Pagelle: l'erba di Re Roger è sempre più verde

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Pagelle: l’erba di Re Roger è sempre più verde

Torna l’erba e come d’incanto torna a vincere Roger Federer. Si rivedono Kyrgios e Tomic. Becker cerca scappatoie. I dubbi sul caso Errani

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Dopo mesi di terra all’improvviso fiorirono i prati e dal verde sbocciò tanto per cambiare Roger Federer (8). Si dirà, nulla di nuovo sotto al sole: vero ma ogni anno che passa è tutto più incredibile, tanto più se questo ragazzino che va per i trentasette è di nuovo il capo della classe, mentre il suo amichetto si gode il giusto riposo. Intanto Roger dimostra di non essere neppure scaramantico: i tre campioni di Stoccarda su erba – Nadal, Thiem e Pouille – hanno sempre perso al secondo turno a Wimbledon…

Si sa, l’erba è la superficie sulla quale si pensa meno e dunque non c’è molto da sorprendersi se sono tornati a vincere qualche partita due grandissimi pensatori dei nostri tempi, Bernard Tomic (6,5) e Nick Kyrgios (6,5). Il primo addirittura da qualificato si è spinto sino in semifinale, segno che probabilmente il portafoglio inizia a piangere, il secondo ha giocato una gran partita contro Sua Maestà, poi all’improvviso ha pensato bene di tirare due doppi falli di fila e alla fine si è arreso. Si è rivisto anche Milos Raonic (7) che dalle parti di Church Road può creare qualche grattacapo.

Lì dove gli out sono piccoli e non c’è molta possibilità di scappare indietro Richard Gasquet (8) è ritornato a volare, segno che il braccio sull’erbetta conta ancora qualcosa.
Quella superficie che – dopo la miglior stagione sulla terra in carriera – dovrebbe mettere le ali a Camila Giorgi (4,5) che invece si è impantanata in due tornei su due nei tabelloni di qualificazione: va bene che si esalta contro le top-10 ma sarà il caso di fare punti anche contro qualcuna di abbordabile.

Anche Andreas Seppi (5) non è partito alla grande sulla sua superficie preferita ma merita comunque un plauso (9) per avere pubblicamente deriso quei mentecatti scommettitori che ancora imperano sui social. Hanno vinto il loro torneo anche Barty (8) e  Krunic (8) per la gioia del nostro Ilvio Vidovich alla disperata ricerca di qualcosa da mettere affianco ai “Dintorni” visto che di Djokovic è rimasto poco o nulla.

Intanto Boris Becker (3) è riuscito ad ottenere un incarico diplomatico in Africa per strappare un’immunità e scappare dai suoi debiti: per uno abituato a tuffarsi e trionfare sui prati non deve essere facile ritrovarsi al verde ma se pecunia non olet, la vergogna puzza assai.

È stata infine la settimana nella quale il tennis italiano è tornato nuovamente agli onori della cronaca per vicende non proprio indimenticabili. Sara Errani è stata condannata dal Tas (2) ad altri otto mesi di squalifica per la nota vicenda doping che la riguarda. Lungi da noi entrare nuovamente nel merito di una vicenda così complessa, ma che un organo di giustizia ci metta tutto questo tempo per decidere è di per se allucinante. Se poi conclude affermando di credere all’assunzione involontaria della sostanza dopante ma rifila comunque una dura squalifica allora c’è qualcosa che non torna. La teoria del tortellino dopato non ci ha mai convinto ed evidentemente è parsa assai poco verosimile anche al Tas, ma delle due l’una: o è falsa e allora squalifica esemplare, o è vera e allora i due mesi bastano e avanzano.

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