Serena torna a vincere a Wimbledon, Stephens prima sorpresa

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Serena torna a vincere a Wimbledon, Stephens prima sorpresa

Dalla finale del Roland Garros al primo turno di Londra: Sloane raccoglie 4 giochi contro Vekic. KO anche Svitolina e Vandeweghe. Avanzano le sorelle più famose del tennis

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DA PARIGI A LONDRA, LA MUSICA CAMBIA PER SLOANE – Prima grande sorpresa a Wimbledon con la statunitense Stephens, numero 4 WTA, che perde malamente dalla ventiduenne croata Vekic (numero 55) che dimostra buone attitudini erbivore dopo la vittoria nel torneo di Nottingham dello scorso anno e la semifinale nello stesso torneo poche settimane fa. Partono entrambe nervose ma Stephens insiste nel giocare sulla linea di fondo, adottando la stessa tattica terraiola che l’ha portata in finale al Roland Garros tre settimane fa, poco adatta ai campi veloci britannici. La giornata è ventosa e la statunitense sembra infastidita da ogni piccolo dettaglio, anche se l’unico vero fastidio è la maggiore solidità della croata che raggiunge per la terza volta il secondo turno a Wimbledon. Stephens dimostra ancora una volta che nei tornei dello Slam alterna prestazioni eccellenti a banali sconfitte: battuta a Wimbledon al primo turno lo scorso anno (al rientro dopo l’infortunio), ha poi vinto a sorpresa gli US Open 2017 per perdersi infine in otto sconfitte consecutive. Questa battuta d’arresto si aggiunge a quella al primo turno dell’Australian Open di gennaio (per conto della cinese Zhang) ma si intervalla con la finale di Parigi. Sloane deve cambiare qualcosa mentalmente in vista della stagione americana nella quale deve difendere molti punti: le semifinali a Toronto e Cincinnati e soprattutto la vittoria nel suo primo Slam. Vekic, nell’intervista a fine match, confida di avere sperato in questa vittoria dopo la sconfitta subita da Venus Williams nel 2016 e da Konta nel 2017 (10-8 al terzo set): “Ho giocato tutti i tornei preparatori prima di Wimbledon. L’erba è la mia superficie ma preferisco non guardare al tabellone e pensare partita per partita“.

IL RITORNO OPACO DI SERENA – 724 giorni dopo l’ultima vittoria a Wimbledon, al termine di una partita di tennis dalle fortissime venature melodrammatiche, Serena Williams ha staccato il pass per il secondo turno, eliminando la mancina olandese Arantxa Rus. Un’avversaria, quest’ultima, che non è sembrata capire fino in fondo il senso dell’opportunità capitatale, su un campo importante, contro la regina al 30% circa delle sue possibilità. L’ha sfangata al sesto match point, Serena: un po’ perché la velocità di crociera anche in condizioni precarie basta a intimidire la quasi totalità delle avversarie; un po’ perché le avversarie stesse, come anticipato, un po’ entrano in campo già battute, ma lo specchio del match ha restituito per lunghi tratti un’immagine della sette volte campionessa poco rassicurante. Molto impacciata negli spostamenti, spesso lontana dalla palla e inquietante nella gestione dei colpi di volo, Serena si è fatta rimangiare un break precocemente conquistato dando il là a un primo parziale agevolmente governato dai servizi, per poi evitare un sempre più probabile tie break approfittando delle indecisioni altrui nel dodicesimo gioco (clamoroso il dritto a campo apertissimo sparato fuori da Rus sul set point).

Portata a casa tra urla ampiamente sproporzionate all’importanza dell’evento la prima frazione, la Williams giovane ha deciso di prendersi rischi notevoli nella seconda. Il precario equilibrio psicologico ha concorso al temporaneo precipitare degli eventi: dopo una chiamata contestata del giudice di linea, Serena ha perso la trebisonda insieme a tre giochi consecutivi sprofondando sull’uno a tre, per cambiare registro nel momento opportuno con servizio e dritto incrociato, colpi a cui vanno iscritti i maggiori meriti nella produzione del parziale di cinque giochi consecutivi che ha chiuso la contesa. Rus ha provato a prolungare il copione dello psicodramma giocando da Serena i match point avversi e annullandone cinque, ma non ha potuto evitare l’ottantasettesima vittoria di Williams su questi prati. Il secondo turno, contro la qualificata Tomova, sembra comunque agevole solo sulla carta, vista l’opaca prova offerta oggi.

