, Medvedev non brilla, ma è in semifinale: la favola Eubanks si esaurisce in due set
Il russo gioca un match pieno di imperfezioni e non continuo, ma basta per venire a capo dell’americano

[4] D. Medvedev b. [Q] C. Eubanks 6-3 7-5

Daniil Medvedev è in semifinale al Miami Open presented by Itaù: il russo ha qualche passaggio a vuoto all’interno del suo match, ma alla fine piega 6-3 7-5 la resistenza di Christopher Eubanks che esce ai quarti di finale in un torneo in cui è partito dalle qualificazioni. Per Medvedev la 27a vittoria stagionale e una candidatura sempre più forte per un posto in finale nella parte bassa del tabellone.
Inizio di partita ricco di errori da entrambe le parti: Medvedev disastroso soprattutto dalla parte del dritto soffre spesso il back di rovescio basso di Eubanks che interpreta il match venendo spesso avanti dietro al servizio per far pagare al russo la posizione arretrata in risposta. Lo statunitense si procura anche cinque palle break nel quarto gioco, ma non riesce a sfruttarle tra errori con la risposta di rovescio e prime vincenti del russo. Dopo cinque game arriva l’interruzione per pioggia in un momento più favorevole al padrone di casa. Al termine della pausa l’ex numero 1 del mondo torna più concreto e determinato in campo, si fa più aggressivo sulla seconda e ottiene il break sul 3-3 grazie anche ad un nastro vincente, oltre ad una percentuale di prime di Eubanks decisamente ridotta rispetto a inizio partita. Medvedev tira su un muro, non sbaglia più, ottiene un altro break per chiudere il primo set sul 6-3.
Il secondo set segue l’ordine dei servizi inizialmente senza troppi sussulti: l’attuale numero 5 del mondo sembra accontentarsi di fare il classico “compitino” e non si spreme più di tanto. Il break arriva sul 3-2, quando il numero 119 del mondo sbaglia un dritto comodo in uscita dal servizio e viene infilato un paio di volte nel tentativo di fare serve and volley. Eubanks però non si dà per vinto, azzecca due risposte d’anticipo con il dritto e prende sul tempo Medvedev in uscita dal servizio. Il russo sbaglia ancora qualcosa in ribattuta, tornando ad una posizione più arretrata e il tennista di Atlanta rientra sul 4-4. Il servizio torna ad essere dominante nella parte finale del set, entrambi trovano continuità e precisione con questo colpo. Nel dodicesimo gioco l’americano commette un paio di errori di fretta all’uscita dal servizio e concede così due match point, ma lo statunitense li annulla con due bellissimi guizzi a rete. Dalla parità arriva una risposta incredibile di Medvedev da quattro metri dal campo e un errore di Eubanks su un dritto facile da metà campo per mettere fine al secondo set con il punteggio di 7-5. Adesso il russo avrà uno tra Cerundolo e Khachanov in semifinale, per bissare la finale di Indian Wells.