Roland Garros: Fognini va veloce, Lorenzi travolto, Fabbiano c'è

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Roland Garros: Fognini va veloce, Lorenzi travolto, Fabbiano c’è

PARIGI – Troppo solido Anderson per Lorenzi che deve ancora ritrovare la sua forma migliore. Fabbiano chiude con Ebden nonostante un break di svantaggio nel quinto

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[PODCAST] Alla Conquista della Terra Ep 17 – Super-bole

da Parigi, i nostri inviati Ilvio Vidovich, Ruggero Canevazzi, Laura Guidobaldi e Antonio Garofalo

Si conclude il primo turno degli italiani al Roland Garros, con Fabio Fognini e Thomas Fabbiano che raggiungono Marco Cecchinato e Matteo Berrettini al secondo turno. Tra le ragazze ci resta solo Camila Giorgi. Un bilancio complessivo di cinque vittorie e sei sconfitte che può ritenersi soddisfacente e che poteva essere anche migliore se solo Deborah Chiesa avesse trasformato uno dei cinque match point avuti a disposizione contro Belinda Bencic. Qualche rimpianto anche per Francesca Schiavone, per il resto poco da recriminare per le nette sconfitte di Seppi e Lorenzi apparsi lontanissimi dalla migliore condizione e comunque opposti ad avversari molto superiori. Difficile chiedere di più a Simone Bolelli che ha lottato alla grande contro Rafa Nadal uscendo tra gli applausi, mentre Sara Errani pur giocando un buon primo set contro Cornet, ha ceduto a problemi fisici

FOGNINI DOMINA – Il numero uno azzurro conferma l’ottimo stato di forma apprezzato al Foro e porta a casa agevolmente il suo match di primo turno contro Pablo Andujar. Se Fabio sarà capace di mantenere questo livello, potrà davvero essere uno degli  outsiders più accreditati del torneo. “E’ il mio torneo preferito, sono contento di aver giocato di martedì perchè ho ancora qualche problemino fisico. Ma sono contento, sto giocando bene. In fondo a parte Thiem, solo io e Zverev abbiamo tolto un set a Rafa in questa stagione”.

Nessun problema per l’azzurro oggi, padrone del campo, solido e concentrato in un match che non ha mai avuto storia. Solo l’inizio del match vedeva entrambi i giocatori contratti e fallosi: dal 1-1 seguivano cinque break di fila costellati di errori, poi Fabio evitava il sesto salvando mirabilmente due palle break e riusciva a mantenere la calma quando andava a servire per il set e Andujar interrompeva il gioco per almeno tre minuti, dando di matto contro l’arbitro per una palla dubbia della quale non riusciva a trovare il segno. Incamerato il primo parziale, l’azzurro acquisiva fiducia e cominciava a manovrare abilmente con il rovescio in cross con il quale teneva lo spagnolo sempre più lontano dalla riga di fondo. Un paio di carezze di tocco nei pressi della rete e qualche splendida palla corta strappavano applausi al pubblico che gremiva il campo numero 7, uno dei due nuovi Court sorti tra il Lenglen e lo Chatrier – “Mi piace molto, si sente il pubblico molto vicino ai giocatori” dirà Fabio –  dal quale si udivano i boati del match nel quale l’amico e compagno di doppio di Fabio, Simone Bolelli dava del filo da torcere a Re Rafa. “Suggerimenti a Simone contro Rafa? Si, di sparargli! Scherzi a parte, sapevo che il Bole poteva giocarci alla pari, il tennis lo ha sempre avuto, mi spiace non abbia sfruttato le chance”. 

Barazzutti applaudiva soddisfatto, Binaghi transitava sereno, secondo e terzo set divenivano una formalità con Andujar, numero 128 del mondo (già 32 nel 2015, poi tanti infortuni prima del ritorno vincente a Marrakesh in aprile) sballottato da una parte all’altra del campo. Al secondo turno Fabio affronterà Dudi Sela  (1-1 gli head to head ma sul cemento) o Ymer (1-0 Fabio sul cemento), in ogni caso da favorito.

LORENZI KOPaolino Lorenzi non ripete la bella prestazione dell’anno scorso a New York con Kevin Anderson, match in cui il senese, nonostante la sconfitta e sotto di due set a zero, era riuscito a strappare il terzo parziale al sudafricano che poi accederà alla sua prima finale slam. Quell’incontro fu molto significativo anche per Paolo poiché fu il suo miglior risultato in un major. La terra di Parigi, invece, non gli è amica e, anche se sembra ritornare a galla nel terzo set, dopo essere stato travolto 6-1 6-2 nelle prime due frazioni, alla fine Paolo soccombe ancora alla solidità di Anderson. Il sudafricano, n. 7 del mondo (best ranking) accede così al secondo turno del French Open con lo score di 6-1 6-2 6-4 in 1 ora e 42 minuti. Una sconfitta netta per Paolo che però, ricordiamolo, viene da un periodo complicato a causa dell’infortunio al piede e non disputava un incontro dal torneo di Madrid. “Sono contento perché ho finito la partita da sano”  dirà infatti Paolo dopo il match, “è dal 20 gennaio che ho male al piede; ho giocato senza dolore solo a Montecarlo e poi ho dovuto saltare Roma e Ginevra”.

