Federer ad Acapulco? Gli organizzatori ci credono

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Federer ad Acapulco? Gli organizzatori ci credono

Il presidente della federazione messicana e l’organizzatore del torneo sono possibilisti: “Non è una missione impossibile”. Roger a marzo aveva aperto uno spiraglio

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C’è solo un nome che manca agli organizzatori dell’Abierto di Acapulco, l’ATP 500 messicano disputato tra gli Australian Open e il Sunshine Double, e da qualche anno trasferitosi sul cemento, per completare il puzzle dei mostri sacri che hanno calcato i campi del torneo. Il torneo è stato vinto due volte da Nadal, quando si giocava su terra, quattro da Ferrer (tre su terra e una su cemento), e poi da Dimitrov, Thiem, Del Potro. In finale ci hanno giocato Anderson, Nalbandian, Moya, Ferrero, Almagro, Verdasco, Tomic, Nishikori. Sono stati tra le teste di serie Djokovic, primo favorito nel 2017 ed eliminato da Kyrgios ai quarti, Murray, secondo favorito nel 2014, e Sascha Zverev, quest’anno. Avrete intuito, s’immagina, il nome che manca alla collezione.

Ebbene adesso, Raùl Zurutuza, capo della federazione tennis messicana, e José Antonio Fernàndez, direttore dell’ATP 250 di Los Cabos, si sono mostrati più ottimisti sulle possibilità di portare Sua Maestà Roger Federer in terra messicana. Fernàndez ha dichiarato qualche giorno fa al quotidiano online ES Tennis World che(la presenza di Federer) non è una missione impossibile, ci abbiamo provato diverse volte e non ci fermeremo ora. Avere Federer è indubbiamente sempre stato tra i nostri obiettivi e chissà, forse il prossimo anno sarà finalmente quello buono”. Fernàndez ha però poi precisato che non è un giocatore che rende grande il torneo: “Abbiamo avuto tutti i migliori ad Acapulco. Il torneo è più grande di una sola persona”.

Lo stesso Roger, a dire il vero, aveva aperto un piccolo spiraglio nell’ultima edizione di Indian Wells: “Il problema principale è che (ad Acapulco) si è sempre giocato la stessa settimana di Dubai, e io lì ci vivo e ci ho sempre giocato. Quest’anno per la prima volta non ho giocato a Dubai, ma non ho fatto piani per febbraio e alla fine le mie scelte dipendono molto anche da ciò che vuole fare il resto della famiglia. Ho sentito comunque sempre buonissime cose su Acapulco. Ai giocatori piace il torneo, è organizzato bene e il pubblico è caloroso, e sicuramente sarebbe interessante scoprire l’atmosfera di prima persona. L’ultima volta che ho giocato in Messico è stato nel ’96, in un torneo junior a Città del Messico. Tanto tempo fa. Un giorno o l’altro dovrei tornarci”.

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