Favola Mager a Milano: prima finale Challenger

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Favola Mager a Milano: prima finale Challenger

Prosegue la cavalcata dell’azzurro all’ASPRIA Tennis Cup – Trofeo BCS: il ligure lascia quattro giochi a Pedja Krstin. Finale contro il n.1 del tabellone Laslo Djere

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Per la quarta volta in tredici edizioni, l’ASPRIA Tennis Cup – Trofeo BCS (43.000€ + H, terra battuta) avrà un finalista italiano. Dopo Alessio Di Mauro, Filippo Volandri e Marco Cecchinato, è il turno di Gianluca Mager. Il sanremese – proveniente dalle qualificazioni – ha coronato una settimana da favola raggiungendo la prima finale Challenger in carriera. E pensare che, fino a pochi giorni fa, non aveva colto neanche una semifinale. Ma quello visto all’ASPRIA Harbour Club è un Mager inedito, ultra-competitivo. In sette partite ha ceduto un set al primo turno delle qualificazioni, poi è diventato inarrestabile. In semifinale ha superato Pedja Krstin (n.6 del draw), impedendo una finale tutta serba. Non c’è stata partita: sono bastati 56 minuti per sigillare un netto 6-3 6-1. Mager ha confermato le ottime sensazioni mostrate nei giorni scorsi, tenendo il campo con autorità e affidandosi a un tennis completo, buono in ogni zona del campo.

Ha preso le distanze già al quarto game e il punteggio avrebbe potuto essere ancora più netto, visto che ha avuto un paio di palle break sul 4-1. Nessun problema: ha chiuso con autorità al nono game e poi è scappato via in avvio di secondo. A chiudere definitivamente il match, una striscia di 14 punti consecutivi tra il 2-1 e il 5-1. Dopo l’ultimo dritto vincente non ha nemmeno esultato più di tanto, mandando soltanto un bacio verso il suo clan salvo poi concedersi a a foto e selfie di rito. Mager ha ceduto appena nove punti in otto turni di battuta: d’altra parte, può tirare la prima a oltre 200 km/h ed è particolarmente incisivo con il primo colpo dopo il servizio. Con questo risultato si assicura 51 punti ATP (48 per la finale più 3 per aver superato le qualificazioni) ed è già certo di assestarsi intorno al numero 298 ATP. In caso di vittoria, raggiungerebbe il suo best ranking. L’appuntamento è alle 16 (con diretta TV su SuperTennis, canale n.64 del digitale terrestre e 224 della numerazione di Sky) per l’affascinante sfida a un altro serbo, Laslo Djere. Tra i due non ci sono precedenti. Gianluca ha dalla sua la cabala: fino ad oggi, tutti gli italiani che sono arrivati in finale hanno poi finito col vincere il titolo.

LA PROFESSIONALITÀ DI LASLO DJERE – Mostrando un grande rispetto per il torneo e il pubblico, il n.1 del tabellone Laslo Djere è rimasto in campo per oltre due ore e mezza per battere Thiemo De Bakker in un match combattuto e giocato in condizioni durissime (c’erano circa 35 gradi), nonostante tra poche ore debba giocare il primo turno a Wimbledon. Il serbo (n.101 ATP) si è imposto 7-6 4-6 7-5 ed è stata una vittoria voluta e sofferta, perché il tennis pulito di De Bakker lo ha spesso messo in difficoltà. In particolare, sull’1-1 del terzo, ha cancellato una palla break grazie a un nastro benevolo. Si è salvato anche sul 3-3, ma è stato bravo a trovare lo spunto decisivo nel dodicesimo game. “Non so quale sia stata la chiave che mi ha permesso di vincere – ha detto Djere – è stata dura perché Thiemo ha servito molto bene. Nel terzo è stato fondamentale salvare i miei turni di servizio perché lui teneva ottime percentuali ed era difficile brekkarlo. Sono stato spesso avanti, 0-15, a volte anche 0-30, ma lui trovava sempre il modo per restare a galla. Per fortuna, ho continuato a spingere e sul 6-5 l’ho brekkato”. Quella contro Mager sarà la sua undicesima finale in un torneo Challenger. Per ora, ne ha perse nove su dieci (compresa quella di due anni fa a Milano contro Marco Cecchinato). Che abbia qualche problema con le finali? “Non so, in effetti non mi piace averne perse così tante ma non devo preoccuparmi di questo. Lo devo accettare e provare a giocare il match come ogni altro, senza pensare al punteggio e al fatto che sia una finale”.

Tra poche ore, il serbo si recherà a Londra per giocare nel tabellone principale di Wimbledon, in cui è atteso dal nostro Paolo Lorenzi. Eppure, ha scelto di giocare sulla terra battuta dell’ASPRIA Harbour Club e ha onorato l’impegno con grande professionalità. “Quando ho impostato la programmazione, avevo una classifica peggiore e dovevo difendere un po’ di punti – racconta Djere – ma dopo l’iscrizione a Milano ho raggiunto la finale a Prostejov. Non potevo saperlo in anticipo, e comunque se non fossi venuto a Milano avrei dovuto giocare le qualificazioni ad Antalya. Ho deciso di giocare un torneo Challenger perché dopo Wimbledon ho in programma di giocare 2-3 tornei ATP, preferisco la terra battuta e dunque mi sono presentato con l’obiettivo di vincere il torneo o arrivare almeno in finale. È stata una scelta difficile, ma l’ho fatto principalmente per i punti”. Decisione ineccepibile, ma sul campo può essere complicato restare concentrati quando sai che dopo 48 ore dovrai giocare sull’erba, in condizioni molto diverse. “Il calendario è molto intenso – conclude Djere – ci sono tanti tornei, una settimana ti trovi in un paese e quella dopo in un altro. Bisogna abituarsi e restare concentrati. Io ho cercato di pensare soltanto a questo e non a Wimbledon, a Lorenzi o a quello che succederà nei prossimi giorni. Qualsiasi cosa avrei fatto oggi, non sarebbe cambiato nulla. Può essere complicato concentrarsi, ma prima del torneo sapevo che sarebbe stata dura se fossi arrivato alle fasi finali. Ero comunque preparato”. Lo ha dimostrato.

DOPPIO: TITOLO A OCLEPPO-VAVASSORI

L’esultanza di Ocleppo e Vavassori – Campioni nel torneo di doppio all’ASPRIA Tennis Cup – Trofeo BCS (foto Francesco Peluso)

Il torneo di doppio ha regalato un successo all’Italia. Vincendo la terza partita su quattro in rimonta, Andrea Vavassori e Julian Ocleppo hanno intascato il loro secondo Challenger dopo quello di un paio di mesi fa a Francavilla. In una finale combattuta, chiusa solo al ventesimo punto del super tie-break, hanno superato i sudamericani Fernando Romboli e Gonzalo Escobar col punteggio di 4-6 6-1 11-9. Una bella soddisfazione per due giovani (rispettivamente classe 1995 e 1997) che in un futuro neanche troppo lontano potrebbero tornare utili all’Italia, anche in Coppa Davis. Dopo la premiazione, i due sono stati omaggiati di una bottiglia di Ribolla Gialla offerta da Fantinel, uno degli sponsor del torneo. Potrà godersi un brindisi anche il vincitore della prova di singolare: come detto, l’appuntamento è alle ore 16 e l’ingresso presso l’ASPRIA Harbour Club costerà 12 euro.

Ufficio Stampa ASPRIA Tennis Cup – Trofeo BCS

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