KERBER IN VACANZA – La stagione è lunga, si sa, fatta di tante lune, e non tutte sono programmate per allinearsi in modo corretto. Sono previste e tollerate pause, momenti di magra, sconfitte inopinate, specie se per ventura si è appena vinto Wimbledon, come nel caso di Angelique Kerber. Ferma dal ballo dei trionfatori all’All England al fianco di Novak Djokovic, la tre volte campionessa Slam ha salutato l’Open del Canada nel minor tempo possibile, offrendo un’immagine di sé ancor prima dell’inizio del riscaldamento che non lasciava prevedere intenti bellicosi. Accigliata, addirittura insofferente, Kerber ha raccolto una batosta poco decorosa, ci arrogheremmo il diritto di affermare, davanti a una Cornet che nel frattempo non si era certo trasformata in un’implacabile esecutrice. Limitandosi a correre da una parte all’altra del campo con la consueta costanza, questo le va riconosciuto, l’Alizé ha accettato i mismatch derivati dalla chela mancina avversa quando non le è stato possibile difendersi, pronta però a far la formichina nell’accatastare i copiosi regali di una tedesca inguardabile.
Poco da dire nello specifico di un incontro durato 80 minuti solo per merito di qualche classico tremore francese nel chiudere alcuni giochi ai vantaggi, in cui Kerber ha raccolto meno del 50% dei punti con la prima in campo e cinque game complessivi, ma sarebbero potuti essere di meno. Cornet, che immaginiamo grata, al prossimo turno se la vedrà con Ashleigh Barty e non sarà favorita. Angie avrebbe forse necessitato di una settimana di mare in più, ma si sa, i bonus cumulativi della stagione Premier sono difficili da rifiutare. La francese approfitta della congiuntura favorevole e raggiunge gli ottavi di finale in un Premier a distanza di quasi un anno dall’ultima volta (Pechino 2017). Per ritrovarla invece tra le prime otto di torneo di tale rango si deve tornare indietro al 2014, precisamente alla sconfitta contro Eugenie Bouchard (quando si dedicava al tennis sul serio) ai quarti di Wuhan. Ripetere quel risultato non sarà semplice poiché Cornet non partirà favorita contro Ashleigh Barty, vittoriosa in due set sulla belga Van Uytvanck.
Emmanuel Marian
DARIA E KAROLINA, CHE BOTTA – Dopo il successo di ieri su Karatantcheva, Maria Sharapova supera anche l’ostacolo Kasaktina, numero 12 del seeding, con un eloquente 6-0 6-2. La tigre siberiana si qualifica così al terzo turno, mandando segnali positivi per la stagione sul cemento outdoor americano. Derby russo che parte con un inizio sprint di Maria, che si porta 3-0 dopo qualche prevedibile minuto di sospensione vista l’incognita pioggia che oggi incombe sul centrale di Montreal. Kasaktina litiga col servizio e in generale con il proprio gioco, e non trova soluzioni per recuperare il primo set: bagel piuttosto severa inflitta alla numero 12 del ranking, come a voler dire “la più forte sono ancora io”. E difatti non c’è stata partita, nel primo set: una superiorità netta di Masha. Unico neo di Maria la seconda palla, deficitaria rispetto agli altri comparti del gioco. La speranza è che Kasaktina riesca a rimettere in fila le idee, così da poter rimettere in discussione una partita non ancora cominciata. La risposta del campo però è un’altra: tante difficoltà e discontinuità col servizio mettono la giovane russa con le spalle al muro, mentre Sharapova gioca spesso da ferma e fa quello che vuole. Il game più lungo del match consegna il break a Masha, che annulla tre palle break e scava il vantaggio per chiudere l’incontro poco dopo con un ulteriore break, grazie ad un rovescio fulminante. Partita mai in discussione: Kasaktina rimandata a Cincinnati, Sharapova continuerà la sua campagna canadese contro Garcia.
Non va troppo meglio a Karolina Pliskova, che non sembra aver tratti grossi benefici dal recente matrimonio con Michal Hrdlicka. Contro Kiki Bertens il suo tennis è rimasto inespresso, ancor più che nella sfida di Wimbledon in cui l’olandese aveva dovuto dar fondo alla miglior versione di sé per passare il turno. Oggi a Bertens è stato sufficiente non combinare eccessivi disastri al servizio, considerando che tra primo e secondo parziale Karolina ha tenuto la battuta una sola volta e in quel game ha offerto palla break. Bertens non si lascia distrarre dagli errori della giocatrice ceca e avanza agli ottavi dove troverà Petra Kvitova, contro la quale ha perso l’ultima sfida in finale a Madrid.
