US Open: Cilic rimonta un bel De Minaur, Djokovic spazza Gasquet

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US Open: Cilic rimonta un bel De Minaur, Djokovic spazza Gasquet

Nole non lascia scampo al francese e raggiunge gli ottavi di finale. Il suo prossimo avversario sarà Sousa. Cilic ha bisogno di cinque set e quattro ore per battere il coraggiosissimo 19enne australiano

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Il settimo favorito del seeding Marin Cilic si libera di Alex De Minaur, ma soltanto dopo aver concretamente rischiato di lasciare il torneo. Non essendoci precedenti tra i due giocatori si poteva pensare che alla luce dell’esperienza e delle caratteristiche di gioco il croato potesse risolverla senza grossi problemi, ma De Minaur ha ricordato a tutti che tra le diverse doti che ne fanno un prospetto di grande interesse ci sono la tenacia e la duttilità tattica, oltre al coraggio necessario per far sparire dal piatto della bilancia il ranking e il palmares di Cilic e trasformare una partita segnata in un affare da oltre quattro ore. Dopo aver rimontato uno svantaggio di due set e sprecato sette match point Marin Cilic riesce a chiudere un incontro che ha fortemente voluto vincere, tremando nel finale quando pareva che l’unico serbatoio provvisto ancora di qualche goccia di benzina fosse quello del teenager aussie (19 anni), improvvisamente ringalluzzito dopo due set sott’acqua.

Alex De Minaur – US Open 2018 (via Twitter, @usopen)

Partenza sparata di De Minaur che brekka subito Cilic; immediato contro break seguito da altri tre game in cui la fa da padrone il servizio. Nel settimo un tentennamento del croato concede una possibilità a Alex che non si fa pregare, si riporta in vantaggio e conquista il primo set giocando in scioltezza i turni di servizio. La seconda frazione prosegue con l’aussie in cattedra e Marin a subire, il 6-3 in trentasette minuti e i tre break subiti cominciano ad addensare tetri nuvoloni nel cielo croato. Il numero 6 mondiale, come detto prima, mette a questo punto in campo l’esperienza maturata in anni di match ad alto livello e riesce a contenere il debordante avversario riducendo gli errori e evitando le soluzioni a rischio, scelta saggia quando non è la tua giornata migliore. Strappa il servizio a De Minaur nel terzo gioco, difende il vantaggio con i denti annullando quattro palle break e si aggiudica il terzo set. La rimonta è cominciata. Nel quarto parziale si percepisce come lentamente ma inesorabilmente l’inerzia del match si stia spostando dalla parte di Cilic, ma De Minaur non cede, non di schianto, conscio dell’importanza di conservare i propri turni di servizio. Succede però che nell’ultimo game del set, forse per la prima volta nell’incontro, l’australiano realizza di essere vicino a battere un campione Slam – proprio sui campi che l’hanno incoronato – e tentenna. Cilic penetra nella piccola ferita e si guadagna il quinto set.

Il set finale inizia come una passerella per Cilic, che subisce inizialmente il break ma poi infila quattro giochi consecutivi e si ritrova sul 5-2. De Minaur appare provato e ormai prossimo alla resa, va in difficoltà con il servizio e concede ben tre match point consecutivi: potrebbe essere l’epilogo ma Alex non si arrende e Marin non riesce a sferrare il colpo decisivo, tanto che dopo altri due match point non trasformati la partita prosegue con il giocatore croato al servizio per archiviare l’incontro. Il tennis però sa essere teatrale. Marin prima annulla una palla break, poi ottiene e non trasforma un altro match point e incredibilmente cede il servizio consentendo a uno stremato ma gasatissimo De Minaur di riequilibrare il match. È In momenti come questo che si comprende come essere un campione non sia solo il risultato di un’equazione in cui compaiono fisica e tecnica ma anche una questione di di intelligenza. Cilic non si lascia scoraggiare, mantiene a zero il proprio turno di servizio e ricomincia a mettere pressione a De Minaur che ad ogni colpo replica ma in maniera progressivamente più flebile. La conseguenza di questo atteggiamento sono i tre ulteriori match point, l’ultimo convertito grazie a un cross di dritto, che permettono a Cilic di alzare le braccia quando l’orologio di New York ha superato le due di notte. Bravo, bravissimo De Minaur. Per Cilic adesso ci sarà un altro pié veloce con ben altra esperienza: David Goffin.

Andrea Franchino

LAMPI DI ROBO-NOLE – Con una prestazione davvero convincente, Novak Djokovic scaccia quei minimi dubbi che avevano accompagnato i primissimi turni, nei quali aveva ceduto un set prima a Marton Fucsovics e poi a Tennys Sandgren. Concentrato, rapido e con il rovescio tirato a lucido, il serbo ha passeggiato per tre set contro un Richard Gasquet molto volitivo e aggressivo, ma non in grado di tenere il ritmo dell’avversario.