Estremamente solido al servizio il sudafricano che, sul 5-0 nel primo parziale, realizza il 100% dei punti con la prima per vincere poi il set 6-1 in 21 minuti. Stesso copione nel secondo, perso dal senese per 6-2. La monotonia del dominio di Kevin viene però bruscamente interrotta da un inaspettato break da parte dell’azzurro che lo sorprende salendo 2-0. A questo punto il match viene interrotto per la pioggia. Al momento della ripresa, l’ingresso in campo di Anderson viene accolto dai fischi poiché Kevin arriva in ritardo, dopo aver fatto aspettare Paolo per quasi un quarto d’ora. Pare che non avesse sentito l’annuncio della ripresa. Comunque, alla seconda palla break, Paolo allunga il distacco sul 3-0. Ora l’azzurro è molto più propositivo e aggressivo, osando sulle righe e sugli angoli. Kevin realizza a sua volta il controbreak e si avvicina sul 2-3. Paolo ha la possibilità di salire 4-2 ma è Anderson invece a pareggiare i conti sul 3-3. Niente da fare per Paolino che, alla fine, deve cedere all’avversario per 6-4 al terzo set. Ottimi i numeri del sudafricano: 18 ace, 89% di punti vinti con la prima, 49 vincenti a fronte dei 19 gratuiti e un totale di 97 punti vinti. Ora per Anderson ci sarà il vincente tra Bedene e Cuevas. Quando rivedremo Paolo in campo? “Spero di essere a Caltanissetta e poi andrò sull’erba ad Antalya e Wimbledon“.

FABBIANO NERVI SALDIThomas Fabbiano approda al secondo turno, rispettando il pronostico contro l’australiano Matthew Ebden, buon giocatore e avanti oltre 40 posizioni in classifica (n.115 contro n.73), ma non molto adatto alla terra. L’italiano però merita molti complimenti, perché in questi giorni tutti gli abbiamo sempre ripetuto che è stato molto fortunato ad aver trovato al primo turno un avversario abbordabile sul mattone tritato, così quando oggi si era ritrovato sotto 2-1 e servizio Ebden non era per nulla semplice restare attaccato al match contro un giocatore molto più solido dal fondo di quanto preventivato prima di ieri. “C’era più tensione del solito e il match ne ha risentito, ho avuto tanti alti e bassi ma alla fine l’ho portata a casa“, ha affermato soddisfatto l’azzurro. Sotto un cielo plumbeo con qualche goccia che continuava a scendere, il ventinovenne di Grottaglie ha messo in campo molti vincenti con entrambi i fondamentali, rislutando molto efficace coi topponi di dritto, spesso giocato quasi salendo sopra la palla per neutralizzare il servizio in kick del tennista nato nella sudafricana Durban. Il match interrotto ieri sera per pioggia (che in tarda serata ha cercato di ostacolare invano la nostra disperata ma fruttuosa corsa verso l’ottimo ristorante libanese di Porte d’Auteuil, tra i pochi tollerante con una truppa d’italiani affamati e chiassosi fino a mezzanotte – nella capitale francese i ristoranti non chiudono tardi come dovrebbero…) è ripreso oggi attorno alle 14, sotto un cielo plumbeo e con 22°C del tutto apprezzabili dopo le prime due giornate di caldo torrido.

Qualche goccia ha continuato a cadere, con intensità variabile, ma mai minacciando il proseguimento del gioco, che è andato avanti come se il match non si fosse mai interrotto, all’insegna del grande equilibrio con palle break in quasi tutti i game (anche se l’italiano ha precisato: “Ieri sera mi sono comportato come se il match fosse finito e dovessi prepararmi per uno nuovo oggi: massaggi e quant’altro”. Dal 2-1 Ebden Fabbiano ha chiuso 6-2, ma anche sul 4-2 e servizio l’australiano si è dimostrato durissimo a morire e Thomas ha dovuto lottare fino all’ultima palla, raccogliendo alla fine gli applausi dello sparuto pubblico, di coach Torresi e del trio Barazzutti-Binaghi-Piatti. “Già nella parte finale del 2017 ho fatto solo match ATP: si gioca per stare in questi tornei a costo di perdere molte più partite. Ora però dopo Parigi devo iniziare la mia stagione sull’erba, per cui farò i Challenger di Surbiton, Nottingham e Ilkley prima delle qualificazioni a Wimbledon. A questi livelli la cosa più difficile a questi livelli è la continuità, soprattutto mentale”. Molto interessante quanto dichiarato con estrema chiarezza da Thomas sul peso dei prize-money Slam per un giocatore che naviga tra il n.100 e il n.150: “Se in un anno faccio quattro primi turni Slam riesco tranquillamente a pagare tutte le spese per me e il mio staff e posso fare un’annata assolutamente tranquilla”.  Sfiderà Borna Coric, ma come diceva Rino Tommasi “si partirà da zero a zero“…

I risultati degli italiani:

[6] K. Anderson b. P. Lorenzi 6-1 6-2 6-4
T. Fabbiano b. M. Ebden 4-6 7-5 2-6 6-3 6-2
[18] F. Fognini b. P. Andujar 6-4 6-2 6-1
[1] R. Nadal b. [LL] S. Bolelli 6-4 6-3 7-6 (9)

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