Corrado Boscolo
LE LACRIME DI MIHAELA – Cadere in certi casi può essere molto doloroso e lo è ancor di più se lo si fa mentre ci si trova sulla cresta dell’onda. Mihaela Buzarnescu, vincitrice la scorsa settimana a San Jose, aveva già sperimentato ampiamente sulla sua pelle cosa significa subire gravi infortuni conditi con ricadute, ma quello rimediato nel terzo set contro Elina Svitolina è senza dubbio il peggiore. Le sue lacrime e le sue grida d’aiuto, che hanno fatto ritornare in mente le scene di Wimbledon dello scorso anno con protagonista Mattek-Sands, hanno subito allarmato i presenti, con la sua avversaria in primis che si è subito recata da lei per sincerarsi delle sue condizioni: a subire maggiori danni è stata la caviglia destra. L’incontro si conclude dunque con l’uscita di scena della romena su una sedia a rotelle dopo 2 ore e 17 minuti di grande equilibrio. Svitolina si era portata a casa il primo set in scioltezza mentre nel secondo, come troppo spesso le capita, si è fatta sopraffare dall’emotività (e dall’intelligentissimo tennis della sua avversaria), finendo per sciupare un vantaggio di 5-2 nel tie-break. Inizia con un successo il cammino della campionessa in carica verso la difesa del titolo e l’ucraina, vincitrice lo scorso anni di altri due Premier 5 (Dubai e Roma), in entrambe le occasioni è riuscita a ripetersi.
Paolo Di Lorito
PERFETTA SLOANE – Entra nel torneo la testa di serie n°3 Sloane Stephens che affronta la wild card canadese Francoise Abanda, 21 anni e 191 WTA. Per Sloane si avvicina il periodo più difficile dell’anno con tanti punti da difendere (nella Rogers Cup 2017 è arrivata fino alla semifinale), si tratta di capire se quanto visto a Washington settimana scorsa (sconfitta al secondo turno da Andrea Petkovic dopo essere stata avanti di un set e un break) debba essere ricondotto ad un semplice incidente di percorso magari conseguente all’inevitabile “imballamento” tipico dell’inizio dei periodi di allenamenti cosiddetti “di scarico” che caratterizzano l’ultima fase di preparazione prima del grande evento oppure abbia radici più profonde. La vittoria di Sloane con solo 2 giochi concessi all’avversaria potrebbe far pensare che la prima ipotesi possa essere la più plausibile, invece l’analisi del match evidenzia un rendimento altalenante della campionessa dello Us Open 2017 che ha mostrato quei cali di tensione che diverse volte le hanno fatto sfuggire di mano partite apparentemente già vinte. Stephens ha giocato un primo set praticamente perfetto in ragione del tipo di avversaria, un mix di precisione e pressione che hanno totalmente mandato fuori fase la giovane Abanda che ha ceduto i primi turni di servizio senza neanche provare a reagire e ha mostrato un cenno di reazione nel quinto gioco ma senza sovvertire nulla, inevitabile ma giusto il 6-0 in mezz’ora.
L’avvio della seconda frazione è stato sulla stessa linea, la tennista canadese incapace di reggere lo scambio prolungato e protagonista di una serie interminabile di errori gratuiti che hanno mandato Stephens sul 4-1 e servizio, con buona pace degli spettatori che hanno cominciato a sfollare. Nessuno però poteva prevedere che qualche piccolo spettro di Washington aveva deciso di trasferirsi in Canada, nel game successivo Sloane riesce a perdere il servizio e rianima la sua avversaria, che nel gioco successivo annulla 6 opportunità prima di cedere ancora la battuta. Nuovo tentativo della statunitense di chiudere la contesa ma prima del punto della partita arriva una palla break per Abanda non trasformata, come non viene convertito nemmeno il primo match point, seguiranno una nuova possibilità per la canadese e due opportunità per chiudere, sulla seconda un diritto di Francoise di poco in corridoio fa cessare le ostilità e manda Stephens ad affrontare Carla Suarez Navarro negli ottavi.