QUALCHE SUSSULTO PER VENUS, STRADA LISCIA PER KEYS E VIKA – Due vittorie all’esordio per le statunitensi Madison Keys e Venus Williams, entrambe al loro primo torneo stagionale sull’erba. La finalista della passata edizione, oggi davvero reattiva in risposta, non lo è stata affatto al servizio e con i suoi doppi falli si è complicata la vita perdendo il primo set al tie-break (dove ne ha commessi due dei nove totali) contro Johanna Larsson. Tuttavia la svedese, nonostante fosse più brillante sul piano del gioco, non ha retto la pressione, e vittima del nervosismo si è lasciata presto andare. Una Venus non convincente ma come sempre grintosa sfiderà adesso Dulgheru. La testa di serie numero 10 Keys, al primo match sotto la guida del coach australiano David Taylor (separatosi da Ostapenko dopo appena cinque mesi) vince con una prestazione a dir poco convincente e va dritta al sodo non concedendo nulla ad Ajla Tomljanovic, che per la terza volta in carriera perde al primo turno di Wimbledon. Senza problemi anche una concentratissima Azarenka, che supera in un match inedito la numero 110 del mondo Ekaterina Alexandrova. La 23enne russa, con i suoi colpi estremamente piatti, è riuscita a non dare punti di riferimento a Vika rendendole la vita difficile per un intero set, ma una volta perso il primo parziale al tiebreak non ha più saputo ritrovarsi. Per la numero 87 del mondo adesso c’è lo scoglio Karolina Pliskova.

DA CARO A KARO – Non male davvero, la stagione disputata sinora sui prati da Caroline Wozniacki. Vinto la settimana scorsa a Eastbourne il secondo titolo verde in carriera, la numero due della classifica mondiale ha potuto godere di un esordio soft a Church Road, dove ha passeggiato sulle disgrazie di una corrucciatissima Varvara Lepchenko. Scesa sino alla novantasettesima posizione del ranking, la mancina nata a Tashkent è finita nel tritacarne sin dal primo scambio, travolta in modo ancor più accentuato ogniqualvolta il panico le suggerisse di alzare il ritmo. Impotente di fronte al pregiato muro dall’altra parte della rete, la povera Varvara ha finito per sbagliare l’impensabile e, cosa più grave al cospetto di Caro la maratoneta, per coprire una distanza quasi doppia rispetto a quella percorsa della rivale: cattivo segno, sempre che ce ne sia stato qualcuno buono. Pratica risolta in meno di un’ora per la seconda favorita in gara: il tempo risparmiato, nel corso di uno Slam, vale oro, soprattutto quando il secondo turno già riserva una sfida da insonnia a Ekaterina Makarova. Procedendo nell’analisi delle favorite all’esordio, da Caro a Karo il passo non è breve, ma quantificabile, a livello temporale, in un’ora e dici minuti di sofferenza. Se Wozniacki ha sbrigato la pratica in appena 59 minuti, a Pliskova sono servite oltre due ore per aver ragione della wild card di casa Hariet Dart. La giocatrice britannica, che giusto la scorsa settimana aveva vinto la prima partita in carriera contro una top 100, battendo proprio la gemella mancina della star affrontata oggi, non si è smarrita dopo aver perso un equilibratissimo primo set al tie break, e anzi ha impartito una dura lezione alla sconcertante favorita nel secondo. La famosa “differenza di valori in campo”, sommata a qualche problema fisico generato da una caduta bruttarella occorso ad Harriet, è stata causa di un parziale decisivo piuttosto tranquillo per Pliskova, la quale tuttavia non potrà permettersi altre prestazioni simili, se vorrà finalmente fare strada a Wimbledon.

