Kvitova ammette la crisi di nervi. Sharapova: "KO utile a migliorare"

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Kvitova ammette la crisi di nervi. Sharapova: “KO utile a migliorare”

Per Petra gli Slam stanno diventando un problema. “Ci arrivo con troppa pressione ma la partita più importante l’ho già vinta”. Masha ha risentito del passaggio dalla terra all’erba

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L’analisi sulla caduta delle regine ha toccato l’aspetto psicologico, prima di considerazioni tecniche o sulla condizione. Petra Kvitova, arrivata a Wimbledon da favorita, ha ammesso la sua crisi di nervi con una lucidità che probabilmente la aiuterà a risollevarsi presto.

SLAM, NUOVA OSSESSIONE – “Ho lottato molto con me stessa, il più grande avversario che mi sono trovata di fronte. Forse sono arrivata troppo carica – le sue parole – desiderosa di un successo Slam. A questo punto non ne giocherò più nei prossimi anni (sorride). In realtà negli anni scorsi mi capitava di rendere meglio nei Major arrivandoci più spensierata, adesso, quando paradossalmente ci tengo di più, accade il contrario. Qui a Wimbledon ancora peggio, perché le aspettative sono maggiori sapendo di poter giocare bene sull’erba. Prometto di essere paziente e di riprovarci ancora”. Chiaramente, l’avversaria si è espressa su standard superiori rispetto alle attese. “Di Sasnovich mi ha sorpreso la sua capacità di giocare su questa superficie – l’analisi della ceca – corre molto, ha un buon rovescio e con le smorzate mi ha messo in difficoltà. La partita è anche stata condizionata dal vento. Penso che i primi tre turni, psicologicamente, siano i più difficili per chi negli Slam arriva da favorito. Ora un po’ di riposo, perché ho tanto tennis nelle gambe in questo avvio di stagione, poi penserò al cemento americano. Ma io ho vinto comunque la partita più importante – conclude, facendo riferimento al ritorno nel circuito dopo l’aggressione – ecco perché sto sorridendo”.

MOTIVAZIONI – Meno profonda, come ci si poteva attendere, la disamina di Maria Sharapova dopo l’inatteso scivolone al cospetto della qualificata Diatchenko. “Fisicamente ci sono arrivata bene, mi sarebbe piaciuto esserci a Birmingham. Ma sentivo di aver commesso l’errore di giocare troppo, ho dovuto tutelare la mia salute”, è la risposta a chi le ha contestato la preparazione ai Championships. Poi il focus sul match: “Della mia avversaria posso dire che se l’è giocata mettendo in campo il tutto per tutto, massimizzando i rischi in attacco, ha provato a vincere e devo ammettere di essere stata troppo sulla difensiva. Non mi pesa non aver raggiunto grandi risultati a livello Slam dal mio rientro dopo la squalifica. Guardo ai progressi e negli ultimi mesi ce ne sono stati molti. Con il passare degli anni ho sofferto progressivamente di più il passaggio dalla terra all’erba, ma credo non sia solo un mio problema”. Dalla selva di domande sull’età che avanza e mette in discussione la voglia di andare avanti, Masha ne esce così: “Andare ko al primo turno in tornei così importanti rischia di far vacillare le motivazioni (sorriso, anche qui), ma analizzerò gli errori imparando da cosa è andato storto. Non sono momenti piacevoli, ma sono quelli utili a migliorare”.

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