Nadal dopo la battaglia: "Avrei preferito non giocare per cinque ore"

Interviste

Nadal dopo la battaglia: “Avrei preferito non giocare per cinque ore”

“Dopo aver perso il secondo set ero preoccupato”, ha ammesso Rafa. Tutto l’orgoglio di Delpo: “A fare la differenza sono stati tre o quattro punti, ma Rafa è straordinario”

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Andy Murray, suo malgrado in tribuna, ha definito il quinto set di Nadal-del Potro “il più bel set di tennis a cui abbia mai assistito dal vivo”. L’abbraccio tra i due è destinato a diventare la foto copertina di Wimbledon 2018 e ha aperto il campo alle parole. Anche nell’analisi a caldo del match, il livello è rimasto molto alto.

Juan Martin del Potro – Wimbledon 2018 (foto Art Seitz c2018)

TROPPO RAFA – “Giocare per cinque ore a questi livelli contro il numero uno del mondo e perdere – racconta del Potro – certamente non fa piacere. Ma Rafa ha meritato, ancora una volta. Smaltita la delusione, tra due o tre giorni, potrò essere davvero soddisfatto del mio torneo. E poi abbiamo offerto un grande spettacolo al pubblico, che lo meritava“. Serenità, certo. Ma non può scivolare – verbo non casuale – del tutto addosso un ko che arriva dal vantaggio di due set a uno. Del Potro ha perso più volte l’equilibrio, in campo. “Con il calare del sole, l’umidità sull’erba può provocare questo effetto. Ma giocando contro Nadal bisogna sempre rimanere sul pezzo, lui non molla di un centimetro anche quando è sotto. Penso che a fare la differenza complessivamente, fino alla fine, siano stati tre o quattro punti. Ha saputo cogliere le occasioni, specie quando è riuscito a strapparmi il servizio. L’unico modo per provare a far male a Nadal è cercare sempre i vincenti e l’ho fatto, salvo poi sbagliare qualcosa col dritto. Rafa ha un livello di gioco fantastico e merita di vincere ancora, a me tocca continuare a lavorare sodo per provare a batterlo la prossima volta“.

La buonissima stagione dell’argentino si proietta adesso sul cemento americano, lì dove potrebbe dare il meglio: “Sapete quanto mi piaccia giocare agli US Open, spero di potermi esprimere ad alto livello. In realtà sono molto soddisfatto – conclude – per aver fatto vedere buone cose su tutte le superfici“.

Rafael Nadal e Juan Martin del Potro – Wimbledon 2018 (foto via Twitter, @Wimbledon)

LA RIMONTA – Del Potro due set avanti, dicevamo. Ed è a quel punto che Nadal ha dovuto lottare per rimanere agganciato alla partita. “Certo, ero preoccupato dopo aver perso il secondo set da un vantaggio di 6-3 nel tie break – racconta -, ho commesso degli errori, ma poi la partita è cambiata. Nel quarto e nel quinto set ho alzato leggermente il livello, ma è giusto dire che anche delPo nel parziale decisivo ha fatto vedere cose straordinarie. Quando entra in trance agonistica, ha un dritto spettacolare davvero difficile da fermare“. Se si vuol trovare una chiave tattica in un duello che è andato ben oltre, non si può trascurare l’efficacia della palla corta a cui Nadal ha spesso fatto ricorso: “Per cambiare l’inerzia del punto, contro chi colpisce così forte, è una buona strategia. L’ho utilizzata molto anche al Roland Garros. Poi qui sull’erba ha senso provarci, perché il secondo rimbalzo arriva prima che su altre superfici“.

Rafa Nadal – Wimbledon 2018 (foto via Twitter, @Wimbledon)

VERSO NOLEL’incrocio numero 52 della storia tra Nadal e Djokovic (Nole conduce 26 a 25) è introdotto adesso da un ampio carico di aspettative. “Avrei preferito arrivarci non giocando per cinque ore – ammette lucidamente Nadal -, ma a questo punto del torneo bisogna farsi trovare pronti. Ho visto le partite di Nole, sta giocando bene, resta uno dei giocatori più complicati da affrontare, per le sue caratteristiche. So già di non poter vincere contro di lui, se non giocando molto bene. Ma sono anche fiducioso: rientrato dall’infortunio ho perso una sola partita (contro Thiem a Madrid, ndr), tutto mi sembra procedere al meglio“.

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