Ancora un tennista argentino coinvolto nel match-fixing

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Ancora un tennista argentino coinvolto nel match-fixing

Dopo i casi di Nicolas Kicker e Federico Coria, stavolta è il pressoché sconosciuto Patricio Heras ad essere ritenuto colpevole di aver combinato un incontro

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La reputazione del tennis argentino viene ancora macchiata da un caso di match-fixing. Giusto un paio di mesi fa, la Tennis Integrity Unity (TIU), l’agenzia indipendente che vigilia sulla trasparenza nei tornei professionistici, aveva colto in flagrante il neo Top 100 Nicolas Kicker e Federico Coria, fratello minore del più celebre Guillermo. A Kicker, colpevole di aver aggiustato più di un incontro e di non aver collaborato con le autorità, è stata in seguito inflitta una maxi sospensione di almeno tre anni. Ora a finire sotto il banco degli imputati della TIU è il ben poco noto Patricio Heras, 29enne frequentatore del circuito Futures e Challenger, che vanta un best ranking di n.269 e si trova attualmente di poco fuori i primi 300.

La curiosità riguarda il fatto che l’illecito è avvenuto in uno dei due tornei nei quali anche Kicker avrebbe messo in pratica una delle sue due combine, ovvero il Challenger di Barranquilla del 2015. L’unico match disputato da Heras nel torneo colombiano è la sconfitta per 7-6 6-0 contro il connazionale Facundo Mena e tale dovrebbe essere la partita incriminata anche se il comunicato ufficiale della TIU non ne fa menzione esplicita. Stando alla sentenza dell’agenzia, il tennista di Rio Quarto, vicino a Cordoba, avrebbe falsato volontariamente il risultato dell’incontro. Inoltre, Heras non avrebbe comunicato casi di approccio da parte di soggetti intenzionati a corromperlo nei mesi di agosto e settembre sempre del 2015. In sintesi, l’argentino ha violato tre articoli del Tennis Anti-Corruption Prgram (TACP), “il codice d’onore” che i giocatori dovrebbero tenere secondo l’agenzia: il D.1.d che riguarda appunto la manipolazione del risultato del match, il D.2.a.i e il D.2.a.c riguardanti invece gli episodi di omessa denuncia.

Come al solito, il procedimento è stato coperto una coltre di silenzio. Infatti le udienze con il giocatore si sono svolte lo scorso aprile. Nel frattempo, Heras ha disputato diversi tornei, tra i quali anche il Challenger al Garden di Roma, dove ha raggiunto i quarti di finale, perdendo dal futuro campione Adam Pavlasek. In attesa di conoscere la sua sanzione, l’argentino non potrà più prendere parte a nessun evento della ITF o della ATP. Il suo caso dovrebbe essere meno grave di quello di Kicker che aveva aggiustato più di un match e non aveva collaborato con la giustizia. Tuttavia dovrebbe essere più grave di quello di Coria, che aveva come capo di imputazione solo l’omessa denuncia.

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