Federer nervoso e vincente, Coric tra lui e "das 10" ad Halle

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Federer nervoso e vincente, Coric tra lui e “das 10” ad Halle

Roger lontano dal suo miglior tennis, ma basta per battere Kudla: andrà per il 99esimo titolo. Dopo una brutta caduta, Bautista lascia strada al croato dopo cinque giochi

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Con lo stesso punteggio del match vinto ieri contro Matthew Ebden, Roger Federer batte Denis Kudla in due set, pur avendo offerto la peggior prova della sua settimana ad Halle. Giocherà domani la sua 149esima finale in carriera, la dodicesima nel torneo tedesco, dove cercherà di conquistare il decimo titolo. La 20esima vittoria consecutiva su erba è anche la centesima partita vinta contro un giocatore statunitense. A proposito di “centesime”, lo svizzero domani proverà a mantenere vivo il sogno di conquistare il titolo numero 100 in carriera a Wimbledon e soprattutto giocherà per conservare la prima posizione nel ranking almeno fino al torneo londinese. Kudla torna a casa lasciandosi alle spalle una settimana di gran tennis: arrivava alla sua seconda semifinale in carriera senza aver perso set (nemmeno nelle quali). Dal ranking di 109 ATP con cui entrava nel torneo guadagnerà 26 posizioni e occuperà da lunedì l’83esima piazza.

Dopo le difficoltà delle due precedenti partite, stavolta lo svizzero parte col piede giusto, salendo subito sul 2-0, ma la costanza non è il cavallo di battaglia di questo Federer. Kudla, dopo aver perso appena il secondo turno di battuta del suo torneo, ne approfitta per entrare in partita col controbreak immediato. Il rovescio lungolinea dello statunitense crea parecchi problemi al numero uno del mondo, non sufficientemente rapido nello spostamento verso destra. Alla scarsa resistenza opposta alle offensive di Kudla, Federer aggiunge una sostanziosa dose di errori non forzati (anche pacchiani), che fanno mugugnare il Gerry Weber Stadion. Tuttavia mantiene buone percentuali alla battuta (88% dei punti con la prima a fine parziale), non correndo alcun rischio nei suoi turni. Il tie-break è un porto sicuro per lo svizzero ad Halle, come dimostrato nel match contro Ebden. Pigiando sull’acceleratore nel momento opportuno, il 20 volte campione Slam gioca sette punti impeccabili e si porta a casa il sedicesimo tie-break degli ultimi diciassette giocati nell’ATP 500 tedesco (l’ultimo a strappargli un gioco decisivo è stato Joao Sousa nel 2014).

Nel secondo set i nervi del buon Roger, piuttosto infastidito dai suoi errori, iniziano a scricchiolare. Dopo un punto spettacolare, perso per carenza di convinzione nei pressi della rete, lo svizzero scaglia in tribuna la pallina, prendendosi il meritato warning. Deve subito riprendere la calma che l’ha contraddistinto per tutta la carriera, per annullare due palle break nel quarto gioco a un propositivo Kudla. Lo statunitense continua a servire bene e a non avere problemi alla battuta e sul 4-3 impatta due vincenti che lo portano sullo 0-40. Federer, stavolta spalle al muro, tira fuori il meglio di sé, annulla le palle break e, pur con qualche singhiozzo ulteriore, agguanta il 4-4. La zampata del campione sembra dietro l’angolo e infatti sul 5-5 Roger gioca il miglior game in risposta della sua partita, piazzando un break che gli vale la vittoria in un’ora e 27 di gioco e la seconda finale consecutiva, dopo quella conquistata a Stoccarda.

Sarà Borna Coric a sfidare il campione elvetico nell’ultimo atto. Il giovane croato, primo del suo paese a raggiungere la finale in 26 edizioni del Gerry Weber Open, ha approfittato del ritiro dello sfortunatissimo Roberto Bautista Agut (t.d.s. 4) nella seconda semifinale. L’incontro è durato solo cinque giochi. Il giocatore spagnolo si era portato sul 15-40 nel quarto game, ma il servizio di Coric aveva sventato il pericolo. Borna sul vantaggio interno ha scagliato un dritto che ha preso in contropiede Bautista, che è scivolato appena dietro la zona più rovinata del prato del Gerry Weber Stadion. Di primo acchito è sembrata solamente una brutta caduta, anche perché l’iberico è riuscito comunque a tenere il servizio sul 2-2 senza particolari patemi. Subito dopo il medical time out, Bautista è però andato a stringere la mano al suo avversario: l’infortunio all’anca non gli avrebbe permesso di terminare l’incontro, una scelta corretta anche in vista dell’incombente Slam a SW19. Per Coric, che salirà almeno al numero 26 in classifica (nuovo best ranking), sarà la quarta finale in carriera, la prima da Marrakech 2017, quando vinse l’unico titolo che ha in bacheca.

Risultati:

[1] R. Federer b. [Q] D. Kudla 7-6(1) 7-5
B. Coric b. [4] R. Bautista Agut 2-3 rit.

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