Cincinnati: facile Federer al rientro, fuori Tsitsipas

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Cincinnati: facile Federer al rientro, fuori Tsitsipas

Senza problemi l’esordio di Roger Federer. Tsitsipas paga le fatiche canadesi e va fuori subito. Kyrgios fatica ma batte Kudla al tie-break del terzo

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ROGER RITORNO VINCENTE – Il ritorno di Federer sul circuito dopo un’assenza, lunga o corta che sia, è sempre un mini-evento per la sotto-tribù del tennis: come capita per gli animali in via d’estinzione di cui sono rimasti solo pochi esemplari, tutti seguono ogni minima mossa per gioire di ogni loro minimo movimento, nel caso, non si sa mai, che sia l’ultimo. Quando si tratta di tennisti, poi, specie itinerante per natura, osservabili solamente in ben determinati periodi dell’anno in altrettanto determinati luoghi del pianeta, l’occasione diventa ancora più speciale.

Il campionissimo svizzero, deciso di saltare la tappa canadese dei Masters 1000 per non affaticare il suo fisico, ha fatto il suo ritorno dopo la sconfitta nei quarti di finale di Wimbledon sul campo amico del Western&Southern Open di Mason, Ohio, sul quale ha trionfato ben sette volte in carriera. Vestito di un elegante (poteva essere altrimenti) completino Uniqlo blue navy (anche se l’accostamento di scarpe e calzini bianchi forse è un po’ da rivedere) ha affrontato il suo secondo turno contro il tedesco Peter Gojowczyk con una prestazione abbastanza tipica per chi non ha giocato da qualche settimana e non ha quindi il ritmo della partita nelle gambe. Un filino lento nel suo tradizionale tallone d’Achille (ammesso che si possa usare questo termine per un giocatore di questa completezza e di questo palmares), ovvero lo spostamento verso destra sul diritto in corsa, un po’ approssimativo anche con il servizio (quattro doppi falli, di cui due nello stesso gioco del primo set nel quale ha concesso tre delle cinque palle break del parziale), Federer è comunque apparso molto tirato fisicamente e abbastanza centrato in risposta contro un giocatore che serve molto forte come il tedesco. Gojowczyk dal canto suo ha provato a tirare a tutta birra sulla risposta, incocciando qualche bel diritto al fulmicotone ma non riuscendo mai a mettere insieme il punto vincente sulla palla break. Un break a set è stao sufficiente per concludere la pratica e raggiungere al terzo turno Leonardo Mayer, vincitore in due set della testa di serie n.16 Lucas Pouille.

Non ho la sensazione di mancare da Cincinnati da tre anni – ha esordito in conferenza stampa Federer, il cui ultimo match giocato in Ohio risale alla finale del 2015 contro Djokovic – forse perché lo scorso anno sono stato qui a Mason per un breve periodo di tempo, ed ho anche giocato su questi campi. È una bella sensazione vincere il primo match, non ero quasi per nulla nervoso entrando in campo, sapevo cosa volevo fare, la strategia è molto semplice sui campi rapidi. E il centrale penso sia ancora più veloce di tutti gli altri campi, non c’è molto tempo di reagire, anche perché sapevo che Peter avrebbe preso molti rischi. È un piacere essere di nuovo qui, non soltanto per i successi che ho ottenuto qui in passato, ma anche perché adesso questa trasferta è molto piacevole per tutta la mia famiglia”.

Da Cincinnati, Vanni Gibertini

LA STANCHEZZA DI STEFANOS – Non esiste sforzo mentale maggiore richiesto a un tennista di quello di dover giocare un secondo Masters 1000 consecutivo dopo essere arrivati in fondo a quello precedente. Così non sorprende che Stefanos Tsitsipas, reduce dalla strepitosa cavalcata di Toronto, non abbia retto contro David Goffin, che seppur in un momento difficile, rimane un giocatore di prima fascia. 48 ore dopo la finale persa in Canada con Nadal, Tsitsipas non è riuscito a riprendere la partita dopo che il belga gli ha annullato 3 set point consecutivi sul 4-5 0-40. Nel game successivo e arrivato il break che ha deciso il parziale e conseguentemente il match. Illusorio il break iniziale nel secondo set per il greco che dal 2-0 in suo favore ha perso 3 volte il servizio negli ultimi 4 turni di battuta. Una fisiologica battuta d’arresto che ridà ossigeno al belga, che si prende la rivincita per la sconfitta subita dallo stesso Tsitsipas a Washington due settimane fa. Prossimo turno contro l’imprevedibile Benoit Paire.