Andrea Franchino
GLI ALTRI INCONTRI – Nel deserto Court 9, per Ashleigh Barty (16 WTA) è sufficiente una prestazione ordinata per battere in due set una confusionaria Van Uytvanck (41 WTA) in un match insipido e ricco di errori che si esaurisce nel tie-break del primo set (nel quale l’australiana ha annullato con autorità un set point) prima che la belga si disunisca tecnicamente e tatticamente e regali alla propria avversaria il pass per il match di terzo turno contro Petra Kvitova. Nel frattempo, Lesia Tsurenko (45 WTA) è costretta a ritirarsi per un problema alla schiena dopo aver disputato un buon set e mezzo ricco di ottimi scambi contro una Carla Suárez Navarro apparsa brillante sopratutto col rovescio, ma che partirà sicuramente sfavorita contro la campionessa degli US Open Sloane Stephens.
Brillante, ma a sprazzi, anche Elise Mertens, che domina il primo parziale parziale con manifesta superiorità di mezzi tecnici contro Shuai Zhang (32 WTA) prima di pagare un calo di concentrazione ad inizio secondo set (e annesso parziale di 12-1 per la nr.1 cinese) che rimette in partita l’avversaria, che dal canto suo non molla, tiene botta al ritorno della belga e vince nettamente il tie-break che rimanda il verdetto al set decisivo. Verdetto che non si farà attendere, poichè la Mertens ritorna in cattedra, rifila un bagel approfittando anche del repentino ed inaspettato crollo prestazionale della Zhang e può attendere al terzo una tra Sabalenka e Wozniacki. Infine, Anastasija Sevastova vince un bel match contro un’ottima Monica Puig, che si è vista annullare due match point nello spettacolare gioco decisivo del secondo set prima di soccombere psicologicamente nel terzo parziale. La lettone, che affronterà al terzo turno Julia Goerges, per portare a casa la contesa ha fatto affidamento al suo gioco molto vario, ricco di palle corte e rovesci in slice, che spesso ha ribaltato le sorti dello scambio altrimenti dominato dall’eccelso dritto odierno della campionessa olimpica.
Niccolò Masiero
NOTTE DI PIOGGIA – Pochissimo tennis, causa pioggia, per gli sfortunati spettatori paganti della sessione notturna. Nello specifico, si sono disputati sette game lottati tra Simona Halep (1 WTA) e Anastasia Pavlyuchenkova (28 WTA) prima che lo score si fissasse sul 4-3 per la russa ma con la numero 1 del mondo al servizio. In questo scampolo di match, la russa si è issata per due volte avanti di un break prima di essere immediatamente recuperata dalla fenomenale ribattitrice rumena, mai incisiva al servizio come spesso le accade. L’esito resta incerto, nonostante gli h2h raccontino di un impietoso 7-0 (di cui 6 sul cemento) per la campionessa in carica del Roland Garros, che nella sua carriera ha concesso solo due set all’avversaria odierna.
Anche Konta e Azarenka sono costrette a tornare negli spogliatoi senza un verdetto definitivo. La bielorussa, ex numero 1 del mondo, proverà a ribaltare un parziale tutto favorevole alla britannica, che conduceva per 6-3 3-0 al momento della sospensione. Troppe le difficoltà al servizio per Vika, sempre brekkata negli ultimi 3 turni di battuta, concreta e spedita invece la britannica, che dopo un’ora di gioco è prossima a raggiungere gli ottavi di finale qui a Montreal. Wozniacki e Sabalenka scenderanno invece in campo dopo la prosecuzione di Halep-Pavlyuchenkova.
Niccolò Masiero e Gianluca Rossino
Risultati
[1] S. Halep vs A. Pavlyuchenkova 3-4 sosp.
[13] V. Williams vs S. Cirstea rinv.
A. Cornet b. [4] A. Kerber 6-4 6-1
[15] A. Barty b. A. Van Uytvanck 7-6(7) 6-2
K. Bertens b. [9] Ka. Pliskova 6-2 6-2
M. Sharapova b. [12] D. Kasatkina 6-0 6-2
[Q] C. Suarez Navarro b. L. Tsurenko 6-4 3-2 rit.
[3] S. Stephens b. F. Abanda 6-0 6-2
[5] E. Svitolina b. M. Buzarnescu 6-3 6-7(5) 4-3 rit.
[WC] V. Azarenka vs J. Konta 3-6 0-3
[14] E. Mertens b. S. Zhang 6-2 6-7(2) 6-0
[2] C. Wozniacki vs A. Sabalenka rinv.
A. Sevastova b. [LL] M. Puig 4-6 7-6(9) 6-1