Guida a Wimbledon femminile

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Guida a Wimbledon femminile

A Wimbledon vincerà una giocatrice che si è già affermata ai Championships o si imporrà un nome nuovo, come nel 2017 con Muguruza?

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Sta per cominciare una delle edizioni di Wimbledon più incerte degli ultimi anni. Tante le incognite, i dubbi, le domande. Dopo Wozniacki e Halep (Australia e Francia), avremo ancora una vincitrice al primo Slam? E dopo il successo al Roland Garros delle giocatrici degli anni ’90 riusciranno le tenniste più esperte a prendersi la rivincita a Londra? Facciamo un confronto di età delle semifinaliste a Parigi: Halep 26 anni, Stephens 25, Muguruza 24, Keys 23 anni. Sulla terra rossa, che richiede una condizione fisica quasi impeccabile, le più anziane hanno sofferto; ma sull’erba non è detto che debba finire allo stesso modo. Sull’erba le più esperte potrebbero trovare il terreno più adatto per rifarsi, visto che lo scambio dura mediamente meno, e forse si riesce a mascherare anche qualche acciacco fisico.

A Londra proveranno a tornare ai vertici Serena Williams (36 anni, 37 in settembre) l’anno scorso assente per maternità, Venus Williams (38 anni appena compiuti) finalista nel 2017, Maria Sharapova (31 anni) Nella schiera delle 30enni è entrata anche Angelique Kerber (finalista 2016) e ci si avvicina Rybarikova, semifinalista 2017 (compirà gli anni in ottobre).
Già dodici mesi fa abbiamo avuto in finale uno scontro generazionale, vinto dalla giovane Muguruza contro la più esperta Venus Williams (7-5, 6-0).

Nota a margine: riguardando il video della finale si nota quanto fossero precarie le condizioni del Centre Court dopo il clima molto caldo e secco del 2017, con la parte di campo attorno alla posizione di battuta letteralmente corrosa dalle due settimane di match.

Programma di gioco
Questo il calendario delle due settimane di torneo del singolare femminile, sempre che il cattivo tempo non rallenti il programma. Ricordo che due anni fa a causa delle continue piogge si dovette perfino giocare nella prima domenica del torneo, la cosiddetta “middle sunday” che la tradizione vuole senza partite.

Prima settimana
Lunedì 2 luglio (day 1): primo turno
Martedì 3 (day 2): primo turno

Mercoledì 4 (day 3): secondo turno
Giovedì 5 (day 4): secondo turno

Venerdì 6 (day 5): terzo turno
Sabato 7 (day 6): terzo turno

Domenica 8 (day 7): riposo

Seconda settimana
Lunedì 9 luglio (day 8): quarto turno (ottavi di finale)

Martedì 10 (day 9): quarti di finale

Giovedì 12 (day 11): semifinali

Sabato 14 (day 13): finale

Le prime sedici teste di serie
Una premessa indispensabile: nel momento in cui scrivo non sono ancora state rese note le teste di serie ufficiali; a Wimbledon potrebbero infatti decidere di assegnarne una a Serena Williams, indipendentemente dalla sua attuale classifica WTA che è oltre il 180mo posto. Infatti gli organizzatori si riservano margini di intervento rispetto alle classifiche ATP e WTA (anche se per le donne l’intervento non è sistematico come per gli uomini). È già accaduto per esempio nel 2011, quando proprio a Serena, rientrante dopo una lunga convalescenza (intervento al piede e successiva embolia) venne data la testa di serie numero 7 malgrado fosse in quel momento numero 25 del ranking; e a Venus, allora n°33 WTA, la testa di serie 25.

Rimane quindi un asterisco virtuale accanto alla lista delle prime 32, con Serena che potrebbe trovare posto, anche se non sappiamo in quale posizione. Ricordo che Serena Williams ha vinto a Wimbledon sette volte (2002, 2003, 2009, 2010, 2012, 2015, 2016) e sarà una delle cinque giocatrici al via (salvo forfait in extremis) ad avere già vinto il torneo. Le altre sono Venus Williams con cinque successi (2000, 2001, 2005, 2007, 2008), Petra Kvitova con due (2011, 2014), Maria Sharapova con uno (2004) come la campionessa in carica Garbiñe Muguruza (2017). In sostanza dovrebbero essere presenti tutte le vincitrici dei Championships degli anni duemila, a parte le due francesi, oggi ritirate, Mauresmo (vittoria nel 2006) e Bartoli (2013).

Prima di entrare nel dettaglio delle singole giocatrici, ecco una tabella che spero possa aiutare nella valutazione delle prime sedici in tabellone. È riportato quanto hanno vinto in carriera su tutte le superfici e quanto invece su erba. Questo valore è espresso in percentuale (partite vinte rispetto a tutte quelle disputate).  La differenza tra percentuale di vittorie in carriera e percentuale di vittorie su erba dovrebbe evidenziare se a Wimbledon vanno considerate più o meno forti rispetto al loro rendimento medio.

a pagina 2: Le prime otto teste di serie

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