Luca De Gaspari

L’INDOLENZA DI NICK – Con un servizio di quel livello – e una pazienza in risposta quasi nulla – è difficile che i set giocati da Nick Kyrgios evitino troppo di frequente la conclusione del tie-break. Anche per avere ragione di Denis Kudla al primo turno del Western & Southern Open l’australiano ne ha dovuti giocare due su tre, stabilendo nel mentre il suo nuovo record personale di ace in un match di questa durata (39). Col ginocchio destro sempre fasciato e le solite movenze ciondole che fanno pensare tanto a un problema fisico quanto alla pigrizia, Kyrgios non era riuscito ad avvicinare palla break per i primi undici turni di battuta dell’avversario. Il break che portava al parziale decisivo è rimasto l’unico dell’incontro, terminato sprecando cinque match point nel tie-break finale e salvandone uno con la solita seconda di servizio a 135 km orari, prima di chiuderlo undici punti a nove.
Nel tennis ha sempre ragione chi vince, ma il risultato appare quasi ingiusto nei confronti di Kudla: l’americano nativo di Kiev, onesto giocatore ancora incapace di un vero e proprio exploit, aveva centrato un paio di settimane fa la prima vittoria in carriera contro un top 20 (su Pouille a Washington) e tutto sommato ha poco o nulla da rimproverarsi. L’ha spuntata con il talento uno che prima del torneo, in cui difende i 600 punti dell’unica finale Masters 1000 in carriera, è andato a farsi i video sulle montagne russe insieme a Andy Murray. E che qualche minuto dopo l’ingresso in campo si è reso conto di aver lasciato le scarpe da tennis nello spogliatoio, perché calzava quelle da basket. Agli ottavi di finale sfiderà Borna Coric, che a un tipo di talento meno appariscente aggiunge tigna e concentrazione massima. Continuare a giocare a ondate potrebbe costare caro.

Raoul Ruberti

Gli altri incontri

Il primo giocatore a vincere un incontro del martedì di Cincinnati è Milos Raonic, che ha battuto in 57 minuti il qualificato serbo Dusan Lajovic (64 ATP). Il servizio 29enne canadese ha sovrastato Lajovic, nonostante una percentuale di prime inferiore al 50%. Raonic ha chiuso il match perdendo solamente tre punti alla battuta ed è stato insolitamente preciso nella conversione delle palle break. Dopo aver mancato l’opportunità in apertura, il canadese ha trovato l’allungo nell’ottavo gioco del primo parziale e ha chiuso il set poco dopo. Lajovic è rimasto in partita anche nella prima metà del secondo set, ma ha ceduto il servizio nel settimo e nel nono gioco e Raonic ha raggiunto senza problemi il secondo round. Sfiderà Malek Jaziri, che è entrato in tabellone da lucky loser al posto del campione della Rogers Cup Rafael Nadal.

Si afferma in rimonta Hyeon Chung, che a dire il vero sfrutta prima le paturnie tennistiche e poi quelle fisiche di un Jack Sock ormai in crisi irrimediabile. Forse più che gloriarsi di aver battuto un ex top ten, il coreano dovrebbe crucciarsi di essere stato costretto al terzo set dal 170esimo giocatore nella Race to London: è questo il rendimento reale di Sock in stagione, privato del ricco bottino accumulato da Bercy in poi nel 2017. Eppure nel primo parziale lo statunitense si porta in vantaggio, più per demeriti di Chung che insiste con una posizione in campo troppo passiva, e alla fine riesce anche a vincere il parziale. A inizio secondo set Sock abbassa ulteriormente il livello, cede il servizio e dopo aver chiesto un trattamento medico per un problema alla schiena esce progressivamente dalla partita. Chung accede al secondo turno ma contro del Potro servirà una prestazione decisamente più credibile.

Risultati:

2° turno

L. Mayer b. [16] L. Pouille 7-6(7) 6-4
[2] R. Federer b. P. Gojowczyk 6-4 6-4
D. Shapovalov b. [14] K. Edmund 6-4 7-5

1° turno

H. Chung b. J. Sock 2-6 6-1 6-2
[11] D. Goffin b. S. Tsitsipas 7-5 6-3
[15] N. Kyrgios b. D. Kudla 6-7(2) 7-5 7-6(9)
M. Raonic b. [Q] D. Lajovic 6-3 6-3
K. Khachanov b. A. Ramos-Vinolas 2-6 6-3 6-2
B. Coric b. [Q] D. Medvedev 6-2 6-3
M. Zverev b. D. Dzumhur 6-3 6-4
[Q] M. Copil b. P. Kohlschreiber 6-3 6-2
R. Haase b. F. Krajinovic 4-6 6-2 6-3
M. Fucsovics b. [Q] H. Hurkacz 4-6 6-3 7-6(6)

Il tabellone completo

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