Il primo gioco della partita sembra promettere una partita interessante. Gasquet gioca insolitamente aggressivo e mette sotto pressione Djokovic sul suo servizio. Nole si ritrova costretto ad annullare due palle break con altrettanti vincenti lungolinea, uno di rovescio e uno di dritto. Nel gioco successivo è Gasquet a salvare tre chance di break. Per quanto visto in campo però, la differenza di valori pare evidente ed è tutta a favore di Djokovic, capace di piazzare ben nove vincenti (inclusi due ace) nei primi tre giochi. A questi ritmi, Gasquet non può andare molto lontano e il break infatti non tarda ad arrivare. Sul 5-2, il francese annulla set point con un gran recupero di smorzata, ma non basta. Alla successiva occasione, Nole mette il sigillo sul primo parziale con l’ennesimo rovescio lungolinea vincente.

Novak Djokovic – US Open 2018 (credit USTA/Pete Staples)

Nel secondo set la musica non cambia affatto. Nole riprende a martellare come aveva fatto nel primo parziale e scappa subito avanti 3-0. C’è poco da fare per Gasquet,  che non ha armi per capovolgere l’inerzia della partita. Il suo rovescio infatti finisce per impattare contro il colpo bimane di Djokovic, oggi particolarmente devastante, e il suo dritto un po’ barocco non può aspirare ad abbattere il muro serbo. Il francese ci prova, è propositivo e tira fuori anche qualche coniglio dal cilindro, ma Nole oggi sembra inscalfibile. Dopo un’ora e ventiquattro minuti, il punteggio è di 6-2 6-3 in favore del serbo. Nel terzo parziale, Djokovic si concede qualche distrazione (e qualche smorzata) in più, conscio di avere la partita saldamente in pugno. Va avanti di un break, rischia di farsi riprendere, ma alla fine si salva (un paio di suoi recuperi impossibili fanno letteralmente impazzire il pubblico del centrale). Gasquet non si arrende, ma i suoi tentativi non danno buoni frutti. Un secondo break nel nono gioco pone fine al match in poco più di due ore.

Lorenzo Colle

SOUSA CON IL CUORE – Al prossimo turno, Djokovic se la vedrà con Joao Sousa (4-0 i precedenti). Il portoghese ha battuto in quattro set Pouille diventando il primo giocatore della sua nazione ha raggiungere gli ottavi di uno Slam. Lo ha fatto vincendo una gran bella partita, nella quale spesso ha accettato di recitare il ruolo del comprimario coprendo il campo quasi con devozione e superando un mezzo acciacco comparso nel terzo set. Nel resoconto finale è scritto che il francese ha sicuramente disputato il migliore Slam dell’anno, ma non ci voleva molto visto il suo rendimento nei grandi tornei, che la sua facilità nel colpire di rovescio è risaltata nel corso dell’incontro, ma a dare la spinta decisiva a Sousa sono stati i tre tie-break, nei quali il francese non ha mai saputo fare più di cinque punti. Emblematico l’ultimo punto dell’incontro, con il portoghese che ha percorso l’equivalente in chilometri della 24 ore di Le Mans per respingere gli attacchi del francese tirandogli uno splendido passante tra i piedi e costringendolo all’errore di volo. Un traguardo meritatissimo per Joao Sousa, che si assicura l’ingresso in top 50 e un ottavo di finale nel quale non avrà nulla da perdere.

NISHIKORI E GOFFIN, CONTINUA IL VIAGGIO – Non doveva essere una sfida semplicissima quella contro Diego Schwartzman, ma Kei Nishikori tutto sommato l’ha risolta con brillantezza. Sotto 4-1 nel primo set, ha piazzato un parziale di undici game a quattro per portarsi in vantaggio di due set. L’argentino è tennista orgoglioso e ha provato a resistere nonostante una evidente inferiorità nello scambio da fondo campo: la sua dedizione è stata premiata da una distrazione di Nishikori, che dopo aver rischiato di perdere il set sul 5-4 lo ha effettivamente perso tre game più tardi. È stato l’ultimo sussulto. Nel terzo set Nishikori ha perso più tempo a chiudere l’incontro sul 5-1 che a raggiungere quel punteggio. Avanza anche Goffin, che nei tre set vinti contro Struff si è trovato in svantaggio soltanto nell’ultimo, che ha rischiato di perdere nonostante si fosse portato avanti 4-0. Il tie-break ha rimesso le cose a posto e consegnato al belga la sfida con Marin Cilic.

A.S.

Risultati:

[7] M. Cilic b. A. De Minaur 4-6 3-6 6-3 6-4 7-5
[10] D. Goffin b. J. L. Struff 6-4 6-1 7-6(4)

[21] K. Nishikori b. [13] D. Schwartzman 6-4 6-4 5-7 6-1
P. Kohlschreiber b. [4] A. Zverev 6-7(1) 6-4 6-1 6-3

[6] N. Djokovic b. [26] R. Gasquet 6-2 6-3 6-3
J. Sousa b. [17] L. Pouille 7-6(5) 4-6 7-6(4) 7-6(5)

J. Millman b. M. Kukushkin 6-4 4-6 6-1 6-3
[2] R. Federer b. [30] N. Kyrgios  6-4 6-1 7-5

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