TESTE DI SERIE KO – In giornata, oltre alla Stephens divelta e Sevastova battuta dalla nostra Giorgihanno dovuto lasciare Church Road altre quattro teste di serie. L’ultima ad andarsene a testa bassa è stata la sesta favorita del seeding, Elina Svitolina, all’ennesima delusione a livello Slam. Una sconfitta sorprendente ma nemmeno troppo, visto che l’avversaria di oggi, la numero 57 del mondo Tatjana Maria, arrivava a Wimbledon dopo aver conquistato il primo titolo della sua carriera sull’erba di Maiorca, che i precedenti erano in perfetta parità (due vittorie a testa) e che l’ucraina ai Championships non era mai andata oltre il quarto turno raggiunto lo scorso anno (in sei partecipazioni, cinque vittorie complessive per Elina). Al prossimo turno Maria sfiderà Kristina Mladenovic, che ha battuto Schmiedlova in rimonta. Costretta a salutare Londra anche la testa di serie numero 16 e due volte quarto-finalista a Wimbledon CoCo Vandeweghe, superata in un match maratona concluso solo al 14esimo gioco del terzo set e dopo tre ore di lotta, dalla numero 42 del ranking WTA Katerina Siniakova (sconfitta nell’unico precedente giocato lo scorso anno in Fed Cup). Al prossimo turno sfida con la wild card Ons Jabeur. Un po’ meno illustri le altre due eliminazioni, sebbene lo storico erbivoro di Magdalena Rybarikova autorizzasse previsioni molto diverse: addirittura semifinalista lo scorso anno e in grado di produrre un tennis estremamente efficace sui prati, la slovacca è stata cacciata in due da Sorana Cirstea. Sorpresona, al limite anche un po’ sottovalutata, considerato lo score di 18 vittorie e due sconfitte messo assieme da Magda sul verde nel 2017. Meno eclatante l’eliminazione patita da Shuai Zhang, trentunesima testa di serie al via: la cinese ha perso in tre dalla rediviva Andrea Petkovic, quest’ultima capace di vincere nel 2018 appena quattro partite nel tour maggiore.

hanno collaborato Stefano Ancilli, Emmanuel Marian e Paolo Di Lorito

Risultati:

[2] C. Wozniacki b. V. Lepchenko 6-0 6-3
D. Vekic b. [4] S. Stephens 6-1 6-3
[25] S. Williams b. A. Rus 7-5 6-3
[9] V. Williams b. J. Larsson 6-7(3) 6-2 6-1
T. Maria b. [6] E. Svitolina 7-6(3) 4-6 6-1
[10] M. Keys b. A. Tomljanovic 6-4 6-2
K. Siniakova b. [16] C. Vandeweghe 6-7(3) 6-3 8-6
[7] Ka. Pliskova b. [WC] H. Dart 7-6(2) 2-6 6-1
[23] B. Strycova b. S. Kuznetsova 7-6(6) 7-5
V. Azarenka b. E. Alexandrova 7-6(4) 6-3
[13] J. Goerges b. M. Puig 6-4 7-6(7)
[Q] E. Rodina b. [Q] A. Lottner 3-6 7-5 6-4
[Q] V. Tomova b. [WC] T. Smitkova 7-6(3) 6-1
L. Kumkhum b. B. Pera 4-6 6-2 6-3
L. Tsurenko b. T. Babos 7-5 6-2
[Q] A. Dulgheru b. Kr. Pliskova 6-4 1-6 6-2
E. Makarova b. P. Martic 7-6(0) 2-6 6-3
M. Brengle b. A. Krunic 2-6 6-3 6-3
[WC] O. Jabeur b. V. Golubic 2-6 6-3 6-3
Y. Wickmayer b. [Q] M. Barthel 7-5 6-4
C. Giorgi b. [21] A. Sevastova 6-1 2-6 6-4
A. Blinkova b. Y. Wang 6-7(4) 6-4 6-4
S. Cirstea b. [19] M. Rybarikova 7-5 6-3
[20] K. Bertens b. [Q] B. Stefkova 6-3 6-2
[WC] K. Swan b. I.C. Begu 6-2 6-2
R. Peterson b. V. Kuzmova 7-6(3) 7-6(9)
K. Mladenovic b. A.K. Schmiedlova 5-7 6-2 6-2
[29] M. Buzarnescu b. A. Sabalenka 6-7(3) 6-1 6-4
A. Petkovic b. [31] S. Zhang 6-4 4-6 6-2
L. Safarova b. K. Bondarenko 6-4 6-4
[32] A. Radwanska b. [Q] E.G. Ruse 6-3 4-6 7-5
V. Lapko vs C. McHale 5-7 7-5 3-2 sospesa

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